
Notizie e i consigli generali per un viaggio nella nazione magiara.
Il paese con un passato nell’impero romano, in quello austro-ungarico, attraverso le tragedie della seconda guerra mondiale, sotto la soffocante cappa del dopoguerra comunista, oltre la cortina di ferro e che oggi è un sereno paese dell’Unione Europea.
Molto vicino fisicamente (poco più di un’ora di volo dall’Italia), ma lontano come cultura e con una lingua per noi incomprensibile. Insomma un luogo dove andare, alla prima occasione utile, magari anche solo per un fine settimana nella sua capitale: Budapest.
Di seguito troverete le principali informazioni utili per l’organizzazione di un viaggio in Ungheria o un breve soggiorno a Budapest.
Breve storia del paese.
La prima civilizzazione fu quella dei romani, nel 35 d.c. che la chiamarono Pannonia. Seguirono le invasioni degli Unni di Attila, degli Avari e dei Bulgari, fino all’arrivo dei Magiari nel 895. Popolazione proveniente dal nord est dell’Europa, con la loro lingua ugro-finnica. Il primo re di Ungheria fu Stefano (Istvan), incoronato nell’anno 1000, con una corona inviata da papa Silvestro II e oggi custodita esattamente sotto la cupola del palazzo del parlamento di Budapest.
Dopo una breve pausa sotto la dominazione mongola, il paese finì sotto regnanti francesi. Le sucessive pressioni dei turchi furono contrastate da Mattia Corvino e da suo padre che guidarono la nazione nel rinascimento. I turchi però sfondarono le difese nel 1526 e saccheggiarono i territori ungheresi.
Quello che seguì fu il dominio Asburgico che resistette a due guerre di indipendenza a metà ottocento. Il legame con l’Austria asburgica e con la Germania nazista, portò l’Ungheria a due devastanti sconfitte nelle due guerre mondiali. Anche qui, come in Italia, i tedeschi occuparono il paese in disfatta e ne approfittarono per sterminare gli ebrei, molto numerosi in Ungheria.
La liberazione da parte dell’armata rossa comportò un dopoguerra sotto la cappa comunista, coordinata dall’Unione Sovietica. Come in altri paesi che si trovarono oltre la cortina di ferro, l’Ungheria ritrovò la sua piena libertà negli anni ottanta in seguito alle riforme di Gorbaciov e alla caduta del muro di Berlino.
Usi e costumi.
Gran parte delle tradizioni della vecchia società sono progressivamente scomparse, ma alcune, vecchie di secoli, sono rimaste. Vigono ancora delle regole, come parlare in terza persona a chi non si conosce, portare fiori se si è ospiti e togliersi le scarpe in casa degli altri.

Gli ungheresi sono ancora accaniti fumatori. Nel palazzo del parlamento, sui davanzali interni delle finestre vicine all’aula principale, dove si riuniscono i parlamentari, ci sono degli appositi portasigari in ottone. Vi si lasciano i sigari accesi per poter andare in aula a seguire i relatori. Si dice che il livello di interesse di quanto viene detto in aula dipenda proprio dalla lunghezza dei sigari appoggiati. Se sono molto consumati significa che i relatori hanno suscitato grande interesse e viceversa.
La religione prevalente è quella cattolica, ma vi sono anche molti altri cristiani e a Budapest vi è una comunità ebraica molto numerosa.
Cucina.
Il piatto ungherese più famoso è certamente il gulash, che in origine era una zuppa con patate e carne del tipo che era disponibile. Oggi è una specie di spezzatino reso piccante dalla paprika, un macinato di peperoncino importato in Europa dagli ungheresi, che lo avevano appreso dai turchi.
Per quanto possa sembrare strano, in Ungheria si mangia anche molto pesce. Sono state poi importate abitudini austriache e tedesche riguardo all’uso di dolci, soprattutto torte e strudel.
Varie.
Riguardo alla sicurezza in Ungheria non ci sono problemi, se non i soliti di ogni paese del mondo.
Le prese elettriche sono principalmente del tipo tedesco Shuko. La tensione di rete è come in Italia a 220 V.
Anche riguardo ai documenti non ci sono problemi, essendo all’interno dell’Unione Europea. Con la sola carta di identità si può entrare senza problemi nel paese. Stesso discorso per l’assistenza sanitaria, che non richiede formalità, anche se in viaggio un’assicurazione è sempre utile.
Tutti gli alberghi hanno il wi-fi libero e ben funzionante.

La valuta è il fiorino o forint (ft). Il cambio ovviamente varia e dovrete informarvi, ma indicativamente servono tre euro per 1000 fiorini. Le carte di credito sono accettate quasi ovunque e gli ATM (bancomat) sono dappertutto, compresi negozi e altre attività, in stile americano.
Il fuso orario è lo stesso italiano, anche se lo è solo per scelta, essendo il paese più a est dell’Italia. Diciamo che il sole sorge e tramonta circa mezz’ora prima che da noi.
L’uso dei cellulari non comporta costi aggiuntivi rispetto all’Italia e anche il traffico internet è disponibile ovunque, ma possono esserci delle limitazioni o costi aggiutivi a seconda dei gestori.
Altro.
Se vi interessa la visita della capitale, potete leggere i miei articoli:
- Cosa vedere a Budapest in tre giorni. Guida alla visita.
- Come spostarsi a Budapest. In città, da e per l’aeroporto,
- Dove dormire a Budapest per una breve visita della città.
- Dove mangiare a Budapest. Spuntini, cene e Ruin Pub.
Potete ottenere altre informazioni sull’Ungheria visitando la sezione apposita del sito ufficiale del governo ungherese.
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