
Alla scoperta della magica Cappadocia, la terra dei “camini delle fate”, delle città sotterranee e molto altro. Come confezionare un programma di visite personalizzato, dal totale fai da te, alla combinazione con escursioni organizzate.
Cominciamo.
La Turchia è una terra dove il passato dell’umanità ha lasciato radici profonde. Ma è anche luogo di meravigliosi spettacoli naturali. La Cappadocia riesce a riunire magnifici esempi di entrambi questi aspetti. Il problema per il viaggiatore è cosa fare e come. Vediamo come scegliere.
Cappadocia fai da te. Come quando e per quanti giorni.
In Cappadocia si può andare più o meno in ogni periodo dell’anno, ma trovando condizioni abbastanza diverse. Analogamente si può partecipare a tour organizzati o fare da soli, avendo in entrambi i casi dei pro e dei contro. Quindi come decidere?
Quando andare?
La Turchia ha latitudini simili all’Italia meridionale, ma è un paese decisamente montuoso. In particolare la Cappadocia ha un’altitudine approssimativamente fra i 1000 e 1 1500 m e quindi può facilmente fare piuttosto freddo anche quando dalle nostre parti si circola in maglietta e pantaloni corti.
In inverno le temperature scendono normalmente sotto lo zero durante la notte. Di giorno fa comunque freddo e le giornate sono corte. Si tratta sicuramente della bassa stagione. Anche se c’è meno gente non è un buon momento per la visita di questa zona.
Per contro in estate le temperature diurne possono salire parecchio e rendere pesanti i movimento all’aperto. L’afflusso turistico è notevole e stare in coda sotto il sole con oltre 30 ° non è il massimo.
Come spesso accade, i mesi migliori sono quelli intermedi, o per meglio dire, quelli vicini a luglio e agosto. Fino ad aprile fa infatti ancora freddo ed è considerata bassa stagione. I mesi migliori sono quindi maggio e settembre. Temperature giuste e non c’è l’affollamento dei mesi estivi.
Quanti giorni?
Le cose da fare e da vedere in Cappadocia sono davvero tante e servirebbe una settimana per farne anche solo la maggior parte. Chi però non ha questo tempo, o semplicemente vuole spenderlo anche altrove, dovrebbe prevedere un soggiorno di circa tre giorni pieni. Con questo tempo a disposizione si può fare praticamente tutto quello che non va saltato, senza correre come matti. Per l’essenziale ne bastano due, ma qualche rinuncia va fatta.
Diciamo anche che con soli due giorni basta una giornata di brutto tempo e le rinuncie potrebbero diventare pesanti. Quindi i tre giorni possono essere visti come un ottimo compromesso.
Come muoversi?
Questa è la scelta più difficile, se così si può dire. Si può operare in completa autonomia, come ho fatto io, oppure partecipare a una o più visite guidate. La scelta è soggettiva e dipende dalla propensione all’organizzazione in proprio e dalle cose che si vogliono vedere. Io avevo l’esigenza di visitare numerosi siti, compresi alcuni poco visitati e mi sono trovato con la scelta obbligata, ma le cose importanti si possono fare bene e senza lo stress dell’organizzazione iscrivendosi a due o tre escursioni.
Nella descrizione dei luoghi seguirò un percorso ideale da farsi in autonomia, al fine di indicacare cosa e con quale successione si può fare giorno per giorno. Chi invece parteciperà a un’escursione organizzata non avrà questi problemi, ma troverà informazioni utili per fare le scelte.
Il fai da te.
Per fare da soli occorre ovviamente un’auto a noleggio. All’aeroporto di Kayseri ci sono gli uffici di tutte le principali compagnie. Fate attenzione alla loro sede perché può succedere che non sia all’interno dell’aeroporto, ma nei dintorni. A me è successo con Europcar. Al momento della prenotazione viene fatto credere che si tratti di un ufficio dentro l’aerostazione, ma poi, leggendo bene, si capisce che si tratta solo del servizio di prelievo e ritorno. L’ufficio è in città, anche se vicino e si perde più tempo.
Poi vi servirà una cartina della Cappadocia. Non ne basta una generica della Turchia, perché la scala consentirebbe poco dettaglio. La mia era 1:120000 ed era appena sufficiente. Un GPS è senz’altro utile perché alcuni siti sono poco segnalati. Come ho scritto nell’articolo Giordania fai da te, ci sono anche navigatori satellitari istallabili sullo smartphone che non richiedono la linea dati e quindi non consumano i preziosi GIGA, né hanno necessità di una SIM locale.
Averne una è però piuttosto utile. Si può comunicare facilmente e a basso costo con gli operatori locali, si può usare il solito Whatsapp, mantenendo il proprio recapito, anche dopo aver cambiatio la SIM e si può usare internet. Ci sono anche schede elettroniche, senza quindi SIM fisica. Io non le ho provate, ma me ne hanno parlato bene. Leggete bene le condizioni.
Date un’occhiata anche a queste:
- Turchia (Türkiye): Piano di roaming dati mobile eSim,
- Turchia: eSIM scaricabile con Internet illimitato.
Indispensabile è la pianificazione degli spostamenti per evitare di andare e tornare senza logica, sprecando chilometri. Decidete cosa volete vedere, organizzate gli spostamenti e valutate i tempi necessari.
I tour organizzati.
Normalmente la visita della Cappadocia è divisa in due tour. Questo sempre perché le cose da vedere più importanti richiedono più o meno questo tempo. In proposito, vi è la moda di chiamarli con i colori rosso e verde. Questa denominazione però non significa nulla. Anche la divisione fra nord e sud di solito non ha alcun nesso con i rispettivi programmi. Per cui prendetela come una semplice divisione in due delle attività previste.
Ogni agenzia ha poi delle differenze di programmi, che possono essere anche significative. Per esempio, riguardo alle città sotterranee, di solito ne è prevista una e di solito si tratta in alternativa di Derinkuyu o di Kaymakli, ovvero le due principali. Alcuni tour però ne prevedono una meno conosciuta, per evitare i siti più affollati. Alcune inseriscono la Ihlara Valley, altri la valle di Soğanlı e per chi non conosce di cosa si tratti tutto questo, comporta una discreta confusione he non aiuta nelle decisioni.
Vi è poi la scelta fra i tour delle principali piattaforme di prenotazione e quelli delle agenzie locali. Queste ultime hanno il solito problema di non essere conosciute. Non ci sono recensioni, punteggi e talvolta anche programmi comunicati in anticipo. Devo dire che mi è capitato anche di trovarmi bene in escursioni prenotate sul posto all’ultimo momento, ma in generale non lo ritengo un buon modo di organizzare un viaggio. Oltretutto si deve perdere tempo sul posto, sottraendolo alle attività. Utilizzando le piattaforme si sceglie con calma a casa, prima di partire e non si rischia di sbagliare programma o fare male i conti.
Recentemente mi avevano indicato un’agenzia di Istanbul che organizza tour in quella città, ma anche in Cappadocia. Presentava il vantaggio delle guide in italiano che in Turchia sono difficili da trovare. Ho voluto provare un paio di visite guidate a Istanbul e mi sono trovato male, al punto che ho disdetto la seconda all’ultimo momento.
Il mio consiglio è pertanto di affidarsi alle solite piattaforme ben conosciute. Vi indico alcuni tour.
Con partenza nell’area di Goreme.
- Cappadocia al completo in 2 giorni, acquistabile anche per uno solo dei due giorni previsti.
- Cappadocia: Red Plus Tour di un giorno.
- Cappadocia del nord: tour e Museo All’aperto di Göreme, che non prevede città sotterranee.
- Cappadocia: tour di 1 giorno tra i siti principali, sempre senza città sotterranee.
Se siete un gruppo di diverse persone, potrebbe risultare conveniente un tour privato che offre anche il vantaggio di essere in italiano, di solito più difficile da trovare.
Per esempio questo: Tour privato della Cappadocia.
Se vi interessano le città sotterranee, magari per integrare escursioni che non ne prevedono, potete optare per questo: Cappadocia: tour delle città sotterranee per piccoli gruppi di un’intera giornata.
Vi sono poi attività particolari per chi ama il genere, come queste:
Con partenza da Istanbul.
Può sembrare assurdo, ma un tour con partenza da instanbul può essere sia più comodo, che più conveniente. In questo caso però la valutazione è ancora di più molto soggettiva.
Oppure date un’occhiata a questa pagina di escursioni da Istanbul.
In tutti i casi leggete molte bene i programmi e le condizioni. Se avete diversi giorni a disposizione potete confezionare un programma di visite abbastanza personalizzato.
Combinare varie opzioni.
Una soluzione che a me piace molto è la combinazione di tour organizzati e visite in autonomia. In questa maniera si può evitare tutto lo stress della programmazione delle visite dei vari siti, affidandosi a chi li conosce bene, senza rinunciare a quelli che ci interessano e che non sono inseriti nei programmi preconfezionati.
Per esempio potete prevedere due escursioni giornaliere che coprano tutti i luoghi di maggiore interesse e poi prendervi un giorno per visitare in autonomia quello che è rimasto fuori e che volete vedere. Forse è bene ricordare anche che spesso i gruppi con guida autorizzata hanno accessi privilegiati e non fanno code. Quindi se optate per una combinazione fra tour e fai da te, riservate al primo i siti più affollati.
Se avete bisogno di un auto per una sola giornata, non conviene noleggiarne una all’arrivo all’aeroporto e tenerla per più giorni. Non sono molte, ma ci sono alcune possibilità di noleggio senza andare all’aeroporto. Per esempio c’è qualcosa sul sito di Expedia.
Cappadocia fai da te. Primo giorno. Derinkuyu, Soğanli, Urgup, escursione e panorami a Goreme.
Se, come vi consiglio fortemente, avrete alloggiato a Goreme, per la prima tappa a Derinkuyu vi basterà circa una mezz’ora o poco più. Un qualunque navigatore potrà esservi molto utile. Come ho scritto nell’articolo sulla Giordania fai da te, possono essere ideali le applicazioni per smatphone che prevedono il caricamento delle mappe di un paese prima di partire, o comunque quando si ha la linea wifi e non si consuma traffico dati della SIM.
Derinkuyu.

