
Suggerimenti per esplorare il Pollino in auto. Dove si e dove no. Dove si può andare con qualsiasi auto e dove serve il fuoristrada.
Cominciamo.
Ero stato in questo paradiso della natura un paio di anni fa e ho mantenuto il proposito di tornarci. Questa terra per molti versi ancora selvaggia, mi affascina e la preferisco ai luoghi analoghi del nord Italia e del nord Europa. Lo stesso discorso vale per la semplicità della gente del posto. Il tutto alla faccia di una rete viaria che, a parte la A2, è roba di mezzo secolo fa, almeno riferendosi all’Italia.
Purtroppo il brutto tempo mi ha condizionato non poco, ma voglio vederlo come un motivo per tornarci ancora. Ovviamente i luoghi descritti sono quelli percorribili in auto, mentre i punti più belli del cuore del paco sono inevitabilmente riservati a chi vi si addentra con gli scarponi ai piedi.
Pollino in auto. Itinerario 1. Salita alla chiesa di S. Anna.

Descrizione del luogo (itenario 1).
La piccola chiesetta di S. Anna è una piccolissima costruzione in pietra, posta in bella posizone panoramica proprio sopra la gola del torrente Raganello, a 1275 m di quota. Il luogo in cui si trova è molto tranquillo, ma facilmente raggiungibile con un auto generica.
La chiesa non è direttamente affacciata sulla valle del torrente ma, con un brevissimo sentiero, si sale sulla cresta dello sperone roccioso, che offre una vista molto ampia sulla gola del torrente e sull’altopiano in cui si trova la chiesa.

Descrizione del percorso dell’itinerario 1.
Per arrivare alla chiesa occorre percorrere un tratto di strada non pavimentata, ma che non presenta difficoltà per un’auto generica. Ve detto che in ogni caso, quando si percorrono strade sterrate, c’è sempre la possibilità di trovare qualche buca imprevista, qualche cedimento del piano stradale e, più spesso, profondi solchi dovuti al ruscellamento delle acque meteoriche. Di solito il tutto si risolve con po’ di attenzione, che ovviamente deve essere maggiore per le auto che non hanno una meccanica da fuoristrada.
Alla chiesetta si può arrivare in vari modi, alcuni accennati nella descrizione del percorso 2, ma quello più logico passa da San Lorenzo Bellizzi, il paese che si trova appena più in basso, a est dei rilievi che si affacciano sul Raganello sul lato ovest.
Passate sul lato orientale del paese fino al bivio che si trova appena usciti verso nord. Prendete la strada a sinistra con indicazioni per le Gole del Ravanello e la Chiesa di S. Anna. Passate la località indicata come “Crocifisso”. Al bivio successivo prendete la strada a sinistra, sempre con indicazione Gole del Ravanello.
Seguite la strada che sale progressivamente sempre più in alto. Da un certo punto in poi non ci sarà più la pavimentazione, ma il fondo non presenta difficoltà, salvo le solite attenzioni. Troverete anche indicazioni per Terranova del Pollino perché la strada arriva fino lì.
In tutti gli incroci, salvo le stradine secondarie, ci sono indicazioni per Terranova, Raganello o S. Anna, che seguono la stessa direzione. Il punto dove dovete deviare verso sinistra e lasciare la strada per Terranova ha un’indicazione per “La Falconara“. Imboccate la strada per questa località e, dopo circa 1700 m, ci arriverete. Si tratta di un incrocio a quattro strade che riporta questa indicazione.
Girate a sinistra e seguite la strada per circa 1350 m. Troverete un incrocio, dove occorre girare a destra. Dopo poco più di un chilometro troverte la chiesetta e ampi spazi per parcheggiare.
Come arrivare a San Lorenzo Bellizzi.
A San Lorenzo si può arrivare seguendo la SS92 che passa per Cerchiara Calabra, oppure dalla strada che si stacca dalla SP263, 900 m dopo il ponte sul Raganello, provenendo dal casello di Castrovillari, sulla A2. Entrambe sono gradevoli da percorrere e abbastanza panoramiche. La prima ha una carreggiata assolutamente normale, mentre la seconda è puttosto stretta, ma è pavimentata e non presenta alcun problema di percorribilità con qualunque veicolo non troppo largo.
Le due strade si riuniscono prima di entrare a San Lorenzo. Vi è anche la possibilità di arrivare dalla strada che passa per Plataci, ma è adatta solo a chi proviene da nord est, o comunque dalla costa. Sembra anch’essa piuttosto panoramica, ma non la conosco.
Pollino in auto. Itinerario 2. All’interno della Riserva del Raganello.

