
Gubbio è una di quelle cittadine che meglio caratterizzano l’Umbria. Uno di quei luoghi che rendono meravigliosa l’Italia. Insomma uno dei posti ideali dove trascorrere una giornata, o anche solo un pomeriggio.
Vediamo le cose più interessanti da fare a Gubbio in giornata.
Cominciamo.
La prima cosa da dire su Gubbio è che il bello non sono i monumenti famosi, o i luoghi storici, come di solito accade in una città più importante, come Roma o Firenze. Qui il bello è la città stessa, il suo fascino antico, la sua atmosfera autentica.
L’Italia è piena di centri come questo, alcuni ultra famosi e altri meno, come I luoghi da visitare meno conosciuti della provincia di Siena. Ma anche all’estero le possibilità sono molte, come nella mia terra preferita al di fuori dell’Italia, ovvero l’andalusia, dove ci sono gioielli come Cordova.
A Gubbio ero stato molti anni fa ed era giunto il momento di tornarci. Adoro l’Umbria e appena posso faccio una deviazione e spendo un po’ di ore a gironzolare per le viuzze dei centri storici più caratteristici. Gubbio è sicuramente uno di questi ed uno dei miei preferiti.
Cenni storici.
Visitare una qualsiasi città, grande o piccola che sia, senza sapere nulla del suo passato non ha senso. Non è necessario passare ore in biblioteca, ma le cose più importanti vanno sapute per poter apprezzare quello che si va a vedere.
Gubbio fu “municipium” romano, cioè una città legata a Roma, ma con un discreto livello di autonomia. Subì la distruzione dei Goti, fu ricostruita dai bizantini e occupata dai longobardi. Ebbe il massimo splendore nel periodo medievale, per poi passare al Ducato di Urbino, dei Montefeltro. Federico da Montefeltro, di cui è famoso il suo ritratto di profilo, che evidenzia il naso aquilino, nacque proprio a Gubbio.
Insieme a questo ducato la città passò allo stato della chiesa e successivamente al Regno d’Italia.
Cosa fare a Gubbio in giornata. Percorso ideale a piedi.
La città è tutta bella e ovunque vi troviate a passare, ne apprezzerete comunque il fascino, ma vi propongo un semplice percorso ad anello che sintetizza le parti migliori del bellissimo centro storico medievale.
Se arrivate in auto, vi consiglio di parcheggiare appena dentro le mura, attraversando la stretta porta che vi troverete davanti arrivando con il teatro romano sulla destra. Di solito c’è posto, è gratuito e si è vicini al centro storico. Se non fosse possibile, lì vicino c’è il parcheggio a pagamento adiacente al teatro romano.
Attraversate la galleria pedonale che vi porta in via Cavour e dirigetevi a destra. Scendete a piazza Bosone, dove ci sono un paio di ristoranti e si può mangiare all’aperto, se la stagione lo consente. Girate a sinistra e scendete ancora fino a piazza 40 Martiri. Il nome ricorda le altettante vittime della rappresaglia nazista durante la seconda guerra mondiale.
Considerate le numerose bellezze che la città offre, è sicuramente da consigliare un Tour privato di Gubbio. Sarete accompagnati da una guida esperta che vi accompagnerà alla scoperta delle meraviglie architettoniche della città, senza farvi perdere nulla. Per due ore e mezza potrete ottenere tutte le informazioni sulla città e i suoi monumenti.
La Chiesa di San Francesco.
Alla vostra destra si presenterà la Chiesa di San Francesco. Il santo, patrono d’Italia, è nato ad Assisi, ma è legato a Gubbio dal famoso racconto del lupo, che tutti conosciamo. Il racconto della storia del lupo lascia intendere che in realtà si trattasse di persona malvagia, allegoricamente rappresentata dal famelico predatore.
La chiesa è di epoca medievale e si narra che fu proprio nel punto dove di trova questo edificio che Francesco, ospite di una famiglia locale, rifiutò le lussuose vesti he gli vennero offerte e per la prima volta indossò il saio, poi utilizzato dall’ordine che porta il suo nome.

La costruzione fu fortemente voluta dai cittadini di Gubbio, dopo la morte del santo e, pur con gli inevitabili rimaneggiamenti, è giunta fino a noi, con la sua facciata incompiuta.

Dopo aver visitato la chiesa, con i suoi affreschi, sia medievali, che dei secoli successivi, spostatevi dall’altra parte della piazza. Passate vicino alla bella Loggia dei Tiratori e risalite via Piccardi. Lì vicino di solito è presente una bancarella, ben fornita di prodotti locali. Se non le conoscete, provate le salsicce di cinghiale, oltre ovviamente al pecorino della zona.
Proseguite fino alla fine della strada e poi imboccate la stradina in salita via Gattapone. Risalitela, seguendo il suo tornante e giungerete ad una delle vie principali del centro: via Dei Consoli, che vi porterà a vicino ed omonimo palazzo.
Palazzo dei Consoli.