Derinkuyu è una delle due più note città sotterranee della Cappadocia e pertanto è molto richiesta. Sebbene le varie agenzie inseriscano alternativamente questa o Kaymakli, dividendo quindi i flussi turistici, in alta stagione muoversi negli stretti e bassi tunnel, incrociandosi continuamente con chi procede in senso contrario, può essere molto stressante e si perde molto tempo, anche tre o quattro volte quello necessario quando c’è poca gente.
Andandoci al mattino all’apertura si evita tutto questo. I gruppi hanno tempistiche diverse e di solito arrivano dopo. Informatevi sull’orario di apertura e organizzatevi per arrivare in quel momento. Farete molto prima e apprezzerete molto di più la visita.
Trovare il sito è facile. Collocato nel centro del paese è anche ben segnalato. Potete evitare di pagare il parcheggio lasciando l’auto nelle strade vicine dove lo spazio non manca.
Le città sotterranee della Cappadocia.
La Cappadocia è la terra del tufo e degli altri materiali vulcanici simili. Le loro proprietà di essere robusti, ma facilmente scavabili, ne ha fatto il luogo ideale per creare rifugi per le popolazioni antiche che vi si erano insediate. Girare da queste parti significa vedere continuamente pareti pieni di cavità, ma anche vere e proprie città sotterranee.
Di queste ve ne sono a decine, ma quelle facilmente visitabili sono poche. Io ne avevo individuate cinque e sono riuscito a vederne quattro perché quella di Gaziemir l’ho trovata chiusa. Peraltro non è facile da trovare perché non ci va nessuno e le indicazioni sono poche.
Ufficialmente sono state realizzate a partire dagli ittiti e poi utilizate e ampliate da romani e bizantini. Le guide vi diranno infatti che i livelli appartengono, dall’alto al basso, a queste civiltà in questo ordine. Ma vi sono tesi divergenti, secondo le quali le origini e anche i motivi della realizzazione sarebbero diversi.
Sempre secondo le teorie ufficiali, lo scopo della loro realizzazione sarebbe la difesa dalle invasioni. I grandi volumi scavati, la presenza dell’acqua ai livelli più bassi e i condotti di aerazione, consentirebbero infatti di vivere sottoterra per mesi. Le pesanti porte che chiudevano gli ingressi rendevano poi impossibile l’accesso dall’esterno.
Nessuno conosce la verità, ma è intuitivo pensare che con la tecnica dell’assedio prolungato si superano tutti questi ostacoli. Basta avere pazienza e chi si è nascosto prima o poi dovrà uscire. Mi pare quindi lecito fare ipotesi alternative, come proteggersi da eventi ostili, come le grandi catastrofi naturali e qualcuno pensa anche provocate da precedenti civiltà. Ma questi argomenti ci porterebbero lontani.
Quello che sappiamo è che nelle città sotterranee più grandi le gallerie arrivavano anche a una decina di livelli sotto terra, con profondità di quasi cento metri e ci vivevano decine di migliaia di persone. All’interno troviamo stalle, cucine, dispense, frantoi, chiese e locali ove gli abitanti soggiornavano. La cosa che sorprende di più è l’efficientissima aerazione, completamente naturale, senza gli strumenti della moderna tecnologia.
La visita delle città sotterranee.
Le varie città inevitabilmente si somigliano e quindi non vi consiglio di visitarne molte. Cercate però di vedere le due principali. Derinkuyu e Kaymakli meritano sicuramente la visita. Sono entrambe ampie, variegate e con caratteristiche che le differenziano fra di loro. Se potete vederne solo una, vi consiglio Kaymakli. che ho trovato più bella da vedersi, ma le differenze sono modeste.
Per la visita impiegherete da mezz’ora a un’ora, se non c’è gente. Se incappate in qualche gruppo numeroso ve ne serviranno almeno due e vi stuferete a dover sempre aspettare chi si muove in senso contrario.
Non perdersi all’interno è più facile di quello che sembra, basta seguire le frecce. Rosse per il percorso di discesa e blu per quello di risalita. Troverete spesso delle deviazioni, ma vi ritroverete rapidamente sul percorso segnato.
Se avete il Cappadocia Pass, descritto più avanti, non presentatevi alle biglietterie, ma andate direttamente ai tornelli. Basterà la lettura del QR code per farvi passare. Telefono o stampa su carta è lo stesso.
Come abbigliamento evitate il troppo e il troppo poco. Le temperature del sottosuolo non risentono degli sbalzi che avvengono all’esterno e quindi va sempre bene un maglioncino o un pile leggeri. Le scarpe devono essere comode e adatte a superfici irregolari. Ho visto gente con l’infradito, ma mi sembra più esibizionismo che stupidità.
Per foto e riprese, le fotocamere classiche non sono l’ideale. Anche ammesso di avere un grandangolo (senza non si vedrà nulla), dovrete utilizzare il flash e molte foto risulteranno appiattite. Io ho utilizzato il telefono con un gimbal e il risultato è stato decente.
Molto probabilmente troverete una o più guide che vi proporranno i loro servizi. Purtroppo alcune sono abusive, ma altre sono autorizzate. La convenienza o meno dipende da quanti siete e dalle informazioni che avrete già raccolto. Se vi siete informati preventivamente sugli aspetti più importanti, potrete anche farne a meno.
Valle di Soğanli.
Da Derinkuyu spostatevi verso est seguendo la strada che parte dal centro del paese. Più avanti, la strada devierà verso sud est fino al bivio per Soğanli. Attraversate il paese e seguite la strada poco trafficata che risale verso nord ovest.
Tokalı Kilisesi.
Dopo circa un chilometro dalla fine del paese, troverete la Tokalı Kilisesi, una bella chiesa rupestre che sarà l’antipasto delle molte che vedrete, sia in questa valle, che in generale in Cappadocia. Fate attenzione alle scale scolpite nella roccia che si vedono bene sulla destra.

