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Proposte di viaggio negli Stati Uniti e informazioni sul paese.

Mount Rushmore - Stati Uniti

Uno dei paesi più ricchi di cose da fare e da vedere. In altre parole, per poterne vederne una buona parte occorrono diversi viaggi. Scoprirlo tutto è impossibile. Fra brevi visite durante i transiti e viaggi veri e propri, ci sono stato numerose volte, tuttavia, per quanto possa sembrare strano, non sono mai stato a New York, eccetto un breve scalo in aeroporto.

Informazioni per il viaggio negli Stati Uniti.

L’ESTA (Electronic system for Travel Authorization).

Prima di tutto non partite senza aver provveduto ad ottenere un’autorizzazione al viaggio elettronica, (ESTA -Electronic System for Travel Authorization). Si fa tutto on line e si ottiene l’esito subito o al massimo nei giorni successivi.

Vale solo per:

  • passaporto elettronico,
  • affari o turismo,
  • massimo 90 giorni,
  • in possesso di biglietto di ritorno.

Se manca anche una sola condizione, si deve ottenere il visto tradizionale.

Per informazioni, potete visitare il sito ufficiale dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia.

Una volta fatto, mantiene validità per due anni a meno che non cambi qualcosa di importante, come per esempio il passaporto a cui è abbinato.

Non pensiate che all’arrivo questo sia per voi un lasciapassare incondizionato. Non vale come un visto rilasciato da un’ambasciata. Pertanto sarete sempre nelle mani di chi vi controllerà all’arrivo. Non sorprendetevi se vi capita un solerte ispettore che vi tempesta di domande. Sentirsi chiedere dove alloggerete è la norma.

I controlli all’arrivo.

In proposito preparatevi a lunghe attese per i controlli. L’arrivo di un volo (a volte più contemporaneamente) intercontinentale negli USA mi ricorda un po’ l’arrivo delle grandi mandrie di animali. Ambienti enormi pieni di serpentoni di gente in coda e ispettori che senza fretta vi fanno domande su domande, vi scansionano il passaporto, vi fanno il ritratto e vi prendono le impronte. Se il paragone vi sembra eccessivo, provate pure e poi fatemi sapere.

Non è raro vedere agenti di frontiera, sia uomini che donne, ma rigorosamente obesi, che gridano dietro a chi esita o comunque è lento. Mi è capitato di dire che “sono come i cani pastore che abbaiano alle pecore del gregge”.

Non prenotate mai e ripeto mai un volo con coincidenza negli USA con un tempo fra arrivo e ripartenza inferiore alle due ore, ma è bene averne tre. Questo a meno che non viaggiate in prima classe. In questo caso uscirete dall’aereo prima di tutti, ma io non sarei tranquillo lo stesso. Anche con due ore di tempo, se si parla di aeroporti trafficati come Atlanta, è meglio che vi sbrighiate, ma sappiate che rischiate molto.

Se sapete di avere poco tempo, cercate di prenotare posti il più avanti possibile. Infatti l’imbarco aviene da almeno due ingressi, mentre l’uscita di solito solo dalla parte anteriore. Inoltre nei grandi aeroporti ci sono i tunnel per lo sbarco e quindi l’uscita è solo una e anteriore.

La patente internazionale.

La patente internazionale in teoria è necessaria, ma in pratica non la fa nessuno, che io sappia. Fra l’altro per gli USA ne servirebbe un tipo particolare, diverso da tutti gli altri paesi. Una volta l’ho richiesta e gli uffici della motorizzazione mi hanno fatto penare non poco, soprattutto perché non hanno i modelli, proprio perché non lo fa nessuno. Di sicuro non la chiedono le compagnie di autonoleggio. Da parte delle autorità non ho mai subito controlli e pertanto non so come si comportino, ma se ci fossero problemi, se ne avrebbe notizia.

Carburanti.

Le auto sono normalmente tutte a benzina. Questa viene venduta misurandola in galloni (circa 3,78 litri). Il carburante negli USA si paga sempre in anticipo e non come in Italia, dove prima si fa rifornimento e poi si va in ufficio a pagare. Le stazioni di servizio normalmente hanno pompe automatiche. Ognuna ha il lettore della carta di credito. Si paga l’importo voluto e la pompa viene attivata per quell’importo.

Io ho sempre avuto problemi a usarle perché non mi viene riconosciuto il codice della carta. Potete comunque pagare in ufficio e poi rifornirvi.

Se l’auto è a noleggio è meno comodo che in Italia per fare il pieno. Si può ripetere l’operazione fino ad ottenerlo, oppure si paga di più e poi si chiede il rimborso all’addetto. Attenti a farvi ricaricare la carta o a farvi dare denaro contante e non buoni che difficilmente potrete utilizzare successivamente.

Le pompe molto piccole, in località remote, a volta hanno l’addetto che provvede, ma è raro che vi capiti. Di sicuro sono sempre talmente vecchie e malridotte da farvi dubitare che funzionino.

Le strade.

Se percorrete grandi arterie stradali, fate attenzione ai punti dove avvengono deviazioni. In Italia anche nelle principali autostrade si esce quasi sempre sulla destra e poi ci si dirige dove voluto. Negli USA spesso le strade a più corsie (cioè tutte) si dividono e se vi trovate nella corsia sbagliata sono dolori. Voi e il vostro navigatore penerete non poco per tornare sul giusto percorso.

Se dovete andare a destra quindi non aspettate “l’uscita” che forse non ci sarà, ma spostatevi per tempo sulle corsie più a destra o più a sinistra, a seconda dei casi. Sembra facile, ma lo è finché si parla di tre o quattro corsie. Intorno ai grandi centri come Los Angeles trovarsi in un flusso di sei, sette e anche otto corsie non così raro e tutto si complica.

