
Le cose più importanti che occorre conoscere per visitare la Giordania. Visti, pass turistici usi e costumi, ma anche clima, cucina, circolazione e pericoli vari.
Cominciamo.
La Giordania è un paese che comporta meno pericoli e problemi pratici di quello che sembra. Alcuni aspetti però vanno ben conosciuti per evitare spiacevoli contrattempi. Vediamo quali. Devo però preliminarmente raccomandarvi di verificare le cose più importanti prima di partire e di farlo direttamente presso le autorità giordane. I cambiamenti infatti possono sopravvenire senza preavviso.
Viaggiare in Giordania. Visti, pass turistici e burocrazia varia.
Partiamo dall’aspetto che va quasi sempre considerato quando si decide di visitare un paese al di fuori dell’Unione Europea.
1 – Il visto.
Per i cittadini italiani il visto viene rilasciato direttamente all’arrivo in aeroporto. Tuttavia occorre procedere a una registrazione preventiva per comunicare il vostro arrivo e la modalità dello stesso. Al momento in cui scrivo dovete compilare la Travel to Jordan Declaration Form. Controllate comunque se le regole sono cambiate sul solito sito Viaggiare Sicuri, che viene aggiornato regolarmente.
Dopo la compilazione del modulo, vi sarà recapitata direttamente a mezzo email l’autorizzazione allo sbarco in Giordania, dotato del solito QR code. All’arrivo in aeroporto, dai dati del vostro passaporto, verificheranno la vostra registrazione e vi rilasceranno il visto. La registrazione va fatta 72 ore prima della partenza. Dalla mia esperienza questo tempo è da ritenersi indicativo.
Il visto può essere gratuito o a pagamento. Vi sono differenze anche riguardo al punto di ingresso nel paese, ma per il turista è inutile raccogliere informazioni che poi non hanno reale utilità. Chi viaggia per turismo ha certamente convenienza a fare il cosiddetto Jordan Pass e quello toglie ogni dubbio.
2 – Il Jordan Pass.
Il Jordan Pass è pressoché obbligatorio per il viaggiatore. Vediamone i motivi.
- Ha una convenienza economica. Infatti per i suoi possessori il visto di ingresso è sempre gratuito e sono gratuiti gli ingressi in oltre 40 attrazioni del paese. Il bello è che, contrariamente a molti altri paese nei quali le attrazioni principali vanne sempre pagate, con il Jordan Pass si può entrare a Petra, a Jerash, nel Wadi Rum ecc. Cioè i costi per gli ingressi ai siti più importanti sono compresi. Basta mettere insieme il costo del visto e quello dell’ingresso a Petra per ripagare il Jordan Pass.
- Molto spesso si risparmia tempo alle biglietterie perché ci sono file separate e più scorrevoli, oppure non si deve nemmeno perdere tempo a ottenere il biglietto.
- Le attrazioni incluse sono veramente molte. Si fa prima a dire quali sono quelle escluse. Non è una regola, ma in generale mi sono sembrati esclusi tutti i siti cristiani, come Monte Nebo, le chiese di Madaba e così via.
Quale Jordan Pass?
Proprio così, non ce n’è uno solo, ma diversi. Cosa cambia? Cambia solo una cosa: quanti giorni volete dedicare alla visita di Petra. Questo sito si può visitare in uno, due o tre giorni (NB devono essere consecutivi). Con il loro numero cambia il prezzo del biglietto. Analogamente cambia la versione del Jordan Pass che ne comprende l’ingresso. Quindi al momento di acquistare questo pass dovrete specificare per quanti giorni di ingresso a Petra lo volete e in conseguenza cambierà il prezzo.
Come funziona?

Semplicissimo. Il pass resta valido e pronto per l’utilizzo per 12 mesi, ma dopo il primo di questi la validità si riduce a 2 settimane nelle quali ne va completato l’impiego.
Quindi fatelo in anticipo, ma dopo aver fissato il perido del vostro viaggio in Giordanie e solo dopo aver deciso la durata della visita di Petra.
3 – Denaro.
La valuta della Giordania è il Dinaro, la cui sigla intenazionale è JOD, ma spesso indicato come JD. Riguardo al cambio sarà bene informarsi al momento del viaggio, ma in generale, vale un terzo in più rispetto all’euro.
I bancomat sono presenti un tutte le città e le carte di credito sono accettate da alberghi e ristoranti da un certo livello in su, oltre che dai maggiori distributori di carburanti. Un discorso molto simile si può fare per i negozi.
Non fate piccoli prelievi perché è probabile che vi venga applicata una commissione fissa (piuttosto salata). Meglio un paio di prelievi concentrati in modo da ridurre le spese, ma non circolare con troppo contante. Al solito, meglio evitare i cambi all’aeroporto.
Mance.
Le mance sono in genere gradite o pressoché obbligatorie. Nei ristoranti vi chiederanno quasi sempre di aggiungerle al conto. In ogni caso spetta a voi decidere. Un 10% del conto va più che bene.
4 – Altro.
