
Come organizzare una crociera sul Nilo fai da te, personalizzata ma con tutta l’assistenza necessaria. Assuan, Luxor, Karnak e molto altro. (PS: in coda troverete i miei commenti sui tour che consiglio).
Cominciamo.
Continuo il racconto della mia esperienza in Egitto per la parte del paese visitata facendo una crociera sul Nilo. Le possibilità per potersi personalizzare la visita di questo paese sono moltissime, scegliendo pacchetti che comprendono tutte o quasi le principali attrazioni, come un Tour completo dell’Egitto, 8 giorni con tutto incluso. Oppure escursioni più brevi e mirate a quello che interessa.
Un viaggio in Egitto senza una crociera sul Nilo è un po’ come fare qualcosa a metà. Ovviamente si possono fare due viaggi, prima Il Cairo e dintorni e poi il Nilo, ma rinunciare alla crociera è come guardare una moneta da una parte sola. Crociera non fine a se stessa, ovvero con prevalenza di periodi di relax a bordo e solo qualche fermata, ma al contrario con la nave utilizzata come albergo dove dormire e consumare i pasti. Quindi con le giornate spese alla visita dei meravigliosi monumenti sparsi lungo la valle del Nilo. La nave serve proprio per potersi spostare da un sito all’altro.
Le navi da crociera prevalentemente fanno la spola fra Assuan e Luxor, dove ci sono aeroporti ben collegati con il Cairo. Anche Abu Simbel ne ha uno, ma è molto più costoso e di solito viene evitato, arrivandoci in bus da Assuan.
Crociera sul Nilo – Luxor.
A Luxor si trovano due monumenti imperdibili: il Tempio di Luxor e quello di Karnak, uno più splendido dell’altro. Il primo in particolare ha un fascino particolare quando comincia a fare buio. La vostra guida probabilmente farà in modo di farvi essere lì proprio a fine pomeriggio.
Il Tempio di Luxor.
Uno dei siti classici di una crociera sul Nilo è il Tempio di Luxor. Per quanto sia più famoso, è in realtà una parte di quello di Karnak, una specie di unità satellite di quest’ultimo. Infatti i due complessi sono uniti da un viale lungo oltre due chilometri che originariamente era interamente affiancato da sfingi su ambo i lati, da cui il nome “Viale delle Sfingi“. Di queste oggi ne restano solo una parte, ma il fascino è rimasto tutto.
Il complesso fu voluto da Amenofi III e Ramses II e fu successivamente arricchito da Tutankhamon, Horemheb e Sethi I. Una delle parti più interessanti è l’imponente facciata con le decorazioni che Ramses II volle per ricordare la vittoria contro gli Ittiti. Altrettanto imponenti sono i colossi con le sue fattezze. Davanti a tutto questo erano presenti due splendidi obelischi, dei quali oggi se ne può ammirare uno solo. L’altro, come detto, fa bella sfoggia di se in Place de la Concorde, a Parigi, scambiato in uno dei peggiori affari che l’Egitto potesse concludere. Se vi interessa saperne di più potete leggere La storia della torre dell’orologio.

Quando vi troverete lì, se la facciata non vi farà rimanere a bocca aperta, probabilmente lo faranno gli imponenti colonnati interni, pieni di incisioni, e le numerose statue di notevoli dimensioni. In particolare il colonnato di Amenofi III, introdotto dalle due gigantesche statue di Ramses II e con decorazioni volute da Tutankhamon.
Senza descriverlo tutto, si può comunque dire che il Tempio di Luxor è uno dei luoghi più coinvolgenti dell’antico Egitto. Non delude certamente il visitatore, anche se non si può fare a meno di immaginare come doveva essere all’epoca della sua edificazione, con il faraone che ne percorreva i corridoi.
La bellezza e la fama di Luxor hanno ovviamente ispirato autori e registi di tutte le epoche. Quello che qui si vede in originale è spesso riprodotto in numerosi studios cinematografici sparsi per il mondo, come quelli di Ourzazate, in Marocco, dove sono stati girati numerosi film ambientati nell’antico Egitto.
Il Tempio di Karnak.
