
Le cose più importanti da sapere per un viaggio in Marocco. Come muoversi, cosa vedere, a chi affidarsi. Ma anche abitudini, usi e costumi. Senza dimenticare una valutazione dei principali pericoli e contrattempi che è bene conoscere.
Cominciamo.
Il Marocco è un paese che avevo trascurato per troppo tempo. Da appassionato dell’Africa meridionale, mi trovavo sistematicamente a non considerare i paesi del Magreb. Finalmente ho posto rimedio a questa mancanza, scoprendo un paese affascinante, con abitanti socievoli e cordiali e che si può visitare con modica spesa.
Di seguito vi elencherò i miei consigli e le più importanti informazioni per viaggiare in Marocco, senza trascurare le dritte per evitare spiacevoli situazioni e come uscirne se ci incappate.
Informazioni generali per viaggiare in Marocco.
Tralasciando le solite informazioni che potete trovare facilmente in rete, mi limiterò a indicare quelle più importanti per il viaggiatore. Ricordate comunque che il fuso orario è un’ora indietro rispetto all’Italia. La tensione della rete elettrica è 220 volt e le prese sono rotonde, ma compatibili con le spine italiane a due spinotti. Non partite per il Marocco senza un’assicurazione di viaggio e non fatevi tentare dall’uso di droghe piuttosto diffuse, come marijuana (kif) e hashish (derivato della cannabis).
Lingua.
In Marocco le lingue parlate come madrelingua sono due: l’arabo e il berbero. Il primo è un po’ diverso da quello classico e da quello moderno parlato in paesi come l’Egitto, ma chi conosce uno di questi può sicuramente comunicare senza grossi problemi. Il secondo è invece completamente diverso, al punto che chi non conosce questa lingua non riesce a parlare con la gente berbera.
I linguaggi berberi sono in effetti tre, parlati nelle diverse aree del paese, in genere nell’area orientale, ovvero quella più desertica. Nelle zone berbere, ma avolte anche altrove, vedrete i cartelli con indicazioni stradali e informazioni all’ingresso dei monumenti scritti in tre lingue: l’arabo, il berbero e il francese (a volte anche l’inglese). Le differenze fra queste tre lingue riguardano anche i rispettivi alfabeti, completamente diversi l’uno dall’altro.

La maggior parte della popolazione conosce a sufficienza il francese, ovvero la lingua degli ex colonizzatori. I più anziani delle aree occupate dagli spagnoli, talvolta conoscono il castigliano. Tuttavia per viaggiare in Marocco è sufficiente l’inglese, perché normalmente chi lavora con il turismo lo conosce bene.
Moneta.
Fra le informazioni per viaggiare in Marocco non possono mancare quelle sulla moneta. Quella marocchina è il Dirham, indicato come dh o MAD. Il valore cambia ovviamente nel tempo e dovrete informarvi al momento del vostro viaggio. Al momento in cui scrivo è di circa 10 dh per un euro.
Consiglio vivamente di prelevare contante appena arrivati e di utilizzarlo per i pagamenti, eccetto eventualmente il pagamento dell’albergo. Molti esercizi non accettano le carte di credito e spesso anche per gli ingressi nei siti turistici pubblici e privati è necessario il contante. A maggior ragione per le mance, i taxi e le piccole spese in generale.
I bancomat (ATM) sono poco diffusi, ma ce ne sono a sufficienza nelle città medie e grandi. Se non ne vedete, chiedete al vostro albergo o alle guide. Tenete presente che per viaggiare in Marocco non servono grandi cifre.
Telefonia.
Le telefonate ordinarie da e per il Marocco sono piuttosto costose. Meglio acquistare subito una SIM del paese, meglio con i soli GIGA che servono per utilizzare internet. Le telefonate e i messaggi si potranno sempre fare con le solite applicazioni come Whatsapp.
La SIM la potete acquistare subito in aeroporto, ma di solito sono più costose. Meglio chiedere alla guida o al vostro albergo. Le ricariche sono semplici e si fanno un po’ dappertutto a costi modici. Di solito con dieci euro di ricarica si usa il telefono per una settimana, ma è ovviamente soggettivo.
