
Le informazioni utili per la visita del famoso parco dei geyser. Cosa fare e come fare. Dove dormire.
Yellowstone è come il Colosseo, la Muraglia Cinese o l’Acropoli di Atene. Anche chi non c’è mai stato sa di cosa si tratta. In effetti fra film apocalittici (2012), cartoni animati (Jellystone, il parco dell’orso Yoghi, è ispirato a questo) e documentari a volontà, è difficile che vi sia chi non lo conosce.
Come sempre però, andarci è un’altra cosa, quindi vediamo come organizzare la visita del Parco di Yellowstone.
Cominciamo.
Per prima cosa la visita va pianificata. Si possono lasciare spazi per quello che vien voglia di fare al momento ma, se non farete un programma, difficilmente potrete far buon uso del vostro tempo.
Visita del Parco di Yellowstone: come arrivare.
Il primo problema che si presenta per organizzare la visita è proprio come arrivarci. Yellowstone ha un piccolo aeroporto vicino all’ingresso ovest. Però, oltre al fatto che è aperto solo in estate, è molto caro. A meno che non abbiate il portafoglio ben gonfio, non è da prendere in considerazione. Oltretutto ci sono pochi voli.
Nel raggio di un centinaio di miglia ci sono altri quattro aeroporti: Cody in Wyoming, Idaho Falls in Idaho e Bozeman e Billings in Montana. Questi sono veri aeroporti con servizio di linea, ma hanno pochi voli e costano sempre parecchio. La scelta ridotta inoltre vi condizionerebbe molto l’organizzazione delle tratte per arrivarci.
Il mio consiglio è assolutamante di arrivare in auto. Come descritto nella pagina sugli Stati Uniti, questo è un mezzo di trasporto che costa relativamente poco, si può andare quasi ovunque e gli autonoleggi hanno una distribuzione capillare.
Quindi tutto dipende da dove avete la vostra base di partenza. Se avete l’auto e potete arrivarci con un pernottamento a metà del tragitto, allora non ci pensate troppo. Quella è la scelta migliore. Se invece partite da più lontano, allora vi converrà prendere un volo per l’aeroporto importante più vicino, ovvero Denver.
Ovviamente questo ragionamento esclude l’ipotesi che vogliate deliberatamente attraversare il cuore degli USA in auto, anche se è meno turistico.
Denver è adatto per diversi motivi. Intanto i voli da qualsiasi altro grande aeroporto americano con questa destinazione, non mancano. Molti voli significa bassi prezzi. Secondo aspetto utile è che non è molto lontano. Volendo si potrebbe arrivare a Yellowstone in giornata, anche se è sconsigliabile. Il terzo vantaggio è che, con una piccola deviazione, si possono visitare altre tre importanti attrazioni, che sarebbe assurdo saltare se si va da quelle parti.
Il percorso di arrivo.
Queste sono: il Mount Rushmore National Memorial, il Crazy Horse Memorial e la Devils Tower. i primi due sono in Nord Dakota, non lontani dal confine con il Wyoming. La terza è vicina alla strada che dai primi due porta a Yellowstone.
Naturalmente sono località comode anche per chi arriva da est, ma non vi sono importanti aeroporti vicini, come Denver. Quindi vi consiglio di partire da quest’ultimo e seguire l’itinerario descritto nell’articolo Da Denver a Yellowstone, con tappe a Mount Rushmore, Crazy Horse Memorial e Devils Tower.
Facendo così, entrerete nel parco dall’ingresso est, arrivando da Cody, dove magari avrete pernottato, in maniera da sfruttare anche la giornata di arrivo. Se il vostro viaggio comprende altri parchi, valutate se può convenirvi fare il pass annuale. Per informazioni visitate il sito ufficiale del National Park Service.
Visita del Parco di Yellowstone: organizzare gli spostamenti.
Yellowstone è grande. Andare da una estremità all’altra è come andare da Firenze a Bologna. Se si procede a caso e si deve ritornare dove si è già passati, si spendono le giornate a fare chilometri e consumare benzina. Quindi procuratevi una carta del parco (una ve la daranno anche all’arrivo) e decidete cosa vedere con il tempo che avete.
In proposito, non prevedete meno di tre notti. Non ha senso. Se arrivate al mattino, prendete un primo contatto fermandovi sulla riva dello Yellowstone Lake. Probabilmente sarete subito salutati da qualche cervo o bisonte solitario.
Fermatevi ad ammirare il lago, che vi trasmetterà subito un senso di vastità. Rifletterete sul fatto che Yellowstone non è un luogo; è una regione.