Per scendere fate attenzione ai molti gradini consumati e troppo inclinati. Se le rocce sono bagnate, scivolare è facile.
La valle di Soğanli.
Ripartite e arrivate fino al parcheggio. Al momento della mia visita non c’era la biglietteria e non si pagava. C’erano lavori per pavimentare la strada successiva e lo stesso parcheggio. Arrivate dove potete e lasciate l’auto. Non addentratevi molto in avanti sulla strada che risulta a sinistra al bivio, perché le cose da vedere sono lungo quella di destra. Una chiesa è presente anche sulla strada di sinistra, ma era chiusa per lavori quando ero lì.
Per la visita della valle ci sono due percorsi e vi consiglio assolutamente di farne uno all’andata e l’altro al ritorno. Io ho preferito fare prima quello che corre sul fianco sinistro della valle e tornare lungo la strada, ma la differenza non è molta.
Il problema è trovare l’inizio del sentiero. Difficile spiegare come trovarlo perché ve ne sono diversi che si addentrano nelle case diroccate presenti. Diciamo che all’inizio dovete cercare di risalire il più possibile il fianco della valle perché il sentiero giusto parte in alto e poi scende.
Appena sarete sul percorso giusto comincerete a incontrare numerose chiese rupestri di vario tipo e dimensione. Fate attenzione ai buchi sul pavimento, ammesso di poterlo definire tale. Ho visto un turista sprofondare fino al bacino in un attimo, perché non aveva visto una cavità.