Cucina.
Per il turista mangiare in Marocco quasi sempre significa un pasto a base di cous cous con carne o verdure o del classico tajine. Quest’ultimo è molto caratteristico, anche per il tipico contenitore utilizzato per prepararlo. Si tratta di un piatto a bordi alti, con sopra un coperchio di forma conica, entrambi in terracotta, che consentono la cottura senza che i cibi si asciughino troppo. Può essere di carne e verdure o di sole verdure, con l’aggiunta di aromi vari, che spesso sono scelti fra i soliti curcuma, curry, peperoncino, pepe e altri.
Nei ristoranti di solito viene portato sempre un antipasto con olive aromatizzate e un’insalatina di pomodori e cipolla, tagliati fini. Anche il pane non manca mai ed ha la forma della solita schacciata circolare, spesso cotta nel forno a legna.
A colazione nei riad e nei locali si servono pane e marmellate varie, yogurt, uova strapazzate e delle specie di frittelle sottili non dolci, che vanno bene con il dolce e il salato. Le uova sono talvolta cotte in un tegame di coccio in umido, anche insieme con verdure come le zucchine.
Sulle bevande c’è poco da dire. La pressoché sistematica assenza degli alcolici limita molto la scelta. A colazione di solito non mancano i succhi freschi e ai pasti principali si vedono vari tipi di bibite, ma alla fine è sempre l’acqua che la fa da padrona. Sono pochi, ma ci sono, i locali che servono birre, di solito in piccole bottigliette che imbarazzano gli appassionati di questa bevanda.
Cibo di strada.
Nelle stradine delle medine si incontrano numerose bancarelle che vendono involtini fritti, molti dolci, fra i quali numerosi tipi di croccanti e cibi vari cotti sulla piastra sotto gli occhi dei passanti. I dolci sono molto zuccherati, a volte stucchevoli, ma nei locali ne ho pravati di buoni.

In tutto il Marocco, come sempre nei paesi a dominanza musulmana, in genere non si trova carne di maiale. Impossibile quindi farsi un panino, se non con una frittata. Le carni sono di solito di capra, di agnello e del solito pollo. Oltre che per praparare il tajine, la carne viene spesso servita come “brochette“, ovvero spiedini cotti sulle braci e come “kebab“. Purtroppo alcuni locali servono i tajine alla carne coperti di cipolla cotta nello zucchero che rende tutto il piatto incredibilmente dolce. A meno che non ci siate abituati, potreste non riuscire a mangiarlo.
Anche nei ristoranti economici a fine pasto si portano in tavola le porzioni di frutta. Di solito una banana o un un mandarino, che non è di colore arancio come i nostri, ma quasi verde, anche se è maturo e dolce. Talvolta nei ristoranti arriva anche un piccolo grappolo di uva. I datteri sono usati come frutta, ma più spesso come condimento dei piatti principali.
Infine vanno ricordati il caffè, servito lungo, all’americana e ovviamente il tè alla menta, offerto in tutte le situazioni, compreso durante le trattative commerciali o per favorirne l’inizio. Credo che non esista un solo marocchino che non sappia versare il tè dall’alto nel classico bicchiere piccolo.

Concludo dicendo che tradizionalmente i marocchini mangiano senza utilizzare le posate, direttamente con la mano destra. La sinistra serve per l’igiene personale.
Quando andare.
Il Marocco è un paese piuttosto grande e le condizioni cambiano da un luogo all’altro. In generale è sicuramente da evitare il periodo estivo, perché troppo caldo ovunque. Coincide infatti con la bassa stagione turistica. Al sud del paese in estate si possono avere temperature anche di oltre 40°, con punte di 50.
L’inverno può andare bene al sud, come Marrakech, e infatti in questa città la stagione invernale è considerata alta stagione. Per le escursioni nel deserto invece, le notti in questo periodo sono piuttosto fredde.
In definitiva le stagioni ideali un po’ in tutto il Marocco sono quelle intermedie, a meno che non si sia interessati alle attività balneari, per le quali un po’ di caldo in più non guasta.
Come spostarsi in Marocco.
