A volte trascurato dagli inesperti, è invece un elemento essenziale per la riuscita del viaggio. Un bagaglio sbagliato può addirittura rovinarvi la vacanza. Evitate di fare come feci io al mio primo viaggio in un paese lontano. Andai alle Maldive con un borsone di 21 kg, più altri 8 kg di bagaglio a mano, giaccone pesante (era gennaio) e le scarpe di cuoio. Mi vergogno anche solo a ricordarlo. Di regole per preparare un bagaglio corretto ce ne sono diverse, ma la principale è questa:
tutto ciò che non è necessario, NON portatelo.
Credetemi, in ogni viaggio si finisce sempre con il portare più roba del necessario. Dopo quasi quattro settimane in Messico, con un bagaglio di 15 kg, sono tornato con diversi capi di biancheria mai indossati. Pensate che non mi cambi mai, o non mi lavi e cose del genere? No, il punto non è questo. In alcune vacanze effettivamente non è possibile, ma in molte altre c’è sempre il giorno adatto per lavare i capi di più frequente utilizzo.
Quindi seguite queste regole.
Abbigliamento
Immaginate come sarete vestiti nei luoghi dove andrete. Per esempio in paese caldo avrete: sandali, bermuda e tshirt e cappello. Prevedete quanti giorni porterete gli stessi capi prima di doverli cambiare. Ad esempio per i sandali e i bermuda potrebbe essere una settimana. Poiché non ha molto senso portarsi dietro un paio di sandali per settimana, sceglietene un tipo adatto a stare in acqua, almeno per quelli che porterete durante la giornata. Dargli una lavata e asciugarli sarà semplicissimo, specialmente in un paese caldo.
Di bermuda io preferisco portarne due paia e fare il cambio. Quelli un po’ più sporchi mi serviranno per un’emergenza. In ogni caso ne avrò un paio ulteriore per la sera. Non si può uscire a cena con quelli indossati tutto il giorno, magari in luoghi polverosi. In linea di massima quelli della sera basteranno per tutto il viaggio. Se volete cambiare, passate all’uso diurno quelli che la settimana prima erano per la sera e rinnovate quest’ultimi.
Seguite la stessa procedura per gli altri capi. Cosa indossare di notte è soggettivo, ma in generale il pigiama è un lusso a cui si può rinunciare. Quasi sempre basta una maglietta.
Se il viaggio avviene in un luogo dove ci si sporca molto, come i safari, è buona cosa tenere un cambio pulito per il rientro. Potrebbero essere gli stessi capi utilizzati all’andata. Questi è meglio tenerli ben protetti in un sacchetto in fondo al borsone. Sarete sicuri di averli l’ultimo giorno.
Da non portare.
Evitate di portate cose che vi servano solo per rari o occasionali momenti, eccetto appunto il viaggio di ritorno. Non createvi problemi di eleganza. Non dovete sfilare sul tappeto rosso. Piuttosto, se proprio ci tenete, ci sono capi da viaggio che conciliano la praticità con una buona eleganza. Io ho molti capi della catena specializzata in viaggi Coronel Tapiocca. Tutti molto belli e funzionali. Purtroppo da qualche anno hanno chiuso le sedi in Italia e mi risulta siano rimasti in Spagna, dove hanno base.
Da evitare sono anche i capi che si asciugano lentamente, come i jeans. Credetemi, i jeans NON sono adatti a viaggiare. Oltretutto sono anche scomodi, per esempio per i voli o gli altri spostamenti dove si rimane seduti a lungo. Meglio capi leggeri e larghi.
Calzature.
Iper fondamentali sono le scelte delle calzature. Sono ingombranti, a parte i sandali si lavano male, sono pesanti e una scelta sbagliata per le lunghe camminate può rovinarvi il viaggio. Quindi portate solo ciò che indossate abitualmente e non vi crea problemi. No e ancora NO a scarpe nuove. MAI. Le scarpe devono essere di gomma, leggere a comode. Chi lo dice che non siano eleganti? Non createvi il problema dell’aeroporto e dell’aereo. Le persone intelligenti viaggiano comode. Negli aeroporti si vedono persone imbarcarsi anche in bermuda e infradito. L’attenzione l’attira la persona con capi eleganti e scomodi, non chi fa scelte comode e non si preoccupa di altro.
Se si parte con il freddo per andare al caldo?