Come detto, il Tempio di Luxor va considerato un satellite di quello di Karnak. L’imponenza dei due complessi è adeguata all’importanza della città, l’antica Tebe, la capitale di tutto l’Egitto. La città dove, durante il Medio e Nuovo Regno, abitavano la bellezza di mezzo milione di abitanti, numero non certo frequente a quei tempi.

Il maestoso tempio di Karnak è il più vasto tempio a colonne del mondo, grazie al fatto che numerosi faraoni gareggiarono per arricchirlo e ampliarlo. Quando ci si trova davanti alle colonne, piene di bassorilievi dipinti, si rimane immobili ad ammirarle, increduli di vederle veramente. Ancora oggi splendide, millenni dopo la loro realizzazione.
Molti colori sono ancora intatti, le figure sono bellissime e rifinite con cura. Il tutto su 134 colonne, alte 24 m, sormontate da capitelli del diametro di 15 m, distribuite su 16 file, che occupano 5000 m2. Bellissimi poi gli obelischi di Thutmosi I, dei quali uno è ancora in piedi. Se non vi basta, sappiate che ogni superficie del tempio è coperta di bassorilievi e iscrizioni che narrano dei riti e delle leggende su cui si basa la cultura dell’antico Egitto.
Il giro in calesse.
Luxor è una città assai più vivibile del Cairo. Si può passeggiare senza problemi quasi ovunque e tutto scorre più serenamente. Ci sono negozi e locali di vario tipo. Insomma tutto somiglia a quello che siamo abituati a trovare nelle nostre città. Per vedere tutto questo un buon modo è quello di fare un giro in calesse, molto apprezzato dai turisti.
Giro in mongolfiera.
L’esperienza del volo in mongolfiera è sempre emozionante. Quando avviene in luoghi magici, come Luxor, può diventare indimenticabile. Vedere dall’alto i suoi famosi templi e avere una visione d’insieme di questo pezzo importante della terra dei faraoni può renderla unica.
Se vi interessa, valutate se prenotare questo Giro in mongolfiera all’alba, oppure questo Giro in mongolfiera sulla Valle dei Re. Fate attenzione a non prenotarlo separatamente alla crociera senza esservi informati preventivamente sulla possibilità di abbinarlo a questa. Come detto più avanti, quanto e previsto nei programmi dei tour organizzati può essere effettuato in ordine diverso da quello indicato. Potreste quindi trovarvi a Luxor in un giorno diverso. Oppure può succedere che i tempi del volo non siano compatibili con quelli della crociera.
Quindi, prima di prenotare, chiedete direttamente sul sito. Nessun problema invece se state viaggiando in autonomia.
Crociera sul Nilo – La Valle dei Re e dintorni.
La Valle dei Re.
Altra tappa impedibile di un viaggio in Egitto è la visita della Valle dei Re. Qui si trovano le tombe della XVIII, XIX e XX dinastia. In uno spazio tutto sommato ristretto sono stati sepolti decine di faraoni. Purtroppo tutte le sepolture sono state violate già nell’antichità. Con tali violazioni sono andati perduti per sempre i tesori che vi erano stati deposti e che possiamo solo immaginare. Ad aiutarci a capire quello che ci siamo persi c’è quanto ritrovato nella tomba di Tutankhamon, violata solo in parte e che ci ha consentito di conoscere le dotazioni delle tombe reali.
Per la visita alla Valle dei Re c’è un ingresso unico, dove vengono controllati i biglietti, ma poi c’è un ulteriore controllo all’entrata di ogni tomba. Questo perché purtroppo se ne possono visitare solo a tre. Ovviamente salvo modifiche sopravvenute dei regolamenti. Le tre visitabili sembra che cambino continuamente, forse per consentire restauri o altri interventi, ma le motivazioni non appaiono del tutto chiare.

In ogni caso non fate come mia moglie che ha perso il biglietto subito dopo essere entrata nel complesso. All’entrata di ogni tomba la guida si è dovuta prodigare per spiegare l’accaduto e di solito la cosa si risolve alla maniera egizia, ovvero con le mance.
Qualunque tomba vi capiti di visitare dovrebbe essere fra le più belle e interessanti. Le tre che ho visto io avevano le pareti completamente decorate di bassorilievi, dipinti e iscrizioni. Lo spettacolo è notevole, salvo purtroppo le parti deteriorate. Impressionanti soprattutto gli imponenti sarcofagi in pietra scolpita e decorata. Incredibile che siano riusciti a lavorare pietre così dure e trasportarle in luoghi così scomodi.

