
Guida e consigli per un viaggio di due settimane nella storica isola Greca.
Voglia di una vacanza in una isola della Grecia? Voglia di arricchire il vostro viaggio con un po’ di storia e di mitologia? Se è così, un paio di settimane nell’isola di Creta sono un’ottima scelta.
Cominciamo.
Creta non corrisponde esattamente alla classica isoletta greca, così come la troviamo nell’immaginario collettivo. In altre parole non è solo un piccolo nido in mezzo al mare, con sole e borghi caratteristici, dove trascorrere alcuni giorni di relax. Sicuramente queste cose ci sono, ma c’è molto altro.
Innanzitutto non è affatto piccola. Da un estremo all’altro, nel senso della lunghezza è più lunga di 250 km, quasi la distanza tra Milano e Firenze. Solo che fra queste due città c’è l’autostrada, mentre in quest’isola sarebbe un tragitto assai lungo e impegnativo.
Secondariamente non è solo mare. A Creta ci sono montagne, colline, pianure, gole profonde, verdi pianure e molto altro. Ma poi si deve ricordare che siamo nella patria della civiltà minoica e in una terra piena di testimonianze delle dominazioni turche, bizantine, romane e veneziane. Insomma è un’isola che ha una sua storia e una sua cultura. Un luogo dove prima o poi si deve andare. A proposito del quando andarci, forse è bene partire proprio da lì.
Caratteristiche climatiche.
Due cose che non si sa di Creta prima di esserci stati, sono probabilmente il vento e la temperatura dell’acqua del mare. Riguardo al primo aspetto, va detto che l’isola è decisamente ventosa. Oltre a trovarsi nel bel mezzo del Mediterraneo e quindi senza protezioni, sono proprio le sue montagne e le sue strette valli che generano i forti flussi di aria che la caratterizzano.
Ti infili in una valle e trovi un vento da non credere. Esci e il vento magicamente cessa. Comunque non temete, come vedremo, è tutta questione di scelta dei punti giusti e il problema scompare quasi del tutto.
Sul secondo aspetto invece il discorso è un po’ più articolato. Il mare a Creta è in generale piuttosto freddo. Ovviamente dipende dal punto considerato, ma non troverete mai le calde acque quasi tropicali, che caratterizzano molte spiagge italiane in estate. Il mio consiglio è pertanto di andarci nella seconda metà dell’estate, quando il mare ha accumulato il più possibile il calore solare, ma allo stesso tempo le temperature dell’aria sono ottime, come sempre nel mediterraneo nella bella stagione. Meglio se eviterete il mese di agosto, perché è un mese con elevato afflusso turistico.
Gli abitanti.
Gli abitanti dell’isola sono ospitali e cordiali, ma anche orgogliosi della propria terra. Socievoli e legati al senso dell’onore, danno molta importanza all’accoglienza. Se vi offrono qualcosa, non rifiutatelo, potrebbe risultare offensivo. Sanno essere educati, ma preferiscono un linguaggio schietto, durante il quale voi e loro possiate esprimere liberamente le rispettive opinioni. Dai colloqui che ho tenuto con alcuni di loro, si percepisce la loro voglia di riacquistare quella indipendenza che hanno perso da quando sono caduti sotto le grinfie delle autorità europee e internazionali.
La cucina.
Semplice e genuina, come in generale quella mediterranea, è fortemente caratterizzata dall’uso dell’olio di oliva. Coltivato anche da piccoli proprietari, l’ulivo è parte integrante della cultura cretese, culinaria e non. Anche le verdure non mancano. Cotte, crude o nelle zuppe, sono una costante nella cucina cretese e greca in generale.
Le influenze sono quelle dei paesi che sono passati da queste parti, come quella turca e quella veneziana. Le lasagne sono molto simili alle nostre. Anche la carne alla griglia è molto gradita sull’isola. Infine abbiamo i soliti eccellenti formaggi, dei quali la famosa Feta è solo uno.
Come arrivare.
Come sempre per le isole, i mezzi utili sono l’aereo e il traghetto. Riguardo al primo, l’isola ha due aeroporti. Il primo e principale è quello di Heraklion. Il secondo è quello di Chania o Hania, che risulta più comodo per i turisti diretti verso la parte occidentale dell’isola, che in effetti è anche la più interessante.
Dal nord Italia consiglio il volo da Bergamo della Ryanair, che viene attivato durante il periodo estivo, con diverse partenze settimanali. Arriva a Chania, che è più vicina all’itinerario che vi propongo. Per chi parte dal sud Italia la medesima compagnia ha un paio di voli settimanali sempre per Chania, con partenza da Napoli. Chi si trovasse troppo distante da entrambi questi aeroporti, provi a controllare se nel periodo che gli interessa ci sono voli da Pisa, sempre della Ryanair. In alternativa ci sono un paio di partenze settimanali anche da Bologna.