Per quanto riguarda la guida in Giordania vi rimando alll’articolo: Giordania fai da te, in 7 giorni, con auto a noleggio. Vi troverete tutte le informazioni e i consigli per noleggiare un auto in questo paese e una descrizione delle cose più interressanti da fare e da vedere, con i relativi aspetti pratici da conoscere.
Per il resto non ci sono altri aspetti burocratici, almeno in generale. Se volete portarvi un drone, vi riferisco che mi risulta che si possa fare ma che occorra una registrazione preventiva. Non entro nei dettagli perché non me ne sono occupato, ma mi hanno riferito di persone che non hanno potuto portarlo con loro solo per la macata registrazione. Portarselo dietro e doverlo lasciare in aeroporto è un peccato. Pensateci.
Viaggiare in Giordania. Clima, salute e abbigliamento.
Anche su questi aspetti ci sono meno difficoltà di quello che si può pensare. Vediamo rapidamente le poche cose da considerare.
5 – Clima.
La latitudine della Giordania comporta che il periodo estivo risulti assai caldo. Umidità ce n’è poca, ma viaggiare nel trimestre estivo è da pazzi. Anche con le dovute precauzioni e protezioni è sicuramente da sconsigliare. Anche l’inverno non è ottimale. Il deserto, come è noto, è caratterizzato da forti escursioni termiche e la notte nelle tende beduine può essere gelida. Petra è in quota e anche in marzo le giornate ventose possono risultare molto fredde.
I periodi ideali sono quindi le stagioni intermedie. Fino a metà marzo quasi ovunque non è nemmeno alta stagione, almeno rispetto ai maggiori flussi che arriveranno di lì a poco.
6 – Abbigliamento.
Gli indumenti ideali sono quelli del classico vestirsi a cipolla. Agiungete e togliete secondo necessità, evitando capi troppo caldi. Portatevi sempre dietro qualcosa per rinforzare gli ormeggi. A Petra il problema è spesso il vento, che può perseguitarvi per ore. Quindi protezioni per la testa e per il collo a portata di mano e creme sia solari che per evitare screpolature.
7 – Salute.
Pericoli particolari per la salute in Giordania non ce ne sono. La frutta e la verdura vendute nei ristoranti è in generale sicura, tranne ovviamente i locali di fascia molto bassa. L’acqua di rubinetto è meglio evitare di berla, ma non ho notizie di disturbi per chi lo ha fatto. Mi è invece capitato di trovare il cartello “acqua non potabile” in un hotel di buon livello. Non so se era un problema occasionale, ma è stato un caso isolato.
Non trascurate le scottature, non solo nel Wadi Rum, ma anche altrove. Io mi sono bruciato la pelle sul capo (non ho capelli) a Petra in una giornata più ventosa che assolata. Comunque in generale problemi importanti non ce ne sono.
Viaggiare in Giordania. Usi e costumi.
Su questi aspetti problemi importanti non ce ne sono. Basta fare attenzione a poche semplici cose.
8 – Abbigliamento femminile.
Prima di partire leggevo alcune indicazioni sull’abbigliamento consigliato per le donne in viaggio, allo scopo di non urtare la sensibilità dei locali. Dalla mia esperienza, almeno in campo turistico, le donne viaggiatrici possono vestirsi normalmente. Velo per coprire i capelli, vestiti che non mostrino le braccia e le gambe ne ho visti gran pochi e non ho notato alcuna espressione di disturbo.
Diciamo che dovrebbero essere evitate certe scelte estreme, come pantaloncini particolarmente corti e scollature spinte, specialmente in donne con seni prosperosi. Naturalmente tutto va sempre commisurato all’ambiente in cui ci si trova. Una moschea non è la via dello shopping. Una piazza nel centro di Amman non è una spiaggia. Ma nulla di più. Insomma il classico buon senso è più che sufficiente.
9 – Mangiare con le mani?
Anche questo aspetto viene un po’ esagerato dalle indicazioni riportate sulle guide turistiche. Corrsiponde al vero che i giordani abbiano queste abitudini quando mangiano fra di loro, ma non ho visto un solo locale, nemmeno di basso livello che non ti metta le posate sul tavolo. Diciamo che in generale il turista non si accorgerà nemmeno di queste abitudine, a meno che non venga organizzata, per esempio, una cena beduina mentre siete ospiti nel Wadi Rum.
Se il gestore del campo vuole mettervi a contatto con gli usi e i costumi locali (buona cosa) potrà capitarvi di dovervi adattare a questa abitudine, magari magiando sdraiati per terra. A me è successo e mi ricordo ancora il mal di schiena del giorno dopo.
10 – Cucina giordana.
A proposito di mangiare, è bene sapere quali sono i piatti tipici di questo paese. Ricordiamoci che la Giordania confina con Israele e diversi piatti sono pressoché gli stessi. Per esempio i Falafel e l’Hummus, che troverete ovunque, anche nei buffet preparati per le colazione degli alberghi.