A un certo punto il sentiero finisce e si trova un ponticello che attraversa il torrente e poi un ristorante. Passate dall’altra parte e tornate indietro lungo la strada, fermandovi a visitare le chiese rupestri presenti.

Le Tre Grazie di Urgup.
La visita della valle di Soğanli vi assorbirà un paio di ore. Tornate indietro, ripassate il paese e tornate sulla principale. Tornate ancora indietro fino a Güzelöz e diviate a destra. Seguite le indicazioni per Urgup o il vostro navigatore. Solo quando sarete già arrivati in città, seguite le indicazioni per Goreme.
Dopo circa un chilometro dalla grande rotatoria che gestisce l’incrocio con la D302, troverete le famose Tre Grazie. Tre camini delle fate proprio a bordo strada. Il luogo è famoso e comodo da raggiungere e si ferma molta gente. Troverete un ampio parcheggio e la solita fila di bancarelle di souvenir.


I camini delle Fate.
Sono il simbolo della Cappadocia ma, anche se molti non lo sanno, sono presenti anche altrove e anche in Italia. Solo per chi non lo sapesse, accenno alla loro formazione.
Ovviamente si tratta di un fenomeno di erosione di materiali che si consumano con relativa rapidità, per effetto degli agenti atmosferici e del ruscellamento delle acque. Se fosse solo questo si formerebbero solo dei coni, senza il caratteristico cappello.
L’aspetto da camino deriva dal fatto che lo strato di rocce di partenza non è unico, ma sono due e anche tre e di colore diverso. In più lo strato superiore deve essere più compatto e quindi resistente all’erosione. Succede così che, mentre la parte inferiore si consuma sempre di più, formando le tipiche candele, il cappello resista e anzi faccia da protezione a quello che c’è sotto. Solo quando la parte sottostante è ormai troppo sottile, il cappello cade e l’erosione trasforma il camino in un semplice cono, come se ne vedono molti.
Le escursioni a Goreme.
Facendo quersto giro, presumibilmente avrete ancora metà del pomeriggio a disposizione. Questo può prestarsi a una delle attività all’aperto molto praticate e interessanti, che si possono fare nell’aria di Goreme. A seconda delle vostre preferenze, potrete optare per un giro a cavallo, adatto anche a chi non lo ha mai fatto, o in alternativa in cammello, ancora più tranquillo, oppure una più dinamica escursione in quad bike. Per poter valutare con calma, senza dover prendere decisoni all’ultimo momento, direttamente sul posto, potete valutare queste:
- Cappadocia: tour a cavallo al tramonto,
- Cappadocia: giro panoramico in cammello al tramonto o all’alba,
- Cappadocia: tour al tramonto in quad.
Se vi avanza comunque tempo, oppure semplicemente preferite evitare queste escursioni, vi consiglio di spendere l’ultima parte del pomeriggio in uno dei punti panoramici dell’aria di Goreme e attendere lì il tramonto.
I punti panoramici di Goreme.
Vi indicherò solo i punti più belli per rilassarsi un po’, aspettando il tramonto, ma ve ne sono molti altri.
Goreme Tarihi Milli Park.
Si tratta di un piazzale panoramico molto richiesto e per questo con accesso a pagamento. Prima di arrivarci troverete un punto di controllo e dovrete pagare la quota di ingresso che dipende dal mezzo con il quale vi muovete.
C’è il parcheggio e le solite bancarelle. La vista è sicuramente appagante e si può anche seguire uno dei sentieri presenti, dei quali uno si arrampica fino alla cima di una montagnetta lì vicino. Spesso vengono anche allestiti dei piccoli set per le foto più a effetto, come tappeti e cuscini, con lo sfondo dell’area dei camini delle fate di Goreme.