Costeggiate il lago fino al bivio con la strada che proviene dall’ingresso sud. Girate a destra e andate nella Geyser Country, la parte più interessante per ammirare i fenomeni geotermici. L’area è denominata come Upper, Midway e Lower Geyser Basin. La divisione è fatta solo per comodità di identificazione.
Upper Geyser Basin.
Troverete prima la Upper, dove si trova la star dei geyser: l’Old Faithful. Famosissimo e fotografatissimo, il grande vecchio mantiene la sua puntualità. Ogni 90′ vi offre lo spettacolo di un potente getto di acqua bollente, alto oltre 50 m. Appena arrivate, guardate il cartello esposto dai ranger, dove è indicata l’ora dell’eruzione successiva.
Se manca poco, non perdetevela. Altrimenti calcolate cosa potete fare nel frattempo. Prima del getto, si raccoglie tutto intorno una piccola folla armata di fotocamere e telecamere. Preparatevi anche voi. Per variare, magari se siete al secondo getto, entrate nell’Old Faithful Lodge. Ammirare il getto dai finestroni rivolti verso il geyser è un’altra esperienza da non perdere.
Se avete bambini, all’interno troverete anche una ottima gelateria, così non si annoieranno aspettando la successiva eruzione, magari seduti sugli enormi davanzali delle finestre.
Che l’Old Faithful sia la primadonna, lo si capisce anche dalla geometria delle strade e degli edifici posti tutto intorno a raggiera. Lo stesso per le lunghe strutture di legno, posizionate per consentire ai turisti in attesa di stare seduti.
Loop Trail.
Imboccate il percorso pedonale che si dirige in direzione nord ovest, indicato come Loop Trail. Fermatevi a guardare le varie manifestazioni del vulcanismo dell’area. Arrivate fino al Morning Glory Pool. Questo è una delle cose più belle offerte dalla visita del Parco di Yellowstone. A seconda di come lo si guardi, può ricordare un occhio, oppure un orecchio. Anche i colori cambiano. In alcune foto è blu, mentre in altre è verde. Non dimenticatevi di fotografarlo con il filtro polarizzatore, che vi toglierà quasi tutto il riflesso sulla superficie dell’acqua, mostrandovi le sue geometrie sommerse.

Spero abbiate un grandangolo, perché io sono rimasto vittima dei percorsi obbligati. Non potendo uscire da questi, non sono riuscito a farlo rientrare tutto nell’inquadratura. Un vero peccato, ma bellissimo ugualmente. Il percorso è lungo più di due chilometri e serve circa mezz’ora. Ovviamente va ripetuto al ritorno.
Midway Geyser Basin.
Spostatevi verso la parte Midway. Il percorso offre varie altre cose da vedere, ma l’attrazione imperdibile successiva è il Grand Prismatic Spring. Bellissimo e coloratissimo, riprodotto dappertutto come uno dei simboli del parco. Purtroppo molti hanno l’abitudine di alterarne i colori con i software di fotoritocco, per renderlo ancora più colorato. Questa pratica non mi trova d’accordo. I ritocchi sono giustificati per correggere piccoli difetti della foto e non per cambiare l’aspetto del soggetto. Quella sotto è la sua colorazione naturale.