Altre compagnie offrono voli con transito in diverse città europee. Come sempre quando si parla di voli relativamente brevi, appare poco giustificato passare intere giornate in attese negli aeroporti. Fate una ricerca per verificare se c’è qualche combinazione adatta al vostro caso.
Riguardo ai traghetti, ve ne sono di giornalieri sia per Chania che per Heraklion, con partenza quasi sempre dal Pireo. Per informarvi sugli orari potete andare sui siti delle principali compagnie di traghetti. La Minoan Lines, del gruppo Grimaldi, ha sito in italiano e collegamenti regolari dal Pireo per Creta. Stesso discorso per la Anek Lines. Oppure potete visitare il sito della Ferries.gr, dove potrete controllare sia gli orari, che effettuare prenotazioni per le varie compagnie. Anche questo è in italiano.
Altre compagnie hanno siti che dalla mia esperienza sono spesso malfunzionanti. Alcune hanno pagine solo in greco. Non vi resta che provare. Le altre alternative sono: Hellenic Seaways, la Lane Lines e la Sea Jets.
In generale se partite dall’Italia è più comodo l’aereo. Il percorso via mare è giustificato se prevedete di trovarvi già nella Grecia continentale e partire da lì. Oppure per vostra scelta, perché preferite questo mezzo di trasporto.
In proposito potete visitare l’articolo “Scelta di voli e traghetti. Come cercare le migliori soluzioni“.
Trasporti locali.
Sull’isola ci sono numerosi autobus, ma sconsiglio di muoversi con questo mezzo. Le compagnie di autonoleggio sono diverse e con diversi uffici. Con un’auto potrete muovervi liberamente e andare a cercare spiagge e luoghi di interesse, magari meno frequentati, che l’autobus non vi consentirebbe di raggiungere. A Creta l’autobus va bene per chi ne fa una questione di principio, anche se in verità tutti i luoghi principali sono serviti.
Per controllare le condizioni andate sui siti delle principali compagnie e su quelli delle compagnie locali. Provate la Motor Club che ha diversi uffici sull’isola. Oppure la Sun Rise, che ha l’ufficio a Heraklion.
I nomi delle località.
Preparatevi al fatto che riconoscere i nomi di qualsiasi cosa a Creta, ma si potrebbe estendere a tutta la Grecia, è un po’ difficile. Intanto il loro alfabeto è poco familiare a chi non ha studiato il greco. Ricordo la battuta di mio figlio quando ha visto il primo cartello: “ma che formula è?”. Per fortuna quasi sempre i cartelli sono scritti anche con caratteri occidentali. Ma non basta. Non si riesce a trovare una località che abbia il nome scritto in una sola maniera. Così possiamo leggere Creta o Iraklio. Chania o Hania o La Canea. Irakio o Heraklion, ma anche Herakleio o Candia. Si potrebbe continuare all’infinito.
Ovviamente una versione del nome di una località finirà per somigliare a un’altra versione di un’altra località e così la confusione lieviterà sempre di più. Quindi, soprattutto se vi muoverete con il navigatore, fate molta attenzione a non farvi portare a destinazioni che nulla hanno a che vedere con la vostra.
Pianificare il viaggio.
La parte più interessante di Creta è la metà occidentale. Quasi tutti i punti di maggior interesse si trovano lì. Le dimensioni dell’isola non consentono di avere una unica base, perché vorrebbe dire passare le giornate in auto. Non è così grande però da richiedere continui cambi di alloggio.
Consiglio sicuramente di prevedere due sistemazioni, di cui uno all’estremità occidentale dell’isola e l’altro un po’ più spostato verso la parte centrale. Per il primo direi sicuramente nella zona intorno a Platanos o Falasarna. Vi sono belle spiagge, tutti i servizi di cui si può aver bisogno e la maggior parte delle attrazioni della parte occidentale di Creta sono a poca distanza. Per il secondo dipende dalle vostre preferenze. Potrete orientarvi sulla costa nord, se preferite zone con molti alberghi, resort, centri abitati più o meno grandi e villaggi turistici.
Se invece preferite, come me, una costa più selvaggia e meno abitata, con numerosi punti caratteristici dove fermarsi e anche meno gente, allora sarà meglio la costa sud, che è quella che vi consiglio.
Parte occidentale di Creta.
Prevedete almeno cinque notti, per avere il tempo di visitare i luoghi più caratteristici. Il giorno di arrivo passatelo ad ambientarvi e a provare le spiagge della zona di Falasarna. In estate i turisti non mancano, ma sono ampie e si trova sempre uno spazio confortevole. L’ambiente è rilassante, il mare molto bello e non manca nemmeno il paesaggio. Per i viveri ci sono minimarket con le cose essenziali. Per la spesa maggiore, consiglio di spingersi fino a Kissamos. Si raggiunge rapidamente e ci sono dei veri supermercati, con tutto quello che potrà servirvi.

