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Perché fare tappa ad Arcos de la Frontera.

Arcos de La Frontera

Diversi motivi per fare una deviazione verso questa incantevole cittadina dell’Andalusia. Centro minore e poco conosciuto, ignorato dalla maggior parte delle persone che visitano questa regione, è talmente grazioso e caratteristico da ritenerlo una tappa imperdibile.


Cominciamo.

Lo confesso, anch’io non lo conoscevo. L’ho inserito in itinerario solo dopo aver letto informazioni sui centri minori da toccare durante il mio primo giro in Andalusia. Non mi aspettavo però che mi piacesse così tanto. Lo ritengo tappa imperdibile per chi è in viaggio fra Siviglia e Gibilterra, oltre che una delle città più piacevoli della Spagna.

Perché? Beh … perché tutto il centro sembra rimasto come secoli fa. Sembra non essere mai stato modificato, non ci sono i soliti interventi di rimodernamento che contrastano con lo stile originale. Le modifiche ovviamente ci sono state, come si rileva dalle porzioni di vecchie facciate rimaste con l’aspetto originario, ma il fascino è rimasto intatto.

Ma quello che rende veramente piacevole fermarsi qui è la posizione privilegiata in cui si trova il paese, ovvero disposto lungo una dorsale con un versante praticamente a picco. Il panorama sulla campagna sottostante non potrebbe essere più gradevole. Ovviamente il modo migliore per apprezzarlo è soggiornare in un albergo con terrazze che si trovano proprio nei punti migliori della cresta.

Le viuzze del centro sono talmente strette da far pensare che sia impossibile giravi in auto e invece si può arrivare fino alla piazza del paese con le quattro ruote. I residenti si spostano in auto con un’abilità sorprendente. Dove io mi fermavo, scendevo e passavo minuti a fare valutazioni, loro sfrecciavano sicuri a pochi centimetri dagli angoli delle case. Per fortuna questo è possibile solo nelle stradine un po’ più larghe. In tutte le altre si può camminare senza disturbo. Gironzolare per le viuzze del centro è la cosa più gradevole che si possa fare ad Arcos. Ovviamente anche nella piazza principale c’è uno spettacolare mirador e si è anche circondati dagli edifici più interessanti e meglio conservati.

Non vi sono monumenti particolari, ma potremmo dire che il paese stesso è un monumento.

La forma della pianta del paese segue quella del crinale ed è pertanto molto allungata. Se arrivate in auto, studiatevi prima il percorso perché le strade strette e i sensi unici potrebbero obbligarvi a rifare tutto il giro del paese. A noi è successo. Per parcheggiare potreste avere problemi, se non pernottate in un albergo che vi fornisca il tagliando da esibire. In questo caso si può lasciare l’auto nelle piazza principale.


Pernottamento e pasti.

Per il pernottamento non posso che consigliare gli alberghi con terrazza sulla sommità del crinale. Non considerate nemmeno la possibilità di rinunciarvi, anche se vi chiederanno un supplemento per le camere che hanno appunto la terrazza. Non ha senso. Allora non venite qui. Noi abbiamo soggiornato all’Hotel El Convento, che straconsiglio. Come dice il nome, è situato dove si trovava un convento del XVII secolo. Oltre a una terrazza comune, ha diverse camere con terrazza privata.

Il tutto è talmente rilassante che mi sono addormentato sullo sdraio dove mi ero sistemato per godermi il tramonto. Credetemi è più piacevole di quello che si può immaginare leggendo.

Almeno un altro albergo si trova nella stessa posizione privilegiata ed è il Parador Casa del Corregiador, che si trova proprio nella Plaza del Cabildo, la piazza principale con il Mirador. Non vi ho soggiornato, ma i prezzi sono decisamente più alti e la posizione è simile. Credo pertanto che possa essere scelto da chi apprezza più il lusso che il rapporto qualità prezzo.

Per mangiare credo sia ottimale un ristorante ancora con lo stesso nome: El Convento, calle Marques de Torresoto 7, che però non fa parte dell’albergo omonimo. Realizzato in un edificio del XVII secolo, ha solo il difetto di essere un po’ spoglio internamente.


Buon viaggio.

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Benvenuti su VEXPLO – Blog di viaggi.

Sono Pierluigi, per gli amici PG.

Scrivo per passione e per aiutare le persone a programmare il proprio viaggio.

Per conoscermi meglio potete leggete Chi sono.

L’altro me stesso.

I viaggi sono la mia maggiore passione. Per decenni ho passato i miei momenti liberi dal lavoro a sognare luoghi da visitare e avventure da vivere.

Prima da single, spendendo i soldi che ottenevo dalle mie scorribande nei mercati finanziari, pur partendo con capitali modesti. Poi con mia moglie, con uno spirito un po’ diverso e alla fine anche con i figli, con molto più equilibrio.

Il mondo nel frattempo è andato avanti (o indietro) e ho sentito il bisogno di tirare fuori quello che già avevo dentro e stava maturando.

Così è uscito fuori con prepotenza “l’altro me stesso”. Quindi non solo consigli per i viaggiatori o manuali di sopravvivenza sui mercati finanziari, ma anche spunti di riflessione sul senso della vita.

Il mio romanzo La Coscienza di Adamo affronta molti temi esistenziali che credo  riguardino tutti.

Per chi è interesato basta un click sulla copertina del libro qui sotto e vi ritroverete sul mio sito personale dove potrete saperne di più su di me e sul romanzo. Con gli altri, mi scuso per l’uscita dal seminato.

PG

La Coscienza di Adamo - romanzo.

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