
Ovvero cose strane e inusuali, curiosità e storie che mi è capitato di conoscere durante i miei viaggi.
Si parte per una destinazione per le cose che ci attraggono e che vogliamo provare, vedere, esplorare. Lungo il percorso da quando cominciamo a informarci a quando fisicamente mettiamo in pratica il nostro programma, a volte ci imbattiamo in curiosità e aspetti inattesi.
In questo articolo ho cercato di raccogliere quelli che mi hanno incuriosito maggiormente. I luoghi citati, anche quando le foto non sono mie, sono stati oggetto dei miei viaggi.
Per ovvi motivi, la pagina è in continua evoluzione.
Cominciamo.
Botswana.
Normalmente sulle monete si vedono rappresentati monarchi o personaggi illustri di un paese. Oppure monumenti famosi, o luoghi simbolo. Talvolta opere d’arte. Insomma le alternative sono molte.
Ma le monete del Botswana riuscirono a sorprendermi. Ovviamente hanno riprodotto quello che rappresenta la loro ricchezza, ovvero la fauna selvatica. Quindi rinoceronti, zebre e così via. Durante il mio viaggio in questo paese, quando le vidi per la prima volta, non ci feci caso. Non mi aspettavo altro che quello.

Poi però venni a sapere cosa significava il nome che avevano dato alla loro valuta. La moneta del Botswana si chiama Pula e i suoi centesimi Thebe. Pula significa quello che è la cosa più preziosa da quelle parti e cioè “pioggia“. Thebe invece sono le “gocce di pioggia“. Semplice, logico, ma allo stesso tempo originale. Questa è una delle curiosità del mondo che mi sono rimaste maggiormente nei ricordi.
Seychelles.
Nelle isole di Praslin, Silhouette e Curieuse di questo arcipelago cresce la pianta del Coco de Mer. Il nome deriva dal fatto che, prima che le isole venissero scoperte, sulle spiagge degli altri continenti venivano trovate queste noci. Si diffuse così la leggenda di un misterioso cocco di mare, pensando che fosse una pianta che vivesse appunto in acqua.
Ma i primi marinai che videro le vere piante di Coco de Mer devono essere rimasti piuttosto sorpresi. Qualcuno andò oltre, attribuendogli significati anche religiosi. Gli alberi femmina infatti producono noci che riproducono in maniera incredibile ventre e cosce di una donna. Quelli maschili invece hanno una infiorescenza dalla forma piuttosto fallica.


La raccolta delle noci è strettamente controllata. I prezzi di acquisto sono molto alti e il tentativo di esportazione abusivo è severamente punito.
Italia – Toscana.

Tutti conoscono la leggenda della spada nella roccia, la cui estrazione avrebbe decretato il futuro re di Inghilterra. I racconti di questo mito si perdono nel tempo, ma da quelle parti di una vera spada nella roccia non c’è traccia.
Invece ne esiste veramente una in Toscana, nell’Abbazia di San Galgano, nel comune di Chiusdino, tra le Colline Metallifere. Si narra che Galgano Guidotti, cavaliere medievale, che poi diverrà San Galgano, abbia avuto visioni ripetute proprio in quel luogo. Ritenendolo sacro, vi piantò la spada per formare una croce. Dopodiché divenne un eremita, vivendo nei boschi.
Gli esami sul metallo della spada hanno confermato la sua origine medievale.
Per saperne di più su San Galgano e per la visita dell’abbazia e della spada nella roccia, potete leggere l’articolo I luoghi da visitare meno conosciuti della provincia di Siena.
Italia – Basilicata.
A Matera, soprattutto nei famosi Sassi, la gente del luogo aveva l’abitudine di portare il pane al forno comune, almeno fino al secolo scorso. In effetti la presenza di soli due forni comportava che ciascuna famiglia preparasse in proprio l’impasto del pane, ma che poi veniva cotto insieme a quello di tutti gli altri abitanti. Sorgeva il problema di riconsegnare ciascun pane al suo legittimo proprietario.

La soluzione scelta fu quella di “timbrare” ogni forma prima della cottura con dei caratteri che identificassero il proprietario. Questi erano delle semplici iniziali ma, per facilitare il riconoscimento, il “timbro” era in legno con la forma che riproduceva una figura collegata al soggetto interessato. Poteva essere raffigurata praticamente ogni cosa, da animali a persone, da oggetti a elementi decorativi. Una persona poteva essere associata alla sua figura in tanti modi.
L’uso dei timbri del pane si allargò poi a significati simbolici, come la fertilità (per es. figure femminili), virilità (per es. il gallo), o di buon auspicio per un previsto matrimonio. In questo caso era considerato un pegno d’amore, conservato dalla donna o restituito se lo spasimante veniva respinto.
Anticamente i timbri erano in legno e pare che venissero scolpiti dai pastori perché avevano molto tempo libero nel loro lavoro. Successivamente si diffusero quelli in metallo. In ogni caso costituiscono un elemento importante della cultura e della storia di Matera.
Namibia.