La classificazione delle tombe della Valle dei Re.
Le tombe della Valle dei Re hanno tutte una sigla KV seguita da un numero. KV sta per “King Valley“, mentre il numero fu originariamente attribuito alle prime 22 tombe, seguendo in successione la posizione di ciascuna. Poiché le successive furono ritrovate in mezzo alle altre, fu deciso di proseguire assegnando i successivi numeri secondo la cronologia delle scoperte.
Le tombe sono in tutto 65, alcune delle quali del tutto sconosciute. Per altre si hanno indizi, ma nessuna certezza.
La tomba di Tutankhamon.
Se vi interessa quella di Tutankhamon è la KV62, ovvero una delle ultime scoperte. Il motivo del ritrovamento intatto e della scoperta tardiva sta nel fatto che l’ingresso di questa è praticamente al di sotto di quello di Ramses VI. Il corridoio iniziale passa letteralmente sopra quello del celebre faraone bambino.
Carter aveva infatti già scavato in quel punto e aveva notato che alcuni reperti facevano riferimento a Tutankhamon, anche se la tomba non era la sua. Potevano essere stati abbandonati dai ladri, ma poi gli venne in mente di verificare se la tomba fosse proprio lì sotto e fece bingo.
Per la visita della tomba di Tutankhamon si deve pagare un supplemento, se la cosa interessa. In effetti è quella che attira maggiormente, perché famosa per quanto già descritto, ma occorre ricordare che è una tomba minore perché poco importante è il suo occupante. Probabilmente non era nemmeno quella destinata al faraone, morto prematuramente, ma solo di un alto dignitario. Infatti è piccola e assai poco decorata. Le guide sconsigliano di pagare il salato supplemento solo per poter dire di esserci entrati.
Il tempio di Hatshepsut.
Vi sono stati pochi casi di donne che hanno detenuto il titolo di faraone. Alcune sono certe, altre dubbie. Hatshepsut è certamente una di loro. A lei sono attribuiti i due obelischi gemelli presenti a Karnak, di cui uno ancora in piedi, e il famoso obelisco incompiuto, abbandonato nella cava di Assuan, perché crepato.
Ma l’opera più maestosa attribuita a questa donna faraone è l’enorme Tempio Funerario di Hatshepsut, non distante dalla Valle dei Re. Il complesso è veramente imponente e doveva apparirlo ancora di più quando era ancora in piedi la parte che oggi è solo un cumulo di macerie.

Ad aumentarne l’imponenza vi sono anche i rilievi montuosi che circondano il monumento su tre lati, come naturale alloggiamento nel quale il tempio è ben inserito. Il complesso è disposto su tre livelli, ai quali si accede con lunghe rampe che ne comportano una notevole estensione in lunghezza.
All’interno del tempio e lungo i porticati ricchi di colonne, vi sono numerose decorazioni che narrano i trionfi della regina e scene dei rituali del Basso Egitto. Purtroppo molte statue sono state trafugate e numerosi sono stati gli adattamenti in epoca antica e le errate ricostruzioni in epoca moderna. Il tempio nel complesso ha uno stile architettonico che si differenzia dal periodo ad esso precedente. Alle strutture megalitiche si sostituiscono geometrie più pratiche, tanto da farlo apparire un edificio più moderno.
L’attentato del 1997.
Davanti al manufatto vi è una grande superficie, dove in origine erano presenti numerose piante esotiche. Fu qui che il 17 novembre 1997 un commando terroristico uccise 62 persone, soprattutto turisti. L’ampia superficie aperta impedì alle persone di nascondersi ai numerosi uomini armati discesi dalla collina a fianco del complesso. Forse anche per questo oggi, in ogni punto dove si ammassano turisti, vi sono numerosi controlli e costante presenza di militari armati.
I Colossi di Memnone.
