
Suggerimenti per apprezzare i gioielli della città andalusa. Cosa fare, dove dormire e dove mangiare.

Cominciamo.
Lo dico subito, anzi l’ho sicuramente già detto in altre parti del blog, è la mia città preferita per qualche giorno di relax. Perché? Beh!… intanto perché è piccola e si gira facilmente a piedi. Poi adoro le sue viuzze, dove ti perdi in un attimo, con localini ovunque, semplici e informali.
Devo dire che mi trovo molto bene un po’ in tutte le città della Spagna e soprattutto dell’Andalusia, ma Cordova la metto comunque al primo posto. Con le dovute differenze, è uno di quei piccoli gentri piacevolissimi da girare a piedi, come i nostri San Gimignano o Orvieto.
A Cordova la gente è cortese e simpatica, se ti serve un’informazione non ci sono problemi. Ben altra situazione rispetto a città come Parigi, dove appena si accorgono che siete italiani, cambiano subito tono e si irrigidiscono. Credo che a Parigi nemmeno i camerieri sopportino gli italiani. Qui invece ci si sente a proprio agio.
Ci sono stato due volte e credo che ci tornerò. Se vi muovete in auto in Andalusia, vi consiglio di fermarvi a Arcos de la Frontera, uno dei piccoli centri più carini della Spagna.
Viaggio a Cordova: le cose da non perdere.
Anche se il bello della città è proprio la città, ci sono alcuni gioielli che da soli meritano il viaggio. Vediamo quali.
Mezquita.
Al mattino si possono visitare le meraviglie della città, come la Mezquita, la grande e meravigliosa moschea che, seppur modificata dai sovrani cattolici, mantiene ben netta la sua impronta araba e islamica.

Realizzata su un vecchio sito visigoto, deve la sua imponenza al fatto che la città era la capitale del Califfato che, al momento del suo massimo splendore, circa 1000 anni fa, comprendeva gran parte della Penisola Iberica. All’interno è facile perdersi, anche per la ripetitività del motivo architettonico dei suoi interni, peraltro molto gradevole e adatto al luogo. L’illuminazione è quella ottimale per la destinazione, un po’ meno per fotografare.
Il fascino della struttura deriva anche dal fatto che porta a sentirsi in un grande cortile all’aperto; un oasi nel deserto. Per visitarla non servono prenotazioni, come all’Alhambra. Fate due passi anche nel giardino degli aranci e, se volete, potete salire sulla Torre, che mantiene in parte il suo aspetto da minareto, anche dopo la trasformazione in campanile.
Madīnat al-Zahrā.
La potenza del califfo si intuisce anche dalla visita del vicino sito archeologico di Madīnat al-Zahrā, la sede del califfato. Pur riportato alla luce solo in minima parte e quasi tutto ridotto in ruderi, evidenzia l’importanza del padrone di casa. Assistendo, prima della visita, alla proiezione del filmato che racconta la storia del luogo, si comprende come il complesso fosse studiato per far si che i visitatori, per quanto fossero personalità importanti, dovessero seguire un preciso percorso, che solo alla fine li portava al cospetto del sovrano, esaltandone l’importanza.
Per andarci in auto, prendete la A431, la strada principale verso ovest che va in direzione di Siviglia. Dopo pochi chilometri, in corrispondenza di un semaforo le indicazioni vi indirizzeranno verso destra. Attenzione perché l’incrocio è fatto in maniera che se non si è attenti si può andare dritti senza vedere il cartello.