Nel Damaraland (meraviglioso luogo), nel nord della Namibia i Damara parlano l’omonima lingua, detta anche Nama. Questa ha numerose “consonanti click“, ovvero suoni che somigliano a schiocchi, prodotti facendo sbattere la lingua sui denti o sul palato. All’ascolto appare assai curiosa e sembra per noi incredibile come i Damara la usino normalmente. In effetti è solo un diverso modo di produrre suoni.
Hawaii.
Chi non conosce questo nome: Hawaii? Nessuno, credo. Ma da cosa deriva il nome? Quelli che lo sanno sono un po’ meno numerosi. La risposta è semplicemente che Hawaii era l’originario nome dell’isola più grande, che ancora oggi si chiama Hawaii. Questo nome fu attribuito a tutto l’arcipelago. Per evitare confusione fra questo e l’isola maggiore, questa normalmente viene chiamata Big Island.

Sud Dakota (USA).
Tutti hanno visto le immagini dei presidenti americani, scolpite sulle montagne del Sud Dakota. Non tutti sanno che il parco dove si trovano si chiama Mount Rushmore National Memorial. Pochi sanno due cose.
La prima è che il principale esecutore materiale del monumento è lo scultore italiano Luigi del Bianco. Friulano, naturalizzato statunitense. Specializzato appunto nella lavorazione artistica della pietra, lavorò all’opera per otto anni. Morì molti anni dopo … indovinate di cosa. Di silicosi.

La seconda riguarda la posizione dei volti scolpiti. Dopo aver realizzato quello di George Washington, il progetto prevedeva di proseguire alla destra di questo. In questa maniera i quattro volti si sarebbero trovati nella posizione più in vista, all’estremità del promontorio roccioso.
Tuttavia la friabilità delle rocce in quel punto spinse gli esecutori a proseguire dall’altra parte. I volti si trovano pertanto in posizione assai più arretrata di dove era stato previsto.
Venezuela.
Se si chiede a qualcuno quale siano le cascate più famose del mondo, si ottengono risposte tipo: Niagara (sicuro), Iguazù (probabile), Vittoria (forse), ma è poco frequente che qualcuno citi il Salto Angel. Ebbene questa, pur non essendo certamente la più imponente, è la più alta del mondo. Quasi mille metri di dislivello e più di ottocento di unica caduta, dalla sommità di un tepui venezuelano.
Innanzitutto i tepui sono formazioni rocciose di un’area del Venezuela e della vicina Guayana, caratterizzate dalla testa piatta. In effetti sono i resti di un altopiano eroso dalle acque in tempi lunghissimi. Le grandi valli che si sono formate hanno isolato questi grattacieli naturali. Sulla loro sommità vi sono ampie aree pianeggianti, dove si raccolgono le acque delle pioggie. Queste, arrivate ai bordi del tepui, precipitano. Le pareti sono spesso pressoché verticali e questo ha favorito il forte dislivello del salto delle cascate.
In quell’area del Venezuela ce ne sono moltissime. La zona è remota e pochi vi si avventuravano. Nel 1937 il pilota americano James Crowford Angel, dopo aver sorvolato l’area quattro anni prima in cerca di giacementi, tornò sul posto e atterrò sulla cima del tepui, con tre compagni. Il suo aereo però si impantanò e non riuscì più a decollare. Riuscirono comunque a scendere a piedi e a raggiungere un centro abitato. Il fatto consentì di scoprire la cascata, che oggi porta il suo nome.
Per andare a vederla occorre almeno una giornata, ma è una tirata assurda. Meglio risalire il fiume al mattino e nel pomeriggio fare il percorso a piedi fino sotto la cascata. Dormire in amaca, nel campo predisposto per i turisti e ripartire il giorno dopo. Io l’ho fatto e vi garantisco che è emozionante come poche altre esperienze.
Messico.
Non molti chilometri a sud di Oaxaca, davanti alla chiesa di Santa Maria del Tule, c’è un albero che è sicuramente trai più monumentali del mondo. El Tule è un Cipresso di Montezuma, con un’età probabile di circa 1500 anni, ma potrebbe averne più del doppio. Era già lì da tempo quando sono arrivati i conquistadores spagnoli.
Il perimetro del tronco è di oltre 36 metri. Il legno della pianta ha un volume di oltre 800 m cubi. Probabilmente solo poche sequoie del Sequoia National Park, come i famosi Generale Grant e Generale Sherman, superano questo valore. Ne parlo nell’articolo “In auto negli Stati Uniti sud occidentali. California e dintorni.”.
Quando me lo sono trovato davanti, sono rimasto a bocca aperta. Per la sua conformazione appare ancora più sorprendente delle stesse sequoie giganti. Non ha un unico tronco, ma sembra un insieme di tanti tronchi accostati. Infatti si è sospettato che fosse così, ma le analisi hanno confermato che si tratta di una sola pianta. In ogni caso, se capitate in zona, non perdetevelo.
Ungheria.
Nel sontuoso palazzo del parlamento di Budapest, sui davanzali interni delle fiestre vicine all’aula dove si riuniscono i parlamentari ungheresi, ci sono dei lunghi portasigari in ottone. Ricordiamo che stiamo parlando di un paese dove tradizionalmente si fuma molto.