Nei dintorni della Valle dei Re troviamo anche i Colossi di Memnone. Due fra i pochi resti di una serie di templi che pare fossero i più grandi ed estesi di tutto l’Egitto. Furono eretti con le sembianze del faraone Amenhotep III, nelle vaste necropoli di Tebe. I templi presenti erano numerosi e gareggiavano in imponenza. Diversi faraoni con i nomi di Amenofi, Ramses, Thutmosi e Sethi eressero qui i loro luoghi di culto.
Tutti questi maestosi edifici avevano però lo stesso grave difetto di quelli di Menfi, già descritto: erano costruiti in mattoni crudi. Le piene del Nilo, nel corso dei millenni li hanno sgretolati, fino a ridurli in ammassi di macerie, che sono state utilizzate come materiale da costruzione. Così oggi, di tutto quello splendore di cui si è avuto notizia, restano pochi manufatti, fra i quali le enormi statue che erano poste davanti al portale di ingresso del tempio di Amenofi III. Realizzate in roccia silicea, sono ancora al loro posto, anche se fortemente danneggiate.

Crociera sul Nilo – Tempio di Edfu.
Edfu è una cittadina a un centinaio di chilometri da Luxor, a sud di questa. Lo spostamento fra queste due città di solito avviene con la nave, ma può capitare, per esigenze organizzative, che avvenga in auto. In questo caso ci si sposta, si fa la visita e poi si ritrova la nave che ha fatto lo stesso spostamento.

Il Tempio di Edfu, noto anche come Tempio di Horus, ha origini nell’Antico Regno, ma ha subito una ricostruzione in epoca Tolemaica. In altre parole gran parte di quello che possiamo ammirare risale all’epoca della civiltà greca, che stava scivolando verso quella romana. In quel periodo vi era l’abitudine di imitare le decorazioni del più antico Egitto. I manufatti che ne derivavano erano certamente ben inseriti nel contesto dei luoghi ma, a mio avviso, creando un po’ di confusione.
Questo perché troviamo edifici che sembrano quelli dell’epoca classica dei faraoni, quando ormai quell’epoca era passata da secoli. Sarebbe come se oggi si costruisse con lo stile del settecento. Nulla lo vieta, ma mi sembra che si crei un disordine temporale che disorienta.
In ogni caso il maestoso Tempio di Horus merita abbondantemente una attenta visita, che è facilitata dal fatto che si trova in pieno centro cittadino, sulla riva occidentale del Nilo. Qui l’abitudine è di andarci in calesse, come testimoniato dalla piazza dove sostano, arrivano e partono in continuo decine di calessi.
L’edificio è stato per lunghissimo tempo coperto dalla sabbia, che ha favorito la conservazione. Fu portato alla luce nella seconda metà dell’ottocento, scoprendo le bellissime decorazioni realizzate sulle pareti e le enormi statue in granito di falchi con la corona del Basso e Alto Egitto.
Crociera sul Nilo – Kom Ombo.
Ancora sessanta chilometri più a sud troviamo Kom Ombo, un’altra tappa da non saltare in un tour dell’Egitto. L’edificio è del tardo periodo Tolemaico e, sempre secondo la mia personale interpretazione, ormai con l’antico (vero) Egitto c’entra poco, anche se lo stile sembra sempre quello.

Personalmente ho apprezzato l’atmosfera derivante dalla visita dopo il tramonto, abbinata a un’ottima illuminazione artificiale e alla posizione in riva al Nilo. Veramente una splendida cornice. All’interno del tempio compaiono decorazioni attribuite all’imperatore romano Tiberio.
Particolarità del tempio è quella di essere divisa in due parti simmetriche. Quella di destra dedicata al dio coccodrillo Sobek, mentre quella di sinistra a Haroeris. La divisione era fatta in maniera da consentire culti separati e indipendenti nelle due metà.
Il museo delle Mummie di Coccodrillo.
Vicino al tempio c’è il museo delle Mummie di Coccodrillo. Decine di mummie di questi animali, ben conservate, sono esposte in diversi contesti, insieme ad alcune sculture riferite a questo animale.
Crociera sul Nilo – Abu Simbel.
