
Tutte le informazioni utili per sapere come prenotare la visita dell’Alhambra, come acquistare i biglietti, com’è la procedura d’ingresso, come arrivare e i possibili rimedi se non si è prenotato.
Cominciamo.
Ho ripetuto la visita dell’Alhambra di Granada dopo un po’ di anni e ho aggiornato le informazioni che possedevo, soprattutto per la prenotazione, ma anche sulle particolari modalità di ingresso che caratterizzano questa importante e ultrafamosa attrazione. In effetti stiamo parlando di uno dei monumenti più famosi in assoluto e non a caso è ritenuto il più bel palazzo musulmano d’Europa. Pur rilevando alcuni cambiamenti, per fortuna l’ho ritrovata fedele a se stessa. Purtroppo sono rimaste alcune criticità, come le file in ingresso, non risolte perché si continua a lasciare che le persone si mettano in fila con un ordine diverso dall’orario di prenotazione.
Quello che resta è la bellezza indiscussa del complesso, cosa che vale anche per Granada. Anche se l’Alhambra da sola vale il viaggio, non vanno dimenticati luoghi imperdibili della città, come la Capilla Real. In più, mi permetto di ribadire ancora una volta che ci troviamo nella splendida Andalusia, con altri gioielli come Siviglia.
Quanto segue cercherà di rispondere alla domanda sull’Alhambra: come prenotare, ma anche di fornire le informazioni necessarie per organizzare la visita, ottimizzando i tempi ed evitando spiacevoli intoppi. Purtroppo il meccanismo è piuttosto rigido e, se si commettono errori, si rischia di rimanere fuori. Non mancheranno le informazioni essenziali sul complesso, senza le quali la visita perde significato.
Visita dell’Alhambra: come prenotare e come acquistare i biglietti.

Prenotazione dell’ingresso.
Diciamo subito che i biglietti per la visita dell’Alhambra si possono acquistare anche direttamente all’ingresso del complesso, ma sconsiglio assolutamente di presentarsi senza prenotazione, soprattutto in alta stagione. Si può anche essere fortunati e trovare posto, ma rischiare non ha alcun senso. La prenotazione è semplice e rapida e vi mette al sicuro da sorprese. D’altronde, a Granada si viene quasi sicuramente per la visita dell’Alhambra e quindi è sciocco rischiare di essere venuti per nulla.
Se vi trovate nella situazione di dover aspettare il più possibile a prenotare, perché avete qualcosa in sospeso, vi consiglio di tenere d’occhio il sito ufficiale del Patronato dell’Alhambra, che vi mostrerà come vanno le cose. Simulate la prenotazione e vedrete subito quanti posti sono disponibili nel giorno che vi interessa. Considerate che la semplice prenotazione di un gruppo vi farà sparire in un sol colpo un bel po’ di posti.
Quindi pesate bene il rischio di rimanere a secco, ma ricordate anche che la prenotazione non è né rimborsabile, né modificabile. Ovviamente va anche considerato che prima si prenota e maggiore assortimento di orari si avrà a disposizione. Io ricordo sempre che le prime ore del mattino sono le migliori per evitare il caldo estivo e comunque per trovare meno fila.
Un aspetto da considerare riguardo alla prenotazione è la vostra elasticità nella data di visita. Se vi fermate a Granada solo un giorno o due, i posti liberi vi interesseranno solo in quei giorni. Meglio allora prenotare con qualche settimana di anticipo. Se invece avete più elasticità nei vostri programmi, potrete anche prendervela un po’ più comoda, ammesso che ne valga la pena.
I biglietti sui siti.
C’è una cosa che è bene sapere. In rete troverete vari siti di prenotazione e vendita biglietti. Questi non sono il sito ufficiale del Padronato dell’Alhambra, ma non fanno nulla di male. Sono semplicemente agenzie private che si occupano di questo, come in generale le agenzie di viaggi. Il mio consiglio è di distinguere se vi interessa solo la prenotazione o anche qualche servizio aggiuntivo. Nel primo caso forse può essere conveniente il sito ufficiale, mentre nel secondo caso le varie agenzie potranno offrivi quello che vi interessa.
Un’ultima cosa. Vi sono vari tipi di biglietti. Quelli che comprendono tutto il complesso e quelli che ne prevedono solo una parte. Mi pare poco logico venire all’Alhambra e non visitarla tutta, anzi non ha proprio senso.
Tour guidati.
