
Quello che si sa (poco) e quello che non si sa (molto) del sito archeologico più antico della storia della civiltà umana. Un luogo davanti al quale Stonehenge e le piramidi del Cairo sono roba recente.
Cominciamo.
Di luoghi affascinanti e misteriosi ce ne sono molti (per fortuna), ma quando ho sentito parlare di Gobekli Tepe per la prima volta, ho sentito un’emozione particolare. Quell’emozione che ti prende quando si parla di qualcosa che esisteva prima ancora che si presentassero le prime civiltà della storia. Tanto per capirsi, stiamo parlando di opere che hanno un’età almeno doppia di quelle realizzate da Sumeri, Egizi e antiche popolazioni della valle dell’Indo.
Il sito di Gobekli Tepe è stato datato vecchio di almeno 12000 anni. Questa è un’età minima, ma potrebbe essere molto maggiore. Le pietre infatti non sono databili, come accade con i reperti organici. La datazione di questi significa solo che le opere esistevano già a quell’epoca, ma potevano esistere anche prima.
Gobekli Tepe – Descrizione.
Preliminarmente cerchiamo di inquadrare il sito a beneficio dei tanti che non lo conoscono.
Dov’è Gobekli Tepe?
Gobekli Tepe si trova nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria e vicino alla città di Sanliurfa, dove è presente il più grande museo archeologico del paese e dove sono esposte le copie dei manufatti in pietra del sito.
Stiamo parlando di una zona dove inizia la cosiddetta Mezzaluna Fertile, che ha svolto un ruolo predominante nella storia delle prime civiltà umane e dove probabilmente si sono svolti i fatti bibilici. L’Eufrate è vicinissimo e il Tigri non è molto distante. Riguardo agli altri due fiumi citati dalla Bibbia, non se ne conosce la collocazione, ma non possono certo essere lontani.
Vicino al sito è presente un’ampia superficie fertile e pianeggiante, che si presta ottimamente per essere identificata con il Gan Eden biblico, ovvero un giardino delimitato dove l’opera di esseri intelligenti ha creato un sistema di irrigazione e coltivazione che lo ha reso estremamente produttivo. Merita ricordare che, al contrario, quasi tutto il territorio turco presenta una superficie ondulata, spesso rocciosa e arida.
Gobleki Tepe si trova a pochi chilometri dall’inizio di questa area fertile e pianeggiante, inserito in un contesto di collinette più o meno rocciose.
Com’è fatto Gobekli Tepe?
Si tratta di una collina artificiale (proprio così), realizzata su un basamento calcareo. Su questo sono stati realizzati dei muretti in pietra, con inseriti i famosi monoliti a forma di “T”. Le geometrie sono diverse, ma le più caratteristiche e originali sono delle strane forme pseudocircolari, apparentemente senza finestre o altre aperture. Nel sito sono presenti anche realizzazioni di forma più tradizionale, come quella rettangolare, ma sembrano avere un ruolo meno importante.
I monoliti sono di altezza variabile fra 3 e 6 m. Quelli più bassi sono disposti radialmente e inseriti nelle murature, dalle quali sporgono per circa la metà superiore. Quelli più alti sono invece al centro delle superfici circolari, isolati dal resto e incastrati sul pavimento, sul quale sono stati ricavati degli apparenti basamenti in pietra. Da notare che questi non sono appoggiati, ma sono ottenuti dalla lavorazione della superficie in basalto. Tutte queste lavorazioni sarebbero complesse anche con le tecnologie attuali.
La parte che è già stata portata alla luce è solo una frazione minoritaria del totale. I monoliti a forma di “T” già estratti sono circa 40, mentre quelli ancora interrati, che le analisi con il geo radar hanno evidenziato, sono almeno 250.
Sono state fatte alcune ipotesi, ma non è noto a cosa servissero questi monoliti, soprattutto quelli posti al centro dello spazio delimitato dai muretti. Forse coperture, ma non ne è stata rilevata traccia. Forse funzioni simboliche religiose, o oggetto di riti sciamanici. Ma la verità è che non ne abbiamo idea.
Lo strano interramento.
La cosa forse più strana è che ogni edificio è stato interrato deliberatamente, probabilmente in epoche diverse. Non vi è stata distruzione, come spesso accade, magari ad opera di nemici. Non sembra dovuto a degrado delle strutture, o cambio di esigenze. Semplicemente si è voluto farli sparire dalla vista, per realizzarne altri simili in adiacenza. Perché?