Come per le piramidi di Giza, pensare a un viaggio in Egitto fai da te o organizzato che sia, senza la visita di Abu Sibel non ha alcun senso. Questo è senza discussione uno dei più coinvolgenti ed emozionanti monumenti eretti all’epoca dei faraoni. Non a caso fu voluto dal più potente di tutti: Ramses II. Ad accrescerne il mito c’è anche il fatto che tutti conoscono la mastodontica mole di lavoro che fu compiuta per sottrarlo alle acque del lago Nasser, dopo che fu deciso di erigere la diga di Assuan.
Alta 33 m e larga 38 m, Quella di Abu Simbel è una delle facciate più impressionanti che ci siano. I quattro colossi seduti riproducano le fattezze del medesimo Ramses II. Ufficialmente i suoi connotati dovrebbero corrispondere ai diversi periodi del suo lungo regno. Personalmente non ho notato significative differenze, ma in ogni caso è sempre lui e il tutto rende bene l’idea del suo potere. Gli altri membri della famiglia reale sono riprodotti in scala molto minore.
Sembra che una delle statue sia stata riparata dai faraoni che sono succeduti a Ramses II, mentre un’altra è purtroppo crollata in epoca moderna a causa di un terremoto. Gli interni sono meravigliosamente decorati da bassorilievi dipinti, che in prevalenza inneggiano alle vittorie in guerra del sovrano, in particolare contro i soliti Ittiti.
Lo spostamento.
Ai quattro anni di lavori necessari a tagliare, catalogare e ricostruire, parteciparono diversi paesi, ciascuno con le proprie competenze. L’Italia mise a disposizione i suoi migliori esperti di lavorazione del marmo. Il monumento fu così sezionato in parti movimentabili, che furono poi numerate e rimontate 65 m più in alto. Per garantire la necessaria stabilità e simulare la collina sulla quale originariamente si adagiava l’imponente facciata, fu costruita una struttura in calcestruzzo armato, modellata per riprodurre il profilo originale della collina.

Si fece attenzione anche ai dettagli che caratterizzavano il monumento. In particolare l’esatto orientamento, secondo il quale alle date del 22 febbraio e del 22 ottobre il sole all’alba doveva illuminare la statua del faraone, nella sala più all’interno. Qui Ramses II siede insieme a Ptah, Amon e Ra. Le due date corrispondono alla data di nascita e a quella di incoronazione del potente Ramses II, anche se alcuni studiosi non sono d’accordo e le attribuiscono invece alle date delle piene del Nilo.
Il Tempio di Nefertari.
Ramses II non poteva dimenticare la sua moglie prediletta. La sua grande sposa reale. La favorita fra le numerose mogli e amanti che gli si attribuiscono. Nefertari, donna di grande bellezza e di eccezionale istruzione, al punto che sapeva correttamente leggere e scrivere. Potente come poche altre, è una delle regine più conosciute della storia d’Egitto.
Oltre ad essere titolare di una delle tombe più belle della Valle delle Regine, per volontà di Ramses II, le fu dedicato un tempio ad Abu Simbel. Meravigliosamente decorato di bassorilievi al suo interno, presenta una facciata solo un po’ meno imponente di quella dedicata al sovrano.

Crociera sul Nilo – Assuan.
Assuan è di solito punto di partenza o di arrivo delle crociere sul Nilo. La presenza dell’aeroporto la rende capolinea ideale insieme a Luxor, l’altro punto di arrivi e partenze. Vi sono alcune cose che si possono fare nei suoi dintorni. Una è un giro in Feluca e l’altra è la visita del cosiddetto Obelisco Incompiuto.
Il giro in Feluca.
Tipica imbarcazione del Nilo, riprodotta in foto e video, è sicuramente una cosa da provare durante un viaggio in Egitto e soprattutto durante una crociera sul Nilo. Di solito un giretto con questa imbarcazione è inserito nei programmi delle crociere sul Nilo. Il giro consente anche di trascorrere un’oretta di assoluto relax senza il rumore dei motori. La cosa non guasta mai in questi viaggi, con molte giornate decisamente piene e lunghi spostamenti a piedi, spesso sotto il sole.

Il giro è di solito effettuato ad Assuan. La propulsione sarà esclusivamente a vela e la guida vi descriverà i dintorni, compreso il complesso di tombe che si trova sulla sponda opposta a quella di partenza.
L’obelisco incompiuto.

