
L’isola più lontana dal resto d’Italia. Cultura siciliana in un ambiente selvaggio. L’isola amata da Modugno e Baglioni.
Voglia di una vacanza dal sapore esotico, ma senza cambiare continente?
Cercate il clima del cuore del Mediterraneo, senza andare all’estero?
Una vacanza a Lampedusa è quello che cercate. Un pezzetto di Italia più vicino all’Africa e a Malta che alla Sicilia. Se la cosa vi attira, di seguito cercherò di darvi le informazioni necessarie per organizzare il vostro soggiorno.
Cominciamo.
L’isola è un luogo dove andare per trascorrere alcuni giorni di relax. Per staccare dalla routine e dimenticare ritmi frenetici, traffico e orari. Per certi versi è qualcosa di simile alle Tremiti, ma con una connotazione molto più selvaggia. A Lampedusa vi consiglio di scegliervi un alloggio di vostro gradimento per una settimana, noleggiare uno scooter o una piccola auto e prendervi una giornata per un giro in barca.
Queste sono le attività più interessanti per una vacanza a Lampedusa.
Imperdibile n° 1 in una vacanza a Lampedusa: una giornata all’Isola dei Conigli.
Questo è il luogo più famoso e apprezzato di Lampedusa. Per la verità di solito non si va nell’isola vera e propria, ma ci si ferma nella splendida spiaggia antistante. Non ci sono molte spiagge da queste parti e quelle che ci sono sono piuttosto piccole. Questa è un’eccezione. Ampia, sabbia bianca, protetta dal vento e con un mare meraviglioso davanti.

Non a caso Domenico Modugno decise di costruirsi la casa proprio qui. Qualcuno sostiene che sia abusiva e in effetti c’è da chiedersi come abbia fatto ad ottenere il permesso di costruire in un luogo come questo. In ogni caso ne era innamorato e non si può che essere d’accordo.

Non si sa con certezza da cosa derivi il nome. Vecchie carte nautiche dell’800 riportano il nome “Rabit Island“. Forse si tratta di un errore tipografico e si voleva scrivere “Rabbit“, ovvero coniglio, che spiegherebbe l’attuale nome. Magari c’era una colonia di conigli proprio sull’isola. Qualcuno sostiene invece che “rabit” sia una parola araba che significa “istmo“, con riferimento alla sottile striscia di sabbia che in certi periodi collega l’isola dei Conigli a Lampedusa.
In effetti solo ogni tanto c’è un’esile striscia emersa che collega le due isole. Normalmente comunque la si può superare a piedi, con l’acqua alla vita.
Come arrivare.
L’isola e la spiaggia antistante sono inserite in un’area protetta e ne è consentito l’accesso solo nelle ore diurne. La notte devono essere lasciate tranquille, perché utilizzate dalle tartarughe Caretta Caretta per la deposizione delle uova. Spesso una parte della spiaggia è delimitata e resa inaccessibile tutto il giorno, proprio per la presenza delle uova. Non è raro vedere volontari di associazioni ambientaliste presidiare la spiaggia di notte.
Il luogo è splendido anche se visitato dal mare. Adiacente all’isola c’è un angolo di mare che è un vero paradiso per le piccole barche, che infatti nella bella stagione si ritrovano regolarmente qui.

Per accedere all’isola si deve percorrere un sentiero lungo diverse centinaia di metri, che con il caldo estivo può rendere il tragitto assai faticoso, soprattutto in salita. Portatevi un po’ d’acqua. Ovviamente in alta stagione non sarete certamente soli, ma ne vale comunque certamente la pena. Non si può venire a Lampedusa e non trascorrere una giornata in questo luogo.
Imperdibile n° 2 in una vacanza a Lampedusa: il giro dell’isola con una barca a motore a noleggio.
Molti non lo sanno, ma ci sono piccole barche a motore che si possono guidare senza patente nautica. Ovviamente devono rispettare certi limiti di dimensioni e potenza, ma nulla che non consenta un giro intorno all’isola. Vi assicuro che le poche istruzioni che vi saranno impartite alla consegna del mezzo sono sufficienti.
Muoversi con la barca consente di apprezzare la parte migliore di Lampedusa, ovvero le scogliere. Queste si possono anche visitare via terra, ma vi garantisco che è tutta un’altra cosa.