All’interno del paese si possono utilizzare tutti i classici mezzi di trasporto, treno, autobus e auto, ma la maggior parte dei turisti partecipa a escursioni organizzate, con autista del posto che spesso fa anche da guida. Per tratte brevi ci sono anche i cosiddetti taxi collettivi, che seguono percorsi e orari prestabiliti.
L’auto a noleggio è utilizzabile senza problemi. Ho parlato con italiani che si sono mossi in questa maniera e mi hanno confermato che non ci sono preoccupazioni particolari. Lungo le strade si incontrano spesso dei controlli di poliza. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, sono solo controlli stradali. Non accade come in Messico, dove sono militari in cerca di merci vietate, come le armi, o in Madagascar dove talvolta sono scuse per estorcere una “mancia” agli automobilisti.
Fuori dalle città di solito il traffico è scarso e la guida è semplice. Nei grossi centri, francamente io eviterei di circolare alla guida. Certo è sempre meglio che al Cairo, ma la congestione delle strade e le regole poco seguite rendono comunque la guida piuttosto stressante.
Le strade principali sono in discrete condizioni, ma non mancano i tratti sconnessi e non manutenzionati. Buche, anche di grosse dimensioni, capitano spesso. La segnaletica è un po’ scarsa, ma non è da considerarsi un grosso problema.
Viaggiare in Marocco: escursioni organizzate.
Come detto, la maggior parte di turisti si muove all’interno di escursioni organizzate. Il sistema è più sicuro e meno costoso. Le guide sanno come muoversi e dove conviene fermarsi per fare foto. Il completo fai da te è sempre sinonimo di libertà, ma a volte non conviene.
Pertanto, se volete evitare preoccupazioni, vi consiglio di organizzare il vostro viaggio come preferite, componendo alcuni tour fra i più affidabili e a costo contenuto. Vi indico quelli che ritengo più interessanti tra quelli in partenza da Marrakech, alcuni dei quali ho io stesso già provato .
Escursioni nel deserto e lungo le vie delle kasbah:
- Escursione di 3 giorni nel deserto di Merzouga.
- Escursione di 4 giorni nel deserto di Merzouga.
- Marrakech: tour privato all-inclusive di 4 giorni dell’Atlante e del deserto.
- Da Marrakech: tour nel deserto di 3 giorni a Fes.
Escursioni in città e nei dintorni:
- Escursione alle Cascate di Ouzoud (tour in giornata da Marrakech).
- Cascate di Ouzoud: tour guidato e crociera da Marrakech (per crociera si intende un giretto in barca per vedere le cascate da vicino).
- Giro in mongolfiera nel nord di Marrakech.
- Marrakech: Quad nel deserto di Jbilat e Palm Grove (per l’esperienza nel deserto senza pernottamenti).
- Visita guidata di Marrakech (per non perdersi nei meandri di viuzze della medina).
Mi permetto di consigliarvi la visita guidata di Marrakech, perché muoversi da soli in questa città senza conoscerla è assai problematico. Si finisce col perdere tempo per orientarsi e trovare i siti di interesse. In certe zone, come i souk, perdersi del tutto è pressoché certo.
In generale.
Di escursioni se ne trovano molte, ma si può facilmente incappare in quelle poco affidabili o male organizzate. Ho avuto racconti di guidatori improvvisati, turisti lasciati sotto la pioggia lontano dal proprio riad, guide che non parlano l’italiano come promesso e tour cancellati nell’imminenza della partenza, nonostante fossero stati prenotati settimane prima. Tutti fattori che possono sempre capitare, ma il cui rischio può essere ridotto al minimo scegliendo fra quelli più affidabili.
Fate attenzione al fatto che alcune escursioni prevedono la guida in italiano, mentre altre no. Per il tour alle cascate capita che sia indicata la guida in italiano, ma che in effetti non sia così. Tuttavia in questo caso vi accorgerete che la cosa è poco importante. Leggete comunque tutte le condizioni, perché ciò che è incluso e ciò che non lo è può cambiare fra un’escursione e l’altra.
Transfer.
