
Dritte e suggerimenti per una giornata in questa gradevolissima cittadina della Svizzera italiana.
Bellinzona è spesso definita la più italiana delle città elvetiche. Che sia così oppure no, resta il fatto che costituisce un’ottima scelta per una giornata in famiglia o fra amici. A poche ore di auto dalla maggiora parte delle località del nord Italia, nessun problema di lingua e un bel centro storico, con i suoi tre castelli medievali.
Cominciamo.
Lo confesso, ho pensato a Bellinzona un po’ per caso. La Svizzera per noi taliani può facilmente apparire un po’ troppo rigida, un posto dove ti fanno la multa se metti un piede appena fuori dal marciapiede. Ma poi mi sono informato e mi sono convinto che mi sarei trovato bene e così è stato.
L’atmosfera è quella molto rilassata e leggermente asettica di tutte le città svizzere, ma ci si sente comunque a proprio agio, la gente è cordiale e il centro storico carinissimo. Le cose da vedere sono diverse, dal museo Villa dei Cedri, al ponte tibetano sulle colline adiacenti alla città. Il pezzo forte è costituito dai castelli di Bellinzona. Tre manieri posti a quote differenti, da Castel Grande, in mezzo al centro, fino a Sasso Crbaro, che domina la città dall’alto dei suoi 460 m, passando per il castello di Montebello.
I castelli di Bellinzona – Castel Grande.

Posto nel bel mezzo del centro cittadino, su una collinetta facilmente risalibile a piedi, è una specie di terrazza sulla città. Ottimo punto per qualche ora di relax, per una chiacchierata con gli amici, o per qualche momento tranquillo per coppie di qualunque età, Castel Grande è una specie di central park di Bellinzona. Lo si raggiunge facilmente in una manciata di minuti dalla piazza centrale del paese e la salita non crea problemi, grazie alle poche decine di metri di dislivello da superare. Dei tre castelli di Bellinzona è il più facilmente raggiungibile.
Cenni Storici.
Castel Grande è costruito su uno sperone roccioso naturale, dove i reperti archeologici hanno dimostrato la presenza umana fin dal Neolitico. In effetti la posizione strategica, ha sempre conferito una notevole importanza militare al punto in cui si trova. I romani vi realizzarono fortificazioni nel IV secolo d.c., ma ciò che si vede oggi ha le basi nel XIII secolo. Come sempre succede, è stato ripetutamente rimaneggiato fino ai giorni nostri dai vari signori che lo possederono.
Il nome deriva dal Castrum Magnum del XIV secolo e fu a lungo sotto il dominio dei signori milanesi, dai Visconti agli Sforza, prima di arrivare alla dominazione svizzera, nel XVII secolo. Le protezioni murarie, in diversi periodi arrivavano fino al Ticino o si ricongiungevano a quelle del vicino castello di Montebello. Nelle fortezze di Bellinzona risiedette l’imperatore del Sacro Romano Impero Federico I, detto il Barbarossa, che poi andrà a perdere la battaglia di Legnano contro la Lega Lombarda.
Sotto la dominazione svizzera la città fu inizialmente inserita nel Cantone di Bellinzona, nella Confederazione dei XIII Cantoni. Solo nel XIX secolo ci fu l’unione con il Cantone di Lugano, per formare l’attuale Cantone Ticino. Bellinzona ne è la capitale, anche se in passato questo status era ricoperto a turno anche da Locarno e Lugano. In quel periodo Castel Grande fu utilizzato come prigione e come arsenale.
Ai nostri giorni, di tutto questo resta una tranquilla cittadina, che mostra le sue architetture difensive come testimonianza del suo passato militare, dovuto alla sua posizione strategica. I suoi tre castelli sono divenuti patrimonio dell’umanità UNESCO nel 2000.
Organizzare la visita.
Il punto di riferimento, sia per Castel Grande, che per Montebello è Piazza della Collegiata, dove vale sicuramente la pena di visitare anche l’omonima chiesa. La salita a Montebello parte proprio di fianco alla chiesa, dove stazione anche il trenino Artù che potrà portarvi a fare il giro dei castelli.

