
Guida alla visita della parte sud del turistico Queensland, da Brisbane, con la sua isola Moreton, a Rockhampton, con la sua Great Keppel, con tappa opzionale all’isola di Fraser.
Un breve giro che parte da quella che mantiene il primo posto al mondo nella mia personale classifica delle città più vivibili e piacevoli: la cosmopolita Brisbane. Al contorno la piacevole Moreton Island e poi più a nord le due isole di Fraser e Great Keppel.
Devo precisare che ho dovuto molto ridurre i tempi di permanenza in questa parte del paese perché ero in viaggio da quasi un mese e non potevo rimanerci oltre. Pertanto le indicazioni che troverete sono limitate alle attrazioni principali, mentre non vi sono indicazioni per quelle secondarie, soprattutto se deciderete di percorrere in auto il tratto da Brisbane a Rockhampton, che io ho percorso in tutta fretta.
Cominciamo con Brisbane.

Il giro parte da Brisbane, seguendo la logica di lasciare la parte più rilassante del viaggio alla fine, ma volendo può essere percorso al contrario. La città di partenza ha un importante aeroporto, raggiungibile direttamente anche con voli intercontinentali e pertanto vi potrete arrivare sia direttamente dall’estero, sia come proseguo di un’altro viaggio in Australia.
Prenotate un albergo che sia vicino al punto di prelievo dell’operatore presso il quale avrete prenotato il tour a Moreton Island. In questa maniera non perderete tempo per arrivarci, tenendo conto che le partenze saranno inevitabilmente al mattino presto. Vi sono diversi operatori che effettuano escursioni di uno o più giorni su quest’isola. Io mi sono trovato bene con la Sunrover Tours, ma dalle informazioni che ho ottenuto, anche gli altri principali operatori vanno bene. Le differenze possono essere relative al tipo di offerta.
Prenotate prima di partire, per essere sicuri della disponibilità e scegliete uno dei punti di prelievo disponibili. Uno di questi dovrebbe essere la Roma Street Station (Roma scritta proprio come in italiano), che svolge il ruolo di punto di arrivo e partenza di diversi tipi di trasporti, compresi treni e autobus e quindi è un punto strategico per qualsiasi tipo di spostamento abbiate bisogno. Fate attenzione al punto esatto, perché vi sono diversi livelli e sbagliare è facile.
Pernottamento.
Per il pernottamento vi segnalo il semplice e funzionale Soho. Non tanto per l’albergo in se, peraltro senza pecche, ma perché è sulla collinetta adiacente alla stazione e in pochi minuti a piedi si arriva alla King George Square e al centro cittadino.
La sera passeggiate per il centro. La città è molto gradevole e rilassante. Nella King George Square c’è il Museum of Brisbane dove potrete conoscere la storia della città, il Brisbane City Hall, storico edificio dalla cui torre panoramica si ha una bella vista sul centro. Dalla piazza proseguite fino alla Queen St. dove troverete un po’ di tutto, dai negozi ai bar, dai fast food ai ristoranti. La via è pedonale, parzialmente coperta e con locali anche in mezzo alla strada in apposite strutture chiuse. Fra questi il Milano, dove la pizza non è male anche se la pasta è un po’ alta per i miei gusti.
Apro una parentesi sui nomi italiani che in Australia ho trovato spesso, sia per località che, appunto per locali privati. La cosa che mi ha sorpreso è che, anche in quelli pubblici, li hanno lasciati originali. Non è successo come negli USA che si trovano i vari Venice, Neaples ecc. Ho invece trovato Roma, Verona, Sorrento e così via.
Io purtroppo mi sono fermato solo un paio di notti e ho impiegato la giornata in mezzo per l’escursione a Moreton. Se avete più tempo di me potrete visitare diversi altri luoghi di interesse, fra cui l’orto botanico, musei e il Queesnland Cultural Centre, sempre per approfondire la conoscenza della nazione australiana, o magari fare una crociera sul fiume. Ribadisco che la città mi piace non per le sue attrazioni, ma per la città in se.
Moreton Island.
Al mattino presentatevi puntuali al punto di prelievo prescelto. Di solito sarete divisi in gruppi poco numerosi. Noi eravamo in sei. Si sale in fuoristrada e si va al porto. Il mezzo si imbarca su appositi traghetti, che superano il breve tragitto per l’isola (250 m ) assai lentamente (1,5 ore). Questa ha fama di essere molto tranquilla e selvaggia, pur essendo praticamente davanti alla città. Molti passano anche più giorni sull’isola, caricando quello che gli serve sull’auto. Infatti se ne vedono di stracariche. Le regole australiane non sono restrittive come le nostre e in fuoristrada si può andare un po’ dove si vuole, compresa la spiaggia. Se l’autista è quello giusto proverete i 90 km/h sul bagnasciuga.