Vi consiglio anche di prenotare un transfer dall’aeroporto, se prevedete di arrivare con questo mezzo. Vi eviterà lo stress di scegliere il taxi giusto, il rischio di incappare nel mezzo sbagliato e saprete con certezza il costo del servizio. Anche gli alberghi possono prenotarvi il transfer, ma quasi sempre si limitano a fare la stessa cosa che potete fare direttamente voi. In questo caso è possibile che vi venga applicato un costo maggiorato. Fra i vari transfer, ve ne indico due:
Viaggiare in Marocco: pericoli e contrattempi.
Premetto subito che viaggiare in Marocco non comporta rischi particolari o comunque maggiori di tanti altri paesi del mondo. Il senso di insicurezza spesso deriva dal fatto che il turista è continuamente assalito dai venditori, ma quasi sempre tutto si esaurisce in questo aspetto. Vi sono comunque alcune cose alle quali è bene fare attenzione.
Benessere alimentare.
Ho mangiato e bevuto in diverse località del Marocco, sia nei locali, che per strada, senza aver subito alcun disturbo alimentare. Questo nonostante sia abbastanza predisposto a subire problemi di questo tipo. Mi sono ritrovato con l’intestino in disordine in molti paesi e ricordo alcunbi giorni in Bolivia con un’infezione intestinale di quelle toste. In Marocco tutto bene.
Consiglio comunque di evitare di bere l’acqua del rubinetto in ogni caso e di non usarla nemmeno per lavarsi i denti se pernottate in tenda nel deserto. Nei locali chiedete sempre bevande in bottiglia, anche se la cosa avverrà in automatico.
Se bevete dei succhi di frutta per strada, chiedete prima che i frutti siano spremuti in vostra presenza. Di solito non vi sono problemi con le bevande calde, perché bollite. Consiglio poi di evitare i cibi esposti sui banchi all’aperto in strada. Non si sa chi li abbia toccati e sono comunque troppo esposti.
Contrattazioni, truffe e trucchi spillasoldi.
Anche su questo aspetto non ho rilevato problemi particolari in Marocco. Ovviamente sono cose sempre possibili, come in ogni paese del mondo. Vi consiglio di non usare le carte di credito al di fuori di riad e ristoranti, anche se non credo che ci siano problemi in quasi tutti i negozi. Dovrete invece fare attenzione ai trucchi utilizzati per vendervi prodotti o servizi e per portarvi nei punti dove sarete aggrediti da venditori senza scrupoli.
Contrattazioni.
Viaggiare in Marocco, come in generale nei paesi del magreb e non solo, significa contrattare quasi ogni acquisto. Se si cerca di evitare la cosa, si accetta di dover pagare molto di più di quanto normalmente avviene, oppure si deve rinunciare. Regole generali non ce ne sono, ma in linea di massima potete considerare quanto segue.
- Il prezzo iniziale richiesto serve solo per vedere quanto siete disposti a spendere.
- Contratte solo se quanto offerto vi interessa veramente. Ai venditori non piace contrattare con chi non ha intenzione di comprare. Se è così dite subito “no” e non continuate la conversazione.
- Non sparate un prezzo che non siete disposti a pagare, perché se venisse accettato dovreste pagarlo e ritirarvi successivamente sarebbe assai poco gradito.
- Non c’è una percentuale del prezzo richiesto al quale si può concludere l’acquisto, per cui offrite quanto siete disposti a pagare per la cosa. Tenete comunque presente che concludere per una cifra pari alla metà o quasi della prima richiesta è assolutamente normale. Per un taxi a Marrakech mi furono chiesti 100 dh, ma al mio secco rifiuto un taxista mi offrì la corsa per 40 dh. A mia moglie furono richiesti 220 dh per un foulard, che poi comprò per 120 dh.
- Non sorprendetevi se quanto pagate è superiore a quanto paga le gente del posto. I venditori sanno che il potere d’acquisto è ben diverso e sono disposti a concludere la trattativa a condizioni differenti.
Attenti a …
- I venditori sono bravissimi nel condizionarvi, sia offrendovi del tè e mostrando ampia disponibilità nel mostrarvi la merce, sia facendo pressione su di voi, affinché non abbiate il tempo per pensare. Non fatevi forzare nelle decisoni e prendetevi il tempo che vi serve. Se il venditore non vi fa respirare, chiudete la trattativa e andatevene.