Ovviamente per andare in mare si devono seguire le condizioni meteo. A maggior ragione se si è alle prime armi. Pertanto vi consiglio di pianificare il vostro giro, scegliendo la giornata con le migliori previsioni. In caso di mare mosso può essere impossibile, oppure può darsi che ci si possa muovere solo sulla costa sottovento.
Le coste di Lampedusa sono tutte belle, ma i punti migliori dove fermarsi con la barca sono sulla costa sud e intorno all’estremità occidentale dell’isola. Se vi capita di vedere delle meduse, a volte anche molte, spostatevi e cercate un luogo vicino. Sembra impossibile, ma a poca distanza si può passare da punti pieni di questi animali ad altri dove non ve ne sono. Controllate prima di tuffarvi perché le punture sono fastidiose.
Non dimenticate di fermarvi vicino all’Isola dei Conigli e di fotografare il famoso “scoglio a vela“, riprodotto in dipinti e foto, che vedrete spesso durante il vostro soggiorno. Lo troverete sulla costa nord, circa 2,5 km dall’estremità occidentale dell’isola. Analogamente non saltate una fermata a Cala Pulcino, descritta più avanti.
Come noleggiare.
Per il noleggio è sufficiente avere un documento di identità e ovviamente essere maggiorenni. Recatevi al porto. Troverete facilente diversi noleggiatori. Andate da quello che vi ispira di più e fate il contratto. Il noleggiatore vi dirà se il mare è mosso e si può circolare solo in certi tratti, oppure se si può fare il giro. Vi darà le regole di comportamento e vi spiegherà i comandi. Vi assicuro che è poco più che guidare il motorino. Naturalmente in alta stagione è meglio prenotare, ma non dimenticate di dare la precedenza al meteo.

Al rientro pagherete il carburante che avrete consumato. In generale i costi totali sono abbordabili e più bassi di quello che si potrebbe pensare. Se la cosa dovesse prendervi la mano, non distraetevi e tenete sott’occhio il livello del carburante. Rimanere senza benzina non è così difficile. Non dimenticate di accertarvi di avere con voi un telefono per chiedere aiuto in caso di difficoltà.
Ritengo che un giro dell’isola con una barca a motore non possa mancare in una vacanza a Lampedusa.
Un tuffo a Cala Francese.
A pensare che Cala Francese è vicinissima all’aeroporto, non verrebbe in mente di sceglierla per divertirsi un po’ in acqua. Invece è un posto da consigliare. Innanzitutto la vicinanza con l’aeroporto non è un problema. La posizione è tale che questo non si vede affatto. Inoltre di aerei a Lampedusa ne atterrano pochi. Non siamo a Fiumicino e la probabilità di esere disturbati da uno di questi è assai bassa e comunque sarebbe un fastidio limitato.
Prendete la stradina che passa vicino all’aeroporto e superate la spiaggia, sempre piuttosto affollata. Ce n’è anche una seconda più piccola e più avanti. Se volete piazzarvi con il solito ombrellone, potete fermarvi lì. Se invece, come il sottoscritto, apprezzate anche un tuffo dagli scogli, fermatevi in una posizione intermedia, che più vi piace, e godetevi il mare. L’acqua è splendida.

