
Le tappe da non perdere per chi si sposta in auto fra le due principali città del Portogallo, scelte per la loro posizione vicina al tracciato ideale e che possono essere visitate in giornata.
Cominciamo.
Molti turisti arrivano in Portogallo in aereo e si limitano a visitare le sue principali città, magari facendo un’escursione nei dintorni. Se però avete previsto di spostarvi in auto fra Porto e Lisbona o viceversa, non potete perdere l’occasione di fermarvi in alcuni dei tanti luoghi caratteristici di cui il Portogallo è ricco. Ve ne sono sicuramente più di quelli visitabili in giornata, ma vi indicherò quelli che mi sembrano i più interessanti da visitare in giornata. Per una panoramica potete dare un’occhiata al sito Visit Portugal e, se avete più tempo, aggiungerne qualche altro.
Ovviamente potete anche noleggiare un’auto per un’uscita in giornata. I costi non vi sposteranno il budget più di tanto. Dopo aver provato sia la visita delle città importanti, sia i centri minori, mi sento di poter dire che forse la parte migliore del Portogallo sono proprio questi ultimi. Pertanto, se potete, vi consiglio di non rinunciare a questa escursione.
- Luoghi da visitare fra Porto e Lisbona: Tomar.
- Luoghi da visitare fra Porto e Lisbona: Batalha.
- Luoghi da visitare fra Porto e Lisbona: Alcobaça.
- Luoghi da visitare fra Porto e Lisbona: Nazarè.
Luoghi da visitare fra Porto e Lisbona: Tomar.
Tomar è una cittadina carina, dove è piacevole passeggiare, soprattutto lungo il fiume Rio Nabão che la attraversa. Ma la vera attrazione di questa cittadina è il famoso Convento di Cristo, uno dei più importanti edifici storici del Portogallo.
Il Convento di Cristo.

Il Convento di Cristo è un luogo mistico, un po’ al confine fra storia e religione. Vengono in mente luoghi come l’Eremo di San Galgano, con la sua spada nella roccia (vera). Il Convento di Tomar, patrimonio dell’umanità, ha origini medievali. Si narra che Gualdim Pais, un cavaliere del solito Alfonso Henriques, nel 1157 fu nominato Cavaliere Templare e spostò proprio a Tomar la sede di questo ordine. Dopo il suo scioglimento, accompagnato da persecuzioni e divieti, fu rinominato Ordine di Cristo, da cui deriva l’attuale nome del castello, insieme al fatto che successivamente fu utilizzato come monastero.
Più che di un edificio si deve parlare di un complesso, che possiamo definire enorme. Al momento della mia visita erano in corso lavori, che comportavano il disturbo visivo dovuto alle impalcature, ma il fascino complessivo era intatto.

La parte sud è destinata a giardini. Le mura difensive sono distanti dal fabbricato e l’area verde all’interno è molto ampia. In alcuni punti si può anche salire sulle mura e percorrerne alcuni tratti. Per visitare gli interni ci si deve spostare sul lato sud. Tenete presente che questi aspetti logistici potrebbero facilmente cambiare alla fine dei lavori.
La Charola.
Particolare, anche se non originale, perché realizzata sul modello del Santo Sepolcro di Gerusalemme, è la Charola, una chiesa con sedici lati esterni e otto interni. Policromi e riccamente decorati, sono i pilastri del corpo centrale a forma ottagonale. Insomma un tempio, più che una chiesa cristiana, se non fosse per il crocifisso ben in vista all’interno dei pilastri centrali.
Nel convento ci sono ben otto chiostri, anche se realizzati in successione in diversi momenti, nei secoli successivi alla prima edificazione. Nel complesso devo dire che ne ho visti di più belli, ma sono comunque in sintonia con l’ambiente.

La Janela do Capitulo.
L’elemento forse più osservato è la Janela do Capitulo, ovvero la finestra della sala capitolare. Estremamente ricca di dettagli, fin quasi a livello maniacale. Per la verità un po’ tutto quel lato dell’edificio è ricco di dettagli, alcuni dei quali con aspetto misterioso.
Gli altri locali visitabili sono quelli titpici degli edifici religiosi, ovvero il refettorio, con i lunghissimi tavoli, le cucine, dalle geometrie e dotazioni tipiche di questi edifici e anche un volume al piano interrato per la raccolta dell’acqua. Qui, solo l’odore tipico dei locali umidi ne testimonia l’uso. Le colonne che sorreggono le volte nervate, lo fanno invece sembrare un locale con destinazione più ordinaria.
Dove parcheggiare.
Potete arrivare al parcheggio che si trova proprio davanti all’ingresso del complesso. Spesso c’è posto e si evita una bella camminata in salita. Se lo trovate pieno, il parcheggio dove c’è sicuramente posto è quello vicino alla stazione, distante più di un chilometro. Purtroppo non c’è ombra e d’estate troverete l’auto bollente.
Luoghi da visitare fra Porto e Lisbona: Batalha.

Batalha è una cittadina a sud di Leiria, famosa per il suo monastero, ovvero il Monasteiro de Santa Maria da Vitoria.
Monasteiro de Santa Maria da Vitoria.
L’edificio fu costruito per commemorare la vittoria di Aljubarrota del 1385 contro l’esercito della Castiglia, che sentenziò l’indipendenza del Portogallo. Fu poi impreziosito da interventi di abbellimento successivi, ma conserva le cosiddette Capelas Imperfeitas (Cappelle Incompiute), che non furono terminate per la morte ravvicinata del re Dom Duarte e dell’architetto dell’opera, Huguert. Monarchi successivi le impreziosirono in diverse maniere, ma rimangono comunque senza la copertura. Per visitarle occorre uscire dal complesso principale e recarsi sul retro di questo.