Elafonisi.
Questa spiaggia ha la fama di essere la più bella di Creta. Come sempre sono questioni soggettive, ma indubbiamente il posto è molto bello. Il problema è che non sarà tale solo per voi. Se ci andate in alta stagione, preparatevi a far fatica a trovare un posto dove sistemarvi. Nelle ampie aree vicine, dove si può arrivare con i mezzi motorizzati, troverete una distesa di mezzi di tutti i tipi, parcheggiati alla come capita.
L’isolotto di fronte è facilmente raggiungibile a piedi e costituisce una breve escursione molto piacevole. Scogli, acque basse, calette isolate, si susseguiranno durante i vostri spostamenti. Sappiate che potreste incontrare dei naturisti. Consiglio di non andare a piedi nudi. Sandali adatti all’acqua sono l’ideale.

In spiaggia si possono noleggiare ombrelloni e sdrai. Non mancano piccoli locali per chi vuole sgranocchiare o bere qualcosa. In definitiva è effettivamente uno dei posti più belli di Creta, ma decisamente molto affollato, almeno in estate. Altro aspetto negativo è la temperatura dell’acqua.
Qui ho trovato la più fredda di tutta l’isola, che già in calore dell’acqua non abbonda di sicuro. Facilmente ci sarà anche vento. In fondo siamo sulla punta estrema di Creta. Oltre c’è il mare profondo del centro del Mediterraneo. Il bagno non sono riuscito a farlo. I miei figli invece sembravano non farci caso. Quindi fate voi.
Come arrivare.
Per andare a Elafonisi ci sono due strade da Falasarna. La prima passa sulla costa est dell’isola. Sarebbe la più corta, ma è piena di curve. Si hanno però anche stupende viste sul mare, che vi consoleranno periodicamente, mentre siete impegnati dal volante. La seconda passa all’interno e si è obbligati a spostarsi prima a Kissamos. Come comodità di viaggio è sicuramente consigliabile. Ritengo che la cosa migliore sia farne una all’andata e l’altra al ritorno. La prima richiede circa un’ora e mezza. La seconda qualcosa in meno, ma di poco.
Anche la sera il vento raffredda rapidamente e soffrire il caldo, come dalle nostre parti, è impossibile. Trovarsi con il pile addosso è assolutamente normale. Questo in piena estate.
Chania.
Una delle città più carine di Creta, anche se non riesce a trasmettermi il fascino e il piacere di passeggiare per i suoi vicoli, come altre cittadine della Toscana o dell’Andalusia. In ogni caso è assolutamente da visitare.
L’architettura mostra i segni delle sue dominazioni più recenti: quella veneziana, a partire dal medioevo e quella turca dal XVII° secolo. La parte più caratteristica si trova intorno al porto veneziano. Se arrivate in auto, cercate parcheggio all’estremità del promontorio immediatamente a ovest del porto, nella zona del mercato. Ci sono un po’ di posti auto e si è già a ridosso delle vecchie mura.

Fermatevi ad ammirare quello che resta delle fortificazioni veneziane. Pare fossero imponenti, anche se non sono bastate per fermare i turchi. Attraversate il quartiere intorno a via Zambeliou, dove troverete numerosi negozi, soprattutto di artigianato locale. Passeggiate un po’ nelle stradine strette e poi dirigetevi verso il porto. Costeggiatelo passando davanti a negozi e bar per tutti i gusti.

