
Le cose essenziali da fare e da vedere a Bruges in occasione di una visita in giornata. Come arrivare, dove parcheggiare e quale percorso ideale seguire per non perdere troppo tempo. Insomma i consigli che servono per chi ha solo un giorno per la visita di questa carinissima cittadina.
Cominciamo.
Sono capitato in Belgio per accompagnare mia figlia a Bruxelles. La capitale europea e i suoi palazzoni governativi mi hanno tutt’altro che entusiasmato. Me lo aspettavo già, ma ho speso comunque una giornata per vederne le parti più interessanti. Dovendo restare anche il giorno successivo, non ho avuto dubbi e mi sono spostato a Bruges, o Brugge, come la chiamano da quelle parti. Anche in questo caso è andata come mi aspettavo, ovvero questa cittadina del nord del Belgio merita sicuramente di essere visitata, anche se solo in giornata.
Mi è piaciuta molto perché è costruita sull’acqua come Venezia o Amsterdam, ma ha una personalità tutta sua. Questo suo carattere unico e la facilità di visita me la fa inserire fra le mie città minori europee preferite. Per arrivare a questo livello devo pensare a centri come Cordova o Porto, anche se io preferisco sempre l’Andalusia perché mi sento più a mio agio con la gente del posto.
Più che un elenco dei soliti monumenti e delle loro caratteristiche, che potrete ottenere da numerose fonti, cercherò di darvi utili indicazioni e un percorso che vi consenta di vedere l’essenza della città senza perdere troppo tempo per decidere.
Bruges in giornata: come arrivare e dove parcheggiare.
Quasi sicuramente la vostra base sara appunto Bruxelles. Se ci siete arrivati con mezzi pubblici, c’è poco da pensare: prendete uno dei numerosi treni che collegano le due città e in poco tempo sarete già in centro.
Se invece vi state muovendo in auto, dovete decidere. Potete semplicemente lasciare l’auto parcheggiata a Bruxelles e fare come sopra, oppure muovervi con questa. Non ci sono grossi problemi perché le strade sono ottime e dirette e i parcheggi sono comodi e abbondanti. Mettete però in conto di perdere un po’ di tempo in una delle frequenti code che si formano spesso lungo il percorso. Io ho girato per alcuni giorni in auto in Belgio e devo dire che le code erano una costante, a prescindere dall’orario.
Il punto ideale dove lasciare l’auto mi è sembrato il parcheggio vicino alla stazione centrale. Ampio, con posti auto al coperto (è utile anche con il caldo estivo) e vicino al centro, dove si arriva rapidamente e semplicemente a piedi. Altri mezzi non servono perché la cittadina è piccola e le distanze sono brevi. Ci sono anche altri parcheggi più vicini al centro, ma non ne vale la pena. Vi complicate la vita nelle stradine e relativi sensi unici e divieti e guadagnate poco o nulla.
Bruges in giornata: percorso ideale e cose da vedere.
Dalla stazione dirigetevi verso nord e dopo poco deviate a destra in Oostmeers, passando sopra al primo canale. Proseguite per circa 400 m e poi girate a destra in Zonnekemeers. Dopo poco passerete in un passaggio sotto un vecchio edificio, seguito da uno dei tanti ponticelli e rapidamente arriverete in Katelijnestraat.
Chiesa di Notre Dame.
Girate a sinistra e dopo 200 m arriverete alla chiesa di Notre Dame. Prima di questa passerete sul primo dei tanti ponti fotogenici di Bruges. Direi che una foto è d’obbligo (vedi foto in testa all’articolo). Camminando cominciate ad assaporare una delle principali caratteristiche di Bruges, ovvero i negozi di dolciumi, con ovviamente al primo posto il cioccolato. Sbirciate dalle vetrine per vedere i tanti tipi di preparazioni dei negozi specializzati.

Tornando alla chiesa di Notre Dame, va detto che quella che oggi si può ammirare risale al medioevo, ma questa fu costruita dove prima c’era una piccola cappella, mezzo secolo prima. Devo dire che, anche se vi si può ammirare la Madonna con Bambino di Michelangelo (occorre un apposito biglietto), gli interni non hanno nulla che riempia gli occhi. Sarà che siamo abituati a splendide cattedrali un po’ in tutta Europa, ma questa mi sembra proprio una delle meno interessanti.