Descrizione del luogo (itenario 2).
Si tratta di un’ampia superficie in quota pressoché disabitata, dove si incontrano solo qualche fattoria e pecore al pascolo. Le strade sono sterrate e divengono rapidamente sempre più sconnesse, fino ad essere adatte solo a veicoli adatti al fuoristrada. In particolare l’ultimo tratto, che risale i rilievi della parte alta della valle del Raganello, ha dei passaggi decisamente brutti anche per veicoli a trazione integrale e pianale alto.
Alla riserva si accede facilmente da sud, partendo dal cimitero di Civita. La strada è inizialmente pavimentata e poi, come detto, diviene sempre più sconnessa. Ognuno potrà fermarsi dove ritiene più opportuno, anche in considerazione delle caratteristiche della propria auto.
Il Ponte del Diavolo di Civita.
A Civita non va dimenticata la visita del Ponte del Diavolo, nella gola del Raganello. L’aspetto è quello classico dei numerosi manufatti con questo nome, sparsi per l’Italia: struttura in mattoni, ampia arcata principale e larghezza ridotta. Purtroppo sembra ricostruito recentemente in maniera pressoché totale.

Per arrivarci vi sono anche alcune stradine che scendono fino al letto del fiume, ma sono molto ripide e spesso sconnesse. Meglio andare nella piazza del paese, dove potrete anche fare un giretto nei negozietti di prodotti tipici locali. In questi casi è sempre buona cosa lasciare qualche guadagno agli abitanti.
Parcheggiate e scendete la ripida, ma facile strada che porta al ponte. Vi è anche un servizio navetta, ma il tratto è molto breve ed è una buona occasione per sgranchire le gambe. Il servizio va bene per chi ha problemi di deambulazione.
Si può anche scendere nel letto del torrente e fare due passi con i piedi nell’acqua. In estate questa non è affatto fredda.
Descrizione del percorso dell’itinerario 2.
Come detto, si parte dal cimitero di Civita, paese che si raggiunge in pochi minuti dall’uscita di Castrovillari dell’autostrada. Il cimitero è a sinistra, andando verso il paese e prima di questo. All’incrocio è presente l’indicazione per Colle Marcione.
Dopo pochi chilometri si arriva al ristorante Pino Loricato, dove si può fare una sosta pranzo, se ci passate all’orario giusto. Devo dire che io l’ho trovato chiuso già ai primi giorni di settembre. Non so se era un caso o il giorno sbagliato.
Proseguendo, la strada è pavimentata ancora per diversi chilometri finché, in corrispondenza di una fattoria e di un vicino B&B, diviene sterrata e in progressivo peggioramento. Non fate come un tedesco incosciente che ho incontrato e che ha voluto esagerare e si è trovato con la sua BMW coupé in una situazione ingestibile senza un veicolo adatto. Ne è uscito grazie all’aiuto di una persone del luogo a bordo di un veicolo fuoristrada, che lo ha accompagnato per tutto il tratto più brutto, visto che poteva piantarsi in ogni momento.
In diversi punti ci si può fermare e fare due passi verso la gola del torrente per ammirare il paesaggio. Non si vede la chiesa di S. Anna descritta nell’itinerario precedente, perché si trova in posizione arretrata e più in basso rispetto alla cresta dello sperone roccioso che gli passa vicino.
Se avete dubbi o siete indecisi sul proseguimento o meno, potete chiedere ai pastori che spesso si incontrano e che ovviamente conoscono bene il territorio. Quello a cui mi sono rivolto io mi è stato molto utile, sia per la precisione delle informazioni che mi ha dato, sia perché mi ha avvertito di un’interruzione dovuta a una frana che mi avrebbe obbligato a tornare indietro in una strada che è già brutta anche percorrendola una sola volta. Mi ha indicato l’alternativa e i punti dove fare attenzione. Queste sono anche valide occasioni per imparare i dialetti locali, prima che li facciano sparire definitivamente, con la scusa della modernità.