Se dovete andare in un paese dove farà caldo, che ve ne fate di capi pesanti? Anche se partite in gennaio, negli aeroporti e sugli aerei le temperature sono sempre le stesse tutto l’anno, ovunque siate. Le differenze possono esserci solo perché in certi luoghi hanno l’abitudine di tenere la climatizzazione a livelli assurdi. Vale la pena di portarsi dietro per tre settimane un pesante giaccone, che utilizzerete solo per scendere dall’auto? Quindi portatevi un giacchino leggero, senza imbottitura, che potrà servirvi in caso di pioggia, occuperà poco spazio e sarà poco pesante.
Nel vostro bagaglio dovrà esserci solo quello che è richiesto nel paese di destinazione. Non fatevi prendere dalle preoccupazioni dettate dal “e se poi capita questo? … e se fa più freddo del solito?”. Tanto capiterà quello che non avete previsto.
Bagaglio a mano.
Questo è un altro aspetto importante. Se siete ai primi viaggi imparerete presto che questo è l’unico bagaglio che sicuramente arriverà con voi. I disguidi con i bagagli non sono l’eccezione, ma la regola. Faccio prima ad elencare i voli senza alcun tipo di problema che quelli in cui qualche imprevisto, piccolo o grande, c’è comunque stato. Una volta, un corriere che mi portava a casa i bagagli imbarcati e che erano finiti per errore in un altro aeroporto, si ricordò che aveva consegnato quegli stessi borsoni allo stesso indirizzo cinque mesi prima. Per me non era così improbabile.
In proposito è ovvio che se la cosa succede al ritorno poco male, perché a casa vostra avrete tutto quello che vi serve. Ma se succede all’andata possono esserci problemi.
A volte inoltre, l’aereo viene deviato in un aeroporto diverso da quello previsto, oppure capita di pernottare dove era previsto solo uno scalo. Mi ricordo un caso accaduto che mi hanno raccontato. Dei turisti diretti alle Maldive si erano trovati a volare con la compagnia aerea russa Aeroflot. Per un imprevisto hanno dovuto dormire a Mosca, che in gennaio non ha proprio il clima di Malè, dove erano diretti. Sono casi estremi, ma bisogna prevedere queste situazioni.
Quindi nel bagaglio a mano, oltre a tutto ciò che è di valore (fotocamera, documenti ecc.), va messo l’essenziale per un pernottamento imprevisto come: ricambio di biancheria intima, bermuda o pantaloni superleggeri di emergenza, una maglietta da usarsi come pigiama, ma che vada bene anche da portare di giorno, sandali o ciabatte e un pile leggero per freddi di emergenza, a meno che non siano assolutamente impossibili.
Ormai le regole sulle dimensioni del bagaglio da stiva dipendono dalle singole compagnie. Tuttavia, nel dubbio, tenete presente che difficilmente vi faranno portare al seguito un bagaglio che presenti la somma dei tre lati maggiore di 115 cm.
Anche se avete un unico biglietto, ma le diverse tratte sono operate da compagnie diverse, informatevi da ciascuna. Tornando dalla Namibia, con biglietto dell’Air Namibia, non mi hanno crato problemi a portarmi in cabina una scultura di legno rappresentante una giraffa. Era lunga, ma le altre due dimensioni molto contenute. Arrivato a Londra però, avevo una tratta gestita dalla British Aiways. Con loro nulla da fare. Così ho dovuto imbarcarla e ovviamente all’arrivo aveva il collo rotto. Per fortuna la frattura era netta e facilmente incollabile.
Dotazioni essenziali del bagaglio a mano.
Non dimenticate il necessario per caricare gli apparecchi elettronici e un adattatore elettrico, le copie delle prenotazioni, la lista dei recapiti che potrebbero servirvi. Ovviamente se il viaggio ha una destinazione particolare si dovrà dare la precedenza alle dotazioni di massima importanza. Se farete immersioni non potrete mettere la muta nel bagaglio a mano, ma magari il vostro computer da sub e la vostra maschera preferita invece si.
Gli oggetti che saranno per voi indispensabili, assicuratevi che arrivino con voi. Se sono piccoli, li potrete mettere nel bagaglio a mano, ma se sono ingombranti e pesanti la cosa diventa un problema. Quando sono andato in Tanzania con l’obbiettivo di scalare il Kilimanjaro (5895 m), erano di fondamentale importanza i miei scarponi. Oltre alla difficoltà nel trovare in loco un modello adatto, in caso di smarrimento, le imprese estreme massimizzano ancora di più la necessità di utilizzare capi ben collaudati.