C’è un percorso pedonale che gli si avvicina, ma per vederlo bene occorre salire sulla collinetta adiacente. Per trovare la strada (che non parte da lì), chiedete al personale del parco. Comunque occorre deviare verso sinistra, venendo da sud, assai prima di arrivare al parcheggio da dove partono le passerelle. Sulla collina non ci sono percorsi predisposti e si deve fare un po’ di fatica per arrampicarsi, ma ne vale la pena.
Non fate come un turista giapponese che, non solo ha perso le chiavi dell’auto, ma (grande genio) aveva legato insieme entrambe le copie. Caso (e fortuna) ha voluto che le ritrovassi io, in mezzo a sassi e vegetazione e soprattutto che riuscissi a capire chi le aveva perse. In caso contrario avrebbe avuto non pochi problemi.
Lower Geyser Basin.
Questa parte è meno interessante delle altre, anche perché manca un soggetto che funga da cosa imperdibile da guardare. Fermatevi comunque nei punti che vi attirano maggiormante. A me è piaciuta molto la Fountain Paint Pot, una specie di pozza in ebollizione.
La parte più interessante della Grand Loop Road è quella finora descritta, ma cose da vedere lungo la strada ce ne sono ovunque. A proposito, con questo nome si intende la strada a forma di otto che copre quasi tutto il parco. Il tratto da Norris a Canyon la divide in Upper e Lower (che fantasia).
Gli animali di Yellowstone.
Non dimentichiamoci che il parco è straricco di fauna selvatica. Gli animali sono uno degli aspetti che rendono più coinvolgente la visita del Parco di Yellowstone. Con tempo e fortuna si possono avvistare: grizzly, bisonti, antilocapre, cervi, alci, orsi neri, le pecore delle Montagne rocciose e talvolta i lupi. Ovviamente vi sono anche diversi specie di uccelli, fra i quali i falchi pescatori.
Una bella zona per vedere gli animali è la Lamar Valley, sulla strada verso l’ingresso nord est del parco. Troverete paesaggi tipici del parco, con grandi mandrie di bisonti e altri erbivori.

Io ero convinto di poter facilmente vedere numerosi erbivori, fra i quali le alci. Mentre ero quasi sicuro che non sarei riuscito ad avvistare gli orsi, sempre molto cercati, ma di solito con scarso successo. Mi è successo il contrario. Di alci, nemmeno una, mentre sia qui che nel Sequoia National Park ho avuto un incontro ravvicinato con un’orsa con i cuccioli. Non che i cuccioli stiano in posa a farsi fotografare, ma l’emozione non me la toglie nessuno.

Le cascate.
Yellowstone è pieno di cascate di tutte le misure. Ne troverete diverse anche lungo le strade. Le due principali però sono quelle sullo Yellostone River e precisamente le Tower Falls e le Lower Falls. Entrambe si trovano sul lato est dell’Upper Loop. Le prime vicino a Tower Roosvelt e le seconde nei dintorni del Canyon Village. Quest’ultime sono le più imponenti e ammirate e sono uno dei simboli del parco. Seguite le indicazioni per arrivare all’apposito punto di osservazione, dal quale si vede bene lo Yellostone Canyon, con la cascata principale sul fondo.
Vi consiglio di andare alla Lamar Valley al mattino, perché gli animali sono più attivi. Al ritorno potrete fermarvi a vedere le cascate, che invece non scappano.
Visita del Parco di Yellowstone: altre cose da vedere.

Sul lato ovest dell’Upper Loop meritano una deviazione le Sheepeater Cliffs. Colonne di basalto parzialmente frammentate in una miriade di blocchi. Se avete bambini, si divertiranno ad avventurarsi in mezzo alla distesa.
Fra Lake Village e Canyon Village fermatevi a vedere il Mud Volcano. Un vulcanetto di fango bollente che troverete vicino alla strada.

Non perdetevi le Mammoth Hot Springs Terraces, vicine a Mammoth Hot Springs, sull’angolo nord ovest dell’Upper Loop. Sono uno spettacolo surreale. Il calcare di antichi fondali marini, si scioglie e risale in superficie, trascinato dalle acque sorgive.

Queste, raffrendadosi, depositano il calcare e, con il tempo, hanno creato una cascata in parte bianca e in parte colorata, ripartita in piccole terrazze. In alcuni punti la natura si è sbizzarrita creando delle belle fascie di diverse colori.
Ovviamente il parco è dotato di numerose aree di sosta, sia per un semplice pic nic, che per qualcosa di più. Le strutture maggiori hanno i soliti negozi di souvenir e piccoli market.