Merita far notare che tutta la collina su cui si trova il sito è completamente artificiale e non può essere conseguenza di movimenti naturali, come smottamenti o dilavamenti. Quindi 12000 anni fa, una popolazione dell’età della pietra, priva di strumenti moderni, ha costruito una intera collina, per poi realizzare gli strani manufatti, interamente incassati nel suolo riportato.
Tutto questo in un periodo che sembra andare dal 9600 a.c. al 8000 a.c. Questo è il presunto periodo di utilizzo di Gobekli Tepe. Alla fine di questo periodo, tutto è stato deliberamente interrato per nasconderlo alla vista, senza alcuna distruzione.
Altra stranezza è la migliore qualità costruttiva dei manufatti più vecchi. Sia l’esecuzione dell’edificio, che il livello di finitura dei monoliti, appaiono in progressivo peggioramento. Ancora più curioso è il fatto che questo fenomeno si rileva anche in altre civiltà, come quella egizia o qualle cel centro e sud America. Sembra che si sia partiti dal possesso di tecniche antiche, che poi sono andate perdute. Forse prima c’erano buoni maestri che poi se ne sono andati?
Le strane sculture.
Quasi tutti i monoliti presentano dei bassorilievi e almeno anche un altorilievo. Le cose strane di queste figure sono almeno due. La prima è che vi sono raffigurati molti animali sconosciuti. Sono simili a specie note, ma se ne differenziano per qualche motivo. Alcuni somigliano ad avvoltoi, altri a strani cinghiali, ma sono comunque specie inesistenti.

La seconda riguarda alcuni dei monoliti più alti. Su questi sono evidenti raffigurazioni di figure umane, seppur stilizzate. La forma è la solita a “T”, ma vi sono chiaramente riprodotte braccia, mani, cintura e una specie di perizoma. Sono sicuramente sagome umane, ma senza testa. La cosa è strana, ma chiaramente voluta.
Gobekli Tepe – Che cos’è?
Qui andiamo nel difficile. Le opinioni sono diverse e le ipotesi non mancano, ma restiamo nel campo delle possibilità. Vediamo quello che sappiamo.
A cosa serviva Gobekli Tepe?
Per cercare di capire la funzione di questo sito misterioso dobbiamo cominciare a escludere quello che non era. Non era un centro abitato, perché non sono stati trovati ambienti domestici, per quanto antichi. Alcuni reperti potrebbero essere compatibili con la presenza di focolari, come il legno carbonizzato, ma sono molto pochi e queste interpretazioni sembrano più che altro un tentativo di dare una logica conosciuta, che però è tutt’altro che evidente.
Non aveva funzioni difensive perché non c’è nulla che si presti allo scopo. Anche la finalità di avvistamento non è suffragata da alcun elemento utile. La posizione non è certo idonea a vedere in lontananza. I bassi muretti non costituivano in alcun modo un ostacolo contro indesiderati.

Gli strani monoliti, l’assenza di resti di coperture e la mancanza di reperti tipici di ambienti domestici, sembrano invece propendere per un luogo con finalità religiose o comunque rituali. I resti di animali rinvenuti sono poi tutti di specie selvatiche, a riprova che non vi era alcuna forma di allevamento.
Sono stati trovati resti di utensili in pietra, che hanno la particolarità di provenire da diverse località distanti anche 500 km. Il luogo sembra pertanto un semplice sito di ritrovo di popolazioni di diverse provenienze. Non quindi destinato alla vita quotidiana di comunità stanziali, ma conosciuto da chi viveva anche a una certa distanza.
L’acustica di Gobekli Tepe.
Qui ci addentriamo in argomenti che vanno oltre il difficile. L’acustica di Gobekli Tepe è stata studiata dal Prof. Debertolis, dell’Università di Trieste. Molti non lo sanno nemmeno, ma c’è chi studia il legame fra le frequenza acustiche e l’attività cerebrale. Il Prof. Debertolis è infatti un medico, anche se usuale frequentatore di siti archeologici.