Anche se li gradirete, come succede a me, dopo un po’ di giorni probabilmente vi avranno saturato, anche perché li offrono a tutti e tre i pasti della giornata. Cercate di integrarli con i loro formaggi. Ve ne sono di ottimi, soprattutto quelli freschi e una feta molto simile a quella greca.

Negli alberghi dal livello medio in su le colazioni mi sono sembrate ottime, con varietà simile a quella a cui siamo abituati. Le marmellate sono una leccornia e il pane arabo cotto al momento sulla piastra accontenta sempre tutti.
Altro elemento molto presente sono le olive di vario tipo. Spesso aromatizzate al limone, abbinamento che può piacere o meno. Se, come succede a me, non lo trovate un buon connubio, fate attenzione perché sono molto presenti anche dove non ve lo aspettate.
Anche chi predilige una cucina più orientata sui vegetali, come il sottoscritto, potrà trovare diversi piatti per sostituire la carne, di solito a base di fagioli. Molto presente è l’agnello, che io preferisco vivo. In un ristorante mi è capitato di dover cercare a lungo nel menù prima di trovare un piatto che non ne contenesse.
Per il resto, un termine che troverete spesso è “mezze“. Queste in generale contengono cereali, legumi e verdure. Il maiale mi è sembrato del tutto assente e il pesce è raro. Il pollo invece finisce sempre con il comparire in ogni menù.
I dolci.
I dolci sono molto zuccherati, come in generale nel mondo arabo. In Marocco a mio avviso lo erano ancora di più. Da quelle parti lo zucchero è abbondantemente utilizzato anche sulle portate principali. Ne sa qualcosa mia moglie che non è riuscita a mangiare un tajine letteralmente coperto di granelli di zucchero. In Giordania l’uso mi è sembrato più equilibrato e in generale ridotto alle preparazioni dolci. Alcuni dolcetti tipici che vedrete spesso sono deliziosi.
Sia a Wadi Musa che a Madaba ho trovato una panetteria che ne vendeva di ottimi a prezzi irrisori. Se volete addolcire la vostra serata fateci un giretto. Se li prendete l’ultimo giorno potrete anche portarli in Italia. A Wadi Musa la panetteria si chiama Sanabel, vicina al riustorante Elan, a poca distanza dall’altro ristorante Al Wadi. Lì ho trovato i migliori pane e dolci della Giordania. A Madaba ce n’è una simile, anche se non proprio allo stesso livello, proprio davanti al Mosaic City Hotel.
Tè e caffé.
Il tè ve lo offriranno ovunque. Buonissimo e aromatizzato. Nel mondo arabo è una specie di rito. Il caffé è di solito il tipo turco. Ha un sapore diverso dal nostro, ma sempre buono. Non so se la differenza derivi dalla preparazione o dal caffé o da che altro, ma è comunque buono. Fate attenzione a non bere il fondo, dove ristagnano le polveri e aspettate sempre un po’ per farle decantare bene.
Nei luoghi turistici, offrire il tè è un modo per attirare e intrattenere il cliente. Talvolta il prezzo del tè è invece il compenso per fare foto da un punto privilegiato, o rilassarsi in un punto tranquillo e gradevole, come accade a Petra e a Piccola Petra.

Alcool.
Poco diffuso, come potete immaginare, lo potrete comunque trovare nelle strutture di fascia alta, compresi gli alberghi. La bevanda alcolica più diffusa è la birra. La più nota è la Amstel, ma ho trovato ottima anche una semplice birra alla spina.
Viaggiare in Giordania. Informazioni pratiche.
11 – Telefonia.
Anche per questo argomento vi rimando all’articolo già indicato al punto 4. Aggiungo solo che i tour organizzati sopra citati normalmente prevedono il wi fi nel mezzo di trasporto utilizzato. Considerando che anche gli alberghi di solito ne sono dotati (quando funziona), l’acquisto di una SIM locale potrebbe anche essere evitato. Io ritengo che sia sempre meglio averne almeno una per ogni gruppo. Per il resto è ovviamente una scelta soggettiva.
12 – Ultimi consigli.
Non portatevi coltelli o strumenti simili. All’aeroporto di Amman fanno la scansione all’ingresso dell’aerostazione. Anche se il li tenete nel bagaglio da stiva, non ve li faranno entrare per garantire la sicurezza prima che vi rechiate ai banchi dei check-in. Io avevo un semplice cavatappi e hanno esitato un po’ prima di accettarlo.
Fatevi l’assicurazione di viaggio. La Giordania è un paese sicuro e non servono protezioni particolari. Per esempio va bene quella di Civitatis. Fra l’altro, secondo la loro classificazione, le tariffe per la Giordania sono le stesse (ridotte) dei paesi europei e il costo diventa contenuto. Leggete bene le condizioni.
Ricordatevi che il fine settimana non corrisponde al nostro. Nei paesi arabi il venerdì è festivo e la domenica lavorativo. Se avete bisogno di uffici pubblici o alcuni negozi non prettamente turistici, dovete considere questi aspetti per non trovarvi una porta chiusa davanti nel giorno che vi serve.
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