Per andarci dovete girare a destra in corrispondenza del semaforo che troverete circa 2,5 km dopo le Tre Grazie.
Aynalı Kilise.
Rotornate sulla principale e dirigetevi ancora verso Goreme. Dopo 600 m troverete la strada che passa dove si trova il museo a cielo aperto. Al momento della mia visita la strada era chiusa circa un chilometro prima del museo per dei lavori, durante i quali sono stati trovati dei reperti proprio sotto l’asfalto. Non so se la chiusura diverrà permanente, visto che hanno aperto una nuova strada alternativa.
Imboccatela comunque e, dopo circa 800 m, poco prima del cancello che chiude la strada, troverete uno spiazzo dove forse staziona una bancarella. Scendendo la stradina sterrata che si trova proprio lì, arriverete alla Aynalı Kilise, dove facilmente non ci sarà nessun altro a parte voi. Per entrare occorre pagare il biglietto che vi sarà chiesto da una persona presente.
La collina che sovrasta Goreme.
Riprendendo la strada per Goreme troverete quella che vi porterà in centro. Per salire al punto panoramico la via più diretta dal centro è quella che parte dalla stazione dei taxi, nella piazza sotto al minareto, che fa da riferimento, grazie alla sua altezza che lo rende visibile a distanza. Risalite la stradina che passa davanti all’Hanzade Suites Hotel e in poco tempo sarete al punto panoramico. A un certo punto da un apposito gabbiotto un signore vi chiedere di pagare l’accesso.
Dall’alto si ha una splendida vista sulla città e sui camini delle fate che la circondano. Ci sono sentieri che vi consentono di portarvi anche sugli altri versanti e vedere bene le valli vicine. Il punto è ottimo per vedere e fotografare le mongolfiere che partono all’alba. Vedrete infatti un flusso di turisti che risalgono la strada proprio in quell’orario. Informatevi bene sulle partenze, perché le mongolfiere non partono ogni volta che le condizioni meteorologiche non sono ottimali. Mentre ero lì sono partite solo due giorni su quattro.

Cappadocia fai da te. Secondo giorno. Kaymakli, Özlüce, Uchisar Goreme e Cavusin.
Da Goreme seguite il percorso del giorno prima. Questa volta però fermatevi a Kaymakli, dove eravate passati, proseguendo per Derinkuyu. Ovviamente farete ancora più presto del giorno precedente.
Kaymakli.
Kaymakli è la seconda città sotterranea molto famosa e a mio avviso da non perdere. Le considerazioni sono le stesse fatte per Derinkuyu e per le città sotterranee in generale. Anche in questo caso il sito è in centro, ben segnalato e con facilità di parcheggio. Anche qui potrete evitare di pagare il parcheggio lasciando l’auto in una delle strade intorno.

Le differenze con Derinkuyu sono poche, ma ritengo che Kaymakli sia un po’ più articolato e in generale potrei definirlo più bella, ma di poco. Se però dovete visitare solo una città sotterranea, vi conglio questa.
Özlüce.
Özlüce è un’altra delle città sotterranee visitabili della Cappadocia. Come ho già scritto, potete anche saltarla, visto che è molto meno interessante delle due principali. Tuttavia andarci da Kaymakli è molto facile e si perde poco tempo, per cui può essere interessante andarci. Oltretutto difficilmente troverete qualcuno e la potrete visitare in tutta tranquillità.
Trovare il sito è facile perché è sempre nel centro del paese e alcune indicazioni ci sono. Imparate i termini in lingua locale: “yeralti sehri“, che indica le città sotterranee. Probabilmente vi troverete davanti una porta chiusa. Per la visita dovrete chiamare il numero scritto sulla porta. Per la verità l’addetto all’apertura dovrebbe essere nei dintorni e infatti nel nostro caso è stato lui ad arrivare, dopo aver capito che andavamo lì. D’altronde i turisti che arrivano in quel paesetto difficilmente cercano altre cose.

Chiedete il prezzo, perché a noi è capitato che abbia chiesto più del previsto, dopo che avevamo già fatto la visita. “I costi della luce”, ci ha detto. Le luci ci sono anche altrove e i prezzi sono più contenuti. A proposito di luce, proprio mentre eravamo nel tunnel più lontano dall’entrata, che era anche piuttosto lungo, si è spento tutto. Negli ambienti sotterranei il buio è totale. Senza la nostra piccola pila e i telefoni non ne saremmo usciti. Mia moglie si è comunque preso un bello spavento.
Il castello di Uchisar.
Quello che viene chiamato Castello di Uchisar è in realtà la punta di una montagna piena delle solite cavità scavate per realizzare locali. L’interesse però in questo caso è sostanzialmente panoramico. All’interno infatti non c’è niente di particolare da vedere, mentre le viste su tutti i lati sono spettacolari.