Se avete deciso per un tour guidato, mi permetto di indicarvi la visita con guida in italiano, a meno che non conosciate più che bene un’altra lingua. Diversamente la visita risulta più stressante e si finisce sempre col perdersi una buona parte dei contenuti.
Fra le tante possibilità vi consiglio le seguenti:
- Visita guidata dell’Alhambra e del Generalife,
- Visita guidata dell’Alhambra + Albayzin + Sacromonte,
- Tour serale dell’Alhambra,
- Tour dell’Alhambra con guida.
Se appartenete a un gruppo abbastanza numeroso, potrebbe essere conveniente anche un Tour privato, ma fate bene i conti.
Modifiche della prenotazione (quasi impossibili).
Caratteristica fondamentale della prenotazione della visita dell’Alhambra è che è assolutamente personale. In altre parole ogni visitatore va indicato con nome e numero di un documento di identità all’atto della prenotazione. Questa regola ha ovviamente un pro e un contro. Il vantaggio è che evita fenomeni di bagarinaggio. L’aspetto negativo è che, in caso di impedimento ad effettuare la visita, rende difficoltosa o impossibile la cessione ad altri del biglietto, come si potrebbe fare con un titolo anonimo.
Non dimenticate che il biglietto in ogni caso non è rimborsabile. L’unica cosa ammessa è la modifica di alcuni nominativi, ma solo nel caso di acquisti di gruppo. Le regole le potrete trovare fra le FAQ, sul sito del Patronato (vedi sopra), ma in sintesi la sostituzione è ammessa solo per acquisti contemporanei di un numero minimo di biglietti. Per esempio, al momento in cui scrivo, per una prenotazione per un numero di persone compreso fra 5 a 9 è consentita una sostituzione, entro il giorno precedente la visita.
I controlli all’ingresso sono scrupolosi, con controllo dei documenti indicati nella prenotazione. Per esperienza diretta vi posso però confermare che, in caso di mancanza del documento indicato, l’ingresso viene comunque consentito, ma dovrete comunque dimostrare di essere la persona registrata. In altre parole, niente documenti = niente visita dell’Alhambra.
Altro vincolo è l’impossibilità di cambiare data e ora della prenotazione. Quindi se non vi presentate nel giorno e nell’ora indicate avrete perso i vostri soldi. Il rimborso è ottenibile solo nei casi previsti, ovvero impossibilità dell’amministrazione dell’Alhambra di fornirvi il servizio e altre cause straordinarie previste dalla legge spagnola.
Che fare se non si è prenotato.
Sembra semplice evitare problemi, ma può sempre capitare qualcosa che vi fa arrivare a Granada senza prenotazione. Allora come fare a entrare all’Alhambra senza prenotazione? Vi sono diverse possibilità, ma vanno intese come tali, ovvero nessuna certezza.
Vediamo quali.
1 – Provare alle biglietterie.
Come detto i biglietti sono in vendita all’ingresso del complesso. Ovviamente vendono i posti rimasti e, in alta stagione questi si esauriscono in fretta. Quindi è indispensabile presentarsi già prima dell’orario di apertura, che potete trovare aggiornato sul solito sito ufficiale del Patronato. Se c’è posto sarete i primi ad averne diritto.
2 – Prenotare un tour, come quelli sopra proposti.
Questo metodo può aggirare il problema della mancanza di posti perché le agenzie possono avere disponibilità aggiuntive di posti, o accordi con l’ente ufficiale che le mette in grado di vendere biglietti e orari di visita anche se sul sito del Patronato non ce ne sono. Ovviamente servono le solite precauzioni per evitare di incappare nei siti truffaldini. Per esempio questo Ingresso rapido salta fila costa poco più del minimo e vi farà trovare i biglietti direttamente all’ingresso del complesso. Abbiate l’accortezza di prenotare il giorno prima, almeno nel caso di un tour, perché spesso non vengono accettate prenotazioni all’ultimo momento.
3 – Acquistare la Granada Card.
Ve ne sono varie versioni, che comprendono diversi servizi, con diverse durate. In quasi tutte è compresa la visita dell’Alhambra e di altri monumenti di Granada. In tutte le versioni sono compresi alcuni trasporti pubblici, rendendola molto interessante. Controllate bene quella che vi interessa di più e ricordate che in certi periodi questa card non è stata disponibile, per cui non vi sorprendete se non la trovate. La potete cercare sul sito del Turismo Ciudad de Granada Ayuntamiento.