L’isola è sabbiosa, con ricca vegetazione e belle spiagge, ma è sconsigliato fare il bagno per la presenza delle cubo meduse e perché le coste sono infestate dagli squali. Le dune sabbiose sono molto alte e pare che il punto più alto dell’isola sia anche la duna più alta del mondo. Sarà, ma non sono convinto; ne ho viste di dune altissime nel Namib. In ogni caso qui sono un’attrazione perché si può fare lo sci sulla sabbia.
Devo dire che è più divertente di quello che pensavo. All’inizio si è un po’ titubanti all’idea di lanciarsi giù dalla ripida discesa sdraiati su una tavola e con la faccia in avanti. Vi assicuro che l’altezza è veramente notevole. Le persone arrivate in fondo si vedono ben rimpicciolite dalla distanza. Poi, una volta provato, quello che ti frena dal rifarlo è solo la risalita a piedi fino in cima. Veramente eccitante.
Ovviamente non poteva mancare una Blue Lagoon, che credo ormai non si neghi a nessuno. Comunque bella e bagno molto rinfrescante. All’ora di pranzo vi sarà offerto un buffet sotto alcune tende. Occhio a non distrarvi che la concorrenza è forte, perché ci sono anche gli altri gruppi. Volendo potrete passeggiare in tranquillità in riva al mare. Ci sono alcuni relitti spiaggiati che rendono stimolante la camminata.
Per chi è interessato vi sono escursioni con snorkeling in una zona dove ci sono dei relitti. Per divertirsi ad alimentare i delfini invece è necessario essere ospiti del resort che è sull’isola. In ogni caso ritengo l’escursione su quest’isola una cosa da non perdere.
Il fish and chips .
Verso sera sarete riportati indietro con le stesse modalità dell’andata e sarete in albergo in tempo per prepararvi per uscire a cena. In proposito in Australia ci sono molti locali che preparano un ottimo fish and chips, tipico piatto anglo sassone. Può essere un’occasione per provarlo. Un posto adatto a Brisbane è Pig’s Whistle, sempre nella Queen street, ma dalla parte opposta arrivando dalla King George Square (cioè a sinistra).
Se decidete di visitare Fraser Island, il mattino successivo lasciate l’albergo e andate a ritirare l’auto che avrete prenotato in un ufficio non lontano. Potrete comunque lasciare i bagagli in albergo e prelevarli dopo il ritiro. Anche in questo caso consiglio di scegliere il modello più piccolo possibile, per le vostre esigenze. La strada è tutta ottima.
Devo dire che Fraser mi è piaciuta meno di Moreton e soprattutto mi aspettavo di più. Sarà che è più grande e quindi si perde molto tempo a girare in fuoristrada, sarà che avevo ottime aspettative, ma debbo dire che se ne può anche fare a meno, senza rimorsi. Oltretutto occorre guidare per molti chilometri per arrivarci e tornare indietro e ancora di più se si decide di proseguire oltre. Se decidete di saltarla vi conviene arrivare a Rockhampton in volo da Brisbane, oppure fermarvi qui e dirigervi altrove.
Hervey Bay.
Se decidete di visitarla dovrete guidare fino a Hervey Bay, che dista circa 300 km per la strada più diretta. Sarebbe bello andare lungo la costa, ma non è così facile. Intanto in alcuni tratti non ci sono strade lungomare e poi ci sono alcuni centri abitati che vi rallenteranno molto, forse troppo. Io ci ho provato, ma mi sono trovato imbottigliato dalle auto dei turisti diretti in spiaggia e ho desistito.
Fra l’altro una caratteristica dell’Australia è che, senza nemmeno accorgertene, passi da una specie di autostrada a stradine che attraversano parcheggi, magari con gente che ti passa vicino in costume da bagno.
Hervey Bay è una cittadine balneare tranquilla dall’atmosfera rilassata. Se alloggerete sull’Esplanade avrete una bella spiaggia dall’altra parte della strada e numerosi bar e ristoranti di vario tipo in rapida successione. Vi sono però molte altre soluzioni nelle strade parallele che richiedono solo qualche minuto a piedi per raggiungere l’Esplanade.
Vi consiglio di prenotare due notti non consecutive nello stesso albergo, scegliendone uno che possibilmente vi tenga l’auto in ambiente protetto durante il vostro soggiorno a Fraser.
Da Hervey Bay partono anche escursioni in mare per l’avvistamento delle balene, ma solo nel periodo fra agosto e ottobre. Se vi interessa potete prevedere anche questa uscita, prolungando il vostro soggiorno.