Anche l’imponente torre campanaria è sicuramente più alta che bella. Per lo meno, essendo fra le più alte del Belgio, costituisce un punto di riferimento ed è visibile anche a notevole distanza.
Il Markt e il Belfort.
Proseguite nella direzione di arrivo in Mariastraat, attraversae la piazza Simon Stevinplein e girate a destra in Steenstraat. Dopo 200 m arriverete in uno dei principali punti di ritrovo della città: il Markt. Se avete voglia e l’ora è quella giusta, più o meno a metà del tratto in Steenstraat, girate a sinistra in Ziverstraat, fate la curva e poi andate a destra in Korte Zilverstraat. Camminate fino in fondo alla via che devia verso sinistra e vi troverete di fronte la famosa gelateria italiana Da Vinci. L’ho provata e confermo che la fama è meritata. La fila per un gelato ne è prova.
Per arrivare al Markt da qui prendete la via in diagonale Sint-Amandsstraat. Ci arriverete direttamente.

Il Markt è il cuore di Bruges e vi si trovano diversi monumenti da visitare. Solo alcuni visitano l’Historium Brugge, quello che più che un museo è un’esperienza multimediale per rivivere il passato della città. Potete anche acquistare i Biglietti per Historium Brugge, on line. Tutti invece salgono sul Belfort, la torre dalla quale si può ammirare tutta la città, nonostante sia meno alta della torre campanaria di Notre Dame.
Vi consiglio di prenotare la salita appena arrivati alla piazza del Markt perché in alta stagione difficilmente troverete posto subito. Di solito si riesce a prenotare al mattino per un turno del primo pomeriggio. Nell’atrio della torre c’è una biglietteria automatica. Se non funziona o se volete spiegazioni, potete comunque salire al piano superiore dalla scala a sinistra entrando nel cortile interno. Questo è il punto di inizio della visita, ma si può fare la prenotazione ed avere informazioni alla persona addetta ai controlli.
All’ora prenotata (ovviamente meglio con un leggero anticipo) presentatevi nello stesso punto. Non sorprendetevi se non vi fanno entrare subito perché gli ingressi sono legati alle uscite per fare in modo che non ci siano contemporaneamente più di un certo numero di persone. Purtroppo gli spazi sono infatti ristretti, soprattutto sulle scale.
Questa ha 366 gradini ed è veramente stretta. Gli incroci sono un po’ difficoltosi, ma non c’è alternativa. Vi sono dei livelli intermedi con alcuni reperti esposti, ma nulla di significativo interesse. In sommità si può ammirare il carillon, tutt’ora funzionante e azionato a mano, che fa suonare 47 campane.

Per il resto il Markt è un luogo dove fermarsi a parlare, a bere o a mangiare qualcosa o semplicemente dove guardarsi intorno. Le facciate degli edifici sono tutte molto belle e ci sono diversi locali dove ci si può fermare a bere una birra con vista sulla piazza, anche ai livelli superiori. Scegliete quello che più vi ispira, anche considerando l’esposizione o meno al sole in funzione della stagione.
Il Museo della Birra.
A proposito di birra, saprete già che Bruges non è solo la città del cioccolato, ma anche della birra. Seguendo la direzione che passa proprio davanti al Belfort e proseguendo in Breidelstraat, si trova subito quello che ritengo una tappa imperdibile, ovvero il Museo della Birra (Bruges Beer Experience o Biermuseum).
Alla biglietteria ho trovato una simpatica ragazza venezuelana che parla bene l’italiano. Pertanto, oltre a molte utili informazioni sul museo, ho avuto occasione per scambiare due parole sulle bellezze del suo paese, che ricordo con grande piacere. In particolare mi sono rimasti nel cuore, non tanto le famose Los Roques, quanto le imponenti cascate di Canaima e l’escursione in piroga fino al Salto Angel, dove ho dormito in amaca proprio sotto la cascata più alta del mondo.
La visita del museo è un percorso molto ben studiato, che abbina oggetti in mostra a dettagliate descrizioni grazie all’audioguida in italiano. Non mancano composizioni con bottiglie e lattine di birra provenienti da tutto il mondo.