Dalla parte opposta della piazza, leggermente più a sinistra, se si hanno le spalle rivolte alla chiesa, troverete l’inizio della stradina che sale a Castel Grande. Volendo c’è anche un ascensore, vicino al parcheggio in Piazza del Sole. Per andarci potete percorrere via Codeborgo e poi svoltare a sinistra.
Tuttavia, sia per il piccolo dislivello da superare, sia per meglio apprezzare i luoghi, vi consiglio sicuramente di salire a piedi. Durante la salita comincerete a sollevarvi al di sopra dei tetti delle abitazioni e potrete ammirare gli altri castelli della città.
Appena entrati nelle mura del castello, vi troverete nel cortile interno, quasi tutto tappezzato a prato e circondato da alcuni manufatti, tipicamente medievali e alcuni edifici più recenti. In uno di questi, alla vostra sinistra, troverete la biglietteria, un piccolo museo, dove spesso sono allestite mostre a tema e l’accesso al Grotto S. Michele, ovvero un ristorante.
In proposito, per “grotto” si intende una tipica trattoria della zona che dovrebbe aver mantenuto l’aspetto rustico di una volta. In realtà spesso l’unica cosa mantenuta è il nome e ci si può trovare davanti un locale anche abbastanza caro. Non dimenticate poi che in Svizzera i prezzi sono in genere assai più alti che in Italia.
Le torri.
Dal cortile interno potrete passare al bel prato con vista, che si trova dall’altra parte, oppure salire sulle due torri: la torre Nera e la torre Bianca. Di solito si sale dalla prima e si percorre il camminamento sulla sommità delle mura, fino alla seconda. La vista dalla cima è notevole, a 360° su tutta la città.

A nord delle mura, proprio sotto di esse, si vedono bene le rocce naturali su cui poggia tutto il castello. In mezzo a queste è stato ricavata una superficie piena di acqua, che però appare tutt’altro che naturale, vista anche la quota a cui sgorga l’acqua.
I biglietti.
In diversi punti troverete un cartello che vi indica che l’ingresso è a pagamento, di solito intorno ai 10 franchi. Ho chiesto più volte all’ingresso di tutti e tre i castelli e mi hanno sempre confermato che per fare solo un giro nei cortili interni e salire sulle torri non è richiesto alcun pagamento. Quindi, se vi interessa solo questo, vi consiglio di non prendere biglietti.
Il Bellinzona Pass è un ingresso cumulativo per i tre castelli e i relativi musei, comprese le mostre temporanee a volte presenti. Prendetelo solo se vi interessano queste cose, anche perché non è proprio regalato. Sappiate che c’è il biglietto famiglia, che costa un po’ meno. Lo potete acquistare all’ingresso di ogni castello.
I castelli di Bellinzona – Montebello.

Lo potremmo definire il castello di mezzo, sia per la posizione in pianta, che per la quota. Personalmente l’ho trovato il più interessante dei tre castelli di Bellinzona perché è quello che ha meglio mantenuto quell’aspetto da castello medievale, che invece è stato in parte perduto negli altri due.
Lo vedete riprodotto come appare visto da Castel Grande, nella foto in testa all’articolo.
Cenni Storici.
Ovviamente quanto detto per la storia della città vale anche per Montebello. Anche in questo caso l’origine è medievale, ma era limitata a un mastio trapezoidale e alcune abitazioni, con relativi cortili. Nei secoli successivi furono realizzate le mura, con torri rotonde e strutture a protezione dei ponti levatoi. Qui in effetti si possono ammirare i classici ponti levatoi che attraversano i fossati, così come i camminamenti dotato di caditoie, tipici del medioevo.
Anche la maggior parte delle mura rimaste, che proteggevano l’antico borgo, si dipartono dal castello di Montebello, che ne costituiva il cuore. L’aspetto attuale deriva dal restauro del 1903, quando divenne proprietà del Cantone.
Organizzare la visita.
Circa i biglietti vale quanto detto per Castel Grande. Arrivando a piedi da piazza della Collegiata, si incontra prima di tutto un bel cortile esterno, tutto coltivato a prato. Luogo molto gradevole per passeggiare e trascorrere qualche momento in tranquillità, magari con i primi pomeriggi soleggiati della primavera.