La posizione dominante e l’aspetto caratteristico, lo rendono visibile da tutte le località vicine e ne fanno un inequivocabile punto di riferimento. L’ingresso non è purtroppo compreso nel Cappadocia Pass.
Per andarci dovete semplicemente dirigervi verso il centro di Uchisar e cercare parcheggio in una strada vicina al castello.
Goreme e dintorni.
I famosi camini delle fate sono un po’ dovunque nell’aria di Goreme e dei paesi vicini. Ovviamente ci sono punti più fotogenici e spettacolari e altri meno, ma in ogni caso non c’è un punto preciso dove ammirarli. I percorsi quindi sono inevitabilmente soggettivi. Vi indicherò i più interessanti.
Se siete inseriti in un gruppo non potrete che seguire il programma previsto. Se invece vi muovete in autonomia vedrete più cose, ma potreste avere meno informazioni e vi capiterà di non trovare quello che cercate.
Il museo a cielo aperto di Goreme.
Si chiama così perché non si trova all’interno di una struttura coperta, ma è un’area con forte concentrazione di chiese rupestri. Dal centro di Goreme dirigetevi verso est, in direzione Urgup, ma fate attenzione perché finché la strada sarà interrotta, come indicato sopra, le indicazioni per questo centro potrebbero mandarvi su un altro percorso. In ogni caso il museo a cielo aperto è ben indicato e non dovreste avere dubbi.
Lasciate l’auto nel parcheggio a pagamento (si paga all’uscita) e prendetevi un po’ di tempo per la visita. Troverete molta gente in quasi tutte le stagioni. D’altronde questo è il maggior luogo di interesse della zona. Essendo a cielo aperto, occorre proteggersi dal sole anche se non siamo nei mesi più caldi.
Subito prima di arrivare all’ingresso del museo, fermatevi a vedere la Tokalı Kilise, con ingresso proprio sulla strada. Dopodiché immergetevi nella folla di visitatori. Venendo al mattino presto se ne può evitare una buona parte.
All’interno delle chiese è vietato scattare foto, anche se succede spesso che i visitatori approffittino dell’assenza dei controllori per tirare fuori il cellulare. Fa l’altro ho visto che spesso chiudono un occhio per non dire due, ma non sempre.
Il parco è quasi tutto fatto di chiese, ma ci sono anche locali diversi come i refettori. Il tutto rigorosamente scavato nelle rocce. Per vedere la Chiesa Oscura occorre pagare un supplemento.
La valle delle Rose e la valle Rossa.
Con questi termini si intende una zona a nord e nord est di Goreme, costituita da un intreccio di strade sterrate che si addentrano in mezzo alla distesa di camini delle fate che circondano Goreme. L’interesse non è per un punto in particolare, ma è bello gironzolare alla ricerca di scorci caratteristici e chiese rupestri. Di queste ve ne sono diverse, fra le quali la Kolonlu Kilise, la Hacli Kilise e la Oc Hacli Kilise.
Purtroppo in diversi punti il fondo di queste stradine è molto sconnesso e muoversi con un auto normale comporta qualche rischio di fare danni. a me è capitato di dover rinunciare a certi tratti per la presenza di solchi profondi che richiedono un fuoristrada.
Un buon modo per esplorare quest’area è l’utilizzo del quod bike. Non a caso se ne vedono transitare in continuazione, purtroppo con l’inevitabile disturbo acustico. Dal momento che trovare i punti di interesse non è facile, può essere una buona idea prenotare un’escursione con questo mezzo.
Vi consiglio di prenotare prima di partire perché andando alla ricerca sul posto si trovano numerose proposte, ma non si sa esattamente quanto siano ben organizzate e qual’è l’esatto percorso. Può andare benissimo, ma si può anche rimanere delusi e siccome non abitiamo da quelle parti rischiamo di perdere l’occasione.
Per esempio controllate questo Tour al tramonto.
Oppure questo altro Tour in quad in Cappadocia.
In entrambi i casi, controllate bene le condizioni e, se dovete farlo in estate e potete scegliere, evitare le ore centrali della giornata. Il classico tramonto va sempre bene.
Al Nazar Kilise.
Andando da Goreme verso il Museo a Cielo Aperto, a circa 500 m dall’incrocio sulla strada principale, proprio dove finisce un muretto sulla destra, c’è una stradina con indicazioni “Gorkundere caffè” e “Gorkundere vadisi“. Seguitela finché non trovate indicazioni per la Al Nazar Kilisesi, una chiesetta rupestre molto bella e in bella posizione. Deviate dove indicato e potrete arrivare fino alla chiesa, anche se con un po’ di precauzioni perché l’ultimo tratto di strada è un po’ bruttino, ma percorribile con mezzi normali.
Il custode vi individuerà subito e vi chiederà il prezzo del biglietto. La chiesa è piccola ma credo ne valga la pena. Fra l’altro il punto è suggestivo e si vedono dei bei camini delle fate. Ci si può anche fermare per rilassarsi un po’.