- Non iniziate mai a trattare cose che non vi interessano e anche se avevate in mente di comprare quel certo oggetto o servizio, non fatelo da chi vi abborda e fa pressione su di voi. Molti venditori sanno bene che se riescono a trattenervi un po’ di tempo mostrandovi la merce avranno molte più probabilità di concludere l’affare. Per esempio vi dicono che vi fanno indossare un foulard solo per fare una foto. Non è così. Se lo lasciate fare intenderà che siete disposti ad acquistare e un rifiuto successivo sarà preso male.
- Non fatevi fermare per strada facendo iniziare tatuaggi non permanenti e robe simili. Vi dicono che è solo per mostrarvi la cosa senza impegno, ma appena finito faranno la faccia seria e pretenderanno che paghiate il prezzo da loro richiesto. Dite subito un educato ma secco “no” e se ormai il fatto è compiuto pagate solo quello che ritenete adeguato.
Trafficoni e negozi spillasoldi.
Una tecnica molto utilizzata è quella dei “trafficoni” che attirano la vostra attenzione e vi si offrono come guide. Evitateli assolutamente e soprattutto non seguiteli. Vi porteranno in locali loro complici, dai quali otterranno un compenso per il servizio. Spesso per attirarvi vi diranno che non lo fanno per soldi e che vogliono solo mostrarvi qualcosa di tipico, magari un mercatino berbero e roba simile.
Il trucco del palazzo chiuso.
Ho verificato personalmente questo trucco che ritengo particolarmente efficace e ben architettato, per cui fate bene attenzione. Il nome l’ho scelto io perché mi sembra il più indicativo.
Un complice aspetta i turisti in una strada vicina a un palazzo di interesse turistico, magari vicino a un portone che per dimensioni possa sembrare un ingresso ufficiale. Appena qualche turista gli passa davanti, gli dicono che il palazzo quel giorno, o in quelle ore è chiuso e inventano una scusa. Questa persona ha un aspetto disinteressato e non fa nulla per spingervi da nessuna parte o per vendervi qualcosa. Questo vi fa pensare che sia lì per caso e la fa apparire innoqua.
Poco più avanti un secondo complice vi aspetterà, di solito davanti a un riad o altro esercizio. Appena gli siete vicini vi dirà che lì vicino c’è un mercatino caratteristico, magari aperto solo quel giorno, o una certa attrazione, magari qualcosa di cui avrete letto qualcosa nelle guide turistiche. Vi darà le indicazioni e vi dirà che lui lavora nella struttura davanti alla quale si trova, oppure nel luogo dove vi sta indirizzando.
Farà finta di avere da fare, ma poi deciderà di accompagnarvi. Il luogo può anche essere abbastanza lontano e dovrebbe insospettire il fatto che sia disposto ad accompagnarvi. Se lo seguite, appena arrivati, lui si allontanerà per farvi credere di non aver nulla a che fare con quanto accadrà successivamente.
Ovviamente vi lascerà davanti all’esercizio che fa parte del piano. Sarete subito aggrediti dal venditore che in zero minuti e zero secondi avrà capito la lingua da voi parlata e comincerà a mostrarvi la merce. In una frazione di secondo arriverà il tè e prima che abbiate il tempo di pensare vi avranno già mostrato metà del campionario.
Regole da seguire.
Le regole sono semplici, ma vanno ben memorizzate preventivamente perché la psicologia ha un potere immenso. Quindi, anche se possono esservi eccezioni o potete sembrare maleducati, non ascoltate mai chi vi abborda per strada. Chi lo fa, quasi sicuramente ha un interesse, anche se non sembra. A volte vi danno un consiglio corretto per ottenere la vostra fiducia e poi passano all’attacco. Se avete bisogno di informazioni decidete voi a chi chiederle e rivolgetevi a persone che lavorano sicuramente in un esercizio, perché voi lo avete verificato.