Per quella scalata avevo però previsto di portarne un tipo pesante, che sopportava bene anche percorsi su neve e ghiaccio. Troppo ingombranti e pesanti per il bagaglio a mano. Così li ho semplicemente indossati durante il volo. Ho violato la regola della comodità, ma c’era un motivo valido. In un colpo solo ho eliminato i problemi di peso e di ingombro.
Sempre riguardo ai disguidi nel trasporto di ciò che avete imbarcato, tenete presente che di solito i bagagli che non arrivano con voi per un disguido li troverete in aeroporto il giorno dopo. Però, intanto ci possono mettere di più, poi potrebbero anche andare del tutto smarriti (questo è raro, ma può accadere). Ci sono viaggi in gruppo o con spostamenti prenotati che non ammettono rinvii. Il giorno dopo semplicemente voi non ci sarete più. Quindi portate con voi le cose vitali, se potete.
Norme di sicurezza.
Ricordate che le norme di sicurezza non consentono di portare in cabina alcun oggetto che possa essere utlizzato come arma, anche se piccolo. Quindi niente coltellini, forbicine, limette, pinze e così via. Ripassate tutto quello che avete previsto di portare prima della partenza. Capita sempre di inserire qualcosa distrattamente all’ultimo momento. Non so quante forbicine ho dovuto buttare perché le avevo dimenticate nel bagaglio a mano.
Ricordatevi che i controlli di sicurezza vengono fatti DOPO aver imbarcato il bagaglio da stiva. Pertanto NON potrete più mettervi qualcosa che avete dimenticato nel bagaglio a mano. Quello che non passa ai controlli di sicurezza lo dovrete buttare. L’unica possibilità alternativa è che abbiate con voi una sacca o borsa da poter imbarcare in stiva e che il vettore vi accetti il secondo bagaglio spedito. Dovrete comunque tornare indietro e rifare la procedura di imbarco del bagaglio. Fra l’altro sarà necessario raggiungere un certo volume minimo del secondo collo. Insomma è una cosa da evitare.
Attenzione anche agli ombrellini. Per molti anni ne ho portato uno nel bagaglio a mano, perché può facilmente servire e se è nel borsone da stiva non lo si potrà utilizzare fino all’arrivo. Aveva superato anche i severi controlli degli aeroporti americani. Capitò però che all’aeroporto di Neiva, in Colombia, me lo sequestrarono perché contenente stecche di metallo. Lo proclamai subito “l’aeropuerto mas seguro del mundo”.
Da un po’ di anni è vietato anche portare liquidi, se non in piccole quantità e in apposite buste trasparenti da mostrare al momento del controllo. Quindi niente bottiglie e lattine, se non acquistate nell’area a valle degli scanner. Per la verità più di una volta non si sono accorti di una bottiglietta che avevo dimenticato nello zaino. A Londra mia figlio, quando era ancora piccolo, pensò bene di togliere una bibita dal suo zaino e metterla nel mio senza dirmelo. Passai i controlli con una bottiglia da un litro a mia totale insaputa.
Dotazioni utili.
Pensate alle dotazioni che vi serviranno, fatene un elenco scritto e poi selezionate quelle indispensabili. Le altre valutate quanto peso e ingombro abbiano e che problemi avrete senza di loro. Quelle cose che servono raramente e non sono indispensabili eliminatele. Ovviamente l’indispensabile è diverso da persona a persona. Per alcuni è assolutamente necessario portarsi le proprie creme, per altri non si parte senza il proprio asciugacapelli.
Ricordate che è sempre indispensabile quello che serve per la vostra sicurezza e per gestire le situazioni di emergenza.
Per un generico viaggio mettete nel borsone un rotolo di nastro, un robusto cordoncino di diversi metri, un set di coltellini e accessori e una piccola torcia. In Botswana decisi (giustamente) di portare un borsone di nessuna qualità, perché doveva stare sempre sul cassone del camion alla polvere ed era inutile rovinarne uno migliore. Purtroppo la scarsa qualità ne comportò la rottura in maniera grave. Il nastro e il cordoncino mi consentirono di irrobustirlo e ricreare le maniglie rotte.
Anche se il viaggio è in luoghi puliti, imbustate tutti i capi di abbigliamento e ciò che soffre l’acqua. Non avete idea di quanto gli operatori se ne freghino se si bagnano in caso di pioggia.
Regole di preparazione.