Questo è uno dei punti più trafficati di Gubbio. In estate è un via vai di turisti di tutte le provenienze, che si ritrovano qui, sia per la visita del palazzo, sia perché dalla piazza antistante si gode di una delle migliori viste della città.
Il palazzo è uno dei simboli di Gubbio perché ne caratterizza l’aspetto anche da lontano. Nel trecento era la sede del comando della città e oggi è visitabile per poter apprezzare il Museo Archeologico e la Pinacoteca, che vi hanno sede.
Nel museo troverete le famose Tavole Eugubine. Sette tavole in bronzo, scritte nell’estinta lingua umbra e rinvenute nel XV secolo nella zona, ma non si sa esattamente dove.
Nell’antistante Piazza Grande difficilmente sarete soli, in qualunque stagione vi troviate a passare di lì. Passeggiandovi non si percepisce il fatto che la piazza è pensile, ovvero realizzata sulla copertura di un edificio sottostante. Per rendersene conto occorre scendere nell’adiacente via Baldassini, che infatti è molto più in basso.
La Cattedrale.
Se avete tempo potete proseguire in via Dei Consoli fino alla stretta stradina che sale verso la bella Cattedrale gotica, intestata ai Santi Mariano e Giacomo, dei quali sono custodite le reliquie in un sarcofago.
La chiesa, sede episcopale, è stata costruita fra il XIII e il XIV secolo e contiene numerose opere sia medievali, che dei secoli successivi.

Via Dei Consoli.
Ritornate su via Dei Consoli e percorretela in discesa fino alla sua fine. Sulla strada si affacciano numerosi negozi di prodotti tipici e di souvenir per turisti. Ricordate che una produzione tipica del luogo sono le ceramiche, che troverete un po’ ovunque, passeggiando per il centro storico.
Non dimenticatevi di fermarvi davanti al Palazzo del Bargello per vedere la famosa Fontana dei Matti (o dei Pazzi). La leggenda narra che si diventi così se si compiono tre giri intorno ad essa. Ovviamente non mancano i turisti che regolarmente fanno la prova. All’interno del palazzo è ospitato il museo di Arti e Mestieri.
Alla fine di via Dei Consoli giungerete in piazza Giordano Bruno, dalla quale riparte la medesima via Cavour dalla quale siete partiti. Se si è fatta l’ora di mettere qualcosa sotto i denti, potete fermarvi in uno dei bar presenti a provare la famosa Crescia Umbra.
La crescia umbra.
La crescia umbra, meglio conosciuta come Torta al Testo, per la teglia in cui viene cotta, è realizzata con ingredienti semplici come acqua, farina, bicarbonato e sale, a cui viene aggiunto l’uovo nella zona di Città di Castello. La cottura avviene in una teglia in ghisa, comunemente chiamata “testo”. Anche in questo caso, la crescia umbra può essere mangiata farcita oppure come accompagnamento ai piatti.
Se invece preferite un classico ristorante non avrete che l’imbarazzo della scelta. In un luogo come questo io mi faccio condizionare dall’atmosfera che il locale offre, oltre ovviamente alla bontà del cibo. Ma a Gubbio i locali di atmosfera ne hanno da vendere. Gironzolate e fermatevi dove vi sentite più ispirati.
Il teatro Romano.
Finito il giro in centro, fate due passi intorno al Teatro Romano. L’ambiente è rilassante e di solito non c’è molta gente. Fermatevi sui prati che lo circondano e godetevi la splendida vista del centro storico, aggrappato alla collina.

In estate vi si svolgono spesso dei concerti. Se la cosa è di vostro interesse, potete informarvi presso l’adiacente ufficio turistico.
Cosa fare a Gubbio in giornata. Assistere alla Corsa dei Ceri.
Questa corsa fa parte della Festa dei Ceri e si corre il 15 maggio. Secondo la tradizione è svolta in onore di Sant’Ubaldo, vescovo e patrono di Gubbio e risale al XII° secolo. Questo ne fa una della più antiche manifestazioni folkloristiche italiane.
La più accreditata ipotesi circa la sua origine prevede che derivi dalla morte di Sant’Ubaldo, nel 1160, appunto in maggio. Da quell’anno i cittadini decisero di ricordare la morte del Santo con una luminaria, fatta appunto con candele di cera, come devozione al patrono.
Le candele con il tempo divennere sempre più grandi, rendendone difficoltoso il trasporto. Da questo forse è nata la tradizione della gara fra tre corporazioni: muratori, merciai e asinari. I ceri oggi sono stati sostituiti da strutture in legno fin dal ‘500 e sono appunto tre. Oggi non sono più i manufatti originari, ma ne conservano le caratteristiche.
In effetti non si tratta di una vera gara, perché il sorpasso non è consentito e l’ordine di arrivo è quello imposto alla partenza. Lo sforzo fisico invece c’è tutto, tant’è che durante il percorso si devono fare numerosi cambi fra i portatori. Questo anche perché il percorso è lungo diversi chilometri, con attraversamento di tutto il centro storico, ma soprattutto vi è la salita finale alla Basilica di Sant’Ubaldo, alcune centinaia di metri più in alto.
Come per le altre manifestazioni di questo tipo, i preparativi e le cerimonie annesse durano molti giorni e la popolazione ne parla per tutto l’anno. Oggi è divenuta ovviamente anche un’importante attrazione turistica e nei giorni al culmine della festa il centro si riempie di turisti di numerosi paesi.
Informazioni.
Per una panoramica della città, da un punto di vista turistico, potete visitare la pagina relativa dell’apposito sito della Regione Umbria.
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