4 – Chiedere ad agenzie del luogo.
Siamo ai tentativi definibili da disperazione, quando tutti quelli ordinari sono falliti. Le possibilità non sono molte, ma è sempre possibile un successo. In effetti le agenzie (e a volte anche un hotel) possono avere dei posti riservati, che non risultano sui siti ufficiali.
5 – Sperare nelle cancellazioni.
Qui siamo all’ultima possibilità. I privati non possono annullare le prenotazioni, ma le agenzie potrebbero poterlo fare. Per verificare se è accaduto, fate dei controlli sul sito ufficiale nelle 24 ore precedenti l’apertura che vi interessa. Le possibilità non credo che siano molte, ma non si sa mai.
Visita dell’Alhambra: modalità di ingresso.
Vi sono due cose importanti da tenere presenti al momento della prenotazione della visita dell’Alhambra:
- l’ingresso vi sarà consentito solo nell’orario indicato nella prenotazione;
- tale orario è riferito all’ingresso nel Palacio Nazaries e NON nel complesso dell’Alhambra.
Quindi fate attenzione al fatto che entrare nel complesso nell’orario di prenotazione non ha nulla a che vedere con l’ingresso nel Palacio Nazaries. Se non vi presentate all’ingresso del suddetto palazzo all’orario prenotato perderete il turno e dovrete ricomprare il biglietto, se lo trovate.
Ricordatevi che occorre presentarsi ai cancelli almeno un’ora prima dell’orario di ingresso nel Palacio Nazaries. Troverete queste e altre indicazioni allegate alla prenotazione. Questo anticipo è richiesto perché l’unico accesso con la biglietteria si trova all’estremità est del complesso. Qui normalmente si deve fare la coda per i controlli iniziali. Poi si deve andare quasi dalla parte opposta, dove si trova il Palacio de Nazaries.
L’Alhambra ha una disposizione in pianta assai allungata e la distanza da percorrere supera i 600 m. All’arrivo si è sempre accolti da una fila ancora maggiore e nuovamente il controllo dei biglietti. Si comprende come per tutto questo serva del tempo.
Anche nei periodi di maggiore afflusso forse un’ora è abbondante, ma diverse decine di minuti vanno via sicuramente. Il problema principale è che la gente non si accoda secondo l’orario di prenotazione, ma secondo l’ordine di arrivo. Così chi arriva con maggiore anticipo può trovarsi davanti a chi ha un orario di prenotazione antecedente. Di solito il personale addetto ai controlli limita il fenomeno controllando tali orari, ma il problema persiste e continua a non essere stato risolto.
Procedura di ingresso consigliata.
L’ora ideale per la visita dell’Alhambra è sicuramente al primo turno del mattino. In estate troverete molta meno gente, farete molta meno coda e soffrirete molto meno il caldo. In questo caso un’ora di anticipo a mio avviso è eccessiva. Io ho l’abitudine di rispettare i termini indicati per evitare contestazioni, ma le biglietterie e i controlli all’ingresso si attivano mezzora prima dell’apertura del Palacio de Nazaries. Quindi mezz’ora è sufficiente. Arrivare prima serve solo per essere fra i primi a entrare.
Se invece avete prenotato per un orario diverso, l’anticipo di un’ora è da ritenersi giustificata per i motivi sopra detti (coda all’ingresso + tragitto a piedi + coda all’ingresso del palazzo). Va detto che al complesso potete accedere quando volete. Per esempio potete girarlo in tutto o in parte e poi entrare nel palazzo all’ora stabilita, sempre mettendovi in coda con buon anticipo. Gli altri palazzi e giardini li potrete sempre visitare con calma e rimanerci quanto volete, anche fino alla chiusura.
Da dove cominciare la visita.
Le procedure cambiano e occorre sempre informarsi. La prima volta che sono stato all’Alhambra, molti anni fa, la prenotazione c’era già, ma non era titolo per entrare. Preliminarmente occorreva passare alle biglietterie (anche automatiche), poste all’ingresso principale (est) per ritirare il biglietto vero e proprio. Così l’ultima volta sono andato direttamente lì, ma mi hanno confermato che la prenotazione (stampa o documento digitale) adesso vale come titolo di ingresso. Mi hanno però indicato di mettermi in coda all’ingresso principale del complesso per i controlli.
Mi viene da chiedermi: perché obbligare le persone a passare dall’ingresso principale se non c’è da ritirare il biglietto?