Capela do Fundador.
La Cappella del Fondatore fu realizzata come pantheon della famiglia reale. Qui riposano le spoglie di Giovanni I, della moglie Philippa e quattro principi, fra i quali Enrico il Navigatore. Le statue del re e di sua moglie si tengono per mano, anche per ribadire il legame con l’Inghilterra, paese di provenienza di Philippa.

Sala do Capitulo.
La sala originariamente era la sala di riunioni dei monaci. Si narra che la copertura di questa, sempre su progetto dell’architetto Huguert, fosse sembrata troppo audace e si temesse il suo crollo in tempi brevi. Pare quindi che vi lavorassero solo condannati, proprio per questo motivo. Per lo stesso motivo sembra il progettista vi abbia dormito sotto, subito dopo il completamento, per dimostrarne la solidità.
Di fatto, dopo secoli, la volta è ancora lì e oggi l’ambiente è il luogo dove vengono onorati i militi ignoti portoghesi. Vi è infatti una guardia d’onore dove sono sepolti due ingnoti caduti della prima guerra mondiale.
Dove parcheggiare.
Intorno al complesso sono presenti diversi parcheggi e di solito si trova posto anche in alta stagione. Sono tutti molto vicini al luogo di interesse e non c’è da camminare. Davanti al monastero, in posizione interrata, ci anche i servizi pubblici.
Luoghi da visitare fra Porto e Lisbona: Alcobaça.
Monastiro de Alcobaça.

Come anche per Batalha, ad Alcobaça si viene per vedere il famoso monastero cistercense. L’edificio fu voluto nel 1153, dal primo re del Portogallo, Alfonso Henriques, per celebrare la vittoria sui mori. La visita del monastero è certamente interessante e richiede circa due ore, ma la vera attrazione è l’adiacente chiesa, dove sono sepolti Dom Pedro e Dona Ines de Castro, famosissimi in Portogallo per la loro storia d’amore.
La storia di Dom Pedro e Dona Ines.
La storia risale al XIV° secolo, quando il principe Pedro, figlio di Alfonso IV, era erede al trono del Portogallo e sposato con Costanza di Castiglia. Successe che il principe si innamorò della dama di compagnia Dona Ines e, nonostante l’opposizione del re, iniziò una relazione con lei.
Nel 1345 morì la moglie Costanza e il re proibì le nozze con la dama Ines e la bandì dal regno, perché era spagnola, originaria della Galizia e il re temeva influenze dei regnanti di quel paese. Gli amanti però si sposarono in segreto a Braganza, nell’estremo nord del paese (la Galizia è appena oltre il confine).
Il re Alfonso IV non si fece scupoli e ordino l’omicidio di Ines, che avvenne a Coimbra nel 1355. Due anni dopo però il re morì e Pedro gli successe. Rabbioso per l’uccisione della sua amata, ordinò che le spoglie fossero trasportate ad Alcobaça e che tutti i membri della corte baciassero la mano del cadavere di Ines. Dopo due anni dalla morte, la cosa deve essere stata particolarmente macabra.
Dom Pedro volle anche che la tomba della sua amata e la sua, dove fu in effetti deposto dopo la morte, fossero realizzate con i piedi rivolti gli uni verso gli altri, per potersi guardare. Così fu fatto e così si vedono ancora oggi. Le due tombe sono infatti agli estremi opposti della chiesa, ai lati dell’altare.

Dove parcheggiare.
Di solito si riesce a parcheggiare direttamente davanti al monastero. Se non c’è posto potete provare nelle vicinanze, ma non c’è molto spazio. Meglio il parcheggio che si trova proprio dietro al monastero. C’è anche una stradina che gli passa di fianco e che porta proprio lì, ma fate attenzioni ai divieti.
Luoghi da visitare fra Porto e Lisbona: Nazarè.
Se avete ancora tempo, fate una capatina alla vicina località di mare Nazarè. Il luogo è famoso e in estate di solito strapieno. Non essendo amante dei luoghi troppo affollati ho fatto solo un rapido giretto.
Il posto è tipico della villeggiatura, con belle e ampie spiagge, bancarelle di tutti i tipi e numerosi ristoranti. Una cosa che ho notato subito è il marciapiede con grafica che scopiazza un po’ malamente quella di Copacabana a Rio de Janeiro. Anche le realizzione artistiche con la sabbia, che si incontrano nel lungomare, ricordano quelle molto diffuse sulle spiagge di Rio, soprattutto Ipanema.

In ogni caso il posto mi è sembrato carino, a parte la calca. Ottime anche le ciambelle ripiene acquistate su una bancarella proprio sulla spiaggia.
Sitio.
Su una scogliera sopra a Nazarè, si trova una chiesetta che la leggenda afferma essere costruita per ringraziare Nossa Senhora da Nazarè, che avrebbe salvato la vita a Dom Fuas Roupinho, avvertendolo del precipizio mentre inseguiva un cervo.
Oggi la piazza della chiesa è circondata di negozi per turisti e dalle mogli dei pescatori che vedono maglie e altro. Vi sono belle viste sulla città e si può arrivare fino al faro, da dove si vede Praia do Norte.
Dove parcheggiare.
A Nazarè ci sono diversi e ampi parcheggi che probabilmente si riempiono presto al mattino. Sono in diverse posizioni e a diverse distanze dalla spiaggia, ma sempre entro alcune centinaia di metri da questa.
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