Importantissimo, non seguite mai i trafficoni. Seguite solo le guide ufficiali o persone di vostra fiducia. Diversamente fate da soli. Chi non vuole spillarvi soldi non vi abborderà per strada, offrendosi di accompagnarvi, magari in luoghi distanti. Rifiutate subito di seguire queste persone perché se lo fate dopo un tratto di strada già percorsa si arrabbiano parecchio e vi accuseranno di essere maleducati, razzisti e faranno gli offesi. Ho sperimentato personalmente questo comportamento e lo ritengo la prova che si trattava proprio di un trafficone. Ovviamente non c’è nulla di male se un negoziante vi offre di entrare mentre passate davanti al suo negozio.
Truffe.
Ribadisco che non ritengo il Marocco luogo di truffe più di tanti altri paesi del mondo. Tuttavia il turista è sempre da ritenersi vulnerabile, per cui conoscere alcune truffe tipiche è sicuramente utile.
Le situazioni tipiche sono fra loro in qualche modo simili. Di solito si basano su finti guasti a un’auto, con richiesta di essere accompagnati da un meccanico, che poi si rivela un negoziande che cercherà di vendervi qualcosa. Oppure si tratta di finti indigenti che chiedono denaro, puntando sulla pietà del turista. Talvolta il truffatore si offre di accompagnarvi per poi chiedervi con durezza un compenso perché vi ha fatto da guida.
In tutti questi casi, a rischio di sembrare scortesi, il consiglio è sempre lo stesso: tirate dritti.
Viaggiare in Marocco: usi, costumi e mance.
Nel periodo cho ho trascorso in Marocco ho avuto l’impressione che i marocchini siano in generale cordiali, educati e corretti. Aspetti quali le contrattazioni e il cercare di attirare i turisti nei negozi non hanno nulla di scorretto. Chi avessi dubbi pensi a quanto accade per esempio a Venezia, dove ormai non c’è ristorante che non abbia il cameriere davanti alla porta che ti invita a entrare.
In generale in Marocco è bene non offendere la religione con comportamenti in contrasto con essa. Le donne possono circolare senza velo in testa, ma dovrebbero essere evitati gli abiti che espongono troppo il corpo o che siano troppo aderenti a parti intime. Le molestie sessuali mi risulta che esistano tutt’ora, ma nella mia esperienza anche donne vestite in maniera assolutamente inadeguata (e anche sgradevole) non hanno subito alcuna attenzione particolare. Può accadere ancor oggi che alcuni uomini associno la donna fumatrice a una malfamata. Pertanto fumare in pubblico per una donna sarebbe da evitare.
Salvo eccezioni, i non musulmani non possono entrere nelle moschee. Per quanto la cosa dia fastidio, è una regola da rispettare. La cosa può dare fastidio perché alcune moschee sono molto belle, ma ricordatevi che siete ospiti e come tali dovete comportarvi.
Nel caso dei bambini che vi troverete spesso a mendicare qualche spicciolo, è un discorso diverso. Non si tratta di mance ma di accattonaggio. Dispiace non dare nulla, ma probabilmente è la cosa giusta. Dare soldi favorisce il loro uso, come strumenti spillasoldi da parte degli adulti che li mandano. Inoltre spinge i bambini a molestare sempre di più i turisti per raggiungere il fine.
Mance.
Come anche in Egitto e non solo, in Marocco le mance fanno parte del prezzo. Vanno assolutamente lasciate alle guide e agli autisti e talvolta saranno loro stessi a imporvele, anche se questo, di fatto, aumenta il prezzo del tour che avete pagato.
Nei locali è abitudine lasciare un paio di dirham al camerire del bar e 5 dh a quelli dei ristoranti. Lasciate sempre qualcosa anche nei bagni pubblici presidiati.
Foto e riprese.
I marocchini, soprattutto le donne, non amano farsi fotografare. Spesso si coprono il viso quando le inquadrate. Nei luoghi turistici, come piazza Jamaa el Fnaa, a Marrakech, chi si esibisce pretende un compenso per la foto, perché lo sta facendo proprio per quello.
Quindi se dovete fotografare le persone, o scattate da lontano, o chiedete il permesso. Nel primo caso chi non vorrà comparire si coprirà. Nel secondo caso attenetevi alla risposta ricevuta. Evitate di scattare di nascosto, perché stimolete malumori più o meno marcati.