Si riceve un tablet con il quale ad ogni passaggio si deve inquadrare un’apposita figura. Il software la riconosce e parte la descrizione di quel settore. Volendo si possono fare dei test di apprendimento per vedere se si è capito tutto e giochi vari.
Si può scegliere il biglietto per la sola visita o quello che comprende gli assaggi. Io non ho resistito. Per risparmiare, se siete in gruppo o anche solo in coppia, potete prendere una parte con assaggio e una senza. Ogni assaggio è infatti costituito da un bel bicchiere di birra e nel biglietto ne sono compresi tre. Quindi si possono prendere diversi tipi di birra e poi assaggiarli in gruppo.
Noi eravamo in quattro e abbiamo preso due biglietti con tre degustazioni ciascuno. Ce n’era a sufficienza per tutti e quattro. Anzi, se siete a digiuno fate attenzione agli effetti dell’alcool. C’è anche il biglietto famiglia che è molto conveniente se ci sono due minori di 12 anni.
I biglietti si possono anche acquistare on line per risparmiare tempo. Basta andare sul sito del Biermuseum, o su quello di Civitatis. Devo dire che il tempo risparmiato è poco e si rischia di perdere i soldi se poi non ci potete andare pr un disguido, ma c’è il vantaggio che si può scegliere la formula preferita con calma.

Il Burg e la Blinde Ezelstraat (la via dell’Asino Cieco).
Dalla piazza del Markt, seguite la strada dove si trova il Museo della Birra e arrivate al Burg, un’altra bella e caratteristica piazza di Bruges. Non attraversatela di corsa perché merita sicuramente un’attenta osservazione. Il nome Burg deriva da una fortezza che si trovava proprio lì e che oggi non c’è più. Come il Markt, la piazza è contornata da edifici storici fra i più belli della città, fra i quali il Palazzo Comunale (Stadhuis), che pare sia il più antico palazzo pubblico del Belgio.

La piazza ha anche un po’ di verde che in estate non guasta. Se vi fermate in uno dei locali che hanno tavoli all’aperto e siete in estate, fate attenzione al tavolo dove sedervi e al movimento del sole. Io mi sono seduto all’Irish Pub per mangiare un sandwich, in attesa del momento prenotato per salire sul Bedford. Ho accettato un posto al sole per non perdere troppo tempo ma dopo un’ora non lo avevano ancora portato. Alle mie rimostranze ho ottenuto solo risposte insofferenti.
Per la tappa successiva, passate di fianco al Palazzo Comunale, nella caratteristica Blinde Ezelstraat (la via dell’Asino Cieco). La stradina è famosa e caratteristica e questo comporta che è difficile vederla senza molta gente che vi passa e vi si ferma per le foto.
Sull’origine del nome, sicuramente originale, ne sentite diverse. Quella più pertinente narra che vi fosse un mulino azionato da un asino, che il proprietario teneva bendato perché non comprendesse che stava solo girando in circolo.
Quai du Rosaire (il molo del Rosario).

Dalla via arriverete su uno dei tantii ponticelli e da questo al famoso molo del Rosario. Questo non è un monumento vero e proprio, bensì un punto dove tradizionalmente si scattano le foto tipiche di Bruges. Come mi succede spesso, io ritengo che non sia il punto migliore, ma certamente è carino e in ogni caso è il più famoso. Da qui in estate partono i battelli per un giro della città lungo i suoi numerosi canali. Come sempre quando un punto è famoso, in alta stagione c’è sempre molta gente. Capita facilmente di dover fare la fila anche solo per un selfie.
Bonifaciusbrug (Ponte di Bonifacio).