In fondo, dove erano i vecchi arsenali, troverete il Museo Marittimo di Creta, che potrete visitare. Percorrete il tratto che vi separa dal faro, per avere una visione diversa. Se volete, potete visitare anche i vicini Museo Archeologico e quello Navale.
Parco acquatico di Limnoupolis.
Se il caldo vi opprime o avete bambini che sono stufi delle architetture veneziane, potete passare mezza giornata all’Aqua Creta Limnoupolis Water Park. Parco acquatico ben attrezzato, con tutto quello che serve per far divertire voi e i vostri figli. Aspetto positivo è che c’è molta ombra. Forse un po’ caro, soprattutto le consumazioni. Lo trovate a 5 km dalla costa, a ovest di Chania, vicino al paese di Varipetro.
Penisola di Gramvousa.
Trovo questa penisola una delle cose più belle di Creta. Personalmente l’ho apprezzata più della spiaggia di Elafonisi, nonostante abbia trovato anche questa molto affollata. Non è lontana dalla viabilità principale, ma la strada per salire sul promontorio è sconnessa e va percorsa con cautela, specialmente con auto non fuoristrada. Poi c’è la discesa a piedi dall’altra parte. Visto il tempo che serve per gli spostamenti, a questa penisola va dedicata l’intera giornata. La salita a piedi al ritorno, sotto il sole, è piuttosto faticosa.
Sulla strada in salita mi sono giocato un pnemautico, vittima di una vite abbandonata. Purtroppo il traffico non manca e qualcuno lascia qualche ricordino. Ho dovuto passare un’oretta da un simpatico gommista, tifoso del Verona calcio, che mi ha intrattenuto parlando della musica italiana e cantandomi “Sono un Italiano”.

Il percorso parte fra Falasarna e Kissamos, vicino al paese di Kaliviani. Si costeggia la penisola, salendo sempre più sul fianco della collina. All’inizio si deve pagare per poter entrare. Il biglietto è a persona. Consiglio vivamente di arrivare presto, se si è in alta stagione. Il parcheggio in cima non ha molti posti e il luogo richiama molti turisti. Rapidamente si esaurisce e chi arriva dopo deve parcheggiare lungo la strada, sempre più lontano. Nello spazio presente troverte tre cose: turisti, auto e capre. Fate attenzione a buche e rocce sporgenti dove potreste facilmente lasciare una ruota.
Lasciata l’auto, si deve scendere lungo un sentiero sull’altro versante. Portatevi un ombrellone, perché non troverete ombra. Volendo potrete noleggiarlo, insieme ai lettini da spiaggia. Indispensabili sono invece acqua abbondante e creme protettive. Tenete presente che il percorso sotto il sole è più lungo di un chilometro e in parte è caratterizzato da un susseguirsi di gradoni.
La spiaggia di Balos.
Alla fine arriverete alla agognata spiaggia di Balos. Strisce di sabbia e acque basse. Panorama dei più belli. Ovviamente il problema è sempre lo stesso. Non ci sarete solo voi. Se non arriverete fra i primi, tutti i posti migliori saranno già occupati. In ogni caso un posto tranquillo lo troverete sicuramente, magari un po’ decentrato. Anche l’acqua è più calda che altrove e il bagno sarà finalmente piacevole.

Il bello è che con il passare delle ore i turisti aumentano, molti arrivano a metà giornata. A completare il tutto arrivano anche delle vere e proprie navi che sbarcano altre ondate di vacanzieri pronti a godersi il mare. Insomma sarete in compagnia.

Se la giornata sarà calda, a metà pomeriggio ne avrete abbastanza e sentirete il bisogno di allontanarvi, mentre altri turisti continueranno ad arrivare. La risalita è faticosa e se siete stanchi potrebbe impegnarvi per più di mezz’ora. A tratti relativamente comodi, si alternano ripide scalinate a gradoni. A volte c’è un vecchio signore che noleggia un mulo per risparmiarvi un tratto, salendo a dorso dell’animale.
Una bella alternativa, con la quale si fatica anche molto meno, è arrivare in crociera. Ce ne sono che partono da Kissamos. Vi consiglio Laguna di Balos e Isola di Gramvousa: crociera da Kissamos. Se vi è più comodo, c’è anche l’alternativa Da Rethymno: isola di Gramvousa e Baia di Balos. In entrambi i casi leggetevi bene cosa è previsto e cosa no.
Alloggi.
Come tipologia di alloggi, ovviamente dipende dalle vostre preferenze. Per una vacanza di questo tipo, con pochi spostamenti, ritengo la soluzione ideale l’affitto di una villetta o casa vacanza o appartamento. Questa soluzione vi consentirà ampia libertà e potrete ridurre i costi.
Per questa parte dell’isola, vi consiglio sicuramente Villas Libra. Una grande, bella e recentemente ristrutturata villa, affittata direttamente dal proprietario. Posta in ottima posizione panoramica e baricentrica per le principali attrazioni della zona. La cosa più apprezzabile è il bel giardino con una splendida piscina. Entrambi ben tenuti dal proprietario che, oltre che essere attento alle vostre esigenze, probabilmente vi porterà un dolce fatto in casa per le vostre colazioni e magari anche delle ottime lasagne e l’olio che produce lui stesso.
Parte centrale e orientale di Creta.
Prevedete almeno sei notti, per poter fare anche una capatina nella lontana estremità orientale dell’isola. Lo spostamento dalla costa occidentale vi farà spendere buona parte della mattinata, per cui il pomeriggio passatelo semplicmente nelle spiagge vicine a dove alloggerete.
Spiaggia di Preveli.
Il giorno successivo andate alla bella spiaggia di Preveli, sulla costa sud, fra Plakias e Triopetra. La spiaggia si trova in corrispondenza dello sbocco sul mare di una gola che possiede una caratteristica che a Creta risulta piuttosto particolare: è piena di palme.