Si arriva in auto al parcheggio vicino al moderno complesso dove si trovano la biglietteria, la sala proiezioni e un museo. Si può assistere alla proiezione del filmato sopra descritto. Acquistato il biglietto, si prende uno degli autobus che portano al vicino sito, dove non è consentito arrivare con la propria auto. Per il ritorno si prende sempre l’autobus in direzione opposta. Portarsi un cappellino per il sole.
Alcazar de los Reyes Cristianos.
Meno affascinante, secondo me, ma che merita sempre la visita è l’Alcazar de los Reyes Cristianos. Il sito è passato di mano più volte, prima come fortezza Visigota, poi come sede iniziale del Califfato. Gli arabi lo arricchirono di servizi di vario tipo e adottarono soluzioni ingegneristiche per l’irrigazione dei grandi giardini presenti. Dopo la riconquista cristiana è stato utilizzato in vari modi, da sede dei reali, a tribunale, a carcere, a sede dell’inquisizione, prima di divenire un’attrazione turistica.
Visitando luoghi come questo o come le vecchie moschee, si comprende come gli arabi fossero maestri nel creare luoghi freschi e con la presenza di acqua anche in climi aridi. Anche qui è bene proteggersi dal sole estivo.

Ponte Romano.
Da non perdere anche il Ponte Romano, la cui prima realizzazione fu fatta appunto durante la dominazione romana. Molto gradevole passeggiare sul ponte anche la sera, quando fa meno caldo. L’illuminazione gli conferisce ancora più fascino. Dopo il tramonto, spingetevi oltre il Guadalquivir e passeggiate anche sulla sponda opposta rispetto al centro. Vi sono tratti molto tranquilli e con una bella vista sul ponte, sulla torre de la Calohorra e sulla stessa Mzquita.
Il bello è anche che tutti questi luoghi storici sono molto vicini e non si perde tempo a spostarsi.

Organizzazione della visita.
Pasti.
In città, come detto, la cosa più gradevole è passeggiare fra una stradina e l’altra. Se si ha fame ci si può fermare in uno dei tanti locali che hanno tapas e poi passare ad un altro, mescolandosi alla gente del luogo e godendosi l’atmosfera rilassata che aleggia quasi sempre. Anche le gelaterie non mancano.
Se volete un vero ristorante e non siete vegetariani, provate El Churrasco, calle Romero 16, sembra un luogo piuttosto formale, ma non lo è. Il Churrasco (piatto tipico) è molto buono.
Pernottamento.
Se volete alloggiare in un luogo molto caratteristico, prenotate a Apartamentos Casa del Aceite. Realizzato dove c’era un maniero del 1700, mantiene tutto il fascino di un luogo storico. Ogni locale è in realtà un mini appartamento e così vi si può cucinare e mangiare, risparmiando le spese del ristorante. All’interno c’è un minuscolo ma carinissimo cortiletto in un’atmosfera di assoluta tranquillità. Nel raggio di pochi minuti a piedi ci sono negozi dove comprare tutto quello che può servire. Probabilmente troverete in stanza una bottiglia di buon vino e dell’ottimo olio.
Se avete l’auto, un’alternativa è alloggiare all’Hotel Esperia. Si tratta di un classico albergo di medio livello, senza niente di particolare, ma si trova vicino al Ponte Romano, dalla parte opposta rispetto al centro, è vicino alla viabilità principale, nelle vicinanze non è difficile parcheggiare e in pochi minuti a piedi si arriva al ponte e da lì alla Mezquita e a tutto il resto. Tutto molto comodo per chi arriva in auto, prevede un breve soggiorno e non vuole perdere tempo.
E l’auto?
Se avete l’auto parcheggiatela subito, perché vi sarebbe solo d’impaccio, eccetto che per la visita a Madīnat al-Zahrā, a 7 chilometri dalla città. Ben posizionato è il parcheggio La Mezquita. Sul sito troverete anche dei video per raggiungerlo senza problemi. L’accesso è da un’apertura sulle mura della città. A qualche decina di metri c’è un’altra apertura per pedoni, che vi porterà in centro, passando per stradine minuscole da farvi pensare a un passaggio segreto. Mi raccomando: solo trolley o zaino. I bagagli più grandi non vi servono.
A proposito di auto, nei viaggi itineranti in autonomia, Cordova è un’ottima base per spostarsi nella vicina Mancha alla scoperta delle terre di Don Chisciotte e dei suoi mulini a vento, alcuni dei quali tutt’ora visitabili.
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