Dal molo del Rosario, tornate verso Notre Dame, seguendo la Rozenhoedkaai prima e la Dijver dopo. Alla fine degli alberi di fianco, presenti lungo il canale alla vostra destra, entrate nella porta con arco che vedete alla vostra sinistra. Attraversato il cortiletto che troverete e arriverete a un ponticello fra i più caratteristici di Bruges. Farvi una foto da soli sopra questo ponte sarà dura, almeno in alta stagione.
Begijnhof (Beghinaggio).
Seguite il percorso curvo che passa a fianco di Notre Dame e sbucate nuovamente sulla Mariastraat, dove siete passati all’inizio del giro. Proseguite fino a che non vi trovate sulla destra la Wijngaardstraat. Seguitela e arriverete al ponticello che porta al Beghinaggio. Anche questo ponte è uno dei più caratteristici e richiesti per un selfie.

Entrate nel Beghinaggio, ovvero il luogo dove viveva una comunità di Beghine. Queste, come anche i corrispondenti maschili Begardi, erano persone che sceglievano di ritirarsi in comuninità di tipo monastico, ma senza prendere i voti. Oggi i beghinaggi del Belgio (ve ne sono in diverse città) sono patrimonio Unesco.
Il luogo è particolarmente tranquillo e rilassante, anche se la presenza dei turisti ne stravolge inevitabilmente quell’aspetto da luogo di ritiro spirituale. Sembrerebbe non consentito fare foto, ma ne ho viste fare in quantità.
Uscite dal cortile dalla parte opposta rispetto all’entrata e andate a destra alla prima strada dove arriverete. Vi ritroverete sulla via da cui siete partiti.
Cibi tradizionali e turismo.
Ogni paese ha i suoi cibi tradizionali e succede spesso che alcuni di questi si prestino molto bene allo sfruttamento turistico. Così a Praga non c’è tratto di strada, abitualmente percorsa da turisti, che non abbia un locale che vende il famoso Trdlo. Nelle città dell’Andalusia succede la stressa cosa con le famosissime Tapas, che poi non sono nulla di specifico, ma a livello turistico funzionano eccome.
Il Belgio ha la caratteristica di avere diversi cibi tradizionali che si prestano non poco allo sfruttamento turistico. Saprete già sicuramente che il paese è famoso per la birra e il cioccolato. Probabilmente conoscete anche uno dei piatti nazionali belgi, ovvero i famosi waffles, che ho trovato scritti e pronunciati in tanti modi nei diversi paesi del mondo. Non tutti invece sanno che i belgi sono appassionati anche di patatine fritte.
Tutto questo in Belgio è stato sapientemente sfruttato per spillare soldi ai turisti. Così a Bruges, come nelle principali città del Belgio, non mancano:
- il Museo della Birra, sopra descritto,
- Il Choco Story, ovvero il museo del cioccolato,
- Il Frietmuseum, ovvero il museo delle patatine fritte.
Le visite guidate.
Bruges è molto conosciuta e apprezzata e pertanto non mancano le visite guidate. Sono valide alternative perché le guide conoscono bene i luoghi e gli aspetti più caratteristici. Io stesso me ne avvalgo spesso. Ve ne propongo alcune che mi sembrano più interessanti.
- Visita guidata di Bruges, che purtroppo è in inglese, ma prevede la visita di diversi luoghi che non ho descritto:
- Tour completo di Bruges, sempre in inglese e con un programma più esteso;
- Bruges: tour guidato a piedi e giro in barca sui canali, che abbina al tour anche il battello e il Museo della Birra;
- Sempre con l’abbinamento di varie attività c’è anche Bruges: crociera e tour a piedi guidato, che consente di inserirsi nel gruppo in diversi punti;
- Se siete almeno in quattro, potrebbe convenire il Tour privato di Bruges con guida in italiano, che consente di personalizzare il percorso;
- C’è anche il Free tour di Bruges, il cui costo non è altro che un’offerta libera e spesso soddisfa più del previsto.
Buon viaggio.
PS. Già da un po’ di tempo non apprezzo più come una volta le mitiche guide della Lonely Planet. Sempre più spesso mi affido ad altre edizioni, se ci sono. Per questo viaggio me ne serviva una al volo ed ho trovato solo la guida Pocket Brugge e Bruxelles, appunto della Lonely. Mi dispiace scriverlo e spero sia solo una mia impressione, ma l’ho trovata così poco utile che praticamente non l’ho usata. Molto meglio scaricare il PDF del capitolo specifico della guida del Belgio, sempre della Lonely.
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