Altro aspetto spesso trascurato, che invece è importante, è la compattezza. La forza del borsone, che contrasterà i tanti maltrattamenti a cui sarà sottoposto, oltre alla sua robustezza, è appunto la mancanza di aria al suo interno. L’aria consente al contenuto di muoversi, aumentando il rischio di rotture e danni del contenuto e del contenitore.
Oggetti delicati vanno messi in posizione protetta. Per esempio una cosa fragile (sicuri che vi serva?) va messa al centro del borsone, avvolta da parti morbide. Anche oggetti che per la loro forma possono danneggiare quelli vicini vanno protetti. Per esempio una spina elettrica può lesionare elementi facilmente perforabili. Mettetela dentro le scarpe, risparmierete anche spazio. Per imbottire utilizzate pile o calzini, non sprecate spazio per materiali che non vi servono.
Liquidi e fluidi vanno chiusi in sacchetti a tenuta per evitare spargimenti in caso di rottura. Ricordate che la stiva degli aerei non è pressurizzata e liquidi e fluidi possono facilmente fuoriuscire per la bassa pressione esterna. Evitate di introdurne di pieni. Lasciate sempre una buona parte di aria in ognuno.
Scelta di borsoni e zaini.
Se vi capita l’occasione, sbirciate gli operatori che movimentano i bagagli. Ovviamente i comportamenti non sono tutti uguali, ma vedrete spesso con quali attenzioni li maneggino. Vengono lanciati, strattonati in malo modo, tirati per il primo appiglio che capita, schiacciati da pile incredibili di altri bagagli. Quidi il borsone da stiva deve essere molto, molto robusto. Per robusto intendo anche il tesuto di cui è fatto.
Spesso le maniglie tengono, ma si rompe il tessuto vicino al punto di attacco. Al momento dell’acquisto controllate come sono cucite le maniglie e immaginate grossi sforzi di trazione in ogni direzione. Le cerniere devono essere grandi. Molto più di quelle dei vostri jeans. Le maniglie devono essere presenti su almeno due lati, ma sarebbe meglio tre. La geometria deve consentire agevolmente l’appoggio a terra su almeno due superfici perpendicolari.
Se avete dei dubbi sulla tenuta, o il borsone è molto gonfio, mettetegli una robusta cinghia che lo avvolga e lo mantenga chiuso in caso di rotture.
Non comprate un qualunque bagaglio da stiva che non abbia le cinghie interne per stringere il contenuto. Questo perché il vostro borsone non sarà sempre pieno e, se non ci sono le cinghie interne, il contenuto se ne andrà facilmente in giro, rendendo inutile tutta la cura che avete messo per confezionarlo bene. Inoltre la pressione sarà trasmssa alle cerniere che invece devono lavorare il meno possibile. Ricordate inoltre che la compattezza è uno degli elementi principali della robustezza.
Da non fare.
Non lasciatevi attrarre da fronzoli vari votati solo all’estetica. Se non servono non ci devono essere e inoltre ogni parte sporgente può far impigliare il bagaglio e danneggiarlo o richiedere movimentazioni manuali, che lo potrebbero facilmente deviare dove non deve andare. Per lo stesso motivo non appendete nulla che possa provocare gli stessi effetti. In definitiva dimenticatevi l’estetica. Quello che conta è la praticità.
Individuare subito il vostro bagaglio.
Al ritiro bagagli è un continuo vedere persone che girano e rigirano i bagagli per controllare che siano i loro. Se poi si è daltonici come il sottoscritto è ancora peggio. Quindi sbizzarritevi con i colori. Anche in casi di smarrimento si rischia di trovarsi a descrivere un modello simile a quello che hanno il 30% dei passeggeri. Prendetevi un colore che non si possa scambiare nemmeno volendo. Purtroppo non è così semplice. Allora rimediate con adesivi, pennarelli o quello che volete, ma rendete il bostro bagaglio facilmente distinguibile.
A proposito, quando vi capiterà di non trovare il vostro bagaglio sui nastri, ovunque siate, cercate l’ufficio apposito e fate la denuncia, descrivendo bene il vostro borsone. Fatene una foto prima dell’imbarco e tenetela nel telefono. La potrete mostrare agli addetti all’ufficio bagagli smarriti. Non dimenticate il porta nome, ovvero dove inserire i vostri recapiti nell’ipotesi che il bagaglio venga smarrito. Se non c’è, attaccate una delle apposite fascette che spesso vengono consegnate dalle compagnie aeree.
Ruote si o ruote no (bagaglio da stiva)?
