
Breve guida alla visita di questo particolare pezzetto di Andalusia.
In teoria non è Spagna perché è territorio britannico, ma si presta ad una breve sosta per chi sta visitando l’Andalusia. Non è nemmeno in corrispondenza del punto meno largo dello stretto omonimo, ma certamente è in una posizione che ne consentiva il controllo, grazie anche al rilievo che ne caratterizza gran parte del territorio. In effetti appare come una fortezza naturale a guardia dello stretto e più o meno ha sempre svolto questo ruolo. Non a caso è stata oggetto di guerre e dispute, armate e non. Tutt’oggi è rivendicata dalla Spagna. Va ricordato che però anche la Spagna ha due colonie nel territorio dello splendido Marocco: Ceuta e Melilla.
Cominciamo.
Girando per le strade piene di negozi per turisti si ha la sensazione di trovarsi in un’Inghilterra di almeno mezzo secolo fa. La verità è che i posti di confine come questi, finiscono inevitabilmente con l’essere un miscuglio di culture. L’attività prevalente è semplicemente il turismo, anche se qualcuno ritiene che vi avvengano diversi traffici illeciti, grazie anche al porto non controllato dalle autorità spagnole.
Come arrivare.
Per visitarla basta una mezza giornata. Sconsiglio di entrarvi in auto, sia per evitare tutti i controlli conseguenti, sia per i problemi di parcheggio. Meglio invece parcheggiare a La Linea della Concepcion, la cittadina spagnola sul confine, e attraversare la frontiera a piedi. Si evita anche il serpentone delle auto in ingresso e ci stressa meno. Nel raggio di alcune centinaia di metri ci sono molti posti dove parcheggiare, basta non pretendere di trovare liberi quelli più vicini ai passaggi.
Ricordatevi che formalmente dovrete attraversare un confine di stato, che è anche un confine dell’Unione Europea. Difficilmente avrete difficoltà, ma un documento valido per l’espatrio vi sarà indispensabile.
L’aeroporto.
Una volta passata la frontiera, si devono percorrere alcune centinaia di metri e attraversare la pista dell’aeroporto. Si, proprio così, si passa a piedi sulla pista dove decollano gli aerei. In effetti lo spazio a Gibilterra è talmente poco che diversamente non potevano fare. Sulle piste non si possono costruire passerelle di scavalcamento. Apposita segnaletica orizzontale indica dove devono transitare i pedoni, dove le bici e dove le auto. Quando la pista serve per la sua vera funzione, appositi semafori fermano i flussi in transito finché l’aereo non l’ha liberata.
Il centro.
Passato l’aeroporto si entra nelle strade del centro abitato, dove si comprende subito la vocazione turistica del luogo. Negozietti di souvenir in tutte le vie maggiormente percorse dai turisti.
In effetti Gibilterra è conosciuta come località adatta allo shopping. Non mancano le grandi catene inglesi, presenti soprattutto sulla Main Street, la principale delle vie che attraversano tutto il centro da nord a sud. Per la verità non vedo motivo né per darsi agli acquisti, né tantomeno per andare a Gibilterra per questo motivo. I prezzi non sono convenienti come molti indicano e si trova quello che si può trovare in molte altre località.
Passeggiare per le strette stradine è invece molto piacevole. A volte si ha la sensazione di trovarsi in una delle tante località dell’andalusia, ma rapidamente gli occhi cadono su qualche caratteristica tipicamente britannica, come le classiche cabine telefoniche, o le cassette postali della Royal Mail.
La Rocca.
A Gibilterra non vi sono attrazioni particolari. I turisti di solito vengono qui per salire sulla Rocca, con il suo panorama spettacolare. Per farlo consiglio di utilizzare la funicolare perché gli oltre 400 m di altezza del massiccio calcareo di Gibilterra possono essere pesanti sotto il sole estivo. Dalla cima la vista è superba e, tempo permettendo, si vedono le coste africane.

Una particolarità della Rocca è la colonia di bertucce. Queste scimmie hanno trovato qui un habitat ideale e si vedono ovunque appena comincia la salita. Non sono pericolose e sono abituate ai turisti. Di solito passano le ore a spulciarsi a vicenda e ad osservare chi passa, ma hanno un vizietto che è bene conoscere: i furti ai turisti.

Appositi cartelli invitano a fare attenzione proprio a questo. Basta una distrazione che ti fa girare dall’altra parte e c’è subito una bestiola che come un fulmine si avvicina prende la prima cosa che vede incustodita e scappa. Se si tratta di un panino poco male, ma se vi portano via la fotocamera o il telefono può essere sgradevole. Tenete presente che queste scimmie non si fanno scrupoli e non hanno problemi a farsi vedere, come sarebbe per un umano. Se qualcosa è di loro interesse vengono, prendono e scappano. Ricordo una volta in Africa un’esperienza simile con dei babbuini. Mia moglie ha aperto lo zaino per prendere del pane. Una scimmia è scesa da un albero a una decina di metri di distanza, ha strappato il pane dallo zaino ed è tornata da dove veniva. Il tutto in una manciata di secondi.
Le grotte.
La roccia della Rocca presenta diverse cavità, in parte naturali e in parte artificiali. La St Michael’s Cave è una grande grotta naturale che in passato è servita da rifugio agli abitanti, fin dall’epoca neolitica. Oggi vi si tengono concerti, spettacoli teatrali e sfilate di moda.
Vi sono poi le gallerie scavate per la difesa militare nella seconda metà del XVIII° secolo, gran parte delle quali oggi inaccessibili.
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