La domanda deriva dal fatto che, per chi arriva a piedi da Plaza Nueva, sarebbe molto più rapido l’accesso dalla Puerta della Justicia, fra l’altro molto vicina al Palacio de Nazaries e sempre aperta e non presidiata. Non l’ho verificato, ma può darsi che senza la registrazione all’ingresso principale non venga consentito accedere ai vari palazzi. Diversamente non si capisce perché si possa accedere liberamente dalla suddetta porta, senza file e senza controlli.

Sintesi delle procedure.
Concludendo, se arrivate a piedi e volete prenotare il primo turno del mattino, vi consiglio di accedere dalla porta principale mezz’ora prima dell’orario di prenotazione, andare subito al Palacio de Nazaries, seguire il percorso di visita fino al Generalife e poi ritornare verso l’Alcazaba, magari fermandovi a vedere il Baño de la Mezquita e il Palazzo di Carlo V. Il vantaggio di questa procedura è che alla fine della visita si può uscire dalla Puerta della Justicia, che è molto vicina all’Alcazaba e in un attimo sarete in Plaza Nueva.
Se invece prevedete di arrivare in un orario diverso, oppure in auto o bus, sarebbe più logico sincronizzare gli spostamenti per non andare troppe volte da un estremo all’altro del complesso (ricordo oltre 600 m). Basterà prenotare in un orario che vi consenta di fare un tragitto solo, da est verso ovest o viceversa.
Per esempio, se partite da ovest (molto meglio), potrete arrivare un’ora e mezzo prima dell’orario di prenotazione (un’ora sempre necessaria + mezzora per vedere l’Alcazaba), andare subito all’Alcazaba (con fermata rapida per vedere il Baño de la Mezquita), poi il Palacio de Nazaries e infine il Generalife, terminando all’estremità est. Oppure il contrario, che però trovo meno comodo, vista la posizione dell’ingresso al Palacio de Nazaries. Considerate il tempo per eventuali altre cose che volete fare prima degli ingressi prenotati e ricordate che la visita completa richiede circa tre ore.
In ogni caso potete entrare e uscire dal complesso quante volte volete, per esempio per pranzare fuori, ma potrete entrare nei palazzi con controllo dei biglietti (es. Nazaries, Alcazaba) solo una volta.
Come arrivare.
Per la visita dell’Alhambra si può arrivare:
- a piedi,
- con i bus di linea,
- in auto,
- partecipando a un tour organizzato,
- in taxi.
Negli ultimi due casi sarete portati direttamente all’ingresso e quindi non c’è altro da aggiungere. Tenete presente che, per esperienza diretta, ho rilevato che i taxi di Granada sono abbastanza convenienti. Con sette euro mi sono spostato da una parte all’altra della città, che per la verità non è molto grande. Considerate però che vi servirà anche al ritorno, se non prevedete attività in zona, e quindi è come pagare un’altro biglietto. Se volete usare l’auto, potete utilizzare il parcheggio che si trova vicino all’Alhambra, ma è piuttosto caro e non mi sembra conveniente.
Nel caso di utilizzo dei servizi pubblici, vi sono diversi bus che arrivano alle biglietterie dell’Alhambra. Potrete utilizzare il C30, il C32 o il C35, a seconda del vostro punto di partenza. In questo caso vi consiglio di controllare i percorsi direttamente sul sito dei trasporti pubblici di Granada.
La mia opinione è che sia più saggio scegliere un albergo vicino all’Alhambra. La zona intorno a Plaza Nueva è la parte migliore di Granada ed è piena di vita serale e notturna. Alloggi se ne trovano per tutte le tasche e unirete i vantaggi di poter andare rapidamente a piedi, sia all’Alhambra, sia all’Albayzín, vecchio quartiere arabo di Granada, che non potete evitare di visitare. Per la visita dell’Alhambra dovrete solo fare un tratto in una salita non certo ripida e in buona parte ombreggiata, grazie alla folta vegetazione presente. Percorsa di mattina sarà anche gradevole, perché arriverete progressivamente e potrete meglio apprezzare le geometrie dei luoghi.

Come orientarsi.
Se salite da Plaza Nueva, ricordatevi di non dirigervi all’ingresso più vicino, ovvero Puerta de la Justicia, ma a quello principale, per i motivi indicati precedentemente. Questa porta va invece bene per uscire. In ogni caso prima procuratevi una mappa. Anche in rete ne troverete molte.
