In alcuni paesi è obbligatoria, almeno per la parte sanitaria. Inoltre, anche dove non lo è, va presa in considerazione. Infatti, a parte i paesi UE, dove comunque l’assistenza sanitaria è garantita dalle norme comunitarie, potreste essere obbligati ad anticipare denaro, anche se rimborsabile dal sistema sanitario italiano.
In paesi come gli Stati Uniti le spese mediche sono molto salate e, se non avete una copertura assicurativa, rischiate di essere rifiutati dai presidi sanitari locali. Ma il punto non è semplicemente questo. L’assicurazione di viaggio vi copre per molti altri aspetti che comunque sarebbero a vostro carico. Dipende dalla polizza, ma in generale potrete avere copertura per rimpatri imprevisti, spese legali, smarrimenti bagagli, furti, annullamento del viaggio per cause indipendenti dalla vostra volontà, risarcimenti in caso di lesioni gravi, responsabilità civile ecc.
Senza assicurazione, in caso di incidente, dovrete fare da soli, magari in un paese che non conoscete e del quale non parlate la lingua. Con la copertura vi basterà denunciare il sinistro e qualcuno si prenderà cura di voi. Molti anni fa, quando ero ancora inesperto, a Zanzibar ho subito un furto dello zaino, dove c’erano le mie carte di credito e i contanti che avevo con me. L’assicurazione mi avrebbe anticipato del contante direttamente sul posto, se non lo avessi già ottenuto dall’Ambasciata d’Italia in Tanzania. Se non lo sapevate vi informo che si può ottenerlo entro certi limiti. Ovviamente al rientro va restituito.
Di solito possono anche aiutarvi a trovare sistemazioni economiche d’emergenza. In quel caso mi indirizzarono in una missione di frati di Dar es Salaam. Quell’esperienza mi insegnò a non tenere nello stesso posto tutti gli averi. In ogni caso la polizza mi garantiva un anticipo immediato sul posto.
L’annullamento del viaggio.
Anche l’annullamento del viaggio è spesso trascurato, perché non si pensa che possa accadere, ma poi succede e allora si impreca. Durante il viaggio di andata in Polinesia Francese, uno sciopero dei vigili del fuoco di Papeete ci bloccò a Los Angeles. Sembrava una protesta momentanea, ma quei signori erano molto arrabbiati per una questione sindacale e bloccarono l’aeroporto per tre giorni. Giusto il soggiorno previsto nella prima isola in programma. Era tutto prenotato, come è pressoché necessario da quelle parti. Alcuni servizi di trasferimento previsti mi furono rimborsati, ma per l’alloggio era tutto un’altro discorso. Il gestore aveva tenuto le stanze libere e non voleva rimetterci. La polizza coprì le spese, seppur non completamente. Grazie a qualche sconto per servizi non usufruiti, non ci rimisi quasi nulla.
In definitiva per un fine settimana in una città di un paese UE, potete farne a meno, ma diversamente non partite senza polizza. Per gli USA, prevedete massimali molto alti. Già una visita medica, richiesta con urgenza, ha dei costi ai quali non siamo abituati, ma se dovesse capitarvi di dover pagare un ricovero, sappiate che la spesa partirà da qualche decina di migliaia di dollari. Non rischiate. Per confrontare le varie polizze, fate bene attenzione alle coperture comprese e a quelle assenti in ciascuna di esse. Controllate anche che i massimali siano simili per confrontare i premi.
Vi sono diverse valide alternative fra le quali cercare qualla più adatta alle proprie esigenze. Vi propongo una di quelle con migliore rapporto coperture/prezzi. Ovvero l’Assicurazione di viaggio Civitatis, azienda con la quale collaboro da molti anni. Leggete bene le condizioni e, se vi trovate male, fatemelo sapere.
Lascia un commento