Questa escursione di solito non è compresa nei tour, ma potrete facilmente organizzarla durante la permanenza ad Assuan. Chiedete alla vostra guida e vedrete che con qualche decina di euro potrete farla, anche perché il sito è vicinissimo alla città e sarà necessario poco tempo per andarci e per la visita.
Nel sito vedrete anche dove sono stati estratti gli altri famosi obelischi d’Egitto. I segni delle lavorazioni si vedono ancora benissimo. Non so l’impressione che avrete voi, ma io resto senza spiegazioni riguardo alle modalità di estrazione. Come ha fatto un popolo in possesso delle tecniche che risultano dalla storia ufficiale ad aver tagliato, sollevato e trasportato elementi come quello che vedrete?
Quando sarete lì guardatevi intorno. Non ci sono superfici comode dove muoversi. Estrarlo da dove si trova sarebbe un gigantesco problema anche oggi. Fatevi la vostra idea.
Crociera sul Nilo – Il Tempio di Philae (o File).
Il tempio di Philae è sicuramente molto bello e la splendida cornice del lago ne accresce lo splendore. Non si tratta di un’opera di quello che io chiamo “il vero Antico Egitto”, ma del periodo tolemaico, ma il fascino è indiscutibile. Purtroppo ha subito adattamenti e modifiche in epoca romana e, seppur realizzati sempre mantenendo lo stile tipico dell’epoca dei faraoni, mi porta ancora a dire che si tratta più di imitazioni che di originali.

Per andare sull’isoletta in mezzo al Nilo che ospita il tempio, occorre effettuare uno spostamento in barca, che dura solo una manciata di minuti. La vostra guida si occuperà di tutto. Nel mio caso ci spostammo sulla barca di un arzillo vecchietto di più di settant’anni, che manovrava con la perizia di uno skipper in carriera.
Lo spostamento.
Abu Simbel non è il solo monumento che è stato spostato per poter realizzare la diga di Assuan. Ve ne sono anche altri. Il più importante di questi è proprio il Tempio di Philae, che aveva già cominciato a subire allagamenti dopo la realizzazione delle prime dighe minori. Infatti le dighe sul Nilo sono diverse, alcune realizzate oltre un secolo fa, ed altre in tempi più recenti.
In particolare una diga del 1912 aveva fatto sì che il tempio rimanesse periodicamente semisommerso per alcuni mesi l’anno. In giro si trovano ancora foto d’epoca con il monumento allagato fino a metà dell’altezza delle colonne, che infatti sono parzialmente annerite. Già così, l’alternarsi di allagamenti e periodi asciutti, comportava un danneggiamento dei decori presenti. Con la realizzazione della diga di Assuan, sarebbe definitivamente scomparso sotto le acque del lago Nasser.
Anche in questo caso la soluzione fu lo spostamento dell’intero complesso, previo sezionamento e numerazione dei pezzi. Bastarono 550 m di spostamento per trovare una posizione che rimane permanentemente all’asciutto. I lavori furono ancora una volta a cura di imprese italiane, con finanziamento dello stesso stato italiano.
Crociera sul Nilo – I tour.
Escursioni adatti a confezionare il proprio viaggio in Egitto fai da te:
Tour di otto giorni: Tour completo dell’Egitto, 8 giorni con tutto incluso.
Tour di undici giorni: Egitto al Completo + lago Nasser.
Per chi vuole anche alcuni giorni di relax sul Mar Rosso: Tour completo dell’Egitto + Mar Rosso, 11 giorni con tutto incluso.
Se cercate ancora qualcosa di diverso potete provare a vedere cos’hanno siti specializzati come Civitatis (tour in Egitto.), oppure GetYourGuide (Crociere sul Nilo).
Consigli e precisazioni per la scelta dei tour.
Aggiungo questo paragrafo in seguito alle richieste di chiarimenti che ho ricevuto riguardo alle crocere sul Nilo e altri tour, anche in altri paesi, in particolare alle escursioni prenotate su piattaforme come Civitatis e GetYourGuide. Approfitto per chiedere a chi mi scrive su argomenti trattati in un articolo, di utilizzare l’apposito spazio per i commenti presente alla fine di ognuno di questi. Questo perché il testo della domanda e la relativa risposta, che rimangono allegati all’articolo, possono essere di aiuto a chi leggerà il tutto succcessivamente.