Il giro dell’isola in scooter o auto.
Lampedusa è decisamente piccola. Nella direzione di maggiore lunghezza è circa 10 km. In quella minore al massimo circa 3 km. Le strade sono pochissime e quella principale, che fa il giro di quasi tutta l’isola, la si può percorrere in un’ora.
Le parti migliori, ovviamente sono le coste. Cercate di portarvi vicino a queste ogni volta che potete. Non tralasciate di fermarvi sopra il solito “scoglio a vela” e di arrivare all’estremità ocidentale dell’isola.
Un difetto di Lampedusa, ma anche una sua caratteristica, è che di vegetazione ce n’è pochissima. Trovare un albero per un po’ d’ombra non è certo facile. Non muovetevi senza protezioni, fra cui un cappello.
Le parti più interessanti sono le stesse del giro in barca, anche perché la parte orientale è quella abitata e quindi meno tranquilla, a parte Cala Francese.
Circa il mezzo, vi consiglio l’auto più piccola che trovate. Come detto, l’isola si gira in poche ore e non ha senso un’auto grande. Le più utilizzate sono le vecchie Mehari, con carrozzeria non in metallo, ma in ABS. Se ne vedono diverse parcheggiate vicino ai luoghi più famosi, lasciate completamente aperte, come è abitudine da queste parti.
A piedi verso Cala Pulcino.
Forse non è proprio da essere definita imperdibile, ma una camminata verso Cala Pulcino è sicuramente un’attività da inserire nel programma di una vacanza a Lampedusa.
Cala Pulcino è l’insenatura adiacente alla spiaggia dell’Isola dei Conigli. Contrariamente a quest’ultima, è poco frequentata, perché non ha sabbia, ma solo una spiaggia di ciottoli. Per andarci occorre percorrere circa 1,5 km a piedi, lungo un sentiero roccioso, che in estate può facilmente risultare faticoso. L’esperienza è comunque interessante per apprezzare la natura tipica dell’isola. In ogni, contrariamente a gran parte di Lampedusa, qui vi sono lunghi tratti in mezzo agli alberi. Non quindi la solita vegetazione bassa, tipica dell’isola, ma alberi veri e propri.
Occore comunque portarsi da bere e indossare indumenti che proteggano dal sole. Il percorso in pratica è in mezzo a un canyon, del quale solo il primo tratto beneficia dell’ombra delle piante.
Per arrivarci occorre portarsi alla Contrada Belvedere, sulla costa, all’incirca all’estremità settentrionale di Lampedusa. Proseguire per circa 400 m verso l’estremità occidentale dell’isola e poi lasciare la strada asfaltata, girando a sinistra su una strada sterrata. Troverete un piccolo parcheggio con le indicazioni per Cala Pulcino e altri cartelli informativi.
La spiaggia è un ottimo luogo per un bagno o per una sosta in tutto relax. Purtroppo il posto è noto e, in alta stagione, vi si può trovare molta gente, anche se sarà sempre meno che all’Isola dei Conigli. Diciamo che il maggior percorso a piedi e la mancanza di sabbia la rende un po’ meno appetibile, ma non vi illudete. Anche chi si muove in barca la conosce bene e per questi non ci sono problemi di camminate sotto il sole. In piena stagione estiva, di barche ne troverete diverse, ancorate nelle calme acque dell’insenatura.
Da questo punto, se volete, potete proseguire lungo il sentiero e arrivare alla vicina Isola dei Conigli. Tenete presente che dovrete tornare indietro, a meno che qualcuno non venga a prendervi dall’altra parte.
Curiosità.
Oltre che da Modugno, l’isola era amata anche da Baglioni, che dal 2002 al 2012 ha tenuto un concerto di fine estate a Cala Guitgia, insieme a numerosi ospiti, sia cantanti che di altre categorie del mondo dello spettacolo. La manifestazione nacque un po’ per caso, con il cantante che si mise a suonare i suoi brani più famosi per i bagnanti presenti.
Il rapido successo e la nobile finalità di sensibilizzare sul problema dell’immigrazione clandestina, portarono al patrocinio delle massime istituzioni italiane e internazionali. Fu chiamata “O’Scià“, che più o meno significa “il mio respiro“. Il termine è spesso usato come saluto dagli isolani. Questo evento per molti è stato un elemento caratteristico di una vacanza a Lampedusa.
L’appuntamento annuale terminò nel 2012, per i soliti motivi economici. Come sempre in Italia, mancano i soldi per quello che è utile e positivo, mentre non mancano mai per manifestazioni sconosciute e di dubbio interesse, magari organizzate da qualche politico, alle quali non assiste nessuno, o magari per costruire una strada che va “dal nulla, al nulla”, ovviamente costruite con il profitto di qualcuno. Sia chiaro che parlo in generale e non mi riferisco alle attività sull’isola.
Come arrivare.
Ci sono anche i traghetti, ma a Lampedusa di solito si viene in aereo. I voli di linea sono pochi, ma in alta stagione si possono trovare diversi charter. Chiedete dove avete prenotato, se si tratta di un’agenzia, oppure al gestore dell’alloggio da voi scelto, se avete fatto da soli. Spesso possono inserirvi in un volo charter già previsto da altri organizzatori. Probabilmente spenderete meno rispetto al volo di linea.
Alloggio e pasti.
Per una vacanza a Lampedusa vi consiglio sicuramente una soluzione tipo residence. Massima libertà, potrete prepararvi i pasti, riducendo i costi e godrete comunque dei servizi collettivi della struttura. Come posizione ritengo preferibile l’area intorno al centro maggiore dell’isola, per la facilità di fare scorta di viveri o di quant’altro possa servirvi.
La mia indicazione è per il Residence Villalba. Offre soluzioni sia tipo hotel, che tipo residence. Ottima posizione vicina al centro e numerosi servizi centrali, come un’ampia piscina, docce e le sale per la colazione. Anche se optate per una casetta con tutti i servizi, potete infatti prevedere la colazione compresa nel prezzo. Ogni giorno potrete quindi alzarvi con calma, senza dover pensare a preparare il primo pasto della giornata.
La struttura può prenotarvi anche il volo alle migliori tariffe e talvolta procurarvi un’auto non proprio a noleggio, diciamo “in prestito”, con ulteriore risparmio.
Per i pasti, ritengo la cosa migliore prepararseli in proprio, optando per i sapori tipici della cucina isolana. Chiedete alle persone con le quali avrete rapporti e sapranno consigliarvi. Magari una o due sere provate un locale caratteristico.
Riguardo ai piatti tipici, si sentono le influenze dei vecchi colonizzatori e navigatori che sano passati da queste parti. Arabi, normanni e spagnoli in testa. In ogni caso la base della cucina lampedusana è il pesce. Non ho provato molti locali, ma ho avuto l’impressione che si mangi ovunque bene. Piatti semplici e di ottima qualità. Gironzolate per le vie del centro, come ama fare la gente del posto e seguite il vostro istinto.
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