Nella gola scorre un fiume che presenta diversi punti dove si può fare il bagno. Alla sua foce invece c’è la famosa spiaggia, che ovviamente attira non pochi turisti. Cercate di accaparrarvi i posti migliori. L’acqua del mare è un po’ meno fredda degli standard cretesi e invita a un tuffo. Se invece preferite rinfrescarvi all’ombra, qui ce n’è a sufficienza per tutti.
Sulla spiaggia è presente anche un piccolo bar, che personalmente trovo fuori luogo, ma può risultare utile se si decide di trascorrere diverse ore su questa spiaggia. L’acqua del fiume ha una colorazione che può farla sembrare sporca, ma non è così. Si tratta semplicemente delle parti fini del terreno attraversato, che vengono trascinate dalla corrente.
Come arrivare.
A qualche centinaio di metri a est di Preveli arriva sulla costa una strada che costiutisce il percorso ordinario per arrivare. La strada non è pavimentata ma è percorribile con qualsiasi auto. Da un lato porta a Plakias o sulla costa nord dell’isola. Dall’altro si mantiene lungo il mare e si può arrivare fino a Triopetra, ma alcuni tratti sono piuttosto sconnessi. Percorrete il prima tratto a ovest di Tripetra solo se siete già lì.
In ogni caso lasciate l’auto dove la strada, arrivando da est, gira di 90° verso l’interno, vicino a un mostro di cemento armato abbandonato, se nel frattempo non è stato demolito. Troverete ampi spazi per parcheggiare, anche all’ombra. Dirigetevi a piedi verso ovest, attraversando il ponticello e continuate per circa 300 m. Il sentiero sale progressivamente su un piccolo promontorio alla cui sommità vi si aprirà la vista sulla spiaggia. Poi dovrete solo scendere dall’altra parte.
Se arrivate da ovest, in alternativa potete deviare verso destra in corrispondenza del vecchio ponticello che vedete nella foto in testa al presente articolo, evitando cioè di attraversare il torrentello. Dopo un paio di chilometri arriverete a un bivio. Andando a destra arriverete all’interessante monastero di Moni Preveli, che potretre visitare. Affacciato sulle scogliere, dispone di diverse opere d’arte e un museo.
Andando invece a sinistra, arriverete a un parcheggio situato proprio sopra la spiaggia di Preveli, ma dalla parte opposta al promontorio prima descritto. Un ripido sentiero in una decina di minuti vi consentirà di raggiungere la spiaggia.
Spiaggia di Triopetra.
Situata a est di Preveli, è una spiaggia non molto bella, con acqua e sabbia entrambe di un grigiastro poco invitante. Ha però un vantaggio che a Creta non è da poco: c’è pochissima gente. Non è difficile trovare un punto dove si è da soli. Non c’è un centro abitato, ma solo un paio di localini che affittano ombrelloni e sdrai.
Il problema maggiore di questo luogo è che si trova allo sbocco sul mare di una valle che mi risulta essere la più ventosa di Creta. Da non credere. Ho visto acqua sollevata da una piscina, sedie di metallo che correvano su marciapiedi, sdrai sollevati e sparati contro il primo ostacolo. Il bello è che tutto cessava appena girato il fianco della collina. Sconsiglio vivamente di alloggiare da queste parti.
Palazzo di Cnosso.
Imperdibile se si viene a Creta. Merita una visita di qualche ora, rigorosamente con guida, per ben comprendere tutti quegli aspetti che inevitabilmente sfuggono in un giro fai da te. All’ingresso troverete sicuramente diverse guide in italiano a cui conviene affidarsi, unendosi ad altri visitatori, per dividere la spesa. Gli italiani non mancano. Il gruppo ideale è di circa sei persone. Oltre si crea troppa confusione. Se potete meglio in quattro. Si crea un rapporto più diretto e quindi più proficuo.
L’uso della guida che parla italiano, ma è cretese e l’alloggio in piccole strutture che vi mettono a contatto con il proprietario, consentono anche di avere l’occasione per conoscere la gente del luogo e le loro abitudini. Non perdete l’occasione.
Vicino al sito ci sono diversi parcheggi e i soliti negozi di souvenir. Non arrivate con la fretta e cercate di sfruttare al massimo il contributo della guida. Per arrivarci impiegherete alcune ore, se il vostro alloggio sarà nella metà occidentale dell’isola. Trovate il sito appena fuori il centro di Herakleio.
Storia.
Anche se si utilizza una guida è necessario avere almeno un’infarinatura della storia del palazzo. In realtà i palazzi sono stati almeno due. Il primo risale a circa il 2000 a.c., in piena età del bronzo. Periodo che vedeva l’egemonia della civiltà cretese sul mare Egeo. Probabilmente l’edificio fu distrutto dai movimenti tellurici conseguenti all’eruzione del vulcano presente sull’isola di Santorini.
Circa mezzo secolo dopo venne ricostruito ancora più imponente. Successivamente subì l’occupazione dei Micenei, per poi decadere definitivamente circa un secolo dopo. I ruderi in ogni caso indicano che il palazzo non disponeva di cinta muraria, indicando l’assenza di rischi di invasioni.
Gli scavi hanno avuto varie fasi a partire dal 1878, quando furono trovati i primi resti. L’artefice principale fu però Sir Arthur Evans, che vi dedico un quarto di secolo della propria vita e pare anche molti dei suoi soldi. I lavori da lui effettuati sono stati apprezzati e criticati per l’importanza dei suoi ritrovamenti, ma anche per aver ricostruito parti del palazzo con materiali estranei a quelli originali, come il cemento armato e per le geometrie delle ricostruzioni, ritenute arbitrarie.