I suoi rilievi hanno evidenziato una frequenza costante e naturale di 20-22 Hz, che non trova spiegazione, visto che mancano cause come la presenza di acque sotterranee. Più interessante è una frequenza di 14 Hz, che appare ogni tanto. Quando è presente, la precedente viene spostata a 27 Hz. La vibrazione a 14 Hz è tipica dei luoghi sacri ed ha una nota capacità rilassante, nonostante si tratti di frequenze infrasoniche, ovvero non udibili dall’orecchio umano.
Ancora più intrigante, per non dire incredibile, è la frequenza di risonanza di uno dei maggiori pilastri a T. Gli esperimenti su questo hanno rilevato una frequenza di risonanza di 70-140 Hz, che ancora una volta è conosciuta come in grado di influenzare l’attività cerebrale. L’incredibile sta nel fatto che un pilastro di queste dimensioni non può risuonare con questa frequenza, che è tipica di un tamburo. L’unica spiegazione è che sia cavo.
Come faccia un pilastro di 12000 anni fa ad essere stato realizzato, scolpito e trasportato a chilometri di distanza, è già piuttosto difficile da spiegare. Ma che siano riusciti a farne uno cavo appare semplicemente impossibile per l’epoca. Ricordo che gli unici strumenti disponibili erano realizzati con punte di pietra.
Gobekli Tepe – Organizzare la visita.
La visita di questo sito misterioso merita sicuramente alcuni giorni di soggiorno nel sud della Turchia. Come organizzare il viaggio dipende da dove si parte e che altro si prevede di fare.
Come arrivare.
Da Instanbul.
Se partite da Instanbul e non prevedete di fermarvi in Cappadocia, non ci sono dubbi, la scelta migliore è un volo interno per l’aeroporto di Sanliurfa. Ci sono voli quotidiani della Turkish Airlines, sia dal vecchio aeroporto, che dal più recente Sabiha Gökçen.
All’eroporto troverete le principali compagnie di autonoleggio. Questo è sicuramente il mezzo più comodo per la visita del sud dell’Anatolia, se avete in programma diversi altri siti. I percorsi abituali delle escursioni organizzate in Turchia, di solito prevedono la Cappadocia e la costa occidentale, ma ve ne sono alcuni che si spingono fino qui.
Per esempio ritengo sia un’ottima soluzione questa gita di un giorno da Instanbul.
Non dovrete pensare a nulla, perché sarete prelevati e riportati nel vostro albergo e sono compresi i biglieti aerei e di accesso ai siti. Importante è il fatto che è compresa la visita del museo di Sanliurfa, che non va assolutamente saltato, sia per l’importanza in generale, sia per la migliore comprensione di Gobleki Tepe. Nel programma sono compresi anche altri luoghi di interesse, come Harran.
In alternativa, con poche differenze, c’è anche questo: Da Istanbul: tour di un’intera giornata a Göbeklitepe e Harran.
Come ultima possibilità vi indico un viaggio veramente bello e completo, Da Istanbul: viaggio di 8 giorni nel sud-est della Turchia con cibo e hotel. Questo comprende siti come Nemrut Dagi, che vi assicuro è assolutamente magico e il più che misterioso Sogmatar. Su quest’ultimo vi consiglio di informarvi prima per apprezzarlo al meglio, perché è un luogo dove si incrociano misteri biblici e della prima parte della storia dell’umanità. Per quanto riguarda Nemrut Dagi vi assicuro che il termine “magico” è tutt’altro che esagerato. Visitatelo all’alba o al tramonto e poi ditemi che non c’avete trovato nulla di emozionante.
Dalla Cappadocia.
Se partite dalla Cappadocia, vi sono tre possibilità alternative. La prima credo sia quella più scomoda, anche perché l’ho provata e credo non sia da consigliare. Questa prevede di spostarsi in aereo, ma con la necessità di due tratte. Non vi sono infatti voli diretti ed è necessario fare scalo a Instanbul. Fra tempi di volo, spostamenti e attese vi andrà via tutta la giornata. In pratica si fa prima in auto.
Scelsi questa soluzione perché il noleggio auto in Turchia prevede prezzi assolutamente maggiori in casi di riconsegna del veicolo in ufficio diverso da quello di ritiro. Se vi interessa questa soluzione, controllate bene i prezzi e fate i confronti. Probabilmente risulterà conveniente se siete in due, perché non potrete ripartire ottimamente il costo del noleggio auto.
