
Informazioni e consigli per una rapida visita della famosa città australiana e delle affascinanti Blue Mountains.
Sydney, la città simbolo dell’Australia, con la sua mitica baia. L’Opera House e l’Harbour Bridge. I miei consigli per poter apprezzare al meglio lo spirito della città e dei dintorni, pur con poco tempo a disposizione.
Come ho già scritto nell’articolo sul Sud del Queensland, purtroppo ho dovuto fare tutto di corsa per non stare in Australia più di un mese. Così, come sempre, ho dovuto scegliere. Mi spiace perché Sydney ha molto da offrire ed è una città sicuramente gradevole.
Oltretutto mi ero riproposto di andare a vedere le famose Blue Mountains, appena fuori città e questo mi ha tolto altro tempo.
Cominciamo.
Prima di tutto però devo partire da una caratteristica di Sydney che non è inusuale in generale, ma lo è in Australia: il traffico. Siamo infatti in un paese poco popolato e, dopo diverse settimane di permanenza, ci si abitua a vedere poca gente e soprattutto poche auto. Poi si arriva qua e cambia tutto. A Sydney di traffico ce n’è davvero tanto. Sempre.
La guida a sinistra contribuisce a complicare la vita del povero turista europeo, già alle prese con una città sconosciuta. Mia moglie ha superato l’Harbour Bridge senza volerlo, perché non riusciva a svoltare, non essendosi inserita per tempo nella corsia giusta.
Le Blue Mountains.
Meta prediletta degli abitanti di Sydney, quest’area montuosa offre numerosi paesaggi spettacolari. Molto gettonata soprattuto per sfuggire alla calura estiva della città. Infatti, la prima cosa che si nota arrivando, è la differenza di temperatura. Anche in piena estate qui è sempre abbastanza fresco e in inverno la neve non manca.
Ovviamente le piante più diffuse sono gli eucalipti. L’olio che producono, evaporando, crea una sottile nebbiolina che va a formare un velo azzurro che avvolge tutta l’area. Questo fenomeno ha dato il nome al parco.
Per venire qui si deve arrivare a Katoomba, in auto, in bus oppure con il treno. Con quest’ultimo mezzo di trasporto occorrono circa due ore dal centro di Sydney. Per informarvi sugli orari e sul resto potete andare sul sito della Transport NSW. Troverete informazioni anche sulle altre modalità di trasporti pubblici.
Arrivati a Katoomba in auto, fate attenzione e procuratevi una piantina. Non so se è solo una mia impressione, ma in Australia ho sempre riscontrato una certa carenza di informazioni per i turisti. Dalla Great Western Hwy dirigetevi verso sud, lungo la Katoomba St. o sulla parallela Lurline St.
Le Three Sisters.
All’estremità sud della cittadina troverete Echo Point, dal quale si possono ammirare le famose Three Sisters e dal quale partono i sentieri che scemdono in basso.
Se arrivate con i mzzi pubblici, c’è un servizio autobus che vi porterà vicino ai punti di interesse turistico.
Con l’auto avrete la comodità di spostarvi rapidamente e facilmente dove volete, ma non sarà facile parcheggiare. Conviene arrivare presto per essere i primi e, se volete risparmiare, parcheggiare distante dai punti più richiesti, dove ovviamente è tutto a pagamento.
Tanto per cambiare anche le super glorificate Three Sisters non mi hanno affascinato più di tanto. Molti altri luoghi e panorami, anche se molto meno famosi, mi sono piaciuti di più. Da Echo Point comunque godrete di un vasto e spettacolare panorama sulla Jamison Valley.
Fatte le foto di rito, cominciate a scendere lungo il sentiero, facendo attenzione a non essere travolti dalle schiere di turisti giapponesi, che incontrerete sugli infiniti gradini che caratterizzano la discesa. In estate, nonostante l’ambiente un po’ più fresco, soffrirete comunque il caldo.