Cavusin.
Cavusin è il paese che si trova a circa 3 km a nord di Goreme. Qui di interessante c’è il vecchio villaggio, ovvero una parete della montagna piena di cavità, completate in questo caso con opere in muratura. Insomma le antiche abitazioni del villaggio.
Per arrivarci, arrivando da Goreme, girate a destra appena arrivati all’inizio di Cavusin e muovetevi sempre in direzione est finché non lo vedete. Purtroppo, nonostante si tratti di un’alta parete in mezzo alla pianura, è meno individuabile di quello che si potrebbe pensare, ma alla fine ci si arriva comunque, anche perché quasi tutte le attività commerciali sono lì vicino e le relative indicazioni mandano da quelle parti.
Cappadocia fai da te. Terzo giorno. Immagination Valley, Museo all’aperto di Zelve, Paşabağlari Ören Yeri Giris e Özkonak.
Il terzo giorno può essere dedicato alla parte nord della Cappadocia. A mio avviso un’area dove si trovano camini delle fate più belli di quelli dell’area di Goreme.Per prima cosa dirigetevi a nord, superate Cavusin e, dopo 1 km dalla fine del paese, girate a destra dove sono indicati Paşabağı e Zelve. Le tre attrazioni che si trovano da queste parti sono in successione e le potete prevedere in un ordine o in quello inverso indifferentemente.
Immagination Valley.
La Valle dell’Immaginazione di Devrent è una delle tappe obbligate dei toru organizzati, anche perché il punto più fotogenico e caratteristico è proprio sulla strada. Il piccolo slargo è sempre pieno di pullman che si litigano gli spazi. Per arrivarci seguite la strada fino a Aktepe e girate a destra, in direzione Urgup. La zona caratteristica la troverete dopo un paio di chilometri. Il punto di maggior interesse non lo salterete di sicuro, vista la perenne presenza di turisti. A mio avviso i camini delle fate sono molto meno belli di quelli di Paşabağ.
Museo all’aperto di Zelve.
Tornate indietro sulla stessa strada dell’andata e fermatevi al Museo all’aperto di Zelve. Per arrivarci dovete uscire dalla strada dove questa disegna una specie di tornante. Il museo è indicato e lo si intravede alla fine del breve rettilineo che porta lì.
Si tratta di un ex ritiro monastico pieno di pinnacoli rocciosi. Diversi sentieri consentono di esplorare l’area dove si trovano chiese, pareti piene di cavità scavate, un vecchio mulino e altri manufatti che testimoniano che si trattava di un vero e proprio centro abitato. In effetti fu abitato fino alla metà del secolo scorso, dopodiché gli abitanti furono obbligati a trasferirsi alla vicina Aktepe.
Paşabağlari Ören Yeri Giris (Paşabağ Vadisi).
Sempre tornando sui proprio passi si trova la Paşabağlari Ören Yeri Giris, punto imperdibile della Paşabağ Vadisi. Qui ho visto alcuni dei più belli di tutti i camini delle fate della Cappadocia. Non a caso è uno dei punti più trafficati di autobus pieni di turisti. Molti tour infatti includono questa tappa nel loro programma. Evitate di arrivarci nella seconda metà della mattinata perché rischia di essere strapieno. Al solito arrivando all’apertura si evitano i gruppi che arrivano sempre un po’ dopo.

Özkonak.
Özkonak è una città sotterranea in scala ridotta rispetto alle due principali. Come ho già indicato, consiglio di saltarla a meno che non si abbia passione per queste attrazioni o si abbia tempo in abbondanza. Di per sè è carina, ma non offre nulla di più delle altre.
Se decidete di andarci, magari perché siete vicini e non avete tempo per cose più lontane, da Goreme andate a Avanos. Al grosso incrocio che trovate all’ingresso del paese andate a sinistra e dopo circa un chilometro andate a destra e seguite le indicazioni.
Cappadocia fai da te. Altre possibilità.
Vi accennerò altre attrazioni che è possibile visitare ma che ritengo siano da saltare se vi fermate in Cappadocia non più di tre giorni. Con questo tempo a disposizione ci sono cose più interessanti da fare e vedere.
Ihlara valley.
Sono andato a visitare questa valle spinto dalle indicazioni riportate sulle guide e dal fatto che alcuni tour la inseriscono nel programma. Ritengo però che sia da saltare, sia perché poco interessante rispetto al resto, sia perché piuttosto decentrata.
In pratica si tratta di una passeggiata in riva a un torrente in mezzo alla vegetazione, punteggiata da qualche chiesetta rupestre. Però le chiese sono poca cosa rispetto alle tante presenti in Cappadocia e poi non credo che le persone vengano in Turchia per una passeggiata lungo un torrente. Queste cose ci sono anche dalle nostre parti. Oltretutto fra percorso in auto e quello a piedi si perde la mattinata.
Gaziemir.
Gaziemir è un’altra città sotterranea della Cappadocia che mi risultava visitabile. Sono andato a cercarla perché non ero lontano, ma vale quanto già detto: due bastano. Oltretutto l’ho trovata chiusa non si sa per quale motivo.
Monastero di Eski Gümüşler.
Avevo in programma questo monastero come possibilità di visita se ne avessi avuto il tempo. Così non è stato. Ve lo indico perché dalle informazioni che ho è da ritenersi interessante, se non siete lontani. Infatti è un po’ distante da Goreme. Potreste inserirlo per esempio come alternativa ai belvedere di Goreme indicati per il primo giorno. Da Soğanli potete spingervi più a sud e finire la giornata lì. I belvedere di Goreme ovviamente non vanno saltati, ma li potrete fare un’altro giorno.
… e il volo in mongolfiera?
Prima o poi ci dovevo arrivare. L’omnipresente mongolfiera, presente in ogni foto della Cappadocia, tema fisso delle foto su Instagram, ritenuta l’evento imperdibile fra gli eventi imperdibili, come si fa a non parlarne? Bene … ne parlerò.
Dico subito che, contrariamente ad altri casi dove l’attività ritenuta assolutamente obbligata l’ho trovata da saltare senza indugio, in questo caso ritengo che l’esperienza sarebbe da fare. Ho un bel ricordo del volo in mongolfiera che ho fatto nel deserto del centro dell’Australia e anche qui credo che ci sia l’ambiente ottimale.
Il punto è un altro. Fino alla primavera del 2023 il costo si aggirava sui 180 euro. Dopo è schizzato a circa 300 euro. Ora non bisogna dimenticare che parliamo di un’attività che dura un’ora. Con quello che spende una coppia si possono fare ben altre cose. Per esempio, in bassa stagione, con un po’ di elasticità sulle date, si può fare un breve fine settimana per esempio a Siviglia. Scusate, ma le due cose non sono paragonabili. Questa è la mia opinione.
Sarà un caso, ma pochi mesi dopo il forte aumento, il prezzo è calato e in alcuni casi non di poco, scendendo anche sotto al prezzo della primavera. Non so se si sono pentiti o se il motivo è un altro, ma ricordo bene che al mattino, nel periodo con i prezzi alti, non vedevo le centinaia di palloni che riempivano il cielo, come mi risultava che fosse fino all’anno scorso.
Quindi informatevi, fate i confronti al momento di prenotare e decidete secondo le vostre valutazioni. Se decidete di fare questa esperienza, che ritengo sicuramente una bella possibilità, prenotate con almeno un mese di anticipo per non rischiare di non trovare posto. Scegliete il primo giorno che sarete a Goreme perché le partenze saltano spesso a causa delle condizioni meteo. Se avete altri giorni potrete farla in uno dei successivi. Affidatevi a organizzazioni affidabili perché la sicurezza in questo caso è fondamentale e la differenza di prezzo spesso corrisponde a minori precauzioni.