Viceversa non mi sento autorizzato a pubblicare testi che mi arrivano tramite la voce “Contatti” del menù principale. In proposito preciso ancora che l’indirizzo email di chi mi scrive in qualunque maniera NON sarà mai pubblicato. Ringrazio comunque tutti coloro che mi hanno contattato. Per un blogger sono un importante riferimento.
Venendo alle escursioni, perdonatemi se mantengo il vizio di prenderla un po’ alla larga per essere più chiaro. Chi mi segue sa che sono un sostenitore dei viaggi programmati dal viaggiatore stesso, ma sa anche che programmare non è sinonimo di rigoroso fai da te. Ci sono paesi dove si può fare tutto in piena autonomia, altri dove la cosa non è possibile per motivi pratici o politici. Altri ancora, come l’Egitto, dove un completo fai da te semplicemente ha poco senso, oltre che essere poco pratico.
I tour in Egitto.
L’Egitto è uno di quei paesi dove prenotare un generico pacchetto organizzato è in generale piuttosto conveniente. Viceversa il completo fai da te è fattibile e ho conosciuto chi lo ha fatto, ma ritengo che non si ottengano rapporti qualità prezzo ottimali. All’opposto, una vacanza tutto compreso, prenotata in agenzia, comporta inevitabilmente i maggiori costi dovuti al lavoro di chi vi ha confezionato il pacchetto e dell’agenzia stessa, come è giusto che sia.
La maggiore convenienza, senza rinunciare a nulla, si ottiene quindi con quel “quasi fai da te” che vi ho suggerito. In pratica scegliete le escursioni di vostro interesse, prenotate i voli e i pernottamenti che dovessero eventualmente servirvi per poter collegare un tour con il successivo e per il resto non dovete pensare a nulla. Le diverse alternative che trovate (come quelle riportate sopra) sono in generale sufficienti per confezionare il vostro viaggio in Egitto secondo i vostri interessi.
La convenienza che ho citato riguarda anche altri paesi, come il Marocco, dove ho viaggiato secondo questo schema e vi assicuro che non si resta delusi. Ma con una differenza: in Marocco le escursioni con il trattamento “Base”, riguardo al livello delle strutture dove si pernotta, possono lasciare insoddisfatte molte persone. Per questo, riguardo al Marocco, ho sempre consigliato di optare per la versione “Premium”.
In Egitto invece in generale questo problema non c’è. Gli alberghi che ho trovato hanno tutti i comfort tipici di quelli di fascia alta e le navi da crociera non sono da meno. La mia cabina somigliava più a una stanza d’albergo che alla cabina di una nave. La parete esterna era completamente vetrata, con conseguente spettacolo della vista sul Nilo, soprattutto durante gli spostamenti.
I tour con Civitatis e GetYourGuide.
Le piattaforme di prenotazione come Civitatis e GetYourGuide, in generale non organizzano direttamente le escursioni. Svolgono una funzione simile a quella delle piattaforme di prenotazione delle strutture ricettive come Hotels o Airbnb, oppure piattaforme di vendita come Eprice o Ebay. L’organizzazione effettiva viene fatta dagli operatori locali.
Ma allora preché prenotare con loro?
I motivi sono i soliti. Il primo è l’assortimento dell’offerta, tutta insieme e senza perdere tempo. Ma l’aspetto più importante è l’affidabilità della piattaforma. Se contattate direttamente un operatore locale potete trovarvi molto bene, ma anche molto male, a meno che non lo conosciate già. Civitatis e GetYourGuide fanno la selezione per voi, imponendo agli operatori alcune caratteristiche base.
Se sorgono problemi avrete un facile interlocutore a cui rivolgervi. Oltretutto il meccanismo delle recensioni, lasciate da chi ha effettivamente fatto l’esperienza, alla lunga non potrà che smascherare gli eventuali furbetti. Va poi ricordato che tutte le informazioni sono in italiano e Civitatis in particolare è brava nel selezionare prevalentemente escursioni con guide che parlano la nostra lingua.
Per chi me lo ha chiesto, preciso che io ho provato il Tour completo di otto giorni, sopra indicato, prenotato con Civitatis, che conosco da molti anni. Sempre per chi me lo ha chiesto, preciso che mi sono trovato molto bene e, in molti paesi come l’Egitto, mi sono sorpreso del livello dei servizi in rapporto a quanto pagato.