Fraser Island.
Per la visita a Fraser Island, l’isola di sabbia più grande del mondo, vi consiglio di prenotare un’escursione di due giorni. In verità l’isola è visitabile anche in autonomia, che in generale è la soluzione che preferisco, ma in questo caso ritengo che il tour organizzato consenta di non perdersi nulla delle attrazioni dell’isola, senza perdere tempo a girovagare per trovare quello che si cerca. Ricordo che l’isola è molto grande e con poche indicazioni. Inoltre serve un fuoristrada e il suo noleggio, in aggiunta a quello dell’auto che già avrete, farebbe lievitare troppo l’impegno economico. Se decidete di fare da soli, ricordatevi che vi servirà il permesso per portare l’auto sull’isola, che dovrebbe essere ottenibile presso gli uffici dove partono i traghetti.
Riguardo al tour organizzato, come detto, consiglio di prevedere un pernottamento sull’isola, per avere il tempo di visitarla abbastanza bene, viste le sue dimensioni. Una buona soluzione è il Tour di due giorni Fraser Island. Sarete prelevati a Hervey Bay, trasferiti al porto e arriverete sull’isola con un percorso in traghetto di 40 minuti. Avrete due visite guidate giornaliere, vitto e alloggio. Il tour di due giorni è la soluzione ideale, perché in giornata non si riesce a visitare l’isola a causa delle sue notevoli dimensioni. Tre giorni sono troppi perché Fraser è interessante, ma non eccezionale.
La cosa più interessante è il suo aspetto selvaggio, l’abbondanza di luoghi belli e tranquilli, per i quali le notevoli dimensioni certamente aiutano. I laghi sono decisamente molti e sicuramente vi porteranno a vedere il famosissimo Mckenzie, il più fotografato dell’isola, ma anche diversi altri.
Camminando nei boschi si possono incontrare facilmente dei serpenti, mentre l’avvistamento di un dingo è piuttosto raro, anche se sono molto diffusi. A me è capitato di vedere un Carpet Snake che aveva appena inghiottito una preda. Dalla sagoma forse un opossum. Sulla lunghissima costa est, troverete una spiaggia sterminata con un incredibile traffico di fuoristrada e anche di …. aerei! Già … perché questa è anche una pista di atterraggio, con tanto di indicazioni ufficiali.
Volendo potrete fare un volo panoramico intorno all’isola. Potrete anche decidere al momento senza prenotare. Io non l’ho fatto e non posso suggerirvi. Vi sono anche alcuni promontori sulla costa, su cui potrete salire e che sono molto panoramici. Sulla sabbia vedrete moltissime meduse spiaggiate, fra le quali le micidiali Cubo Meduse.
Riguardo ai pasti, in generale saranno a cura dell’organizzazione e di solito buoni e abbondanti. Se deciderete di muovervi in autonomia, sull’isola vi sono sistemazioni di buon confort e relativo prezzo e altre molto spartane, in casette di legno con i bagni in comune, oppure in campeggio. Anche gli ambienti dove viene servita la cena seguono questa logica.
La struttura di riferimento dell’isola è il Kingfisher Bay Resort, della catena Mercure. Offre camere, villette indipendenti, grande piscina, ristoranti, spa ed è ben organizzata anche per organizzarvi il tour di due giorni. A mio avviso ha solo in difetto di essere un po’ caro, rispetto al livello offerto.
Una buona alternativa è il Fraser Island Retreat, che ha bungalow di varie misure, con balcone privato. Fate attenzione perché ve ne sono sia con bagno privato che in comune, di solito quelli più grandi.
Great Keppel Island.
Rientrati a Hervey Bay, dopo aver pernottato ancora lì, potrete tornare a Brisbane, o proseguire fino a Rockhampton. Arrivare fino lì serve se volete concedervi qualche giorno a Great Keppel, l’isola molto turistica vicino alla costa, dove la pace regna sovrana come forse non avrete mai provato prima. Più avanti comincia la Grande Barriera Corallina Australiana e le località balneari non si contano. Al solito dipende dalle preferenze. Io ero tentato di andare nella famosa Whitsunday Island, ma alla fine ho rinunciato, perché non sono mai attratto dai luoghi troppo turistici e affollati. Se ci andate potrete anche arrivarci in aereo, grazie ai numerosi voli di linea con quella destinazione. Viceversa, se amate la tranquillità, Great Keppel è la scelta giusta.
In questo caso vi consiglio di consegnare l’auto in aeroporto e prenotare un pacchetto completo che comprenda il trasferimento al porto, il traghetto e il soggiorno. Così non avrete preoccupazioni per organizzarvi i trasferimenti e relative coincidenze. Oltretutto i traghetti vi sbarcheranno sulla spiaggia e così sarete sicuri che qualcuno venga a prelevare i vostri bagagli, che non sono l’ideale per muoversi sulla sabbia.