Nella parte terminale del percorso si arriva alla parte più alta della valle e capita spesso di trovare bovini e anche cavalli al pascolo. Volendo da qui si può deviare verso la chiesetta di S. Anna prima descritta. Purtroppo la parte alta del torrente è una colata di fango e sassi in continua evoluzione. Continuamente vi sono frane e smottamenti e vengono aperti nuovi tratti per aggirarli.
La strada (si fa per dire) che porta alla chiesa, quando l’ho percorsa io, presentava un tratto decisamente brutto, almeno per le mie abitudini. Estremamente sconnesso e con pendenza folle. L’ho fatto solo perché era in discesa, ma non l’ho nemmeno preso in considerazione per il ritorno. Consiglio inoltre di farsi aiutare da un navigatore. Bastano anche i soliti disponibili sui telefoni moderni, almeno per visualizzare i vari percorsi sulla mappa.
Per il rientro si può ovviamente tornare indietro, ma se si arriva fino a questo punto vale la pena di passare dall’altra parte. Oppure andare verso la chiesetta e scendere dal percorso di arrivo a questa, prima descritto.
Se si passa dall’altra parte si arriva alla strada sempre sterrata e bruttina, dalla quale si può deviare a destra per Terranova del Pollino, oppure a sinistra entrando in mezzo ai fittissimi boschi della zona, passando per un rifugio e poi un’area per pic nic. Alla fine si scende alla strada che va da San Severino Lucano a Terranova del Pollino.
Concludo la descrizione di questo itinerario ribadendo che l’ultimo tratto che risale la Riserva Gole del Ravanello è assolutamente riservata ai veicoli fuoristrada. Le auto normali devono rifare il percorso di andata a partire dal punto che ciascuno ritiene più opportuno.
Pollino in auto. Itinerario 3. Da Rotonda al Santuario della Madonna del Pollino.

Descrizione del luogo (itenario 3).
Siamo nel cuore del Parco del Pollino, lungo la strada che parte dal paese fulcro di questo: Rotonda, e passa per il Colle dell’Impisio, dal quale partono i principali sentieri verso i punti più belli e caratteristici del Pollino. Per le descrizioni delle escursioni più interessanti, potete leggere il mio articolo: Le due migliori escursioni nel Parco del Pollino.
L’arrivo è in un altro punto molto caratteristico: il Santuario della Madonna del Pollino, dal quale parte l’escursione verso il luogo più bello del parco, ovvero il Giardino degli Dei, descritto nell’articolo sopra citato. Per informazioni sul santuario potete invece leggere l’altro articolo: Attività nel Parco del Pollino e dintorni, oltre le classiche escursioni.
Descrizione del percorso dell’itinerario 3.
Come detto, si parte da Rotonda, dove potete visitare:
- il percorso chiamato: Le Vie dell’Acqua, che porta a una bella cascata;
- il Museo Naturalistico e Paleontologico, dove ammirare i resti di un esemplare di Elephas antiquus italicus, risalenti al Pleistocene medio superiore (400.000 – 700.000 anni fa);
- la sede del Parco del Pollino, con le sue esposizioni e dove trovare molte utili informazioni per la visita.
Dal paese dirigetevi verso sud, in direzione Mormanno. Dopo poco girate a sinistra per la località San Lorenzo, di fronte al B&B Sole del Pollino. Seguite la strada che sale progressivamente e si addentra nel cuore del parco.
Dopo una decina di chilometri arriverete al Piano Ruggio, dove vedrete a sinistra il rifugio De Gasperi e un’ampia superficie con animali al pascolo. Per una breve passeggiata, potete lasciare l’auto e seguire a piedi la stradina che si addentra nel bosco. Vi porterà al Belvedere del Malvento, con belle viste sul versante calabrese.
Proseguendo, la strada si addentra nel bosco, fino al Colle dell’Impisio, ovvero dell’impiccato, a indicare un origine legata al brigantaggio. Da qui partono i sentieri verso le cime del parco (Pollino, Docedorme ecc.). Seguite ancora la strada che vi porterà al Piano Visitone, dove potrete ammirare i cavalli circolare in libertà. La strada non è molto in quota, ma percorre una specie di crinale, che consente un buon panorama in tutte le direzioni.
Fate attenzione al bivio per la località Varco, sulla vostra destra. Imboccate questa strada e seguitela per una decina di chilometri. Arriverete a un incrocio dove alla vostra destra è indicato il santuario. La strada salirà con andamento serpeggiante, portandovi circa 300 m più in alto. Lasciate l’auto nell’ampio parcheggio e andate a visitare l’edificio religioso, del quale troverete diverse informazioni nel citato articolo: Attività nel Parco del Pollino e dintorni, oltre le classiche escursioni. Il punto è comunque panoramico e costituisce il punto di partenza ideale per l’escursione verso il Giardino degli Dei, ovvero la Serra di Crispo.