Il rispetto del programma, gli ingressi non compresi e le attività non incluse.
Cerco sempre di chiarire i dubbi di chi mi ha scritto. Riguardo al programma, ho riscontrato un ottimo rispetto di quanto promesso. Quello che invece può cambiare, come ho già scritto, è l’ordine seguito per le varie attrazioni, soprattutto in conseguenza del fatto che la crociera può partire da Luxor e finire ad Assuan o viceversa. L’inversione può comportare anche un diverso ordine delle attività o spostamenti in auto invece che in nave. In ogni caso, leggete bene il programma e vedrete che alla fine ci sarà tutto.
Riguardo ai biglietti di quanto non compreso, è solo una questione di spesa totale, ma quanto indicato sarà effettivamente fatto. Non si salta nulla. Per esempio, se a Giza volete entrare nelle piramidi (questo ve lo consiglio), basterà dirlo alla guida e ci penserà quest’ultimo. Vi farà i biglietti, vi darà le indicazioni necessarie e vi aspetterà fuori, magari tenendovi l’attrezzatura fotografica, visto che non la si può portare all’interno, eccetto gli smartphone. Se nella Valle dei Re volete visitare la tomba di Tutankhamon (questo non ve lo consiglio), vi basterà dirlo alla guida che penserà ai biglietti e vi aspetterà.
Io ho scelto anche altri ingressi extra e ho sempre trovato piena collaborazione. Fare ricorso a piattaforme come Civitatis e GetYourGuide serve anche a questo. Le guide hanno interesse ad avere buone recensioni e cercano di soddisfare i viaggiatori. Tenete anche presente che non si corre come matti tutto il giorno. Ci sono orari da rispettare, ma ogni giornata prevede ampie pause. Quindi non temete di non riuscire a fare tutto quanto previsto.
Se invece avete interessi extra, la guida sarà ben contenta di guadagnare qualcosa in più per portarvi dove volete nel tempo che avanza. Io per esempio ho chiesto di vedere il famoso “obelisco incompiuto”, quando ero a Assuan. Essendo molto vicino alla città, la guida non ha avuto alcuna difficoltà a inserirlo nel programma. Ovviamente la guida è una sola e in caso di gruppi numerosi possono esserci divergenze di interessi, ma nulla di più.
In ogni caso non siete schiavi e potete anche muovervi da soli. Ricordate poi che il gruppo più numeroso è quasi sempre quello in lingua spagnola, al punto che in quasi tutte le strutture turistiche parlano questa lingua. I turisti italiani di solito sono meno numerosi, ma hanno la loro guida e questo semplifica l’organizzazione dei cambi di programma.
Le guide.
A proprosito di guide, come sempre in ogni luogo, ognuna di queste ha il suo approccio con i turisti. Per esempio, al Cairo la nostra era un chiacchierone (e parlava un ottimo italiano). Cercava sempre di farci conoscere il suo paese, parlandoci delle abitudini, della religione e proponendoci fermate aggiuntive, come il luogo del famoso attentato al presidente Sadat, durante una parata. Così abbiamo imparato molte cose sull’Egitto che non sapevamo. Ricordiamoci che viaggiare è anche un ottimo modo per conoscere.
La nostra guida durante la crociera invece era l’opposto. Nei momenti di pausa preferiva lasciarci liberi di riposarci o fare quello che volevamo. Quando si è sulle rive del Nilo anche questo va più che bene. Come detto, ha soddisfatto senza obbiezioni le nostre richieste extra.
Conclusione.
Per concludere, mi sento di rassicurarvi sul fatto che potrete fare tutto quanto in programma e gli extra che vi interessano, se non richiedono importanti spostamenti. Per non disperdervi, vi consiglio di raccogliere alcune informazioni prima di partire, sulle cose che possono interessarvi. L’Egitto è un enorme serbatoio di cose da vedere e non si può pensare di fare tutto. Siate selettivi e non partite senza aver raccolto qualche informazione in generale sul paese. Per esempio leggendo il mio articolo: Viaggiare in Egitto. Guida e consigli pratici.
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