
Australia, l’isola continente, che solo per visitarne una metà servono diversi voli interni. Un viaggio impegnativo sotto diversi punti di vista, anche economico.
Cominciamo.
Auto e guida.
In Australia si guida a sinistra e la cosa richiede molta attenzione soprattutto nei primi giorni. Anche quando vi sembra di averci preso la mano, basta una distrazione e ci si trova istintivamente dalla parte sbagliata. Se proprio vi trovate nel panico, a volte è meglio fermarsi un attimo che infilare una corsia senza sapere bene quello che si sta facendo. Gli altri automobilisti capiranno. Personalmente dopo i primi giorni non ho più avuto problemi e penso che la cosa si possa gestire facilmente. Magari, se potete, evitate di guidare nel traffico caotico di Sydney nel primo giorno.
Le auto hanno in prevalenza il cambio automatico, eccetto alcuni modelli di utilitarie. Io guido da anni auto automatiche anche in Italia, ma se non lo avete mai fatto preparatevi mentalmente ai due o tre aspetti principali della guida con queste auto. Eventualmente potrete sempre chiedere in agenzia. Io la prima volta che ne ho provata una non riuscivo a metterla in moto. Infatti il motore non si avvia se non si tiene il piede sul pedale del freno.
Fuori dalle aree urbane le distanze sono spesso notevoli e le strade dritte e poco trafficate. Non mettetevi alla guida stanchi o peggio assonnati. La mancanza di stimoli vi farà assopire facilmente. Alternatevi alla guida e fermatevi spesso.
Pianificate gli spostamenti lontani dalle aree urbane in modo da sapere dove fare rifornimento e dove fermarvi a dormire. Il posto idoneo successivo può essere più lontano della vostra autonomia.
Alloggi.
I motel spesso chiudono alle 9 di sera. Se non vi fermate per tempo potreste dover dormire in auto. Io ho rischiato di farlo anche nella più abitata costa del Queesland. Ero un po’ in ritardo sul programma e ho cercato di andare più avanti possibile. Me la sono cavata grazie alla clemenza di un proprietario che era ancora in ufficio qualche minuto dopo questo orario.
Pericoli.
Non vi avventurate negli spazi aperti, dove non vedete cosa c’è per terra. L’Australia è la terra dei serpenti velenosi. Non rischiate. Stesso discorso per i bagni in mare durante la stagione delle cubo meduse. Io in quattro giorni nell’isola di Great Kapple, nel sud del Queesland, non ho messo nemmeno un piede in acqua. Pochi lo facevano e solo con l’apposita tuta in licra.
Aborigeni.
Purtroppo la comunità aborigena si è trovata emarginata dall’avvento dell’uomo bianco in queste terre. Molti si sono abbandonati all’abuso di alcool e vivono da sbandati ai bordi delle città. Il fenomeno è triste ed è dibattuta la questione delle responsabilità. In ogni caso, su richiesta dei medesimi capi delle comunità aborigene, in alcune zone è vietato vendere loro alcolici. Può succedere che ne chiedano a voi. Non dateglieli.
Regole.
Gli australiani sono piuttosto severi riguardo alla protezione del loro territorio da contaminazioni provenienti dall’estero. Non portatevi dietro cibo non sterilizzato o parti di piante, ma nemmeno frutti. A volte la cosa vale anche per i voli interni, se avviene su isole come la Tasmania. All’arrivo a Hobart ho dovuto buttare una banana che mi avevano dato sull’aereo. Loro non sanno da dove viene e vogliono preservare l’isola anche dal continente stesso.
Itinerari.
Riguardo ai percorsi, la prima cosa da dire è che per scoprire le meraviglie di una terra tanto vasta serve più di un viaggio, a meno che non si abbiano diversi mesi di tempo. Io ho avuto la possibilità di visitarne una buona parte e direi che i possibili viaggi potrebbero logicamente essere i seguenti.
- Outback australiano in fuoristrada, il cuore rosso, con i suoi deserti roventi, la ampie aree disabitate e i suoi famosissimi monoliti di Uluru e delle Olgas.
- Il meraviglioso sud dell’Australia, da Adelaide a Melbourne, con la scenografica Great Ocean Road e poi Kangaroo Island e la Tasmania.
- Sud del Queensland, Brisbane con la sua Moreton Island, Rockhampton, con la sua Great Kepple, con eventuale escursione a Fraser Island.
- Sydney e le Blue Mountains in poco tempo.
In linea di massima ciascuno di questi itinerari richiede da una settimana a dieci giorni, a seconda anche delle preferenze, oltre ai tempi per il lungo trasferimento dall’Italia e ritorno. Ovviamente per chi ha tempo e risorse si possono accorpare due di questi o anche tutti e tre. Tutto insieme richiede un totale di almeno quattro settimane.
Quando andare.
Tutte le zone proposte sono ottimamente visitabili a inizio anno, anche se nell’Outback fa decisamente caldo. Quest’ultimo potrebbe ottimamente essere abbinato a un viaggio nel nord del paese, nella stagione opposta, cioè durante la nostra estate, perché fa meno caldo, non piove comunque e non è la stagione delle piogge. Quindi il Kakadù non è allagato. Nel nostro inverno invece questo famoso parco è praticamente non visitabile proprio per gli allagamenti. Con un po’ di precauzioni per il caldo, non ci sono problemi per la visita del centro del paese.
Voli.
Per quanto riguarda i voli, le soluzioni non mancano, con varie compagnie, fra le quali ovviamente la Qantas. Il costo è ovviamente relativamente alto, vista la distanza, ma talvolta si può spuntare qualche buon prezzo. Per esempio ci sono dei periodi nei quali il dollaro australiano è debole e la Qantas fa delle ottime offerte. Se si ha un po’ di elasticità nel periodo del viaggio, qualcosa si può risparmiare. Inutile però illudersi perché l’Australia è comunque cara, specialmente quando occorrono voli interni.
Di tempo per raggiungerla se ne spende molto. Anche scegliendo quei voli che fanno solo una breve sosta intermedia, da quando si parte per l’aeroporto a quando si arriva a destinazione passano circa 24 ore. Fra l’altro, avendo provato questa soluzione, vi posso assicurare che è massacrante e sconsigliabile. Se possibile è meglio fermarsi un giorno per esempio a Singapore. Fra l’altro è una ottima occasione per visitarla, visto che difficilmente si parte apposta per andarci. Prevedendo due notti in questa città stato, almeno in uno dei due trasferimenti (andata o ritorno), la si può visitare. Nel secondo di questi magari ci si può fermare una notte per riprendere fiato.
Raccolta informazioni.
Per avere utili informazioni da fonti attendibili, potete andare sul sito ufficiale dell’Ambasciata Australiana in Italia, per tutti gli aspetti un po’ più formali, come i visti. Mentre per quelli più turistici, potrete trovare molte informazioni sul sito Australia.com, indicato dalla stessa ambasciata.
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