Per il ritorno, meglio fare il percorso dell’andata. Se avete tempo potete fare una deviazione verso il non lontano Bosco Magnano, appena a nord di San Severino Lucano, con le sue cascate del torrente Peschiera. Per arrivare al bosco, prendete la strada che dal paese, si dirige verso nord e lasciate l’auto nel parcheggio in corrispondenza di un tornante sulla SP4. Le indicazioni sul posto vi eviteranno dubbi sul percorso a piedi.
Pollino in auto. Itinerario 4. Il versante calabrese: verso la località Novacco.

Descrizione del luogo (itenario 4).
Ho voluto inserire un percorso della parte del parco che si trova nel versante calabrese. In effetti l’area inserita nel Parco del Pollino è molto vasta e, all’estremità sud, arriva fino a comprendere i monti dell’Orsomarso, quasi sulla costa tirrenica, circa 40 chilometri a sud ovest del Monte Pollino.
L’itinerario si snoda su strade che non sono panoramiche, ma che attraversano aree boschive molto tranquille e adatte a passeggiate. Quello che vi propongo è un percorso che arriva fino al Piano di Novacco, ma le zone da percorrere in auto sono innumerevoli e richiederebbero più giorni.
Dei quattro itinerari proposti questo è probabilmente il meno interessante, sia perché mancano dei punti di interesse particolari, sia perché l’area del Piano di Navacco è quasi del tutto destinata a pascolo e quindi non accessibile nemmeno a piedi. Visto che mi sono innamorato di questi luoghi, è probabile che ci torni, magari esplorando la Riserva del Fiume Argentino, partendo da Orsomarso.
Descrizione del percorso dell’itinerario 4.
Il percorso parte dal casello dell’autostrada di Campotenese. Imboccate la stradina che si trova quasi di fronte al casello, con indicazione “Parco della Lavanda”. All’inizio seguite le indicazioni per la Contrada Rosole. Solo quando vi trovate al bivio riprodotto nella foto sotto, deviate verso sinistra.

Seguite la strada finché non arriva al piano di Navacco, ovvero un’ampia radura con animali al pascolo, che porta al rifugio Afor. Poco prima del rifugio, una deviazione a sinistra porta all’interno dei boschi circostanti, dove potete trovare luoghi freschi in abbondanza, durante la stagione più calda. Purtroppo la strada presenta numerosi punti che possono mettere in difficoltà un’auto normale.
Al ritorno, potete fare una visita al bel castello di Morano Calabro. Per andarci, tornate indietro fino al casello di Campotenese e prendete la SP241 (che passa davanti al casello), seguendola fino a Morano. Potreste anche utilizzare l’autostrada, ma in questo caso non ne vale la pena, anche perché il casello di Morano è lontano dal centro.
All’arrivo, cercate un parcheggio ai piedi della collina dove si erge il castello. Potete anche risalirla in auto, ma rischiate di dover tornare indietro per mancanza di posti auto. Salite invece a piedi, gironzolando fra le vecchie stradine e non preoccupatevi della direzione. Il castello è sulla cima e pertanto, per arrivarci, basta seguire la regola “salire sempre“, come mi è stato indicato ogni volta che ho chiesto informazioni. Trovate informazioni sul castello nell’articolo che ho indicato sopra: Attività nel Parco del Pollino e dintorni, oltre le classiche escursioni.
Alloggi e pasti.
Secondo le informazioni che ho raccolto, nell’area del Pollino vi sono molti agriturismi, masserie e rifugi, che costituiscono ottime scelte per alloggiare e spesso anche per provare i prodotti locali. I prezzi sono contenuti rispetto al resto d’Italia e il cibo ottimo. Se non volete il problema del ristorante ogni sera, una sistemazione in mezza pensione è la scelta migliore.
Scegliete una struttura che vi risulti comoda per gli spostamenti, perché da queste parti le strade sono estremamente tortuose e per raggiungere luoghi relativamente vicini in linea d’aria si devono spesso percorrere molti chilometri andando a zig zag. Nel cuore del parco vi sono alcune ottime soluzioni fra Rotonda e il Colle dell’Impisio.
Io ho alloggiato presso la Masseria Senise e mi sono trovato molto bene. Posizione eccellente, tranquillità, facilità di parcheggio, camere ampie e ben ristrutturate, prezzi contenuti, ottimo cibo e personale gentilissimo.

Se volete concedervi un pranzo in un ristorante e siete in zona, vi consiglio la Taverna delle Ghiande, proprio di fronte al casello autostradale di Campotenese.
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