Nel caso di chi si esibisce, non ci provate nemmeno, perché sanno bene come fare e vi verranno a chiedere i soldi anche a distanza. Se una cosa vi interessa, chiedete il prezzo ed eventualmente rivolgetevi altrove. Se trovate l’accordo (di solito facilmente), potrete fotografare con calma e pertanto è la soluzione da preferirsi.
Maltrattamenti di animali.
Purtroppo in molti casi, per spillare soldi ai turisti, vengono utilizzati animali non domestici. Così si vedono incantatori di serpenti, bertucce al giunzaglio e capre in bella posa sugli alberi. Nulla di più innaturale. I serpenti non si muovono per il suono dell’incantatore, ma seguono solo i movimenti. Da rispettoso dei diritti degli animali provo fastidio per queste cose, ma bisogna ricordarsi che spesso fanno parte della cultura locale. Gli inevitabili maltrattamenti che gli animali subiscono non sono peggiori di quelli che subiscono nei nostri allevamenti. Quindi che dire? Ognuno si comporti secondo la propria sensibilità.
Viaggiare in Marocco: destinazioni.
Le località di interesse turistico in Marocco sono molte, ma la maggior parte dei visitatori si concentra nella aree di maggior interesse, costituite da alcune città famose e dalle zone desertiche, soprattutto nella parte orientale e sud orientale del paese. Potete trovare informazioni generali sul paese sul sito ufficiale: visitmorocco.com.
Città di interesse turistico.
Le principali città di interesse per il viaggiatore sono Marrakech, Fes, Chefchaouen (la famosa città blu), Tangeri e ovviamente Rabat. a parte Marrakech, sono tutte nella parte nord del paese. Nell’elenco manca deliberatamente la famosissima Casablanca perché dalle informazioni che ho raccolto è più fumo che arrosto. Troppo grande e con poche attrazioni per il viaggiatore.
Per la visita di queste città è consigliabile un giro, anche con auto a noleggio, che compia un percorso ad anello. La partenza potrebbe essere da Fes, che ha un buon aeroporto. Il termine può essere anche la capitale Rabat, ovviamente con importante aeroporto.
Per Marrakech il discorso è diverso perché la città è molto più a sud. In questo caso l’ideale è visitarla in occasione di escursioni nell’area desertica a est della città, lungo la via delle splendide kasbah, della “Hollywood d’Africa”, ovvero Ouarzazate e verso altri luoghi interessanti come le cascate di Ouzoud.
Ci sono poi le località di mare lungo la costa. La più famosa è probabilmente Essaouira, anche perché molto frequentata dagli appassionati di surf.
Le escursioni nel deserto.

Quasi tutte le escursioni per le aree desertiche dell’est del Marocco partono da Marrakech. Gli itinerari più famosi e interessanti sono verso Merzouga e verso Zagora. Più interessante il primo proprio per le altre importanti attrazioni che si trovano lungo il percorso, ma anche più trafficato. Più selvaggio il secondo, per chi vuole un vero contatto con il deserto, senza troppa gente intorno e senza il disturbo di troppi fuoristrada.
Glossario.
Di seguito i principali termini utili per viaggiare in Marocco.
- Dinde = tacchino, spesso sotto froma di spiedini (Brochettes dinde)
- Erg = dune sabbiose
- Kasbah = fortezza
- Kefta = carne macinata, di solito servita come spiedini (Brochettes kefta)
- Ksar (plurale Ksour) = villaggio
- Magreb = ovest, in arabo, utilizzato per indicare i paesi del nord Africa
- Madrasa = residenza studentesca, anche per scuole coraniche
- Medina = letteralmente “città”, ma utilizzata per indicare il nucleo antico delle città
- Riad = giardino di un patio, ma utilizzato per indicare le abitazioni costruite intorno a un giardino, molte di queste trasformate in strutture ricettive delle medine
- Souk = mercato o quartiere dove si tiene il mercato
- Tizi = passo di montagna
- Tuareg = uomini delle tribù berbere nomadi del Sahara occidentale, conosciuti come “uomini blu” a causa del colore di loro mantelli
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