Il volo non vi sottrarrà tempo per le altre attività perché viene effettuato molto presto (prelievo in hotel circa alla 5) e sarete nuovamente nel vostro albergo in tempo per il resto. Alcune agenzie organizzano anche un secondo turno a metà mattinata. Di solito costa anche meno, ma credo che l’esperienza all’alba sia più appagante. Oltretutto è l’ora dove l’aria è più stabile e quindi più adatta. Altri prevedono partenze da valli vicine a quelle più fotogeniche. Io penso che se si decide di fare il volo, tanto vale farlo nel posto che merita, oppure risparmiare tutto l’importo. Fate quindi attenzione al luogo previsto.
In alcuni casi ci sono diversi prezzi a seconda del numero di persone nel cestello. Anche in questo caso ritengo che non valga la pena di risparmiare qualche spicciolo per stare più scomodi. Oltretutto più il cestello è lungo e più c’è il rischio che vi siano squilibri.
Vi indico un paio di possibilità per prenotare in anticipo. Controllate bene i dettagli e non esitate a chiedere informazioni preventive.
Sul sito di Get Your Guide trovate numerose alternative.
Se avete tempo, prendete in considerazione una visita del sud dell’Anatolia. con i suoi siti uno più misterioso dell’altro, fra i quali spicca Gobleki Tepe.
Cappadocia fai da te. Alloggio, pasti e pass per gli ingressi.
Alloggio.
Vi ho già consigliato di scegliere un alloggio nel centro di Goreme. Potrete uscire a piedi per la cena o per quello che vi serve, potrete vedere lo spettacolo delle mongolfiere all’alba, spesso direttamente dalla terrazza dell’hotel e potrete andare rapidamente a piedi al belvedere sopra la città, sia per le mongolfiere, che per i paesaggi in generale.
Dalle informazioni che ho raccolto a Goreme si trovano molte valide soluzioni sotto tutti i punti di vista. Quindi scegliete secondo le vostre preferenze e budget. Io ho scelto l’Hanzade Suites, perché è su una piazza centrale, con la stazione dei taxi, è collocato in un vecchio edificio recuperato che conserva ancora memoria di come era prima ed è di fianco alla stradina che sale al belvedere. L’ingresso sempre ricoperto di tappeti lo rende anche fotogenico e infatti ho visto più volte la realizzazione di servizi fotografici proprio lì.
La foto sopra con le mongolfiere è stata scattata proprio dalla terrazza di questo albergo.
Pasti.
Anche per i pasti devo dire che mi sono trovato sempre piuttosto bene, pur avendone provati diversi. Al solito dipende dal tipo di cucina che cercate e dal tipo di locale. Mi limiterò a indicarvi un paio di quelli che ho provato io e che ho apprezzato. Non dimenticatevi di provare i dolcetti preparati in larghi vassoi e poi venduti a quadratini in vari gusti. Li vedrete ovunque nelle pasticcerie della Turchia e vanno bene per tutte le occasioni, magari da portarvi in camera per quando avete voglia.
Cappadocian Cusine Restaurant.
Un ristorante di cucina turca in un locale semplice, con personale molto disponibile e buona cucina. Non propio facile da trovare, ma sempre in centro. Lo travate su Tripadvisor, anche per localizzarlo meglio.

Cappadocia Pide House & Restaurant.
Anche qui ho provato la cucina turca e mi sono trovato bene. Il locale è facilissiomo da trovare, trovandosi proprio nella piazza dietro alla stazione dei taxi.
Il Museum Pass Cappadocia.
In Turchia esistono numerosi pass per le varie attrazioni di interesse turistico. Come sempre la convenienza o meno dipende da cosa si vuole fare, ma in generale non ne ho trovati di convenienti, eccetto il Museum Pass Cappadocia. Questo, se si ha un programma abbastanza ricco di siti turistici, viene sicuramente ripagato con gli interessi e consente di andare direttamente ai tornelli di ingresso senza passare dalle bilgietterie.

Lo trovate direttamente sul sito ufficiale indicato sopra, dove lo potete acquistare prima di partire. Si può usare con la stampa cartacea o con il telefono. Ovviamente consente un solo ingresso per ogni museo. Trovate la lista di quelli compresi sul sito. Controllatela e fate i confronti con quello che volete vedere. Non fate il solito errore di computare anche quello che non vi interessa, ma magari ci andate perché è compreso. Il confronto va fatto contando solo ciò che si ha interesse a fare.
Se optate per i tour organizzati, fate attenzione perché a volte il prezzo dei biglietti è compreso e a volte no. Se è compreso, comprare il pass sarebbe uno spreco di soldi.
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