Se invece il vostro alloggio è immediatamente a sud o a nord del complesso, potrete salire direttamente all’ingresso principale, ma ritengo il percorso assai meno gradevole, perché più adatto al traffico motorizzato.
Cos’è l’Alhambra?

Allungata in posizione dominante su un rilievo ormai inglobato nella città, appare la residenza degna degli emiri che la occupavano. Vista libera praticamente in ogni direzione, piante di numerose specie e giochi d’acqua ovunque. Il tutto in aperto contrasto con la natura relativamente arida di tutta l’Andalusia. D’altronde gli arabi, proprio perché abituati ai territori secchi, erano maestri sia nel trovare l’acqua, sia nel loro sapiente utilizzo.
L’atmosfera è suggestiva e, riuscendo ad immaginare i luoghi senza la massa di turisti, non può che far pensare ad una residenza ideale. I giochi d’acqua sono una forma d’arte, le decorazioni sono dei gioielli applicati alle pareti, le soluzioni architettoniche sono allo stesso tempo eleganti e funzionali. Sommate all’uso sapiente dell’acqua, consentono di creare un ambiente fresco e vivibile, ideale in un territorio caldo e arido. Ricordiamo che il tutto è stato realizzato senza l’ausilio dell’impiantistica moderna. Il fatto che sia patrimonio dell’umanità UNESCO appare scontato.
Storia.
L’Alhambra, dall’arabo Al-Qal’at al-ḥamra, ovvero Cittadella (o castello) rossa, comincia a esistere in epoca medievale, anche se contigua ad un insediamento precedente. Ma i veri gioielli che vi si trovano furono realizzati dai discendenti di Muhammad ibn Nasr, che conquistò Granada nel 1238. Il nome Palazzo Nazaries deriva appunto dal suo nome.
Dopo la conquista della città da parte dei sovrani cattolici Isabella I di Castiglia e Ferdinando II di Aragona (ovvero ai tempi di Colombo), il complesso originario fu riadattato ai nuovi governanti e alla loro religione. Vi furono i soliti interventi sugli edifici religiosi, a voler ribadire la supremazia del cattolicesimo sull’Islam. Come già a Cordova, le moschee furono trasformate in chiese e così via.
Per fortuna la maggior parte di quanto realizzato dagli arabi è stato risparmiato e la successiva scelta dei reali di Spagna di utilizzare l’Alhambra come sede reale, ha consentito la preservazione del monumento.
Composizione del complesso.
L’Alhambra è in realtà un complesso di edifici e di splendidi giardini, che si estende per quasi un chilometro sulla cresta di due collinette in posizione dominante sulla città di Granada. Per la verità solo il Generalife si trova sulla seconda collinetta, in posizione più arretrata, mentre il resto del complesso è raccolto sulla prima di queste, più vicina alla città.
Le sapienti geometrie del complesso originario sono state alterate dalla mole massiccia del Palazzo di Carlo V, centrale, ingombrante e tutt’altro che elegante. Il resto, in linea di massima, mantiene l’aspetto originario.
Palacio Nazaries.

Palacio Nazaries è un edificio tipicamente arabo. Archi riccamente decorati, con lavorazioni pregiate, sapienza nel filtrare la luce e nel creare ambienti freschi, laghetti con piante acquatiche, tutti con acqua corrente. Fontanelle e arredi che sono vere e proprie opere d’arte.
Ovviamente costituisce il fulcro della visita. Bellissimo, affascinante, ottimamente conservato, piacevole da girare (a parte la calca dei turisti), insomma imperdibile. Tutto è sagomato sapientemente e decorato divinamente. Archi, colonne, piscine, giochi d’acqua, tutto è studiato nei dettagli ed eseguito con maestria, allo scopo di rendere idilliaca la vita di chi ci abitava.
Al solito, la visita in bassa stagione risulta assai più comoda e piacevole. In ogni caso non fatela di corsa e senza documentarvi. In occasione della mia prima visita si era liberi di muoversi. Adesso ci sono dei percorsi obbligati che rendono più fluido il flusso dei turisti, ma che a mio avviso disturbano la visita.
Come detto, il palazzo è diviso in una serie di edifici e giardini di splendida fattura. Apprezzateli con calma e, nonostante la presenza dei molti turisti, cercate di immedesimarvi nel padrone di casa che si muove liberamente in questo ambiente sublime.
Anche gli esterni sono studiati per rendere gradevole il soggiorno e isolarsi dal centro abitato, situato appena più in basso.
Generalife.