Si può anche salire sulle mura esterne e cominciare ad ammirare la città dall’alto. In effetti, Montebello è piuttosto ampio e dalle geometrie assai variegate. Il cortile più interno è compatto e questo ne conferisce un aspetto più difensivo, rispetto a Castel Grande. Vi sono almeno due ponti levatoi, protetti da ulteriori fortificazioni. L’aspetto complessivo è molto medievale.
Entrando nel cortile interno, a sinistra c’è la biglietteria, mentre nel corpo ancora più interno c’è il museo con i reperti archeologici rinvenuti nell’area. La visita è più interessante perché vi sono molti più percorsi, sui camminamenti delle mura, attraverso i ponti levatoti, salendo e scendendo dalle torri di guardia e cercando manufatti caratteristici, come il vecchio pozzo.
I castelli di Bellinzona – Sasso Corbaro.

Sasso Corbaro appare a chi risale a piedi il sentiero, come un maniero nella classica posizione dominante. In effetti è di gran lunga quello posto più in alto dei tre castelli di Bellinzona. Per verità, arrivati in cima, si nota che dall’altro lato c’è un’ampia superifice quasi pianeggiante, dove sono stati ricavati un paio di parcheggi.
Cenni storici.
Girando intorno al castello se ne nota subito l’architettura più recente, rispetto agli altri due. Mancano quelle caratteristiche tipiche medievali e le lunghe cinte murarie. L’aspetto complessivo è più simile a un palazzo fortificato, con un cortiletto interno molto compatto, dove oggi c’è il solito ristorante.
L’epoca di costruzione è in effetti della seconda metà del XV secolo, mentre precedentmente c’era solo una torre di guardia. Anche in questo caso, l’attuale aspetto è sostanzialmente quello conferitogli dal periodo milanese. Il maniero è stato poi abbandonato, per essere restaurato al momento dell’acquisizione da parte delle autorità cantonali nel 1803, come anche Montebello.
Organizzare la visita.

Per arrivare alla quota a cui si trova, conviene utilizzare l’auto, oppure il trenino Artù. Se scegliete l’auto, consiglio di arrivare al primo parcheggio che si trova, subito prima del castello, per poi arrivarci tramite il breve sentiero, che consente di apprezzare meglio il luogo. Arrivati in cima, si entra nel cortile interno e si può ammirare il vecchio pozzo e la cappella seicentesca.
La vista è ovviamente più ampia, grazie alla maggiore quota, ma nel complesso il castello è il meno interessante dei tre castelli di Bellinzona. Come gli altri due, ospita spesso esposizioni che sono indicate anche all’info point di Bellinzona.
Proseguendo oltre il primo parcheggio, ve ene sono altri due che evitano il breve percorso in salita. Attenzione a eventuali divieti.
Informazioni.
In piazza della Collegiata, trovate l’info point della città, dove potrete ottenere tutte le informazioni sui castelli di Bellinzona e di tutte le altre attrazioni della città. Ovviamente potranno esservi utili anche per individuare qualche locale. Per informazioni generali sulla zona potete visitare il sito Bellinzona & Valli.
Se vi interessano piccoli centri italiani, per una giornata fra relax e vecchi centri storici, potete leggere gli articoli su Gubbio, al centro Italia e Otranto, al sud.
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