La seconda è appunto quella di spostarsi in auto. Come detto, credo che sarete molto penalizzati dal costo del noleggio ma, se siete più di due, lo compenserete abbondantemente risparmiando i biglietti aerei. Come tempistica cambierà poco e sarete più liberi nella scelta degli orari.
La terza soluzione è per chi preferisce la massima comodità e le minime preoccupazioni. Ho trovato due tour molto adatti allo scopo:
- Dalla Cappadocia: tour di 2 notti a Nemrut, Sanliurfa e Harran,
- Cappadocia e Göbeklitepe: tour privato di 4 giorni.
In entrambi i casi, leggete attentamente i programmi e le cose incluse ed escluse, onde evitare sorprese.
Programmare la visita di Gobekli Tepe e dei siti della zona.
Visita di Gobekli Tepe.
Anche se non sono molti anni che il sito è stato scoperto, ormai ci sono tutte le strutture necessarie. All’arrivo c’è un ampio parcheggio dove lasciare l’auto. I biglietti si acquistano al centro visitatori, dove troviamo anche i soliti negozi e locali di ristoro. Poi ci si sposta nelle vicine sale dove vengono proiettati filmati infiormativi sul ruolo del sito nel contesto storico. Alla fine si prende il bus navetta che porta al sito vero e proprio. Ovviamente si può anche andare a piedi.
L’area archeologica principale è stata recentemente coperta da una tensostruttura che ne protegge i manufatti. Una passerella fa il giro della superficie dove sono già stati eseguiti gli scavi. Non è possibile scendere per poter vedere da vicino i reperti. Questo è uno dei motivi per i quali è indispensabile visitare il museo di Sanliurfa, dove ne sono esposte copie esatte.
Una seconda tensostruttura più piccola protegge alcuni scavi adiacenti. Tutta l’area è tuttavia destinata a mostrare ulteriori meraviglie. Una curiosità riguarda l’albero presente sul colmo della collina di Gobekli Tepe. Le foto scattate prima dell’inizio degli scavi lo mostrano isolato proprio sulla sommità della collina artificiale. Pare che venisse chiamato l’Albero dei Desideri. Non so se quello attualmente presente è lo stesso, ma il nome sembra una premonizione sulla successiva scoperta e rende ancora più intrigante questo luogo dove forse si compivano proprio riti propiziatori.

Visita dei luoghi vicini.
Anche se i più lo ingnorano, la zona è veramente ricca di siti di massimo interesse. Ho in programma di ritornare prossimamente in questi luoghi, e completare la visita dei luoghi che ritengo imperdibili. Questo anche allo scopo di individuare un percorso ideale per l’esplorazione di questa parte della Turchia.
Per il momento vi consiglio di inserire in programma i seguenti siti, oltre a Gobleki Tepe:
- Museo Archeologico di Sanliurfa,
- Harran,
- Sogmatar,
- Nemrut Dagi,
- Arsameia,
- I ponti Selgluchide e quello sul Cendere.
Questi ultimi tre luoghi sono assai decentrati rispetto ai primi e vanno adeguatamente inseriti nel programma, magari prevedendo un pernottamento in zona, anche perché Nemrut Dagi andrebbe visto all’alba o al tramonto.

Pericoli e suggerimenti.
Anche se in generale rischi importanti non ve ne sono, sarà bene informarsi preventivamente sulla situazione dell’area. Si è infatti vicini al confine con la Siria e vi sono frequenti tensioni fra Turchia, Siria, Curdi, ISIS e spesso presenze militari di altri paesi. Controllate sul sito Viaggiare Sicuri e in ogni caso non avvicinatevi ai confini di stato.
La zona è stata anche colpita da un recente terremoto. Nei mesi successivi erano stati chiusi alcuni siti e soprattutto il museo archeologico di Sanliurfa. Ritengo che non si dovrebbe prevedere la partenza senza avere la certezza che sia aperto. Purtroppo non mi risulta che la Turchia abbia un efficiente sistema informativo riguardo ai propri musei e siti archeologici. Date un’occhiata a questo sito del Museo Archeologico di Sanliurfa.
Forse è il caso di ricordare anche che il sud della Turchia è molto caldo in estate, che è quindi una stagione sicuramente da evitare. Al solito, preferite le stagioni intermedie.
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