Trasporti per Great Keppel.
Se volete fare da soli dovrete prendere l’autobus per Rosslyn Bay (dove partono i traghetti per Great Keppel). Per l’autobus controllate Yang’s Bus Service. Per i traghetti Freedom Fast Cats. Per informazioni generali può esservi utile il sito della ArrivalGuides.
Sull’isola si può passare il tempo riposandosi e leggendo, o facendo qualche escursione a piedi. Io credo che convenga almeno andare a vedere le spiagge principali. La più bella a mio avviso è appunto la lunghissima Long Beach. Raggiungibile grazie ai sentieri in mezzo alla vegetazione, alcuni dei quali hanno tratti incerti e poco evidenti. Possibilmente fatevi dare una mappa dell’isola al vostro resort. In ogni caso i tratti sono brevi e anche se vi perdete, non andrete lontani. Un’altro sentiero conduce a questa spiaggia partendo dall’estremità sud est della pista dell’airstrip. La spiaggia è enorme e spesso quasi deserta. Godetevela come più vi piace, ma non dimenticate le Cubo Meduse.
Altra bella spiaggia è la vicina Monkey Beach. La potete raggiungere dall’estremità sud di Long Beach, superando il promontorio all’estremità sud dell’isola, oppure direttamente dal sentiero che arriva da Fisherman’s Beach. Vi troverete dei resti che confermano che era abitata dagli aborigeni fino al 1700. Io da qui non trovavo il sentiero per tornare al lodge. C’è, ma non è facile da vedere. Chiesi anche a un paio di turisti incontrati, ma si erano persi anche loro.
Si fa più fatica ad arrivare alla piccola Shelving Beach, posta fra la Fisherman’s e la Monkey. Attenti a non farvi male sulle rocce.
Nessun problema per la Putney Beach, collegata dalla strada e dove potete andare anche camminando lungo la spiaggia adiacente.
I sentieri di Great Keppel.
Le altre spiagge richiedono un po’ di cammino e non si deve partire senza una adeguata scorta di acqua. L’isola non ha grandi rilievi, ma fare le ripide salite sotto il sole può rapidamente fiaccare chiunque. Fra l’altro si ha la sensazione che si siano divertiti a tracciare i sentieri dove ci sono i punti più alti e più ripidi. Partite se siete motivati e pianificate il percorso prima di mettervi in movimento, per non sbagliare strada. Volendo si può arrivare fino all’estremità opposta dell’isola, ma vi assicuro per esperienza diretta che è veramente faticoso e impossibile senza una buona scorta di acqua e adeguate protezioni solari. Se riuscite ad arrivare nelle spiagge più lontane sarete premiati da posti bellissimi e solitudine quasi garantita.
Il sentiero corre sul crinale delle colline a ovest dell’isola con splendide vedute sulle spiagge presenti da questo lato. Per scendere alla spiaggia, prima ci si deve spostare verso nord. Volendo, potete spingervi fino all’estremità del promontorio a ovest dell’isola, anche se a mio avviso non ne vale la pena.
La sera? … relax.
La sera comincerà il via vai di opossum. Li vedrete spesso ovunque. Dopo il tramonto bussavano delicatamente alla porta della terrazza della camera per avere qualche boccone di cibo. Passeggiare lungo la spiaggia al tramonto è molto piacevole, anche perché l’isola non è mai affollata. Spesso si incontrano le stesse persone e ci si saluta come con i vicini di casa.
A cena si può andare ai ristoranti dei resort o a uno dei localini presenti. L’Island Pizza ha buone pizze in un ambiente molto semplice e informale. Lo trovate all’estremità nord di Fisherman’s Beach. Camminate davanti agli edifici del resort finché non la vedete.
Al mattino invece sarete salutati dai pappagalli, sempre coloratissimi, che verranno a posarsi sui vostri balconi.
Concludendo, se siete amanti della vita notturna e delle frenetiche attività diurne dei luoghi molto frequentati, a Great Keppel vi annoierete a morte. Se invece amate la tranquillità, i ritmi lenti e la pace in luoghi bellissimi, allora vi verrà voglia di tornarci. Io sono fra questi.
Per il ritorno, all’aeroporto di Rockhampton troverete sicuramente un volo adatto per Brisbane o Sydney, da dove potrete continuare la vostra vacanza o rientrare in Italia.
Altri articoli sull’Australia:
- Outback australiano in fuoristrada,
- Il maraviglioso sud dell’Australia,
- Sydney e le Blue Mountains in poco tempo.
Lascia un commento