A proposito di foto. Purtroppo proprio all’inizio del mio viaggio in Australia, per la precisione quando ero ancora a Singapore, mi si guastò la fotocamera. Mi viene da piangere, ma del mio mese in questo meraviglioso paese ho solo i filmati, peraltro con la mia vecchia telecamera 4:3.
Le Katoomba Falls e lo Scenic Railway .
Arrivati in fondo alla gola, potrete ammirare le cascate. Anche queste belle, ma meno di tante altre. Spostatevi sull’altro versante, da dove parte la Scenic Railway, che vi risparmierà la notevole fatica di dover risalire a piedi. Devo dire che è molto spettacolare, perché è una specie di ferrovia … “verticale”. Insomma una via di mezzo fra ferrovia e ascensore.
Durante la salita si passa anche un tunnel nella roccia e alla fine si arriva in cima, dove troverte un bar ristorante, presumo pieno di gente. Quello sarà il momento per un po’ di ristoro. Se avete bambini, è il posto giusto per il classico gelato. Oppure potrete pranzare.
Lo Scenic Skyway
Da lì non potrete rinunciare a spostarvi nuovamente sulla sponda dalla quale siete partiti con lo Scenic Skyway. La traversata è carina, ma dura troppo poco. Hanno fatto di tutto per renderla spettacolare, ma allungarla non potevano.
Se avete poco tempo, potrete completare la visita alle Blue Mountains, in mezza giornata. Avvicinandovi a Sydney troveretead attendervi il solito traffico infernale. Per cui ,se siete in auto, arrivate al vostro parcheggio e mollatela.
La baia di Sydney.
Nel pomeriggio cominciate a spostarvi verso la parte più interessante di Sydney: la baia, con i suoi gioielli: l’Opera House e l’Harbour Bridge. Il luogo è uno dei più piacevoli che io ricordi. Con il passare delle ore i turisti cominciano a raccogliersi intorno ai punti più caratteristici. I giapponesi domineranno comunque, ma non ci metterete molto a sentire colloqui in italiano.
L’area è piena di locali di tutti i tipi e per tutte le tasche. Se avete poco tempo, come è successo a me, passatelo qui. Qui si concentra gran parte della vitalità della città. Gironzolate senza fretta e fermatevi ad ammirare i dettagli dell’Opera House. Tutti noi l’abbiamo vista e rivista numerose volte, ma è solo da vicino che se ne comprendono le vere caratteristiche.
Quando è ora, fermatevi a mangiare in uno dei tanti localini lungo la baia. Potrete mangiare di tutto, dal goulash ai piatti orientali. Fate con calma, godetevi la serata e poi spostatevi verso la stazione dei traghetti. Troverte negozi e bancarelle. Non mancheranno quelle con i gelati dai nomi italiani.
Ho già scritto più volte come, in tema di cucina e moda, i nomi italiani siano letti come un punto in più. In una bancarella trovai un notevole assortimento di gelati, tutti con indicazioni in italiano. Purtroppo la ragazza dai connotati orientali che li vendeva, li distingueva solo in base ai termini inglesi. Peccato. Il gelato era comunque ottimo.
Rientrando verso il centro della città, potrete trovare numerosi negozi di souvenir. Io da tempo volevo il classico cartello stradale con il canguro. Un po’ banale, lo so. Ma non potevo tornare senza.
Crociera in barca.
Cercate di fare una crociera in barca nella baia. Ne vale la pena per rendersi conto della morfologia della costa e dello sviluppo urbano della città. Io riuscii a farla nel giorno di partenza, prima di andare in aeroporto. Era solo di un’ora, ma fu spesa molto bene. Si passa vicino all’Harbour Bridge e poi ci si allontana.
Per me la mini crociera fu l’ultimo atto in Australia. Dopo mi aspettavano le circa 24 ore di voli e attese nei vari aeroporti. Sydney, Singapore, Francoforte, Monaco e infine Verona. Arrivai sfinito ma soddisfatto del viaggio, come raramente mi capita.
Qualunque sia il vostro itinerario, vi auguro buon viaggio.
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