Personalmente ritengo più gradevole fermarsi nell’area della Lamar Valley, perché mi appare più selvaggia e vi ho trovato meno gente, forse per il fatto di essere più decentrata.
Escursioni.
Per chi ha tempo e voglia, la visita del Parco di Yellowstone può allargarsi alle escursioni. Ci sono molti sentieri che si addentrano nella natura selvaggia del parco. Ovviamente in questo caso aumentano le possibilità di incontri ravvicinati con gli animali dell’area. Magari si riesce a vedere qualche pecora delle Montagne Rocciose, che io non sono riuscito ad avvistare.
Il punto migliore per godere di una vista completa sulla caldera del parco è la salita sul Mt Washburn. Il sentiero parte vicino al Dunraven Pass, poco a nord di Canyon Village. In alternativa potete partire dall’area di parcheggio Chittenden, posta un po’ più a nord. Da lì si può salire anche in bici.
Per gli appassionati sono possibili anche escursioni a cavallo, gite in barca e pesca. In inverno si possono praticare anche lo sci di fondo e le escursioni con le racchette da neve. Per queste vi servirà una guida, magari unendovi a un gruppo.
Al solito, qualunque cosa vi interessi, potete informarvi presso il sito ufficiale del National Park Service.
Grand Teton National Park.
Spesso abbinata alla visita del Parco di Yellowstone, quella al Grand Teton National Park, sembra una tappa obbligata. Lo dico subito, così mi tolgo il pensiero. Nella patria delle “grandi tette” non ho trovato nulla di interessante. Sicuramente un posto con bei paesaggi. Belle montagne, ma non ho cambiato continente per questo. Per cui la mia modesta opinione è che non valga la pena di andarci. Meglio spendere il tempo ad esplorare bene Yellowstone. Voi fate quello che credete.
Pernottamento e pasti.
Le possibilità all’interno del parco sono diverse e in diversi punti. Vi sono campeggi, hotel e bungalow. Innanzitutto decidete fra queste alternative. Riguardo al luogo, ritengo che questa scelta non influisca sulla visita del parco, ma cambia molto per la gradevolezza o meno del punto scelto.
Io non posso che consigliarvi il mitico e storico Old Faithful Inn. La sua vecchia struttura in legno vi avvolgerà con tutto il suo fascino. Se decidete di alloggiare qui dovrete prenotare con largo anticipo. Se poi il vostro soggiorno è previsto in alta stagione, avrete problemi comunque. Io provai un anno prima e per luglio c’erano pochi giorni liberi, non consecutivi. In pratica eravamo già agli sgoccioli.
Su questo hotel può essere utile una precisazione. Esistono tre hotel con nomi simili. Oltre a questo, c’è Old Faithful Lodge e Old Faithful Snow Lodge. Quest’ultimo ha una struttura moderna e non può essere confuso con gli altri. Fra l’altro è l’unico aperto in inverno. Fra i primi due a volte sorge confusione. Quello storico è l’Inn, con il tetto molto alto e situato a ovest dell’Old Faithful geyser. Il secondo invece si trova a est dello stesso ed è basso, perché funge solo da struttura principale dei bungalow che gli sono vicini.
Delle altre strutture ho provato il Grant Village. Non è certo paragonabile all’Inn, ma è in una buona posizione, vicino al lago. Le camere e gli ambienti in generale sono del tutto anonimi, ma il ristorante è vista lago (molto bello) e si mangia benissimo. Se non siete vegetariani, provate il polpettone di bisonte o quello di alce. Oppure anche la bistecca di bisonte. Tutti ottimi. Anche le colazioni al ristorante del Village sono sicuramente buone.
Il Grant Village costa un po’ meno dell’Inn, ma non più di tanto, perché a Yellowstone è tutto abbastanza caro, anche se qualche soluzione più economica c’è. Il punto è che siamo in uno di quei luoghi dove per risparmiare qualcosa si perde molto.
Naturalmente non mancano i fast food, in perfetto stile americano. Come sempre sentirete opinioni diverse se ascoltate cosa ne pensano il vostro portafoglio e il vostro stomaco. Fate voi.
All’interno del parco ci sono ristoranti di varie cucine, dallo stile western a quella Thailandese. In generale direi che non è un posto per vegetariani.
Tour organizzati.
Il parco di Yellowstone è un gioiello che stramerita una visita ben organizzata. Vi indico due tour di diversa durata che vi consentiranno di apprezzare al meglio questi luoghi meravigliosi.
- Tour di 4 giorni a Yellowstone e Grand Teton,
- Tour di 7 giorni a Yellowstone, le Montagne rocciose, Bryce Canyon e Grand Teton.
Il primo è più concentrato su questo parco, mentre il secondo vi porterà anche nel meraviglioso Bryce Canyon che trovate descritto nell’articolo: In auto negli Stati Uniti Sud Occidentali (California e dintorni).
Keep on working, great job!
Thank you.