Gli eletti del popolo appoggiano i loro sigari quando devono andare ad ascoltare un collega in aula. Si dice che la lunghezza dei sigari appoggiati sia indice dell’interesse dei parlamentari per quanto viene detto in aula, perché se questo è interessante i sigari vengono abbandonati a lungo e si consumano. Viceversa nel caso di relatori ritenuti poco interessanti.
Anche questa è una delle tante curiosità del mondo che si scoprono viaggiando.
Australia.
Chi è stato in questo bellissimo e selvaggio paese lo sa sicuramente. Gli altri forse no. Uno degli animali tipici della terra dei marsupiali è il Dingo. Si tratta di una specie di canide che si è formata dal rinselvatichimento di cani domestici avvenuta migliaia di anni fa. A quel tempo il cane viveva già insieme agli uomini, come animale domestico. Una parte di questi tornò a vivere in maniera sevatica e gli incroci portarono al Dingo.
Presente anche in vari paesi del sud est asiatico, si ritiene che sia arrivato in Australia durante le ere più fredde, quando il livello dei mari era più basso.
Trovate molte informazioni su questo paese e gli articoli che ho scritto nella pagina dell’Australia.
Islanda.
Supermercati.

Nei supermercati islandesi, il reparto dei cibi freschi, come la carne, è una specie di stanza frigorifera. Praticamente non usano il frigo, come da noi, ma rendono “frigo” tutto il reparto. Se ci capitate in una giornata che è già gelida per conto suo, vi darà il colpo di grazia.
Geyser.

Tutti sanno cos’è un geyser, ma non tutti sanno che il nome deriva dal geyser islandese che si chiama Geysir, 40 km a est del Circolo d’Oro. Il suo eruttare è molto irregolare e conviene ammirare il vicino Strokkur, che presenta un’attività piuttosto stabile.
Silfra.

A Silfra, nell’area dell’Anello d’Oro, c’è una spaccatura che teoricamente corrisponde alla frattura della crosta terrestre posta fra la placca europea e quella americana. Qui si organizzano immersioni, grazie al fatto che i sub si trovano a pochi metri da entrambe le placche. Il traffico sulla strada è tale che è stato previsto un apposito cartello.
Portogallo.
A Porto, su un angolo della piazza con la Fontana dei Leoni (Praça de Gomes Teixeira), ci sono due chiese adiacenti. La prima è la caratteristica Igreja do Carmo, con le sue pareti esterne rivestite di azulejos. La seconda è quella Das Carmelitas. Ma le due chiese non sono proprio confinanti, perché in mezzo c’è un volume chiuso con un fronte di circa un metro che, credeteci o no, è un’abitazione.

Per fare un’abitazione così stretta ci vuole un motivo particolare. Ad Amsterdam, per esempio, le abitazioni in passato venivano tassate in base alla larghezze del fronte strada. Mentre non contava il volume. Così era una gara a farne di sempre più strette. Chi ha visitato quella città ricorderà di averne viste di estreme.
In questo caso il motivo era un editto che vietava che due chiese utilizzassero lo stesso muro. Qualcuno ha malignato che dietro il provvedimento si celasse il tentativo di ostacolare le relazioni amorose fra frati e suore. Non so se è vero, ma resta il fatto che una casa, realmente abitata fino ad alcuni decenni fa, larga un metro, appare proprio un record.
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