
Prima di cominciare l’esplorazione dei tanti tesori di Orvieto occorre poter comprendere la città, la sua conformazione e il suo mondo sotterraneo. La storia della città è infatti fortemente legata alla natura geologica dell’area, che ha portato alla particolare conformazione della rupe su cui poggia il centro storico.
Cercherò di fornirvi le informazioni essenziali, senza farla troppo lunga. Altri elementi utili li potete trovare nella pagina Orvieto geologica, del sito Orvieto Underground.
Cominciamo.
Per migliore comprensione partiamo dalla storia geologica, per poi proseguire con quella vera e propria.
Storia di Orvieto: geologia.
Il passato geologico di Orvieto può essere diviso sommariamente in quattro fasi.
1 – Fondale marino.
Cominciamo col dire che circa 1.8000.000 anni fa l’area era occupata dal mare. Gli Appennini si erano già formati, ma il livello del mare era molto più alto di quello attuale e un braccio di questo arrivava ad occupare la valle dove adesso passa l’Autostrada del Sole. I corsi d’acqua vi trasportavano i materiali più fini, fino a formare uno spesso strato di argilla che poggiava sul basamento calcareo principale.
2 – Ambiente fluvio-lacustre.
Circa 400.000 anni fa il mare si era ormai ritirato, ma nell’area dell’attuale Orvieto si era formato un ampio lago, alimentato dai corsi d’acqua presenti. Sullo strato di argilla si depositò un’ulteriore strato di sedimenti vari che va oggi sotto il nome di Albornoz.
Allora era già iniziato il processo vulcanico denominato Apparato Vulsinio, che porterà alla formazione dei laghi presenti in zona, fra i quali il vicino Bolsena. Lo strato dell’Albornoz è infatti costituito in parte da materiale di origine vulcanica, come le pomici.

3 – Ambiente continentale vulcanico.
Sugli strati sedimentari sopra detti si depositò uno spesso strato di materiale vulcanico, costituito in prevalenza da tufi e pozzolane. Così circa 100.000 anni fa questo strato arrivava alla quota dove oggi arrivano le guglie del Duomo. Alla stessa quota scorreva il fiume Paglia, che oggi transita ai piedi della città.
4 – Ambiente continentale attuale.
L’ultimo periodo geologico ha visto l’area di Orvieto alzarzi per effetto dei basculamenti conseguenti agli assestamenti successivi alla fine dell’attività vulcanica. Contemporaneamente la progressiva erosione del suolo da parte delle acque superficiali, ha portato all’asportazione dello strato vulcanico in tutta l’area circostante, tranne la piccola porzione dove oggi è arroccata la città.
Si è quindi formata quella che nel nord del Messico e nella parte sud occidentale degli Stati Uniti si chiama “mesa“, la cui forma ha portato alla formazione della città, nonché alle sue vicessitudini storiche.
Storia di Orvieto: cenni.
Il periodo etrusco.
Anche se vi sono reperti che testimoniano la presenza umana in periodi precedenti, Orvieto nasce come città in epoca etrusca. Fu infatti questo popolo che realizzò il primo nucleo urbano, approfittando delle difese naturali che il sito offriva.

Per le opere idrauliche che gli etruschi realizzarono nel primitivo insediamento e che successivamente furono attuate in epoca medievale, vi rimando all’articolo: Alla scoperta di Orvieto. Cosa vedere e come organizzarsi, con tutte le informazioni utili per la visita della città.
L’occupazione romana e il medioevo.
Per secoli la città etrusca resistette agli attacchi esterni, ma nulla potè contro l’esercito romano. Così fu occupata e completamente distrutta. Con essa subirono la stessa sorte tutte le opere idrauliche di cui si tratterà più avanti e dell’antica Velzna etrusca, o Volsinii, come la chiamavano i romani, si perse memoria per diversi secoli. Migliaia di statue etrusche furono portate a Roma.
Dopo il crollo dell’impero romano, venne meno il controllo del teritorio e si ripresentò la necessità di rifugiarsi in luoghi protetti e ben difendibili. Il sito cominciò così a ripopolarsi e si ricreò un nucleo abitato. Successivamente questo passò di mano più volte. Si susseguirono i Goti, I Bizantini, i Duchi di Spoleto e i Longobardi. La vera ripresa, che diede inizio alla realizzazione degli edifici che oggi ammiriamo, avvenne intorno all’anno mille. L’impronta urbanistica della moderna Orvieto è infatti medievale.
I secoli successivi.
Nei secoli successivi il potere della città andò aumentando, fino a controllare un vasto territorio, dalla val di Chiana alla costa e arrivò ad avere più abitanti della stessa Roma, non ancora ripresasi dal crollo dell’impero.
Seguirono periodi di scontri fra famiglie potenti, ma la città mantenne notevole importanza. La città fu sede apprezzata dai papi, come testimoniato dai Palazzi Papali, edifici più vecchi dello stesso Duomo. A Orvieto papa Innocenzo III proclamò la IV Crociata, venne nominato papa Martino IV, alla presenza del re Carlo I d’Angiò e venne canonizzato Luigi IX di Francia, alla presenza di papa Bonifacio VIII.
Successivamente l’area passò sotto l’impero napoleonico, lo Stato della Chiesa e infine il Regno d’Italia. Durante la seconda guerra mondiale, un accordo fra autorità locali, alleati e occupanti tedeschi, consentì alla città di godere del privilegio di “città aperta”, come Roma e Firenze. Questo allo scopo di salvare le inestimabili opere d’arte custodite, prima fra tutte il Duomo. Inutile dire che la distruzione di queste città sarebbe stata semplicemente un crimine contro l’umanità.
Oggi Orvieto è una di quelle piccole cittadine che trasudano storia e tradizione, delle quali per fortuna l’Italia è straricca. Siamo nella parte della penisola con la massima concentrazione di vecchi centri come questo. Basta un’ora di auto e si trovano altri centri come Gubbio, oppure passare il confine con la vicina Toscana per trovare le sue strafamose città d’arte e i suoi luoghi meno conosciuti. Passeggiando per le vie di Orvieto si possono trovare ancora vecchie attività, come le creazioni con l’utilizzo di marmi antichi. Un luogo autentico, con gente autentica, per il momento non ancora troppo inquinata dalla modernità e speriamo che duri.
Lascia un commento