Per la scelta se sia meglio il tipo a trolley, cioè con le ruote, o senza, ovviamente dipende dal tipo di viaggio. Un viaggiatore abituale ha sia il bagaglio da stiva che quello a mano, di almeno due titpi diversi. Molto poi dipende dalle preferenze di ognuno. Su questo argomento è normale che vi siano opinioni diverse. Sentite le varie campane e tirate le vostre conclusioni.
Personalmente ritengo che il bagaglio da stiva debba avere sempre le ruote. I carrelli non sono sempre presenti negli aeroporti. Spesso sono comunque distanti da dove vi servono. A volte richiedono una cauzione e allora si deve trovare la monetina giusta, spesso in un paese straniero. Insomma non li uso quasi mai. Senza di questi, dover trasportare un bagaglio di peso, diventa facilmente molto scomodo.
Tuttavia la struttura tipica del trolley, che è spesso presente anche nei bagagli da stiva, con annessa maniglia estraibile, comporta un notevole peso aggiuntivo. Non ascoltate chi vi dice che se il bagaglio ha la struttura a trolley è sempre meglio. Non è così. Avrete un peso e un ingombro permanenti, anche quando non vi serviranno. Una soluzione di compromesso è il borsone con un estremo rigido, dotato di ruote, ma senza la struttura rigida del maniglione estraibile. L’incremento di peso è minimo e non è necessario sollevarlo per trasportarlo.
Ruote si o ruote no (bagaglio a mano)?
Discorso molto diverso per il bagagio a mano. Per questo il trolley serve solo per certi viaggi. Per esempio è ottimale per un fine settimana in una città. Ci sta tutto quello che serve ed è facilmente trasportabile, visto che presumibilmente tutte le superfici saranno pavimentate.
Va bene anche per viaggi più lunghi, ma sempre in ambienti “puliti”. All’opposto, se dovete andare in Africa per un safari, potrebbe essere la scelta peggiore. Le ruote le usereste solo in aeroporto e il maggior peso e intralcio vi darebbero non poco fastidio.
Le mie scelte.
Come bagaglio da cabina, io quasi sempre mi porto un vecchio zaino completamente morbido, che adatto ai volumi che mi servono ed è leggerissimo. In questa maniera posso massimizzare la capienza per gli oggetti di emergenza descritti prima, mantenendo il peso entro i limiti. Solo per un paio di giorni in una città, passo al trolley. Lo zaino consente di avere le mani libere sia per trascinare il borsone, sia per altre operazioni, come consultare una mappa o degli appunti, magari su suoli irregolari e sporchi.
Per quello da stiva, come detto, preferisco avere sempre le ruote. Quello che uso maggiormente ha un volume massimo di 100 litri, ma si può compattare quanto si vuole grazie all’assenza di struttura. Ha sia cinghie interne, che esterne. All’occorrenza può anche stare in piedi grazie a un angolo rigido, dove sono presenti le ruote. Mia moglie ne ha uno che può anche essere portato come zaino. In certi viaggi è una ottima soluzione.
Nei viaggi dove posso ridurre molto il peso e il volume, ne ho uno con capienza di circa 15 kg, con la struttura da trolley. Ottimo se sono previsti molti spostamenti su marciapiedi e stradine.
Lucchetti TSA.
Se si transita in un qualsiasi aeroporto degli Stati Uniti è bene sapere che le autorità possono ispezionare i bagagli senza preavviso e senza avvertire il propretario. Si può essere d’accordo o meno con questa procedura, ma di fatto se si hanno chiusure a chiave o con combinazione, queste possono essere forzate per consentire l’ispezione.
Quindi o se ne fa a meno, o si deve avere una chisura secondo gli standard TSA. In pratica il sistema di chiusura, incorporato nel bagaglio, o esterno, come i lucchetti, devono avere la possibilità di essere aperti con l’apposita chiave in possesso degli agenti della TSA. In commercio esistono numerosi modelli che hanno di serie questa funzione.
Da quando è entrata in vigore questa procedura io non uso più lucchetti, anche perché non metto mai nulla di valore nel bagaglio da stiva. Se si subisce un controllo, troveremo un biglietto all’interno del borsone che ci informa della cosa. A me non è mai successo.
Farmaci.
Oltre ovviamente a quelli necessari per i vostri problemi personali, portate sempre i seguenti:
- analgesico,
- antidiarroico,
- disinfettante intestinale,
- salviettine disinfettanti,
- cerotti.
Non proprio farmaci, ma sempre per la cura e protezione del corpo, non dimenticate le creme solari, se il viaggio lo richiede.
Buon viaggio.
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