A proposito di corsie. Non c’è marcia normale e sorpasso. Tutte le corsie sono indifferenti e vanno viste quasi come strade autonome. Se sarete più lenti degli altri, vi vedrete sorpassati da tutti i lati senza esitazioni. Segnalate sempre gli spostamenti, perché gli americani non si aspettano manovre improvvise come da noi. Se vedete una corsia a sinistra più sgombra e diversamente segnalata, probabilmente è quella riservata a chi viaggia con più di una persona per auto. Fatta appunto per spingere le persone a non usare l’auto da soli.

In città molti incroci sono un po’ starni per noi. Ovvero ogni strada che vi arriva ha lo STOP e non si capisce chi debba passare prima. Beh … passa prima, chi primo arriva. Io questi incroci li chiamo “fabbriche di incidenti”.

A proposito di incroci. La prima volta che ho guidato in America, quando agli incroci vedevo in alto il nome della via, scritto in un cartello a striscia che andava da una parte all’altra della strada che stavo percorrendo, pensavo fosse riferito alla strada da me percorsa. Errore. Indicano la strada che si sta incrociando. In questa maniera la si può vedere per tempo a distanza.

Guidare negli USA.

I pedaggi normalmente non ci sono, ma può capitare. Solo che non sono fatti per complicare la vita degli automobilisti, come da noi. Non ve ne accorgerete nemmeno. Vi leggono la targa e troverete l’addebito sulla vostra carta di credito.

Soli in alcuni casi, come qualche grande ponte, c’è un sistema di pedaggio tipo il nostro. Infatti provocano code infinite, tipo a San Francisco sulla Interstate 80.

Di solito i limiti di velocità sono rispettati, ma non sempre. Di sicuro sono piuttosto bassi. Ricordatevi che tutto è in miglia, anche la strumentazione dell’auto. Io comunque eviterei di finire in mano della polizia americana, che non mi ha mai ispirato fiducia. Per una grave infrazione si può essere arrestati.

Indispensabile è un navigatore satellitare. Potete noleggiarlo insieme all’auto, ma in generale non conviene. Se ne avete uno portatile, basta comprare la mappa degli USA, installarcela e poi rimuoverla al ritorno. Spenderete comunque meno e potrebbe servirvi ancora in futuro, magari anche per un semplice pernottamento a Los Angeles durante un transito al LAX. Fate attenzione che alcuni stati tipo la California è vietato attaccare qualunque cosa al cristallo anteriore, compresi i navigatori. Le norme cambiano, meglio informarsi prima della partenza.

I biglietti per i Parchi Nazionali.

Per la visita dei parchi, valutate se può convenirvi fare l’abbonamento annuale. Lo so  sembra strano considerarlo per un viaggio di qualche settimana, ma può facilmente essere conveniente. Questo perché l’importo annuale viene compensato anche solo da tre o quattro ingressi. Per esempio per un viaggio come quello appena descritto c’era convenienza a farlo. Oltretutto si fa anche prima, basta infatti mostrare il documento. Attenzione che sono compresi nell’abbonamento solo i Parchi Nazionali e non gli altri. Meglio informarsi prima per i prezzi e la lista di quelli inclusi.

Pasti.

I ristoranti buoni sono di solito cari. A basso prezzo ci sono i fast food, le pizzerie e i locali messicani. Per quelli messicani si può trovare di tutto, da quello carino e con ottimo cibo, al contrario. Per la pizza di solito sono locali squallidi con pizze mediocri, ma ricordo buone pizze in qualche raro caso, come Cici’s Pizza a Orlando. Ci sono anche catene tipo Pizza Hut, con qualità media. A proposito di pizza, se vedete il tipo con “pepperoni”, non è con i peperoni, ma con uno “strato” di salamino piccante.

Riguardo ai fast food, oltre ai soliti Mc Donals e Burgher King, ormai (purtroppo) diffuse anche dalle nostre parti, ci sono alcune catene che vedrete ovunque. Per i pasti veloci gli americani usano queste e non si mangia certo come nelle nostre trattorie da camionisti. Le principali sono:

  • Taco Bell, riconoscibili dall’insegna con la campanella, che si ispira ai piatti messicani, come appunto i tacos, che preferisco agli hamburgher;
  • KFC, Kentucky Fried Chicken, con l’immagine del signore con barba e occhiali (il colonnello fondatore), come fa pensare il nome, sono specializzati in pollo fritto;
  • Pizza Hut, sopra menzionata;
  • SubWay, ormai nota anche da noi.

Ovviamente ce ne sono molti altri.

Personalmente non riesco ad andare avanti con questi cibi. Così mi ero abituato ad andare da Mc Donalds, che trovavo ovunque e prendere una Southwest Grilled Chicken Salad. In pratica un’insalata con un po’ di pollo grigliato, sicuramente più sana di altri cibi pieni di salse.

Guide e cartine:

  • Stati Uniti occidentali – Lonely Planet
  • Stati Uniti PARCHI NAZIONALI – Lonely Planet
  • USA Canada Mexico Road Atlas – Michelin

Questi gli itinerari e le destinazioni che posso descrivervi (alcuni ancora non inseriti):

  • Consigli per programmare la visita a San Francisco;
  • In auto negli Stati Uniti Sud Occidentali (California e dintorni) (Grand Canyon, Monument Valley e molto altro);
  • Come organizzare la visita del parco di Yellowstone;
  • Da Denver a Yellowstone, con tappe a Mounth Rushmore, Crazy Horse Memorial e Devils Tower;
  • Miami e le Keys;
  • Una tappa a Los angeles. Hollywood e Beverly Hills;
  • Orlando (Disney World e gli Universal) e il Kennedy Space Center.

Buon viaggio.

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