Nel bene e nel male, oggi le parti ricomposte consentono di farsi un’idea di come il palazzo potesse apparire. Anche i numerosi affreschi presenti sono una valida testimonianza della civiltà minoica, con il suo re Minosse, da cui il nome.
Mito.
La storia del palazzo sconfina nel mito, secondo il quale nel palazzo vi fosse un labirinto, costruito da Dedalo, voluto dal re per chiuderci il Minotauro, mezzo uomo e mezzo toro. A questo dovevano essere sacrificati 7 fanciulli e 7 fanciulle ogni anno (o forse 9 anni), dandogliele in pasto nel labirinto.
Finché arrivò Teseo, futuro re di Atene, che decise di affrontarlo. Con l’aiuto di Arianna, figlia di Minosse e innamorata di lui, che gli fornì il famoso filo per poter uscire dal labirinto e una spada avvelenata, riuscì ad uccidere il mostro e liberare le altre vittime scelte. Fuggito da Creta con Arianna decise però poi di abbandonarla. Il dio Dioniso, per confortarla gli regalò una corona d’oro, che venne poi trasformata nella costellazione della Corona Boreale.
Il palazzo.

La pianta del palazzo è a più piani ed è caratterizzata da geometrie decisamente intricate. Forse anche per questo nel ricostruirlo è facile cadere nell’errore di far prevalere i propri convincimenti agli elementi oggettivi, accusa mossa contro Evans. Di sicuro era grande, circa 1300 stanze e aveva bagni con tecnologie molto avanzate per l’epoca, con canalizzazioni sotterranee e canali di scarico. Sembra addirittura con disponibilità di acqua calda permanente.
Fermatevi ad ammirare gli affreschi, dei quali probabilmente ne riconoscerete alcuni, spesso riprodotti sui libri dei ragazzi delle scuole elementari e medie, ma anche su stampe e pubblicazioni varie.
Plakias.
Questa località e quelle vicine appaiono come tipicamente turistiche. Ristoranti, alberghi, gruppi in viaggi organizzati che si spostano da una parte all’altra, scogliere, spiagge nascoste, fra le quali una perennemente occupata da nudisti. Insomma un luogo dove si sta bene e si trovo un posto dove stare al mare secondo le proprie preferenze. Forse il difetto è che non ha nulla di originale.

Consiglio sicuramente di non rimanere sulla spiaggia principale, ma di spostarsi in quelle vicine, più piccole e carine. Ottima è quella di Damnoni, oltre il promontorio a est di Plakias. Bella, senza la pressione del centro abitato e tranquilla, anche se non sarete soli.
Appena oltre c’è la carinissima spiaggetta di Schinaria, occupata da nudisti.

