
Come visitare il Parco della Murgia, la faccia meno nota, ma da non dimenticare, dei Sassi di Matera. Tappa assolutamente da fare durante la visita di questa città unica e spettacolare. Una visita esaustiva richiederebbe giorni. Ve ne propongo una sintesi.
Cominciamo.
Il Parco delle Chiese Rupestri, noto anche come Parco della Murgia Materana, è quell’insieme di cavità ricavate nelle rocce della Gravina di Matera, che sono state utilizzate come edifici di culto in diversi periodi storici. Sono sia di origine naturale, che artificiale e sono spesso ampliate e arricchite da parti in muratura, seguendo la stessa logica seguita nella realizzazione dei Sassi.
Il parco comprende anche chiese distanti numerosi chilometri da Matera, che sicuramente meritano la visita. Spesso però per questioni di tempo, ci si limita alla visita dei manufatti antistanti i Sassi. A mio avviso questo è sufficiente per comprendere e apprezzare queste antiche realizzazione, mentre è assurdo visitare Matera senza fermarsi anche qui.
Parco della Murgia: dove, cosa e perché.
Innanzitutto occorre sapere di cosa si tratta, perché spesso se ne parla senza sapere esattamente cosa riguarda e cosa no.
Origini del luogo.
Gravina è il nome del torrente che scorre ad ovest di Matera, ma con questo nome si intende anche una profonda incisione del suolo, prodotta dallo scorrere delle acque. Il fenomeno è possibile grazie alla natura delle rocce della zona, ovvero sedimenti calcarei di origine marina, che si sono formati negli ultimi milioni di anni, grazie alla presenza di mari poco profondi. La piattaforma di sedimenti con il tempo si è trovata ad emergere ed è stata erosa e modellata dagli agenti atmosferici. La parte superiore di questa si è trasformata un rocce con granulometria che le rende molto più lavorabili.
Questa lavorabilità ha favorito sia la formazione di cavità naturali, sia l’intervento umano che ha ampliato quelle esistenti e ne ha realizzate di nuove. L’area è stata interessata da insediamenti di questo tipo fin dal Paleolitico. Durante il Medioevo si sono moltiplicati gli insediamenti di religiosi che hanno progressivamente portato alla realizzazione di moltissimi edifici di culto, in prevalenza ipogei.
Studiosi e appassionati del luogo hanno censito oltre un centinaio di edifici di questo tipo. Alcuni di questi sono a diversi chilometri da Matera e altri sono difficili da raggiungere perché realizzati nella gola del torrente. Come detto, la visita completa richiede diversi giorni e comporterebbe comunque il problema di prenotare ed ottenetre l’apertura di quelle che normalmente sono chiuse per preservarle dai furti e dagli atti vandalici. Sembra impossibile infatti, ma molti edifici sono stati devastati da ignoti vandali.
Aree interessate.
Volendo raggruppare le chiese rupestri del Parco della Murgia e non solo, che in effetti sono sparse in tutto il territorio, possiamo dividere le aree interessate in quattro parti.
- La prima è quella che comprende gli edifici sparsi nei dintorni della città, in prevalenza lungo la via Appia e distanti anche numerosi chilometri da Matera.
- La seconda si affaccia sulla gola del Gravina, nella parte accessibile dalla via Appia, o direttamente dai Sassi.
- La terza compende alcune chiese che in pratica fanno parte dei Sassi stessi, anche se sono un po’ decentrate.
- La quarta si affaccia anch’essa sul Gravina, ma è facilmente accessibile dalla via Appia.
1 – Edifici sparsi.
In questo gruppo sono comprese alcune chiese rupestri fra le più interessanti del Parco della Murgia. Purtroppo richiedono prenotazione e conseguentemente risultano anche abbastanza costose. Occorre spostarsi di diversi chilometri per la visita di ciascuna.
A meno che non siate grandissimi appassionati, vi consiglio di visitare solo la Cripta del Peccato Originale. Si tratta di un punto di ritrovo dei monaci benedettini del periodo longobardo. La particolarità che la rende interessante sono gli affreschi di epoca medievale, che si stavano degradando a causa dell’umidità presente. Oggi restaurati e preservati, sono ammirabili previa prenotazione. Per informarvi visitate il sito specifico, o ancora meglio, tramite il link in coda all’articolo.
Trovate la cripta circa 6 km in linea d’aria dal centro di Matera, alle coordinate: 40° 37′ 14″ N – 16° 33′ 47″ E. Per arrivare seguite la SS 7 Appia verso sud ovest. Deviate a destra dopo il ponte sul Gravina e dopo il km 564. Seguite le indicazioni per l’Azienda Agricola F.lli Dragone, dove c’è anche la biglietteria. Non andate senza aver prima prenotato, come sopra indicato.
Fra le altre chiese ruperstri di questo gruppo l’unica che merita una fermata è quella di Santa Maria della Vaglia. L’aspetto è più quello di una chiesa tradizionale e infatti si trova in prossimità della via Appia ed è quasi tutta fuori terra. Al momento in cui scrivo è chiusa e sembra quasi in stato di abbandono. Vista la vicinanza con la strada, vi consiglio di fermarvi per osservarla e vedere se nel frattempo è stata resa accessibile. La trovate sulla Appia appena arrivati alle porte di Matera, arrivando da est, più o meno al km 582.
2 – Gola del Gravina 1.
Per raggiungere questa parte del Parco della Murgia dalla statale Appia, occorre percorrere un lungo tratto a piedi poiché, da un certo punto in poi, vi è il divieto di transito ai non autorizzati. In questo caso si deve imboccare la strada che si trova a destra, andando da Matera verso est, sulla via Appia (SS 7), poco dopo il km 583. Troverete l’indicazione per le “Chiese Rupestri“.
In alternativa cui si può arrivare dai Sassi di Matera, attraversando il ponte tibetano che supera il torrente. In questo caso si deve partire da Porta Pistola, seguire il percorso in discesa fino al fondo della Gravina, attraversarlo tramite il ponte tibetano e poi risalire dall’altra parte. Il percorso è sicuramente molto interessante, ma richiede alcune ore di cammino e può risultare molto impegnativo se fa molto caldo.