I giardini del Generalife non sono da meno rispetto ai palazzi e ne seguono lo stile, esaltando il piacere del vivere in questa residenza principesca. Anche qui, ma direi ancora di più, il ruolo da protagonista spetta all’acqua. Quel bene prezioso, che gli arabi da sempre sanno apprezzare, lo troviamo onnipresente, compreso l’originale rivolo che scorre sulla sommità del corrimano di una scala. Il nome Generalife può ingannare perché simile all’inglese, ma in realtà significa “il giardino dell’architetto“.
La cosa più logica è di arrivare a questi splendidi giardini alla fine della visita dei palazzi principali e normalmente avviene così. Passeggiare in mezzo a piante di ogni tipo, vasche e giochi d’acqua, risulta l’ideale, dopo una lunga camminata nella calura estiva. Risulta così un occasione per fermarsi a riposare in un ambiente gradevole e fresco.
Attenzione a non confondere i giardini del Palacio Nazaries con quelli del Generlife. Sono due cose diverse. I primi sono una sorta di completamento degli edifici, devo dire con abbinamenti eccellenti. I secondi sono una vera e propria area verde separata e in posizione anche un po’ rialzata. L’aspetto è stato studiato come elemento a se stante e non come arredo di altri edifici.
Palazzo di Carlo V.
Questo edificio è stato realizzato dagli spagnoli successivamente alla dominazione araba. Pare che l’architetto progettista (Pedro Machuca) fosse studente di Michelangelo. Se si dovesse fare il gioco “cerca l’intruso”, per individuarlo nel Palazzo di Carlo V basterebbe una vista dall’alto.
Lo ripeto, con l’Alhambra questo palazzone non c’entra nulla. La mia opinione è che sia semplicemente un disturbo, un simbolo del dominio dei nuovi padroni sui precedenti. Fra l’altro, per realizzarlo è stata demolita una parte del palazzo originario, che è andata perduta per sempre. Non siamo al livello degli scempi compiuti dai conquistadores spagnoli sui meravigliosi edifici Inca, ma il danno c’è comunque. A proposito, se ne avete la possibilità, andate a visitare il Perù. Escludo nella maneira più assoluta che possiate pentirvene. Vi dico solo due nomi: Cusco e Machu Pichu.
Riprendendo il discorso, io mi sono limitato ad entrare nel cortile interno di questo palazzone dalla forma circolare, che mi ricordava una piccola piazza d’armi. Se lo volete visitare, di interessante c’è il museo con manufatti provenienti dall’Alhambra. Per il resto non ritengo che valga la pena di spendere molto tempo.
L’Alcazaba dell’Alhambra.

Costituisce la parte destinata alla difesa del complesso, ovvero il presidio militare dell’Alhambra. Le dimensioni non sono trascurabili, sia per i manufatti imponenti, sia per gli alloggi dei soldati presenti, che rendono le dimensioni quasi paragonabili a quelle di un quartiere. Purtroppo questi alloggi sono la parte meno conservata dell’Alhambra e si può parlare più che altro di resti. D’altronde le strutture robuste erano riservate alle parti destinate alla vera e propria difesa, come le mura esterne e le torri.
Fra queste spicca la Torre de la Vela, dove furono innalzate le bandiere dei nuovi padroni spagnoli nel 1492. Un luogo simbolo, dal quale oggi è possibile una vista completa dell’Alhambra e della città di Granada. Non serve fermarsi a lungo, ma merita sicuramente la fatica per salire per la scala tortuosa che porta in cima. Non andate via senza qualche foto ricordo con vista sulla città, scattata nel punto che più vi aggrada.
Altri edifici.
Gli edifici secondari mi sembrano assolutamente minori e non ci ho mai speso molto tempo. L’Iglesia de Santa Maria dell’Alhambra è una chiesa come tante altre, mentre il Baño de la Mezquita conferma l’attenzione degli arabi per le terme, elemento essenziale della vita quotidiana, forse ancor più che dei romani. All’interno vi sono diversi locali con diverse funzioni. Purtroppo resta poco dell’originario edificio del 1300, a causa dei numerosi rimaneggiamenti subiti in varie epoche, compreso il secolo scorso. Fermatevi solo per una rapida visita.
Vi sono poi alcune strutture ricettive e i soliti negozi per turisti. Viste le dimensioni del complesso, la presenza entro le antiche mura di questi servizi è da considerarsi accettabile, nella speranza che non sia incrementata.
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