Io preferisco la spiaggia di Souda, tre chilometri a ovest di Plakias. Molto tranquilla, acqua delle più pulite di Creta e abbastanza protetta dal vento. In effetti, in una giornata molto ventosa, siamo stati molto bene. Attenti a non confondere il nome con una omonima e più importante località vicina a Chania.

Come nelle altre spiagge, si possono noleggiare ombrelloni e sdrai. La superficie non è tutta sabbia, ma una buona parte sono piccoli ciottoli, ma vi assicuro che non danno fastidio. Il mare è il migliore che abbia visto a Creta. Si può fare una bella nuotata fino altre il promontorio. Finalmente un po’ di pesci da osservare.
Frangokastello.
Da provare è anche Frongokastello, appena più a ovesto di Plakias. Ritengo che ci sia una delle spiagge più belle di Creta. Quando arrivate, parcheggiate vicino alla fortezza. Scendete nella vicina spiaggia e sistematevi dove preferite. Arrivando avrete sulla destra la bella lingua di sabbia che offre ampi spazi per tutti, con acque basse adatte ai bambini. Inevitabilmente più richiesta. A sinistra invece troverete un angolo ancora più tranquillo, con la sabbia che cede progressivamente il posto agli scogli. Più adatto per fare il bagno.

Fra l’altro, essendo meno famosa di altre spiagge, si sta sicuramente più tranquilli e, come detto, non è meno bella delle altre. La vicina fortezza conferisce un ulteriore connotato gradevole. Non c’è molto da fare, ma merita sicuramente qualche ora di relax.
Costa est.
Anche se ritengo la parte est di Creta molto meno interessante, vi consiglio di spendere una giornata per andare a visitare le località più interessanti che si trovano all’estremità orientale dell’isola. In particolare dovreste fermarvi a Agias Nikolaos e Elounda.
Alloggiando a ovest, passerete buona parte della giornata in auto, ma sarà anche un’occasione per rendersi conto delle caratteristiche del territorio. Scegliete la strada più adatta alla vostra base e magari fatene una diversa al ritorno. I percorsi lunghi possono essere noiosi già per il tempo impiegato. Se poi si devono anche ripetere, possono decisamente stancare. Prevedete circa tre ore da ripetersi al ritorno.
Agias Nikolaos.
Questa cittadina si differenzia dalle altre località di Creta perché non presenta le connotazioni tipicamente cretesi quale, ad esempio, l’evidente impronta derivante dalle dominazioni passate. Le architetture non sono tipiche del periodo veneziano o turco. Il porto non ha l’aspetto tipico dei porti greci, con vecchie barche, vecchi muri, viuzze strette e case di varie epoche.
Qui è tutto abbastanza moderno. Barche di pregio, locali chic, vetrine con articoli di lusso e molta vita (anche notturna). Le strade vicine al porto sono un susseguirsi di negozi, ristoranti e bar. Giovani vestiti alla moda un po’ dappertutto. Insomma ci si trova in un ambiente non peggiore o comunque negativo, ma decisamente diverso.

Dovendo descrivere Agias Nikolaos in una parola la definirei snob. Per esempio, prima di andarci, a Creta non avevo mai visto una sola gioielleria. Qui ce n’è una ogni venti metri. Lo stesso per gli articoli di lusso. Ovviamente chi si trova bene in questi luoghi potrà goderseli tutti. Per passeggiare consiglio la zona del porto.
Elounda.
Io mi sono rapidamente spostato verso la vicina Elounda, ma la musica non è cambiata di molto. Per questa località si possono dire le stesse cose di Agias Nikolaos, solo in scala un po’ ridotta. Porto affollato, turisti di fascia alta, pare anche famosi, resort di lusso, locali e spiaggia a bordo strada.
Conviene spingersi ancora più a nord, dove la presenza turistica è un po’ diluita e ci sono bei paesaggi. In particolare è molto bella la vista sull’isola di Spinalonga, a meno di cento metri dalla costa.

L’isola era sede di una imponente fortezza veneziana, che nulla potè contro lo strapotere dei turchi. Fu poi utilizzata come lebbrosario e oggi è un’attrazione turistica visitabile. Se decidete di andarci potete utilizzare i traghetti che salpano frequentemente da Elounda.
Agia Galini.
Durante il percorso di ritorno se volete, se avete tempo e vi è di strada, potete fermarvi a Agia Galini, sulla costa sud. Troverete una ampia spiaggia senza pretese, probabilmente con poca gente. Io ho trovato anche l’acqua un po’ sporca, ma potrebbe essere solo occasionale.
Rethymno.