In quest’area ci sono diverse chiese rupestri interessanti, ma la maggior parte sono nella gola del torrente. Vediamole principali.
Madonna delle Croci.
La si trova distante dal Belvedere Murgia Timone, dal quale è separata da un canalone. Per andarci occorre deviare prima sulla stradina di arrivo. Deve il nome alle croci incise sulle pareti. Vi si trova uno dei meglio conservati affreschi delle chiese rupestri, raffigurante la madonna.
La chiesa è visitabile utilizzando guide autorizzate, ammesso che non sia interessata da lavori di restauro.
Madonna delle Tre Porte.
In questo caso siamo vicini al belvedere e quindi l’edificio è di facile accesso. Il nome deriva da tre distinti archi che portano a tre oratori. Anche in questa chiesa sono presenti affreschi di grande pregio, prevalentmente del XV secolo.
In questa chiesa sono avvenuti dei furti di affreschi a metà del secolo scorso. Oggi protetta da una grossa inferriata, è anch’essa visitabile utilizzando guide autorizzate, salvo lavori di restauro.
Sant’Agnese.
Piccola, interamente scavata nella roccia e dotata di cisterna per la raccolta delle acque meteoriche. Queste sono le caratteristiche di questa chiesa, posizionata duecento metri a nord di quella Delle Tre Porte.
Anche in questo caso, per la visita, vale quanto già detto per le precedenti.
Cappella di San Pietro in Principibus.
Detta anche di San Nicola all’Appia, si trova subito a destra, appena imboccata la strada che porta alle chiese rupestri, che si trovano da questa parte del versante del Gravina. Purtroppo è crollata la parte anteriore e sono stati eseguiti lavori interni per aumentare gli spazi che hanno stravolto le geometrie originarie.

La chiesa è normalmente chiusa al pubblico e ci si può solo fermare a guardare attraverso le inferriate.
Altri volumi scavati nelle rocce.

La parete ripida che dal Belvedere Murgia Timone scende verso il letto del torrente Gravina è disseminato di cavità di vario tipo, disposte a tutti i levelli. Chi decide di percorrere a piedi il versante potrà esplorarli con calma, riuscendo ad avere un buon quadro degli insediamenti su questo lato del canyon.
Villaggio neolitico.
Vicino al centro visite Jazzo Gattini, che si trova avanzando in auto prima di incontrare il divieto di transito, ci sono anche i resti di un villaggio neolitico, del quale resta poco, ma che testimonia gli insediamenti umani in quest’area, diversi millenni prima di Cristo. Rimane traccia di un fossato che proteggeva l’area del villaggio, i cui abitanti erano dediti all’agricoltura.
Organizzare la visita.
Per la visita di questa parte dei punti di interesse, è indispensabile prenotare una visita guidata. Vi consiglio di visitare il sito del Centro di Educazione Ambientale, per tutte le informazioni utili e soprattutto per sapere cosa è visitabile, visti i numerosi interventi di restauro che si stanno susseguendo, con conseguente chiusura dei siti. Controllate anche i tour disponibili, tramite il link riportato in coda all’articolo.
3 – Chiese rupestri sul versante dei Sassi.
Per la visita di queste, potete prevedere una deviazione durante l’escursione all’interno dei Sassi. Ovviamente se avete il tempo necessario per allontanarvi e tornare indietro. Intorno e all’interno dei Sassi, di edifici rupestri ce ne sono quante se ne vogliono. Cercherò di indicarvi le più interessanti. Per informazioni date un’occhiata al sito del Parco della Murgia.
San Nicola all’Ofra.
A vederla da lontano sembra di guardare l’altro versante del Gravina, rispetto ai Sassi. Invece si trova dalla parte di questi, anche se molto più a sud. Si tratta di un insieme di grotte su diversi livelli, delle quali una rappresenta appunto questa cappella. In essa si trova un affresco della Madonna, mentre le altre grotte sono state utilizzate dai pastori locali per il ricovero degli ovini.
Grotta dei Pipistrelli.
Questa volta non si tratta di una chiesa ma di una grotta prevalentmente naturale, ma utilizzata da uomini preistorici. Vi sono stati trovati alcuni reperti che ne testimoniano l’occupazione durante il Paleolitico.
La grotta si trova appena a sud di San Nicola.
4 – Gola del Gravina 2.
Questa parte del Parco della Murgia, detto anche Murgecchia, è il più facile da raggiungere ed è visitabile in autonomia, salvo l’ingresso nella chiesa della Madonna delle Vergini, che potrebbe essere chiusa.
Imboccate la stradina che si stacca dalla via Appia vicino al Parco della Palomba, con indicazione della suddetta chiesa delle Vergini. Parcheggiate all’estremità del promontorio ed esplorate i luoghi con attenzione, perché ci vuole un attimo a farsi sfuggire un punto interessante, magari proprio sotto i vostri piedi.
Cripta della Murgecchia.

Proprio sotto i piedi del visitatore si trova la cosiddetta “Cripta“, dove spesso le coppia vengono a farsi le foto nel giorno del matrimonio. Ma questo luogo è anche un punto magico per le foto dei Sassi in generale. Questi infatti si vedono ovunque, distesi sull’altra sponda della Gravina. Al solito la luce conta tantissimo e quindi, se potete, fate attenzione all’orario di visita.
Madonna delle Vergini.

Delle chiese che si affacciano sulla Murgia è quella più completa e rifinita. La facciata è quasi interamente realizzata in muratura, sagomata in modo da apparire come la classica facciata di una chiesa tradizionale. Anche gli spazi antistanti sono stati modellati per una migliore usufruibilità dell’edificio.
L’interno è arricchito da un dipinto, per la cui preservazione di solito la chiesa è chiusa al pubblico. Il parco infatti è stato oggetto in passato di furti di diversi affreschi. Gran parte sono successivamente stati recuperati, talvolta con scoperte casuali, ma alcuni sono ancora in mano di ignoti ricettatori.
Parco della Murgia: pianificare la visita.
Oltre ai siti di informazione sopra indicati, per una visita del Parco della Murgia, potete leggere il mio articolo sui Sassi di Matera, dove troverete anche informazioni sui parcheggi in città.
Al solito vi sconsiglio assolutamente la visita duante i mesi più caldi. Non sottovalutate questo aspetto per luoghi come i Sassi, ma non solo. Le stagioni intermedie sono sicuramente da preferire.
Riguardo ai tempi, i soli Sassi richiedono almeno mezza giornata piena, ma sconsiglio di dedicare alla visita di questa città, assolutamente unica, meno di una giornata intera. Non dovreste perdervi almeno la visita della Murgetta (zona 4 sopra), ma è un peccato non fare un bel giro guidato alle principali chiese rupestri.
Come in pochi altri luoghi, mi permetto di indicarvi la prenotazione di uno gli interessantissimi tour della Civitatis. Il sito è affidabile, in italiano e con tutte le descrizioni utili che spesso si fatica a trovare.
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