Prima di lasciare Creta dovete assolutamente passare mezza giornata a Rethymno. Dico subito che la città è la mia preferita a Creta. L’impronta è quella tipica delle città vecchie, con una storia alle spalle. Architetture turche e veneziane, vecchi archi, minareti, fortezze e un piccolo porto carinissimo, tutto circondato da ristorantini pieni di turisti.
Lasciate l’auto nel parcheggio pubblico vicino al parco municipale, vicino a via Dimitrakaki e sarete già all’ingresso della città vecchia, proprio in corrispondenza della Porta Guora (Porta Grande), residuo delle vecchie mura. Camminate nel centro senza una meta precisa. Anche se probabilmente sarà strapieno di turisti, è molto carino e merita un bel giro.
Andate alla ricerca della Fontana Rimondi, con i suoi capitelli corinzi. Poi della Moschea Neratzes, con le sue tre cupole. Infilatevi nei negozietti di souvenir a cercare le cose più curiose.

Arrivate fino all’imponente fortezza veneziana, ormai circondata da ristoranti con molti posti all’aperto. Questa parte, sul promontorio, è però troppo ventosa per mangiare fuori. Meglio il vecchio porto che è anche più carino.
Pasti.
L’ideale è che andiate a Rethymno nel pomeriggio e vi fermiate a cena. La città è il luogo giusto per una serata alla ricerca dei sapori tipici greci in un’atmosfera stupendamente cretese. Quando avete fame, portatevi al vecchio porto veneziano. Gironzolate un po’ e cercate il locale che fa per voi.
Io mi sono fermato alla Taverna Knossos. Proprio sul porto. Alcuni tavoli sono a un metro dall’acqua. Cucina tipica greca, prezzi contenuti, cibo ottimo. La proprietaria parla un po’ di italiano e, con atteggiamento un po’ ruffiano, ma molto educato, cercherà di farvi sentire a vostro agio. Gli antipasti con pane grigliato e un ottimo Tzatziki, accompagnati da una salsa che non conoscevo, ma che era ottima, sono semplici e eccellenti. Mi sono talmente piaciuti, che solo con quelli ero giò quasi pieno. Consiglio di scegliere il pesce, veramente ottimo.
Pernottamento.
Per l’alloggio nella parte centrale di Creta, come detto, consiglio di orientarsi su un appartamento nella zona intorno a Plakias o Frangokastello. Dal momento che il secondo non è un vero centro abitato e quindi non ha servizi, la soluzione ottimale è di stare intorno al primo.
Per esempio il Sellia Resort unisce una posizione privilegiata, con vista splendida sulla baia di Plakias, in un punto tranquillo, alla vicinanza a tutte le spiagge della zona. Basteranno una decina di minuti in auto per scendere lungo la strada tortuosa, ma di pochi chilometri, per arrivare sulla costa, fra Souda e Plakias.
Fra l’altro il paese di Sellia, dove si trova, è comunque dotato di alcuni servizi, come un piccolo supermercato e alcuni luoghi dove mangiare. Gli appartamenti sono molto ampi e ben attrezzati.
Altre cose da vedere a Creta.
Quello che vi ho proposto è quanto è fattibile in circa due settimane. Se ritenete di fermarvi di più, oppure avete diverse preferenze, sull’isola le opportunità sono ancora molte. Sostituite o aggiungete quello che vi interessa.
Personalmente l’unica cosa che avrei visitato volentieri e che non ho visto per mancanza di tempo, è stata la Gola di Samaria. Tutto il resto lo ritengo saltabile. Se volete visitare questa famosa gola, considerate che vi impiegherà la giornata ed è consigliabile partire al mattino presto. Per andarci dovete percorrere la strada che conduce a Omalos e da lì seguire le indicazioni. Per la complessità del percorso e per il rischio di non completare il percorso in giornata, potrebbe essere opportuno iscriversi a una gita organizzata. Per esempio è un’ottima scelta il tour Gole di Samaria: trekking di 1 giorno da La Canea. Oppure in alternativa Gole di Samaria: escursione di 1 giorno da Rethymno.
Guide e cartine.
Una buona scelta come guida di viaggio e certamente Creta – Lonely Planet. La trovate anche in formato ebook. Oppure Creta – Le Routard.
Indispensabile una cartina dell’isola come Creta – Michelin, con la quale mi sono trovato bene.
Lascia un commento